di MARCO TOSATTI
Mi dicono buone fonti che La Fraternità San Pio X e il Vaticano sono a un passo dall’accordo. In realtà, secondo alcuni, mancano solo le firme; e si è in attesa che mons. Fellay dia gli ultimi ritocchi alla sua situazione interna, per giungere poi al grande passo: il rientro totale e ufficiale, come Prelatura personale, dei lefebvriani in seno alla Chiesa di Roma. In questo modo a Francesco riuscirebbe di portare a termine un percorso che aveva avuto inizio nel pontificato di Benedetto XVI, e che si era arenato per questioni teologiche; che però adesso sarebbero superate dalla disponibilità del Pontefice a non chiedere che tutti i puntini sulle “I” siano chiarie e definiti. D’altronde anche mons. Lefebvre scriveva che se il Concilio Vaticano II fosse interpretato nell’ermeneutica della continuità, non ci sarebbe nessun problema per una comunione totale con Roma. E non c’è nessun problema perché all’interno della Chiesa, come già diceva Benedetto, il Concilio sia letto in questo modo. In coda a queste righe riportiamo da “Inter Multiplices Una Vox” delle interessanti considerazioni sviluppate da mons. Fellay nel suo viaggio in Polonia. E anche da queste, sia pure con tutte le cautele del caso, si capisce che il clima può essere maturo per un annuncio importante. D’altronde il Pontefice ha una certa simpatia per i lefebvriani di Lefebvre (meno per i tradizionalisti in casa sua), ereditata, pare, da una buona impressione ricevuta dalla Fraternità quando era arcivescovo di Buenos Aires.
Nell’omelia in Polonia mons. Fellay ha smentito le voci relative all’acquisto di un immobile di proprietà del Vicariato di Roma, Santa Maria Immacolata all’Esquilino, come futura sede della Fraternità. E diceva la verità. Ma in realtà nella prospettiva di una regolarizzazione dei rapporti con la Santa Sede, la Fraternità sarebbe interessata al complesso delle Suore Immacolate di via Monza, un ex scuola-convitto, con una chiesa che da sulla strada. Quel complesso potrebbe diventare la nuova sede romana della FSSPX. Le foto che vedete sono relative a quell’edificio.
Durante l’omelia della Messa celebrata in Polonia il 3 marzo 2017, Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, è ritornato sulle voci circa un’acquisizione immobiliare a Roma. E le ha smentite, prima di fare delle precisazioni sul progetto di prelatura personale proposto alla Fraternità San Pio X nell’estate del 2015. Come aveva già detto nel corso dell’intervista a Radio Courtoisie del 26 gennaio 2017, tale struttura canonica corrisponde ai bisogni e all’apostolato della Fraternità nel mondo.
Mons. Fellay ha dichiarato che la proposta scritta inviata da Roma alla Fraternità prevede che il prelato a capo di questa nuova struttura canonica dovrà essere un vescovo. Come verrà designato? Il Papa sceglierebbe fra tre nomi (la terna) presentati dalla Fraternità. E’ anche previsto che vengano accordati alla Fraternità altri vescovi ausiliari.
E il Superiore generale ha aggiunto: “Tutto ciò che esiste adesso sarà riconosciuto in tutto il mondo. Anche i fedeli. Essi faranno parte di questa prelatura col diritto di ricevere i sacramenti e gli insegnamenti dai sacerdoti della Fraternità. Sarà anche possibile accogliere delle congregazioni religiose, come in una diocesi: cappuccini, benedettini, carmelitani e altri… Questa prelatura è una struttura che non sarà sotto l’autorità dei vescovi locali. Sarà autonoma”.
Tuttavia, secondo Mons. Fellay, vi è uno sviluppo ancora più importante e interessante di questo progetto di struttura canonica: un cambiamento che si è prodotto all’interno della Congregazione per la Dottrina della Fede. La Fraternità San Pio X potrà mantenere le sue obiezioni contro la libertà religiosa, l’ecumenismo e la nuova Messa. Queste funeste conseguenze del Concilio non sono più considerate come vincolanti o come condizioni necessarie per essere riconosciuti interamente cattolici.
Mons. Fellay allude qui alle dichiarazioni di Mons. Guido Pozzo sull’accettazione del concilio Vaticano II, cosa che secondo lui non è più un criterio di cattolicità. Questo stesso punto di vista è stato ribadito dai vescovi che hanno visitato i seminari della Fraternità San Pio X nel 2015, in base a quanto era stato convenuto nella riunione del 2014 con il cardinale Müller.
Nella sua omelia, il Superiore generale ha affermato sull’argomento: «nelle discussioni che abbiamo avuto con i vescovi inviati da Roma, essi ci hanno detto che queste questioni sono delle questioni aperte.»
