PRODROMI PRO RESTITUTIONE SANCTAE ECCLESIAE CATHOLICAE

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Risultati immagini per Christus RexL’editoriale di questa settimana è particolarmente importante perché affronta tematiche di fondamentale attualità, quali lo status di Sede Vacante e la necessità di preparare il terreno per il ritorno del Papa, nonché quella di superare certo clericalismo e certi difetti, presenti anche nel mondo tradizionale, per trovare quell’unità nella Verità, che è anche unità di intenti nelle modalità operative. Vuole essere un primo contributo, di discussione e dibattito fra quanti hanno a cuore il bene della Chiesa e delle anime. Se ne invita l’attenta lettura perché questi contenuti sono troppo spesso sottaciuti. 

L’EDITORIALE DEL VENERDI

di Arai Daniele

Dopo il contributo del Circolo Christus Rex alla Buona Battaglia per la piena ripresa della retta via che porti alla Restaurazione della Santa Chiesa Cattolica, vediamo ora le questioni da chiarire per seguire un piano di azione cattolico.

Chi ci segue sa che riconosciamo lo status di “Sede Vacante” attuale. Questo non può essere visto in nessun modo come stato cui la Chiesa possa adagiarsi, tutto al contrario, è lo stato, alla stregua di quello di sbandati senza padre, da superare con urgenza estrema come sia la causa di una grave malattia o paralisi fisica.

Per farlo è necessario identificare bene quale sia stata la causa di questo vuoto maligno e quali i rimedi per superarlo. Si tratta di diagnostici da molto tempo conosciuti, ma che niente hanno risolto perché applicati in un modo disconnesso che moltiplica i dubbi ed estende le confusioni: si contesta il varo deliberato e sistematico di dottrine e di liturgie di marchio modernista e perciò contrarie alla Fede, ma nello stesso tempo si ritiene di non poter parimenti contestare la loro causa ovvero la legittimità dei loro autori.

Eppure, tali spurie innovazioni derivate dal Vaticano 2, si dimostrano un progetto completo per aggiornare e aprire la Chiesa al mondo moderno, idea che, opposta alla sua Tradizione bimillenaria, è questione da affrontare nell’ordine delle sue cause reali, cioè denunciando l’illegittimità del potere dei suoi autori.

Qui siamo alla prima questione canonica che deve essere vista e risolta nella certezza della sola risposta possibile secondo i termini esposti. Questi furono, per esempio, presentati il 18.XI.1978 dal cardinale Seper a Mgr Lefebvre alla presenza di Giovanni Paolo 2º secondo la seguente logica: “ se il «Novus Ordo» di Paolo 6º non è cattolico, ma protestantizzante, come lei dice, poiché è dato da un papa, e questo non può promuovere l’errore dottrinale né liturgico – o ciò è falso e tale rito è buono, o il suo promotore non è papa” (vedi nº extra di Itineraires: Mgr Lefebvre et le Vatican).

Purtroppo, Mgr Lefebvre, che ha vissuto per molti anni senza mai negare il gravissimo dilemma ribadito in questi termini logici dal cardinale Seper, non l’ha risolto, pur confermando l’impronta protestantizzante del «Novus Ordo» di Paolo 6º, che «si allontana in modo impressionante dalla Teologia cattolica». Poiché il Fondatore ha fatto silenzio davanti all’evidenza (che l’autorità in veste papale che volle promuovere il N.O. era falsa), oggi la sua FSSPX si lacera su tale questione.

Nella «Lettera aperta» ai dirigenti di questa Fraternità pubblicata qui (http://www.agerecontra.it/?p=9233) c’è un breve riepilogo di quanto affermato pubblicamente dai due Vescovi, Castro Mayer e Marcel Lefebvre insieme. Esso descrive a che punto il Vaticano 2 ha aggiornato e aperto la Chiesa al mondo moderno, opposto alla sua Tradizione. Ormai sono accuse che rimarranno registrate nella Storia della Chiesa, ma per questi che si dicono seguaci della loro testimonianza episcopale sono testi da nascondere e dimenticare.

Poiché la rovinosa attualità cattolica è caratterizzata, non solo in questo caso, da tante divisioni che si moltiplicano nella più sconcertante confusione e proprio sulla questione chiave del Papato, rimane chiaro che questa è la prima e più urgente da risolvere tra tutte. Essa va definita in breve dalla presenza e occupazione della Chiesa da parte di fautori di dottrine eretizzanti manifestate in liturgie protestantizzanti, che causano demolizioni e rovine nella vita della Chiesa, della Cristianità e del mondo, un guaio immane da risolvere con una supplica comune  in amplissima scala al Signore. Siamo consapevoli, però, che una parte della risposta è già data perché Dio opera nel mondo umano attraverso gli uomini. Prima la risposta divina poteva essere che coloro che da vivi “non ascoltarono Mosè e i profeti”, dopo, nemmeno crederanno in qualcuno risorto dai morti!” (Lc 16, 29-31). Ora, il Salvatore risorto ha istituito la Sua Chiesa, che è retta nel mondo da chi è incaricato di rappresentarLo. Non necessariamente un mistico né teologo, ma un capo consacrato che fa le veci del vero Capo Gesù Cristo per sostenere la Chiesa.

