E’ l’omicidio la politica estera di Washington?

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BANDIERA AMERICANA

 

Riceviamo da una nostra affezionata lettrice l’articolo che pubblichiamo. Se pur datato è pur sempre un’ analisi che disgraziatamente calza ogni giorno di più. La stessa aggiunge questa sua introduzione:

 

di Claudia Marus

“Vediamo da troppo tempo ormai quale è la situazione dei Paesi invasi dagli americani sotto il pretesto di esportare   la ‘democrazia’, in verità solo colpevoli di possedere delle materie prime -non da ultimo in Siria- che fanno gola ai grandi    gruppi occidentali che non  retrocedono davanti a nulla pur di soddisfare la loro sete di guadagno e di  dominio, e hanno   impedito per troppo tempo l’accesso a determinate fonti energetiche pulite o meno distruttive e a lunga durata con le    conseguenze devastanti che ormai conosciamo (es.? non c’è più un solo reattore nucleare che ‘non perda’, in più il   sempre maggiore problema delle scorie nucleari per non parlare di Cernobyl e Fukushima)

Ora gli interessi sono concentrati sul Thorium del quale ci si sta attivamente occupando in Paesi come  Russia ,India,    Cina, Norvegia, Stati Uniti e Israele. Ci sono comunque fonti del tutto pulite che escludono l’uso del nucleare come quella    scoperta da Nikola Tesla  nel 1900, l’energia radiante proveniente direttamente dall’etere, ragione che scatenò le ire    funeste, per lui e per noi, di chi volle il monopolio assoluto  energetico, per cui Tesla dovette morire.

Least, but not last: la ferocia imperialista americana, sotto l’egida di coloro che vogliono da sempre il dominio assoluto del    mondo, si sta manifestando con il proposito di scatenare la III G.M. Per ora sono riusciti a compiere un opera devastatrice   in ogni dove e in ogni campo, compresa l’eleminazione del Katheko’n.

Washington ha alle spalle una lunga storia di massacri umani, ad esempio la distruzione delle popolazioni indiane delle Grandi Pianure ad opera dei criminali di guerra Sherman e Sheridan e le bombe atomiche sganciate sulle popolazioni civili Giapponesi; ma Washington si è ulteriormente evoluta dai massacri periodici a quelli a tempo pieno. Dal regime Clinton in poi, l’uccisione di civili è diventato una caratteristica distintiva degli Stati Uniti d’America. Washington è responsabile della distruzione di Yugoslavia, Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia, Somalia e di parte della Siria. Washington ha permesso all’Arabia Saudita di attaccare lo Yemen, all’Ucraina di attaccare le sue ex province russe e ad Israele di distruggere la Palestina e il popolo palestinese.

La furia omicida statunitense in tutto il Medio Oriente e nel Nord Africa è stata facilitata dagli Europei che hanno fornito copertura diplomatica e militare ai crimini di Washington. Oggi gli Europei ne pagano le conseguenze, trovandosi a dover gestire milioni di rifugiati che fuggono dalle guerre di Washington. Quelle donne Tedesche che vengono violentate dai profughi diano la colpa al loro Cancelliere, fantoccio di Washington, che ha consentito quelle carneficine da cui quei profughi stanno scappando e cercano rifugio in Europa.

Secondo Mattea Kramer a questi crimini di Washington ora si sono aggiunti i massacri di civili con i droni, gli attacchi missilistici su funerali, matrimoni, partite di calcio tra ragazzi, centri medici e abitazioni private. Niente può illustrare meglio l’assenza di integrità e di coscienza morale dello Stato Americano e della sua popolazione che lo tollera del modo dispregiativo con cui definiscono quelle migliaia di morti innocenti: “danni collaterali”.

E quand’anche si levassero voci contrarie di protesta dai suoi vassalli Europei, Canadesi, Australiani e Giapponesi, sono così flebili che Washington neanche le sente.

Come sottolinea Kramer, gli attuali candidati presidenziali competono su chi riuscirà a compiere i maggiori crimini di guerra: uno dei leader candidati ha approvato la tortura, nonostante sia proibita dal diritto costituzionale Americano. Egli proclama a gran voce che “La tortura funziona” – come se questo la giustificasse – nonostante il fatto che secondo gli esperti non funziona affatto. Quasi tutti finiscono con dire qualsiasi cosa pur di far fermare la tortura. La maggior parte dei torturati nella “guerra al terrore” dopo dimostrarono di essere stati innocenti. Non conoscevano le risposte alle domande, anche quando erano pronti a dire la verità. Aleksandr Solzhenitsyn ha riferito che i dissidenti sovietici che rischiavano di essere presi e torturati dalla polizia segreta sovietica, memorizzavano i nomi sulle lapidi al fine di poter in qualche modo soddisfare le richieste di nomi di loro complici da parte della stessa. Così facendo, le vittime della tortura potevano dare delle risposte senza mettere in pericolo innocenti vivi.