Perché Roma è cambiata su questo punto? Mons. Fellay ritiene che la cosa sia dovuta alla gravità della situazione nella Chiesa e al vero caos che vi regna. Egli ha chiarito le sue affermazioni riferendo le parole del cardinale Gerhard Ludwig Müller, che ha chiesto alla Fraternità San Pio X di unirsi a lui nella lotta contro i modernisti. Ma al tempo stesso, la Congregazione per i religiosi ritiene che la Fraternità sia sempre scismatica, mentre invece Papa Francesco dice che essa è cattolica. Ed ha aggiunto: «Vi sono molte contraddizioni, vi è una lotta tra vescovi, tra cardinali, una situazione nuova… Roma non è più unita, ma divisa. A tal punto che certuni ritengono che le cose sono andate troppo oltre. E ci dicono: “voi dovete fare qualcosa, dovete resistere”.
Mons. Fellay ha parlato anche del sostegno e delle lettere che ha ricevuto da parte di vescovi, come aveva già fatto nella sua intervista a Radio Courtoisie. A proposito di altri vescovi, ha detto: «Ve ne sono che parlano, che resistono, noi non siamo soli.». Secondo lui: «è iniziata nella Chiesa tutta un’opera di rinnovamento».
Al tempo stesso, Mons. Fellay non è cieco: “Questo non significa che noi dobbiamo precipitarci, noi dobbiamo procedere con una grande prudenza e assicurare il nostro avvenire mettendoci in condizione di impedire ogni possibilità di trabocchetto. Di conseguenza, in una tale situazione, noi non ci precipitiamo”.
Mons. Fellay ha parlato anche dell’interesse paradossale che Papa Francesco ha per la Fraternità San Pio X: “Un papa che non si cura della dottrina, che guarda alle persone e che ci conosce dall’Argentina. Egli ha apprezzato il lavoro che abbiamo fatto là. E per questo ha delle buone disposizioni nei nostri confronti, mentre al tempo stesso è contro il conservatorismo. E’ come una contraddizione. Ma io ho potuto constatare a più riprese che egli è capace di fare veramente delle cose per noi”.
Per concludere, Il Superiore generale ha affermato che egli non sa se ci sarà un riconoscimento canonico: “Andiamo o no verso un riconoscimento? Io non lo so, non penso, ma il Papa può sorprenderci. Questo sembra impossibile, ma egli l’ha già fatto più volte… Allora, noi dobbiamo continuare a pregare molto, a chiedere alla nostra Protettrice, la Santa Vergine Maria, di continuare a guidarci”.
La Fraternita’ sara lo strumento di Dio che fara’ finire il modernismo e del sedevacantismo.
riferito a quel poveretto qui sopra …
https://www.youtube.com/watch?v=XDUPNFPHzZ4
Le pagliacciate moderniste e la superbia sedevacantista sarà spazzata via!
Eh certo, anche Lefèbvre avrebbe gioiosamente acconsentito ad unirsi alla post-Chiesa bergogliesca in cui “Dio non è cattolico” e in cui il (supposto) pontefice si sottomette a ogni eresia… Come no!
Siamo al cabaret. finale…
non è superbia mettere NSGC in disparte per non offendere le false religioni? il vaticano lo sta facendo da 50 anni? la fraternità che fa? balla col diavolo
i felloni badogliani sono fortunati che siamo in tempo di pace … altrimenti sapremmo cosa fare ai traditori e ai vigliacchi
Chi balla col diavolo non festeggerà con Cristo (San Pietro Crisologo)
Piaccia o non piaccia nella continuazione apostolica da Giovanni 23 a Benedetto 16 sono papi.Ovvio che dal loro operato sono anti papi, ma chi decreterà la loro condanna sarà il vero Pontefice che Cristo manderà tra non molto. E qui che alberga la superbia, sostituirsi al vero Capo che è NSGC.
Solo la Tradizione conta, è giusto che la Fraternità entra dove fu cacciata, per riprendersi ciò che i modernisti con astuzia luceferina hanno preso con il CV2. Il sedevacantismo non serve a niente.
…nella continuazione degli eresiarchi nell’apostasia con la forma extraordinaria che avete voluto…
@Max, non ci faccia ridere, rifletta e si converta prima che sia troppo tardi.
Ecco cosa salverà la FSSPX:
https://www.youtube.com/watch?v=RCUYgl7QLCk
@Max
anche il VOSTRO santo padre le vuole ricordare e chiarire chi convertirete voi supereroi fraternini una volta rientrati nella chiesa della misericordina….
https://www.youtube.com/watch?v=G2j0IyCIMJE
Dai vostri commenti confermate la superbia e che il sedevacantismo non serve a niente.