Ecco che si deve tornare a desiderare questo Papa con tutta la forza della fede e della speranza e con tutta l’urgenza della carità, consapevoli della più cupa ignoranza e indegna omertà che copre la questione. In questo senso è giusto ritenere che ogni richiesta pubblica per l’elezione di un vero Papa, anche se redatta inevitabilmente per la comunicazione imperante, perciò, come minimo modernista, è utile, come ho commentato qui riguardo alla lettera pubblicata questi giorni sulla rivista «Oggi».

– Le ragioni per la richiesta di un Conclave che elegga un Papa cattolico sono tante e tanto legittimamente fondate quanto stranamente taciute da questa generazione della grande apostasia. Se tale richiesta riesce come una piccola esplosione nella grande comunicazione, generando una scintilla nelle coscienze, è da benedire, se non per la sua ragione, che sta in mezzo a una schiera di altre, per la cruciale preghiera che è nel fondo dell’anima di ogni vero cattolico; che la sua scintilla finalmente accenda la fiammata per il gran ritorno del segno cattolico della via smarrita da questo mondo! –

Sulle questioni che implicano la difesa dell’integrità e purezza della Fede, chi ci legge sa che non ci tiriamo indietro nel resistere con cattolica intolleranza, anche se ciò comporta rotture con vecchi amici e varie inimicizie con quanti guardano i problemi della Chiesa «over the fence». Larga è la porta del partito di quanti non intendono compromettersi, né provocare reazioni con chi può nuocere, specialmente se detiene le chiavi delle cappelle.

Personalmente so di essere malvisto da tanti, specialmente nel mondo clericale del «telefono facile», che denuncia senza apparire. Non nascondo che per un tempo fui alle strette pure con Mgr Lefebvre perché feci conoscere la sua lettera a Monsignore Castro Mayer dove dichiarava che la loro dichiarazione comune, per occasione del Sinodo del 1985, sarebbe stata distribuita a tutti i vescovi partecipanti di quel Sinodo. Era una vera ammonizione su questioni di Fede sulla quale Monsignor Mayer ci contava, Mgr Lefebvre meno e perciò non l’hanno distribuita. L’abbiamo fatto noi all’ultimo giorno a Roma a partire da Albano, dopo aver sentito i due Vescovi che erano a Buenos Aires.

Ma tant’è. Certo mondo clericale è combattuto tra il voler realizzare i progetti propri e, inframmezzati a questi, quelli del Signore – questa è una delle cause maggiori della confusione attuale. Ci sono preti tradizionalisti che soffrono di un certo “narcisismo clericale”. Se a ciò si aggiunge il clericalismo di laici, che per insicurezza alimentano il mito del sacerdote padrone dei Sacramenti e “super-uomo”, siamo alla resa che ha determinato la viscida ubbidienza conciliare, capace di accantonare la fede a favore di una pietà di facciata.

Molti preti non si vogliono rendere conto che il cattolico nel collaborare con loro è amicus Plato, sed magis amica veritas! Nel caso di questa lettera portatrice di quella vera e propria ammonizione a Giovanni Paolo e ai partecipanti del Sinodo (anche se in termini mitigati in rapporto alla proposta iniziale di Monsignor Castro Mayer), si trattava di documenti per il bene della Chiesa. Perciò la mia collaborazione con i due preclari Vescovi, era prima di tutto per servire alla Chiesa. È per questo che noi adesso, accorgendoci di tanti silenzi e deviazioni nocivi al bene della Chiesa e delle anime, nel respingere ogni addebito di anticlericalismo di matrice laicista, accettiamo di essere definiti “anti-clericalisti” (mai anti-clericali), laddove il clericalismo porta il consacrato a procedere come se possedesse la giurisdizione universale che è esclusiva di quel papa che può pure mancare, perché secondo la loro acquisita abitudine mentale, ci sarebbero loro a supplirlo.

Ne consegue che il laicato cattolico non può ignorare di vivere a partire dal Vaticano 2 in uno stato non ordinario ovvero spiritualmente nefasto, dal quale occorre impegnarsi ad uscire, in primis con la costante preghiera. Poi mantenendo posizioni e pubbliche testimonianze che prescindono dal falso conclave per la scalata delle forze moderniste. Ad esse si deve il fatale conciliabolo per la rottura della continuità nella Fede.