Il ricorso privilegiato di Washington a invasioni, bombardamenti e massacri con droni nella lotta al terrorismo, è totalmente sconsiderato. Mostra un governo senza intelligenza, concentrato solo e soltanto sull’uccidere.

Anche un folle capisce che la violenza crea terrorismo. Washington pare non avere neanche l’intelligenza dei folli.

Lo Stato Americano ora condanna alla pena capitale cittadini Americani senza un processo, nonostante la Costituzione Americana lo proibisca in modo assoluto. L’atteggiamento fuorilegge mostrato all’esterno, ora è rivolto anche al suo interno, contro i suoi stessi cittadini.

L’unica possibile conclusione è che dopo Clinton, George W. Bush ed Obama, il Governo degli Stati Uniti sia diventato in modo inequivocabile un’organizzazione criminale sconsiderata e fuorilegge, un pericolo per il mondo e per i suoi stessi cittadini.

Paul Craig Roberts è stato Segretario Aggiunto al Tesoro degli USA e Direttore Associato del Wall Street Journal. Il suo libro Come si é persa l’Economiat è ora disponibile in formato digitale su CounterPunch. Il suo ultimo libro é  La Minaccia Neo-Conservatrice all’Ordine Mondialer.

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Link: http://www.paulcraigroberts.org/2016/03/04/murder-is-washingtons-foreign-policy-paul-craig-roberts/

Traduzione per www.comedonchiscitte.org a cura di SKONCERTATA63

Fonte:http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16338

3 Risposte

  • Sono completamente d’accordo su quest’articolo, ad eccezione del fatto che Israele distrugge la Palestina. Sono gli stessi palestinesi che si autodistruggono. Se avessero cessato di compiere attentati contro Israele, ora avrebbero da un pezzo uno Stato fiorente. E’ israele che da lavoro ai palestinesi, non il contrario. Per la loro cultura (vedi la maggior parte dei paesi arabi) rimangono e rimarranno sempre arretrati. Se non fosse stato per l’occidente a a procurare loro le varie tecnologie e costruzioni varie, sarebbero ancora in giro con i cammelli. La loro forza è il petrolio, e comunque nessun Stato Arabo aiuta i palestinesi, all’infuori degli aiuti in denaro ai terroristi per i loro sporchi attentati. Mai hanno dimostrato di voler dialogare senza, nello stesso tempo sparare e compiere attentati.

  • @ renato
    mi permetto ricordarle che negli USA come nella UE (lo sapeva che nel parlamento europeo la Knesset ha una sua ‘sede’) sono le lobbies ebraiche che comandano. Washington da almeno 20 anni foraggia lo staterello ‘lunica democrazia nel mondo’ con 35 miliardi di dollari annualmente e armi. Armi che vengono poi vendute anche ai sauditi, rei di avere usato una bomba ai neutroni nella guerra contro lo Yemen, targata USA.

    Si potrebbe pensare che i palestinesi siano degli ignavi a provocare Israele, ma occorre ricordare anche che Hamas, chiamata da loro all’uopo, un gruppo terroristico, è una creatura israeliana…inoltre la striscia di Gaza
    è stata penalizzata in maniera aberrante, e l’insediamento dei coloni continua non solo lì.
    E’ stata la Palestina ad essere stata ‘regalata’
    da terzi, ovvero dagli inglesi e sodali agli ebrei kazari, che non hanno mai vissuto là antecedentemente, altro che ‘Holy Land’, tranne un piccolo gruppo che non ha creato nè ricevuto problemi convivendo con i palestinesi. Dopo le cose sono cambiate e le condanne a Israele per come agisce in Palestina sono fioccate da moltissimi Paesi delle Nazioni Unite. Tra l’altro non risulta che vi siano giacimenti di petrolio in quella zona, altrimenti avrebbero già dovuto sloggiare tutti e da tempo. Inoltre non mi piace vedere una ragazzina tredicenne essere colpita da dei proiettili, per fortuna solo uno ha raggiunto una gamba, perché i soldati israeliani ‘credevano che fosse una terrorista’.
    La storia si giudica fai fatti, non con le opinioni personali. Cio’ evidentemente non sdogana gli arabi della penisola in toto, ma sono stati gli occidentali a fornire loro la corda che ci stringono intorno al collo.

  • Pienamente d’accordo con quanto scrive Jade e sul suo commento che , con le notizie che ho, condivido in pieno.

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