Io non ho detto che la Fraternità risolverà la crisi attuale, ma essa sarà lo STRUMENTO di Dio!
A chiacchiere non si scaccia il demonio, lo si affronta come negli esorcismi, ed è per questo a suo tempo Dio fece uscire la Fraternità da Roma. Ora, nell’anno di Fatima rientra!….. Anche il diavolo alla fine fa quello che comanda Gesù Cristo, ora Bergoglio deve ubbidire, deve far entrare la Fraternità.
………..noi dobbiamo solo pregare con il Rosario alla mano.
La superbia è pericolosa, produce nebbia, ci si vede poco!
La Vergine guiderà la Fraternità nella Chiesa, e Putin nel mondo, noi dobbiamo solo pregare. Lì è il nostro posto, nella preghiera.
https://www.radiospada.org/2017/03/rivelazioni-di-oggi-sul-vero-segreto-di-fatima-un-libro-di-rs-del-2015-gia-illustrava-la-cosiddetta-rimozione-dellautorita/
Arai che dice?
Il diavolo l’ha guidata nelle braccia della Contro-Chiesa che occupa i Sacri Palazzi almeno dal 1958. Noi dobbiamo pregare, studiare e dare testimonianza della Fede.
la Vera Superbia è arrivare qui e sparare un sacco di stronzate … chi crede la sede vacante è sempre una persona semplice, timorata di Dio che si è stancata di farsi prendere per il culo, ultimamente, dal perito chimico argentino e che non sopporta la montagna di soldi su cui sono seduti i traditori chalar-felloniani
@Max, Lei confonde la consapevolezza della Fede con la superbia, perché così insegna la pretaglia fraternesca al fine di tenervi tutti buoni e proni alla volontà di Menzingen. Può essere che lei ne sia una vittima. Ma bisognerebbe sapere quanto consapevole…
@Alberto, scusi, a parte il fatto che le dietrologie non servono a nulla, è bene ricordare che l’errore più grande commesso da Mons. Lefebvre è stato quello di non essere chiaramente uscito dalla “post-Chiesa” conciliare per cui Dio non era cattolico già ai tempi di Roncalli…L’epilogo di quell’errore lo si è visto negli anni dopo la sua morte. Lentamente la sua opera è finita come un carisma tra i carismi della “Contro-Chiesa” conciliare, anche se manca solo il timbro…
@Max, aspettiamo lei con la ramazza, per quanto riguarda i sedevacantisti?
Certe testimonianze anti-sedevacantiste non possono essere liquidate con risate, pur simpaticissime; riflettono il ritardo riguardo a una conclusione inevitabile che accomuna una moltitudine e anche questa Fraternità. Ma questa ha la colpa di tornare indietro in rapporto al suo Fondatore, che parlò dell’atra chiesa. Si tratta della nuova chiesa del NOM. Potrebbe la Chiesa di Gesù Cristo celebrare il Suo Sacrificio in modo indegno che devia o prostra i veri credenti in cerca dell’unica verità cattolica e apostolica? La risposta negativa è evidente. Ma allora come definire questo dilemma oscuro che coinvolge tutta la vecchia struttura ecclesiastica e una immensa folla? Essa è definita con precisione come la “chiesa del NOM”, che porta ad una nuova religione, modernista, ecumenista e scismatica, perché non è la Chiesa unica di Gesù Cristo, ma la Babilonia aperta a nuovi sviluppi nel mondo, che produce frutti dannosi, perché è intrinsecamente cattiva. La difficoltà nel capire che è scismatica è dovuto a due motivi principali: – perché sembra essere quella chiesa del ‘papa’; – perché sembra impossibile accettare che un’organizzazione delle sue dimensioni con i suoi molti milioni di credenti possa essere scismatica in rapporto alla Chiesa di un “resto” poco visibile perché disperso. Il punto è che lo scisma si verifica prima di fronte alla verità di Gesù Cristo, il cui sacrificio si è verificato anche in isolamento e nel disprezzo dei Suoi e della folla. Un “Papa” e di una “chiesa del NOM sono un’entità di un altro tipo. Chi è alla ricerca della Parola del Signore, sacrificato per la salvezza di molti, non può accettare la “chiesa NOM” perché prima o poi corrompe la fede. Questa distinzione sembra molto difficile da accettare da parte di quelli che per l’ attaccamento al naturale trascurano il soprannaturale; ma qui è la salvezza. Alle moltitudine e ai poteri naturali corrisponde ora la grande apostasia.