Tornando alla lettera pubblicata su «Oggi», resta ancora da chiarire un punto. Alla prima sua lettura l’amico Antonio Diano ha detto che “sarebbe una bella iniziativa se avesse un fondamento giuridico. Bergoglio non è papa, il collegio cardinalizio non c’è.” Tutto vero, ma nel piano giornalistico, perché è di questo che si tratta, l’iniziativa ha la valenza di strumento per sollevare la gravissima questione pesantemente evasa, perfino da Mgr Lefebvre – come visto sopra – dell’evidente «vacanza» del papa cattolico. Sulle condizioni presenti per superarla nessuno crede che possa esserlo diversamente da come il Signore comanda e la Sua Santa Chiesa dispone secondo un ordine canonico che non è mai mancato nella sua lunga Storia, per esempio nell’elezione del papa nel Concilio imperfetto di Costanza; punto finale del grande scisma di allora.

Nel nostro tempo, grava sul mondo la mancanza pesantissima del forte richiamo pubblico sul flagello della «Sede vacante», peggio, «occupata», e perciò dell’urgente bisogno di eleggere un «papa cattolico». Sono proprio i termini censurati da molto tempo, specialmente da tale «mondo clericalista». Perciò quanto riesce a richiamarli nella grande comunicazione, è benvenuto. Oggi anche i richiami indignati di Socci o del Rv. Kramer sul «non papa» hanno senso, nonostante le loro ragioni sbagliate. Sul modo naturalmente è da discutere in ben altra sede. Del resto, per problemi così gravi, è proprio e soltanto il ritorno del papa cattolico che può risolverli.

A questo punto, cerchiamo di renderci tutti sempre più consapevoli della realtà dello «stato di necessità», concertando una strategia unitaria seria che prepari il terreno al ritorno del Papa e dell’Ordine Cattolico. Vescovi e sacerdoti di sana dottrina sono indispensabili in quest’opera di restaurazione, alla quale possono servire solo superando ogni atteggiamento clericalista formatore di tante «petite Eglise» o piccoli fortini chiusi e auto-celebrativi, dimentichi, che nella confusione presente, il cattolico di qualsiasi grado è riconoscibile proprio dall’ardente e prioritario cruccio del ritorno di un vero Papa.

Senza la comunione con il Papa cattolico, nessun chierico, anche fosse al più alto grado della gerarchia, gode della pienezza del potere conferitogli dalla Chiesa di Cristo. Solo il Suo Vicario avrà il potere voluto dal Signore per chiarire e risolvere una miriade di questioni dottrinali, liturgiche e di giurisdizione, ma anche su situazioni personali gravemente equivoche. Laudetur Jesus Christus!

59 Risposte

  • Sempre Sia lodato!Parole sante Daniele.Riporto un pensiero del caro don Luigi Villa al termine di un libro sul VaticanoII: “Io credo che verrà un giorno in cui il Vaticano II verrà giudicato “NULLO”in una sentenza solenne di un sommo Pontefice,che lo farà apparire come un sasso erratico,abbandonato sul fondo di un cimitero.Defensor Fidei

  • Sante parole! Vogliamo il Papa, se è nascosto lo vogliamo vedere, se non esiste lo vogliamo eletto. E basta con questa falsa chiesa perchè la periferia “esistenziale” del clero che ha accettato il CVII è peggiore delle due ciliegine che siedono sui troni a Roma e che concordano sulla distruzione della chiesa (1 regna e l’altro acconsente, il che dice tutto):questo ormai è evidente anche a me. Esatta la necessità di informazione pubblica a tutti accessibile perchè io non conoscevo la resistenza della Vera Chiesa Cattolica. E seppure ci ho messo 3 anni a digerire che fosse realtà la falsa chiesa apostata nei suoi vertici , ora ci credo e la ragione principale è la caduta ormai precipitosa della periferia sopra citata. Questa è visibile a chiunque da pochi decenni anche se non da 50 anni come è di fatto.

  • Sgomberiamo il campo da ogni eventuale equovoco: nessuno qui vuole che domani Christus Rex o chi per esso si riunisca in “Conclave” per eleggere un nuovo papa, come già hanno fatto altri per cui vi sono più di dodici “papi” nel mondo.

  • Eh,sì, sono d’accordo ,anche questa volta, con Arai !
    Penso che la situazione sia proprio come quella descritta; quindi preghiera, e preghiera !

  • Preghiera, testimonianza con l’azione e, cosa più difficile, concertazione di una strategia comune, utile a preparare il terreno, per quanto possibile, ad un Papa legittimo. Non si può piu’ limitarsi a vivacchiare nello status quo. Ottima è stata la provocazione mediatica di Luciano Gallina pubblicata su “Oggi”. Va in questa direzione.

