DUE PELLEGRINAGGI A FATIMA (1987 – 2017) : ORA ABBAGLIO PER TORNARE ALLO «STATU QUO ANTE ASSISI»

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messe-fatimaL’EDITORIALE DEL VENERDI

di Arai Daniele

Vediamo il quadro della situazione della Chiesa e del mondo nel 1987 e ora.

il 27 ottobre 1986, ad Assisi, Giovanni Paolo 2º promuove e presiede alla preghiera per la pace delle grandi religioni. Ciò da allora è ricorrente. Ma quanto lasciava allibiti i cattolici, entusiasmava la ‘cultura’ massonica e agnostica dei potenti del mondo.

Ecco che il 4 novembre 1986, alla celebrazione del 40° anno dell’UNESCO, veniva innalzata al posto d’onore una gigantesca foto di Giovanni Paolo 2º. Era già elevato agli altari del mondo e dell’ONU, quello che ora Bergoglio ha canonizzato!

Dichiarazione di Buenos Aires

Alla fine del 1986, dopo l’abominio d’Assisi, i due Vescovi, Lefebvre e Castro Mayer  si sono trovati a Buenos Aires per pubblicare una dichiarazione che accusasse la “rottura con i loro predecessori” dei capi conciliari.

«In conseguenza alla visita di Giovanni Paolo 2º alla sinagoga e al congresso delle religioni ad Assisi Roma ci ha fatto chiedere se abbiamo l’intenzione di proclamare la nostra rottura con il Vaticano in occasione del congresso di Assisi. A noi sembra piuttosto che la domanda dovrebbe essere la seguente: – Credete e avete l’intenzione di proclamare che il Congresso di Assisi consumi la rottura delle Autorità romane con la Chiesa Cattolica? Perché è proprio questo che preoccupa coloro che sono ancora cattolici. In effetti, è ben evidente che a partire dal Concilio Vaticano II il Papa e gli Episcopati si allontanano sempre più nettamente dai loro predecessori. Tutto ciò che è stato messo in opera dalla Chiesa nei secoli passati per difendere la fede, e tutto ciò che è stato compiuto dai missionari per diffonderla, fino al martirio, è ormai considerato come un errore di cui la Chiesa dovrebbe scusarsi e per il quale dovrebbe farsi perdonare.

«L’attitudine degli undici papi che dal 1789 al 1985 hanno condannato la rivoluzione liberale, con documenti ufficiali, è considerata come «una mancanza di comprensione del soffio cristiano che ha ispirato la Rivoluzione». Da qui il voltafaccia completo di Roma a partire dal Vaticano II, che ci ha fatto ripetere le parole rivolte da Nostro Signore a coloro che stavano per arrestarlo: Haec est hora vestra et potestas tenebrarum – Questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre (Lc XXII 52-53).

«Adottando la religione liberale del protestantesimo e della Rivoluzione, i principi naturalisti di J. J Rousseau, le libertà atee della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, il principio della dignità umana senza più alcun rapporto con la verità e la dignità morale, le Autorità romane voltano le spalle ai loro predecessori e rompono con la Chiesa Cattolica, esse si mettono al servizio dei distruttori della Cristianità e del Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo.

«Gli atti attuali di Giovanni Paolo II e degli Episcopati nazionali illustrano di anno in anno questo cambiamento radicale della concezione della fede, della Chiesa, del sacerdozio, del mondo, della salvezza che si ottiene con la grazia. Il colmo di questa rottura con il magistero anteriore della Chiesa si è raggiunto ad Assisi, dopo la visita alla sinagoga.

«Il peccato pubblico contro l’unicità di Dio, contro il Verbo Incarnato e la Sua Chiesa, fa fremere d’orrore: Giovanni Paolo II che incoraggia le false religioni a pregare i loro falsi dei: scandalo incommensurabile e senza precedenti.

«Noi potremmo riprendere qui la nostra dichiarazione del 21 novembre 1974, che rimane più attuale che mai. Noi, che restiamo in modo indefettibile attaccati alla Chiesa Cattolica Romana di sempre, siamo obbligati a constatare che questa religione modernista e liberale della Roma moderna e conciliare si allontana sempre più da noi che professiamo la fede cattolica degli undici papi che hanno condannato questa falsa religione. La rottura non viene dunque da noi, ma da Paolo VI e da Giovanni Paolo II, che rompono con i loro predecessori.

«Questo rinnegamento di tutto il passato della Chiesa attuato da questi due papi e dai vescovi che li imitano è un’empietà inconcepibile e una umiliazione insostenibile per coloro che restano cattolici nella fedeltà a venti secoli di professione della stessa fede.

«Noi consideriamo, dunque, come nullo tutto ciò che è stato ispirato da questo spirito di rinnegamento: tutte le riforme postconciliari e tutti gli atti di Roma che sono compiuti con questa empietà.

«Noi contiamo nella grazia di Dio e nel suffragio della Vergine fedele, di tutti i martiri, di tutti i papi fino al Concilio, di tutti i Santi fondatori e le Sante fondatrici degli ordini contemplativi e missionari, perché ci vengano in aiuto nella rinascita della Chiesa con la fedeltà integrale alla Tradizione. »

Buenos Aires, 2 dicembre 1986.

