Solo il 30% capisce ciò che legge

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Segnalazione Quelsi

by Augusto Grandi

SIMMIASecondo il linguista De Mauro, solo il 30% della popolazione italiana sarebbe ormai in grado di leggere e comprendere un testo in italiano di normale complessità. Un dato allarmante, su cui si preferisce glissare. Come se gli effetti negativi ricadessero solo sulle copie di giornali venduti o sui libri letti. Certo, gli editori non faranno salti di gioia, d’altronde la qualità di ciò che pubblicano e’ sempre più misera e non si può pretendere che invogli all’acquisto o alla lettura. Il problema più grave, però, e’ un altro. Gli italiani che non sono in grado di capire un testo, sono gli stessi che dovrebbero confrontarsi con il mondo. Conoscendo le scienze, le tecnologie, l’arte, la medicina, la storia. Un popolo che legge poco e che capisce ancor meno di ciò che legge, e’ un popolo senza futuro. Destinato a seguire, a perdere. Destinato alla marginalizzazione. Non è un problema di congiuntivi e di condizionale.

Gli italiani non capiscono il senso delle frasi che leggono così come di quelle che ascoltano. Il problema non è il “mezzo”, cioè la carta stampata. E’ il contenuto, l’incapacità di capirlo. In pratica il 30% del Paese dovrebbe farsi carico dell’altro 70%, indirizzandolo, guidandolo, convincendolo. Ma non è facile convincere chi non è in grado di comprendere. Ovvio che la situazione piaccia al burattino ed ai suoi padroni. Il colpevole, però, non è solo lui. Che, in fondo, si limita ad approfittare della situazione che ha trovato. Colpevoli sono le famiglie che, di fronte a figli ciucci e che non studiano, se la prendono con i professori che non vorrebbero promuovere con voti altissimi i pargoli ignoranti. Colpevoli sono gli imprenditori che, in nome del risparmio, rinunciano alle professionalità per rivolgersi a ignoranti sottopagati.

Colpevoli sono tutti coloro che, in nome del politicamente corretto, obbligano a considerare tutti uguali, intelligenti e stupidi, preparati ed ignoranti. Colpevoli sono quelli che, in nome del “ci son cose più importanti”, non correggono gli errori degli interlocutori, lasciano passare strafalcioni non solo grammaticali o lessicali, ma di ogni tipo. L’Italia degli ignoranti può procedere solo verso il baratro. Ma il 70% ignora il significato della parola “baratro”..

Augusto Grandi | novembre 6, 2014 alle 10:10 am | Categorie: Uncategorized | URL: http://wp.me/p3RTK9-5Iw

 

2 Risposte

  • Figuriamoci com’è ridotta la facoltà di sviluppare un pensiero proprio. Eppure tutti si credono originali, rivoluzionari e innovativi in questa tragica conformità che li avvolge.
    Epidermici che affermano di stare bene come stanno e se sentono qualcuno che osa pronunciare parole a lor non comprensibili, ecco che reagiscono: “Questo si fa le pippe mentali, forse è da ricovero”. Quando va tutto bene e non si incontra l’epidermico superstizioso, tendente ad offendersi, ce la si può scampare con un periodo di osservazioni e sospetti nei propri confronti, altrimenti si rischiano anche le botte.
    Cari fratelle e sorelli, suvvia, stemocene a pensà se potemo pensà, ma nun fiatemo sennò ci accoppano.

  • Che tragica realtà ! va in coppia con il pensiero che in Italia la meritocrazia sia sepolta da decenni, uccisa dal nepotismo e dalla mafioseria per le quali va avanti chi è conosciuto o di familgia, non perchè è bravo.
    Così anche la classe medica e professionale di ogni genere è cresciuta di ideali falsati da giovani arrivisti con la strada già fatta dai padri ed ora muore per mancanza di senso morale.
    Dov’è finito questo ? Affogato dal senso del potere !
    Infatti dove si perde il senso religioso della vita si perde il senso della realtà e tutto deve girare intorno al proprio piccolo mondo e tutto ciò che fa riemergere la realtà deve essere cancellato e distrutto.
    Così l’Italia si sotterra da sola.

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