  • Andrea, hai letto il commento postato dallo Staff Christus Rex delle 13:37? Non sono “conclavisti”, pregano e agiscono per favorire il ritorno del Papa cattolico!

  • Di certo non ho la pretesa di essere sempre letto, ma chi vuol accusarci usando una definizione in senso peggiorativo, quale «sedevacantista» o nel caso di Andrea che menziona: «allora Qualcuno (si noti la maiuscola) aveva ragione a definirvi “conclavisti”, dovrebbe almeno darsi la pena di definire bene i termini usati. Ora, dato che i termini con desinenza tipo «ismo» sono spesso deformazioni della realtà che esprimono, si ragioni sulla proprietà delle seguenti definizioni usate come peggiorativi: – quando nella Sede santa manca un Papa cattolico, «sedevacantismo» è applicabile al fatto si saperla vacante o piuttosto a immaginarla normale pur usurpata da anticristi? Poi, si può accusare di anti-clericale chi definisce gli errori del «clericalismo», o piuttosto chi abusa dell’eccellenza del suo stato? E per concludere col termine «conclavista», si può applicarlo al cattolico che aspira al ritorno del Papa (anche senza conclavi), o piuttosto a chi immagina di valore canonico, assoluto e incontestabile «conclavi» che hanno eletto modernisti e massoni per mutare la Chiesa? Su tali questioni penso di aver già scritto e definito le cose come insegnano i Papi. Si vede che con «qualcuno» del telefono facile sono semplicemente da isolare come anti-clericalista pertinace. Ma non saranno proprio quelli che danno del «conclavista» perfino al Papa Paolo IV di santa memoria, a causa della sua Bolla «Cum ex» di valore profetico?

  • Come può ritornare il Papa cattolico che lo Spirito Santo è andato in pensione dal massonico conclave modernista?

  • Cari amici miei, ma non avete letto il numero di maggio di Chiesa Viva, dove si afferma che, dopo la morte di Giuseppe Siri, papa Gregorio XVII (l’unico vero papa eletto il 26 ottobre 1958), in un conclave segreto è stato eletto Gregorio XVIII? Adesso questo papa è in clandestinità,, ma al momento giusto verrà fuori e si riprenderà la Chiesa, ora in mano ad usurpatori eretici ed apostati. Sono ansioso di poter partecipare nuovamente ad una bella messa cantata nella chiesa parrocchiale del mio paese, come nei lontani anni ’50.
    Quindi attendiamo pregando e sperando, amici cari.

  • Temo che si stia facendo un po’ di confusione. Io non sono nessuno, ma presto tenterò di mettere i paletti attorno alla verità, aiutato – se lo vorrà – da Arai Daniele.
    Per ora mi limito a ribadire quel che ho sempre detto: solo ed esclusivamente la Verità della dottrina cattolica orienta verso le “posizioni” giuste. Non esistono “posizioni” che non siano determinate, garantite e validate dalla Verità, di per sé assoluta. NON TEMIAMO QUESTO CONCETTO NE’ QUANTO DI VERITATIVO NE ESCE. L’assoluto parla di verità. Tutto il resto è trappola del demonio.

  • Caro Arai,
    non credo che solo una restaurazione “in factis” del papato cattolico (come, poi?) potrebbe risolvere il problema enorme della scomparsa della fede. Eccolo, il problema: non c’è più la fede cattolica nella ex christianitas (il che ovviamente non vuol dire che non ci sia la Chiesa). Dio, speriamo, ci darà la possibilità/capacità di ricostruire la cristianità, cioè la cattolicità pienamente visibile. La Chiesa c’è e resta.
    SBAGLIEREMMO assai se sperassimo in una Chiesa pneumaticamente reveniente. Bisogna che la Chiesa sia “estesa” nei luoghi in cui è scamparsa. NON C’E’ NIENTE DI NUOVO DA CREARE, GUAI A PENSARE UNA COSA SIMILE!!!
    La restaurazione per la quale dobbiamo combattere non è in alcun modo una speranza di resipiscenza, ma uno schierarsi COME S’E’ SEMPRE FATTO con l’eterno. Dio è al Suo posto, siamo noiche ne siamo scappati. Che non si pensi ad un riposizionamento, ciò sarebbe eretico: l’unica possibilità di ritornare alla Verità è aderirvi, senza se né ma, senz’altro, sine glossa. Non è difficile. Fare una cosa diversa sarebbe comunque e in ogni modo un pasticcio ereticale.

  • “……Quando tornerò, reoverò ancora la fede….?”
    chi ha pronunciato queste parole?
    Le ha pronunciate così a caso?

  • Andrea, forse Gesù non troverà una fede estesa, ma troverà PER FORZA (non praevalebunt) la Chiesa cattolica, anche se in catacumbis. Non crederci sarebbe eresia. Che poi l’estensione sia limitata, come credo che la Chiesa abbia spesse volte chiarito, NON contrasta (né in alcun modo potrebbe ) col dogma. Nondimeno le anime che si perdono sono un’infinità. Problema enorme.

