Arrivano i corsi per fidanzati gay fatti dai conciliari che rinnovano la loro apostasia rispetto al Cattolicesimo

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Gionata, un “portale su fede e omosessualità”, sponsorizza corsi per coppie gay che intendono unirsi civilmente

di Franco Grande

I cattolici sdoganano le unioni civili per coppie gay. Intendiamoci non si tratta di un’iniziativa ufficiale della Chiesa ma, girando in rete, è possibile imbattersi su Gionata, un “Portale su fede e omosessualità”.

Gionata è nato dalla volontà di Corrado e Michela del gruppo Davide, gruppo di genitori con figli omosessuali. La coppia, impegnata da 25 anni nei corsi pre-matrimoniali, ha deciso di offrire la propria esperienza a sette coppie omosessuali con quattro incontri che si svolgono anche all’interno di monasteri. In breve si sono corsi per fidanzati gay, estesi anche a coloro che intendono unirsi civilmente.

“Ci siamo sentiti interpellati -spiegano Corrado e Michela – dalla richiesta fattaci da sette coppie di ragazzi gay credenti e provenienti da tutt’Italia, di essere accompagnati in un cammino di discernimento sia per approfondire l’esperienza dell’amore di coppia nella loro realtà omosessuale che per un approccio serio e consapevole, per alcuni di loro, alle Unioni Civili”.

La coppia aggiunge:“Tutti siamo oggetto dell’amore provvidente del Padre, nessuno è escluso dalla comunità di fede e ogni persona nella sua realtà è sacra: per questo ci è sembrato giusto accompagnare queste coppie che cercano la loro felicità, la loro vocazione, nello specifico progetto che Dio ha su di loro”. Per Corrado e Michela il punto di forza di questi incontri “è stata la scoperta per noi genitori, preoccupati della felicità dei nostri figli gay, che anche una profonda relazione d’amore omosessuale, che si nutra di rispetto reciproco e del dono di sè all’altro, che sia fedele, che apra le sue porte a chi è debole e nel bisogno, è una relazione degna di essere vissuta e che nell’incontro con Gesù può trovare luce, speranza, consolazione. Per noi genitori l’Unione Civile non toglie ma aggiunge dignità etica a questa scelta”.

L’iniziativa non è legittima anche sotto il profilo ecclesiale e teologico e, perciò, la Nuova Bussola quotidiana che riporta la notizia si chiede: “I vescovi competenti per le diocesi in cui si sono svolti gli incontri ( Milano, Bologna e Roma ndr) non ne sapevano nulla? E se hanno saputo perché non sono intervenuti?”

Fonte: http://m.ilgiornale.it/news/2017/12/11/arrivano-i-corsi-per-fidanzati-gay-fatti-dai-cattolici/1472956/

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