Mi riferivo al link che ho postato, la fraternità ecc corrono nello stesso baratro dei modernisti. Chiedevo a Arai sul libro di Zavala che deve uscire a breve col segreto inedito, terza parte:apostasia al vertice e spostamento Cattedra da Roma a Fatima. C’è anche questo su falsificazioni brevi.
http://www.traditioninaction.org/HotTopics/g22htForensic.html
leggo da tosatti:
…..a Francesco riuscirebbe di portare a termine il percorso iniziato durante il pontificato di Benedetto, e che si era arenato per motivi teologici…..”
Leggo dal card.K.Koch,
nel suo intervento alla Plenaria della Commissione per i Rapporti Religiosi con Ebraismo (Vaticano 28-30 ottobre 2012) :
“……Gli ebrei temevano che, attraverso un eventuale atto di reintegrazione di una serie di sacerdoti e credenti con tendenze antigiudaiche, i quali respingono formalmente NOSTRA AETATE, la Chiesa cattolica potesse dare una nuova direzione al dialogo con l’ebraismo……….Di fronte agli ebrei, il Santo Padre mi ha incaricato di presentare la questione in maniera corretta: NOSTRA AETATE non è minimamente rimessa in discussione dal magistero della Chiesa, COME IL PAPA STESSO HA PIU’ VOLTE DIMOSTRATO CON I SUOI DISCORSI, I SUOI SCRITTI E I SUOI GESTI PERSONALI NEI CONFRONTI DELL’EBRAISMO; un riavvicinamento con la Fraternità San Pio X non significa assolutamente che le posizioni di detta Fraternità vengano accettate o appoggiate.Per quanto riguarda i vari tipi di testi conciliari, si può certamente fare una distinzione a livello formale; tuttavia, dal punto di vista del contenuto, essi non possono essere separati gli uni dagli altri: NOSTRA AETATE non rappresenta dunque un meteorite isolato, caduto direttamente dal cielo e privo di corrispondenze con gli altri testi conciliari. Fin dall’inizio del suo pontificato,Papa Benedetto XVI non ha pertanto lasciato alcun dubbio sul fatto che egli SOTTOSCRIVE PIENAMENTE IL CONCILIO VATICANO II E I SUOI DOCUMENTI, nella necessaria visione d’insieme.”
card. K:Koch , presidente del pontif. cons. per la promoz. della unità dei cristiani e della commiss per i rapporti religiosi con l’ebraismo.
@miri, infatti si tratta del perfetto compimento dell’ecumenismo acattolico di stampo conciliare, ovvero dell’unità nella diversità, tutti sotto lo stesso cupolone ed in comunione con l’Antipapa…
Carissimi, specifichiamo meglio dunque. Il fondatore della Fraternità parlò sì dell’altra Chiesa, ma rimase fino alla fine, inconfutabilmente, in quella di Giovanni Paolo II assieme alla sua opera.
Trattandosi di una profezia, come si può voler avere ragione sul contenuto del «Terzo Segreto» senza fare il confronto della sua visione e del testo precedente del «Segreto» alla realtà sopravvenuta.
A partire dal testo precedente, la terza parte riguarderebbe un terzo castigo inaudito, conseguente al rifiuto dell’invito espresso nelle parole: «se faranno quello che vi dirò… se no… Si trattava di accogliere un aiuto indispensabile per la Cristianità e la Chiesa, ma raggirato dai Papi di Fatima. Il risultato sarebbe visto nella realtà sopravvenuta «più chiara nel 1960» e siamo alla visione dell’eccidio del Papa col suo intero seguito.
Quando si vuole che Maria SS. abbia profetizzato nel 3º Segreto la grande apostasia, si allude a una conseguenza che dipende dal primo evento: la morte virtuale dell’Autorità cattolica: ecco il nostro libro. Quanto alla scoperta di un nuovo segreto perché quello pubblicato è falso come suor Lucia che lo conferma, il mio conterraneo Atila di «tradition in action» che lo ha diffuso torna sui suoi passi per contestare la sua autenticità. Io non ne parlo nemmeno nel libro, dato l’intenzione di diretto confronto con la realtà, come detto sopra. Questa è la mancanza dell’Autorità cattolica dalla morte di Pio XII. Chi lo crede e lo sa in base alla Fede che deve essere professata da un vero Papa, capisce il «Terzo Segreto»; chi non ci vuole credere non deve cercare un altro segreto, ma piuttosto approfondire la Profezia, che se non riguardasse l’arcano della Storia svelato dal Signore, non avrebbe senso cattolico. Pare evidente che la visione è veritiera se corrisponde a una situazione datata e avvenuta. In tal caso contiene l’essenziale come ha ben riferito su di me perfino la giornalista di… Vanity Fair: http://www.vanityfair.it/news/storie/17/01/31/fatima-apparizioni-madonna-centenario