  • Sono in perfetto accordo con gli interventi di Diano e di Daniele.
    Per il Cattolico: Mi dispiace smentire la tesi esposta su Gregorio XVII e XVIII; anch’io avevo sperato che fosse vera. La tesi è stata smentita (in sordina, quasi per vergogna) dalla stessa Redazione di Chiesa Viva, che ha chiuso l’ultimo numero di luglio-agosto, pag. 24, ultime righe proprio a fondo pagina, con queste parole:
    “Nota della Direzione: ci è stato segnalato che la lettera di Raffaele De Filippo, pubblicata col titolo: ”’Gregorio XVII il Papa nascosto e prigioniero”’, su ‘Chiesa Viva’ n. 482, contiene fatti storici, inerenti a Padre Khoat e all’elezione di Gregorio XVIII, che non corrispondono al vero. Ci scusiamo con i lettori per avere pubblicato queste inesattezze”.
    Questa speranza è dunque tramontata definitivamente. Del resto tale tesi presentava numerose difficoltà di ordine teologico non facilmente superabili, come la finzione e l’apostasia pubblica di Giuseppe Siri che lasciava la Chiesa negli errori di fede, la visibilità del papato, ecc. ecc.

  • Confermo la precisazione di Benedetto,dopo la morte di don Villa la redazione di Chiesaviva ha leggermente perso un po’ della sua prudenza nel pubblicare articoli.Comunque rimane validissimo mensile..Cosa successe nel passato quando ci furono Papi indegni o antipapi bisognerebbe studiare cosa successe in seguito e come la Chiesa tornò ad essere Vera Cattolica adattando il nostro contesto ,l’apostasia attuale e considerare che tutto ciò che ha fatto ilCVII non ha nessuna copertura dallo Spirito Santo .Inoltre non ha posto nessun anatema sul suo operato ,Vuol dire che giuridicalmete parlando è un castello di sabbia.Non ha rispettato nessuna enciclica o dogma precedente.E’ attaccabilissimo.

  • Dal mio punto di vista, attingendo pure dalle diverse esperienze maturate nel recente passato, risulta attualmente assai arduo il cammino verso una “concertazione” nel senso auspicato sopra; e ciò prova indirettamente la realtà della ‘vacanza’ di cui lamentiamo giustamente le tragiche conseguenze: no Papa, no unità!
    Il mio consiglio – magari insignificante quanto il sottoscritto – è quello di sforzarsi a mantenere ben salda la distinzione tra teologia e dottrina, esegesi e dogma, valore e ‘peso’ teologico della cd. ‘rivelazione privata’ nei confronti di quella ‘Pubblica/Universale’ … Insomma, dovremmo saper discernere tra spiegazione teologica e assiomi dottrinali innegabili, evitando buffe quanto inefficaci ‘fughe in avanti’ senza appello dal sapore farsesco e caricaturale. Un approccio simile, unito alla costante ricerca della SANTITA’ PERSONALE, che includa la testimonianza e la difesa pubblica della Fede, potrebbe portare a insperati risultati sempre che – e ritorniamo all’esordio di questo commento – si sappia rinunciare a ‘puntare i piedi’ su aspetti secondari e fondamentalmente accessori della ‘buona battaglia.’ Condizionale d’obbligo, ovviamente…!
    Se poi tale atteggiamento nasconde motivazioni di carattere personale, rispetto a conflittualità non del tutto sopite, beh, mi auguro il tutto possa risolversi in separata sede, perché ‘l’ora è tarda’ e non possiamo permetterci d’essere intrappolati dagli effetti dei disordini individuali…
    In Cristo

  • La setta potrebbe aver obbligato Benedetto XVI (nonostante i suoi errori) a dimettersi in quanto vero Papa? Essendo l’unico Papa eletto validamente dopo la morte di Siri?

    È una domanda, un dubbio che ho da qualche tempo…magari Benedetto XVI essendo vero Papa e quindi assistito dallo Spirito Santo stava riaprendo alla tradizione (come la messa in latino) forse stava tornando sulla retta via correggendo i suoi errori e per questo costretto a dimettersi con qualche minaccia misteriosa come quella che fu fatta a Siri…

    È una domanda da cattolico che cerca di capire questa situazione terribile, spero possiate rispondermi in qualche modo.
    Intanto seguo il catechismo di Pio X per non cadere in errori modernisti.

    Grazie
    Sia lodato Gesú Cristo

  • Caro, non ho che ha ripetere le tue (sue) parole, ma seguendo un ordine diverso: – «tranquilli». Tutto è stato profetizzato perché segue il disegno divino di salvezza anche in extremis. È necessario che il «resto» arrivi a dubitare di una restaurazione del papato cattolico, esclamando: come, poi? La Chiesa c’è e resta, come istituita per sempre dal Signore, perché resta la Fede da Lui suscitata. Perciò, la restaurazione avverrà quando e come si capirà la sua origine e fine d’aspetto naturale, ma dipendente dal soprannaturale; così come ogni vita viene dallo Spirito. Dobbiamo combattere sì, ma con la testimonianza nutrita non solo di fede ma della Speranza e Carità, virtù teologali suscitate dal Signore. A questo punto sappiamo di dover fare proprio come s’è sempre fatto, seguendo in Gran Disegno divino, che non cambia in «momentini disperati» della Storia. Servono perché l’uomo capisca che nessuno può distruggere quello che Dio ha voluto e ha fatto conoscere dai Suoi Profeti. Nel mio libro sulla storia di Fatima, penso di aver documentato le conseguenze socio-politiche e religiose per la Cristianità derivate dal fatto che tre veri Papi hanno dubitato del potere della Sua Profezia. In qualche mio libro ho raccontato come Pio IX, nato in un 13 maggio, abbia, al contrario, a suo modo profetizzato Fatima. Fede e coraggio, quindi.

  • Sempre Sia lodato!Fabry mi fa moltissimo piacere che ti affidi al Catechismo di PioX,ti ricambia con molte indulgenze.Anche Benedetto XVI ha seguito le linee guida delCVII ,anche lui ha fatto le corna pubblicamente,anche lui ha elogiato i teologi d’oltralpe,etc..forse era troppo lento nei cambiamenti,forse la pubblica denuncia su chiesaviva il mese precedente le sue dimissioni.Non te lo saprei dire con certezza.Comunque non ha fatto nulla per uscire dall’apostasia attuale.

  • Nell’articolo del 19 luglio dal titolo “Continua il giallo della rinuncia di Benedetto XVI” Antonio Socci dà una sua nuova spiegazione: Ratzinger sarebbe venuto meno ad un accordo segreto fatto durante il conclave con l’avversario Card. Martini. Non avrebbe rispettato nei tempi e nei modi la promessa di riformare la Curia Romana decentrandone i poteri. Non posso sapere se la cosa sia vera. Forse è plausibile, assieme ad altri motivi e/o ricatti. Ciò non significa che Ratzinger non fosse modernista. Lo era, ma con toni e modalità moderate, lente e paludate di conservatorismo, che nulla ha da spartire con la vera Tradizione. Su questo smettiamola di piagnucolare cullandoci su falsi rimpianti e pie illusioni. Tuttavia, anche ammettendo e non concedendo che l’elezione al papato di Siri sia veramente accaduta, come pure sia stata invalida l’immediata rinunzia, è difficile credere che Siri abbia validamente mantenuto in seguito l’autorità pontificia, non avendo mantenuta integra la professione di fede cattolica, accettando un concilio eretico, collaborando coi nemici della Chiesa a distruggerne l’ortodossia, riconoscendo pubblicamente ben 4 papi non autentici e dimostrando coi fatti di non volere il bene della Chiesa… ed altro ancora. Al momento della sua morte probabilmente era decaduto dalla carica di Papa, se mai l’aveva mantenuta.
    E’ meglio fare piazza pulita di questi dubbi residui attaccandosi alle uniche certezze che abbiamo: le verità di fede inossidabili e irreformabili.

  • Credo che sia stata l’unica volta nel papato che si stravolge una fumata bianca.,Una cosa è appurata ! L’ingerenza del bnai’n brit o come si chiamano.Allora cosa dobbiamo fare?Se riuscivano allora immaginiamoci dopo 50 anni.Parlando di diritto dogmatico credo si dica cosi,’ la forzatura alle dimissioni o rinuncia ad essere Papa leggittimo sia invalida o perlomeno sono invalidi i papi che lo sostituiscano.Però non sono sicuro di dire cose giuste.

  • Buongiorno a tutti.Ieri notte prima di addormentarmi ho pensato alla sede vacante.Da chi è guidata la Chiesa nel periodo tra la morte di un papa e l’elezione di quello successivo?Non conosco la situazione ma presumo che la Chiesa visibile abbia il Consolatore.

  • Siamo contenti del dibattito e delle riflessioni che ci pervengono, anche privatamente. È chiaro che si è colto nel segno, da un lato nel voler denunciare le derive del clericalismo e dall’altro nel non volersi adagiare nello status quo delle “parrocchiette” particolari perché tutti i buoni cattolici anela no ad un Papa, misura prossima della Fede. Ha ragione Federico quando specifica le differenze e dice che vede difficile una concertazione operativa fra tutti. Proviamoci con la preghiera e l’azione di testimonianza, allargando i contatti e coinvolgendo. Come già detto, rimettiamo ogni idiozia o forma caricaturale, già intrapresa da altri in passato, che non ci ha mai appartenuto.

  • Andrea, conosci il catechismo di PioX se sei dei nostri parlacene adesso non dopo un ora. e sapremo chi sei .Questo vale anche per Silvano sempre che sia ancora là

  • dietro Antonio e Benedetto ci sono due in ricerca della Verità !
    Ma risulta chiaro che dietro ad Andrea c’è solo Vermilinguo….

  • Adesso l’avversario lo chiami Theoden?.Essendostato messo in causa rispondo per me.Dietro Antonio c’è Antonio questo è il mio nome di Battesimo.Se è un ebreo sionista a chiamarmi modernista lo accetto anche volentieri perché il velo del tempio si è lacerato da tempo e adesso c’è la Nuova Alleanza Se vuoi la puoi chiamare anche lAlleanza Moderna .Puoi continuare a prendere soldi da loro se lo fai per soldi o anche per divertimento tuo,. nessuno credo ti impedisca di postare ma guarda dentro di te

  • Tornando sul tema;sempre dal sito cmri.org leggo che alla Chiesa Una Santa Apostolica E Romana mancano purtroppo almeno i primi due caratteri:L’unicità e la Santità.L’ecumenismo l’ha fatta diventare un miscuglio di vari culti e le opere (i frutti cattivi )del CVII le hanno tolto l’aureola di Santità.Vi ricordate Paolo VI che depone la tiara con le tre aureole.Il papato rinuncia alla sua Autorità,e a tutto il resto dico io.L’unico potere che esercita è quello di fuorviare, di censurare Verità, Profezia,e testimonianza di Fede,supportata dai poteri del mondo.Adesso c’è questa chiesa ecumenica come la volevano loro e la Vera Chiesa di NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO Una Santa Cattolica ed Apostolica probabilmente divisa in gruppi più o meno numerosi con o senza veri Sacerdoti.Che cosa allora per i fedeli che in buona Fede non si accorgono dell’inganno e sono molti moltissimi.E’ un pensiero fisso che ho.Adesso è ancora facile parlare ,dal vivo sui giornali o sui blog ma penso che più in là non lo sarà più .E allora io cerco di darmi da fare icon i mezzi che ho nonostante i problemi personali che tutti hanno io le chiamo le nostre piccole Croci. Gesù è Dio!Gloria al Padre al Figlio E allo Spirito Santo come era in principio ,ora e sempre nei secoli dei secoli Amen

  • Questa chiesa a livello di periferia “esistenziale” è protestante di fatto e di diritto. Spiace che non ci sia un Gregorio XVIII ma di certo “non ci sono” quelli che si sono seduti a Roma dal 1958. Se vero è che Roncalli aderì alla massoneria era scomunicato e quindi… idem il seguito.
    Battesimo cattolico e morte cattolica, avanti allora in solitaria. Non prevalebunt!

  • @Arai. Sono stupito dal fatto che, nonostante Arai da tanti anni abbia divulgato la bolla di Paolo IV “Cum ex Apostolatus officio” e l’abbia usata in lungo e in largo come cavallo di battaglia, proprio in questi giorni Mons. Williamson, che pure è un uomo onesto e serio, abbia scritto il Commento Eleison 420 dove, nel contesto di una analisi abbastanza lucida sulla crisi ecclesiale, cade assurdamente in uno svarione colossale. Egli arriva a dire che anche se Bergoglio non fosse stato eletto validamente come papa, lo si deve comunque accettare, perché è stato ormai riconosciuto tale dai cardinali e da tutta la Chiesa e quindi legalizzato. Ciò in quanto la Chiesa non potrebbe esistere senza papa e quindi bisogna accettare quello che c’è, anche se sbaglia. Alla faccia della bolla di Paolo IV che dice esattamente il contrario! E’ ignoranza crassa questa, oppure acquiescenza alla mentalità comune? Eppure Williamson tuona da sempre contro i compromessi di Fellay! Ugualmente sconcertante è la considerazione finale in cui dice praticamente che in un’epoca di confusione totale come questa neppure lui si sente sicuro di quello che afferma, al punto che, se qualcuno gli contesterà qualcosa di diverso, non si opporrà e non replicherà!!! Mi sembra un discorso delirante: partito decisamente agguerrito contro il liberalismo modernista e soggettivista, Williamson si ritrova alla fine vestito degli stessi panni dei relativisti che voleva combattere. Ma non c’è qualcuno che gli possa fare una doccia fredda?

  • @Cattolico: Secondo me la vera ragione per cui Roncalli non poté essere vero papa consiste non tanto nelfatto che fosse scomunicato come massone (anche se la cosa è certamente gravissima), ma in quanto fu eretico modernista già prima dell’elezione, come si desume dall’analisi accurata di diversi passi del suo diario e delle sue lettere (all’apparenza insignificanti, ma eloquenti per chi ha fiuto e ha studiato i documenti), che sono stati pubblicati certamente per disattenzione. Numerose sono pure le testimonianze orali in quel senso di chi lo frequentò. La dice lunga l’immediata sparizione, pochi giorni dopo la sua elezione, del suo dossier personale dall’archivio del Sant’Uffizio. Non ricordo più invece il nome del documento pontificio (c’è sicuramente) che infatti ammette che abbiano voce attiva e passiva al conclave anche i cardinali scomunicati. La scomunica infatti è solo una pena terrena e temporanea orientata al ravvedimento del peccatore che non esclude radicalmente dall’appartenenza alla Chiesa, mentre l’eresia e l’apostasia, per il fatto di professare una fede errata o di negarla affatto, esclude totalmente l’uomo dalla vita divina ed ecclesiale. Almeno così mi sembra di ricordare.

  • A mio avviso esiste un “problema” di conoscenza della Verità e di trasmissione di tale conoscenza. Quando una persona è certa di conoscere la Verità (in qualsiasi ambito), ma davanti si trova contemporaneamente un muro di granito e gomma piuma, subentra la frustrazione e l’incredulità del come delle persone anche più istruite di lui non vedano la Verità che è SEMPRE elementare (nel senso buono del termine) e quindi accessibile a tutti.

    Riporto episodio abbastanza conosciuto in cui Napoleone disse al Consalvi:
    «Eminenza, voi sapete che io non conosco ostacoli. Posso distruggere chi voglio, uomini, cose , istituzioni. E se domani mi proponessi di distruggere la Chiesa? Ditemi quel che avverrebbe. Dite …»
    A cui il Consalvi, senza scomporsi, rispose:
    “Maestà, disse, fareste una fatica inutile. Sareste vinto. Non siamo riusciti noi, noi preti, noi cristiani, con le nostre debolezze, con le nostre infedeltà, a distruggere la Chiesa! E vorreste riuscirci voi?»

    La soluzione a certi “problemi”, per quanto uno si sforzi di trovarli da solo e/o con altre persone, arrivano SOLO da Dio, che “purtroppo per noi” ha tempi e modi diversi dai nostri.
    Il mio parere è che noi (singolarmente e non), dobbiamo SEMPRE essere pronti ad intervenire come MEZZO per il Suo Progetto.
    Credo sia inutile fare “falegnameria” (elucubrazioni mentali), di come e quando verrà eletto il Papa, dobbiamo stare tranquilli che andrà oltre le nostre aspettative.

    In Cristo

  • “Christus Rex” non ha ancora avuto l’onore di conoscere da Andrea quali sarebbero i suoi “peccati di lingua”, nei confronti di chi e perché. Saremmo lieti che chi lancia un sasso non nasconda la mano…

  • Io ho sentito, anche a Reggio, molti discorsi filosofici fatrciti di neoplatonismo, ma opere poche. Vi riempite la bocca di belle parole, ma vi smentite nei fatti. Con questo si chiude il dibattito conciliarista.

  • Caro Luciano, certamente Dio vede e provvede. Lo ha scritto Arai stesso. E non ci sono dubbi. Vogliamo solo dire:”aiutati che il Ciel ti aiuta” è un detto che potrebbe valere anche nel caso del preparare il terreno al ritorno del Papa? Ragioniamoci. Anche nelle modalità operative.

  • Ho cercato luglio agosto pag.24 di Chiesa viva ma si ferma a giugno, come mai qualcuno ne ha letto persino una nota? Mi pare che col conclave o senza conclave, dia fastidio che si parli di preparare la strada al Papa ( vero non della nuova religione). Inoltre uno scomunicato che possa votare in conclave è strano, è meglio che si ricordi dove uno l’ha letto, perchè la s-comunica mi pare significhi FUORI dalla comunione onde fuori dalla Chiesa.

  • Chiedo scusa per luglio agosto 2015 Chiesa viva, in effetti a pg 24 in nota si dice che i riferimenti a padre Koat e Gregorio XVIII sono inesatti.Avevo cercato in archivio credo. Comunque di Siri si dice che è stato minacciato un ordigno … quindi minacce e quindi rinuncia invalida e quindi papa sino alla morte.

  • minaccia di una bomba sulla popolazione quindi? E comunque minacce ci furon di certo. La speranza è dura a morire, chi mi dice dov’è la verità? Per ora diciamo teorie e poi se sarà sarà. C’è il sogno di Don Bosco sul Papa che muore ma i cardinali subito ne eleggono il successore che confermerebbe in pieno l’ipotesi di un Gregorio XVIII. Con l’approdo della nave ammiraglia ancorata all’Eucaristia e Maria SS.

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