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Il Vescovo Antonio de Castro Mayer già allora diceva apertamente, come l’ha fatto pubblicamente durante le consacrazioni episcopali di Ecône, testimoniato da molti e dallo stesso cupo P. Schmidberger, che siamo senza papa e in Vaticano c’è un antipapa.

Dove era ed è il Vicario di Cristo? Eliminato insieme a tutto il suo seguito fedele, come visto nel Terzo Segreto. Allora, quello che si presentò per sostituirlo, portando un Vangelo massonico, poteva essere solo uno di quei «falsi cristi» profetizzati da Gesù. Era, quindi reale quanto i due vescovi testimoniarono poi: siamo senza papa e in Vaticano c’è un antipapa. O scritte da Mgr Lefebvre in altra forma: in Vaticano ci sono degli anticristi.

Vediamo l’Omelia di Mgr Lefebvre:

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia.

«Cari Confratelli, cari Amici, carissimi Fratelli e sorelle, Ringraziamo Dio e la Vergine Maria di averci riuniti qui, nel giorno della Festa del suo Cuore Immacolato, per cantare le sue lodi, per cercare durante qualche istante, durante qualche giorno, di vivere della nostra fede.

«Alzare il nostro sguardo al Cielo Infatti, se la Santissima Vergine è voluta venire su questa terra del Portogallo, a Fatima, se ha voluto apparire ad alcuni bambini per dare loro un messaggio per il mondo, è perché Ella desiderava che le nostre anime si innalzassero verso il Cielo. Cerchiamo di rimetterci in questa atmosfera in cui i pastorelli e le persone che li attorniavano ogni 13 del mese di quell’anno 1917 fino al mese di ottobre, quando avvenne un miracolo straordinario, proprio qui, poiché questo miracolo, si dice che sia stato visto a 40 chilometri di distanza, e quindi se fossimo stati presenti in quel giorno del 13 ottobre 1917 avremmo visto questo fenomeno straordinario del sole roteante, che proiettava raggi di tutti i colori, inondando con i suoi colori tre volte per la durata di dieci minuti; per avvicinarsi ai fedeli presenti, per manifestare la verità dell’apparizione della Vergine ai bambini di Fatima. Ancora una volta, perché questa apparizione della Madonna? Perché le nostre anime siano salvate, perché le nostre anime vadano un giorno a raggiungerla in Cielo. La Vergine La Vergine Maria “maestra di Verità” Mediante alcuni “quadri” straordinari la Madonna ha manifestato ai pastorelli di Fatima tutta la realtà della nostra fede…

«Cerchiamo di metterci in questa atmosfera, poiché quello che è avvenuto nel 1917 è vero ancora oggi, forse ancor di più che in quel tempo poiché la situazione del mondo è peggiore adesso di quanto non lo fosse nel 1917: la fede scompare, l’ateismo fa progressi dappertutto e la Madonna stessa l’ha annunciato. Se ha voluto mostrare una visione del Cielo, ha voluto anche parlare della terra: ha detto ai bambini che bisogna pregare,che bisogna fare penitenza al fine di fermare gli effetti nefasti di questo spaventoso errore del comunismo che dominerà il mondo se non si prega e se non si realizza la sua volontà, quella di diffondere i segreti che Maria ha dato a Lucia. Ahimè, siamo obbligati di constatare che non essendo stati divulgati, l’errore del comunismo si diffonde dappertutto. Sforziamoci di mettere in questa atmosfera, cari Fratelli e Sorelle, in queste disposizioni, per condividere le convinzioni di quei bambini, per unirci al Cuore Immacolato di Maria, perché il nostro cuore bruci dei desideri che erano nel suo Cuore e che vi sono ancora oggi. Desiderio del Regno di Suo Figlio sul mondo intero, sulle anime, sulle famiglie, sulla società. Ecco il suo desiderio:”…come in Cielo così in terra”. …

«Poi, perché quei segreti? Perché la Madonna nel suo amore per noi, poveri peccatori, nella sua condiscendenza nei nostri confronti, ha voluto metterci in guardia, ha voluto annunciarci degli avvenimenti futuri per preservarci, per conservare la fede e la grazia nelle nostre anime. Ecco perché è venuta ed ha dato quei segreti. Bisogna dirlo, non lo si può nascondere, la Madonna vi ha pensato. se la Madonna ha chiesto che sia il Papa a divulgare il terzo segreto a partire dal 1960 non senza ragione: sapeva che dopo il 1960 degli avvenimenti molto gravi avrebbero attraversato la storia della Santa Chiesa e voleva metterci in guardia, noi e le autorità della Chiesa, per evitare quei mali, per evitare che la fede si perda e si perdano le anime.

«Siamo stati avvertiti. Sappiamo che dopo il 1960 degli avvenimenti gravi avrebbero attraversato la storia della Chiesa, e particolarmente riguardo ai suoi vertici. Forse è proprio per questo che i responsabili della Chiesa, purtroppo, non hanno voluto diffondere il segreto: hanno pensato che la sua diffusione non fosse opportuna …

«Gran mistero di Roma, gran mistero della situazione del Papato oggigiorno. Spesso ci viene chiesto: non lacerate la Chiesa, non dividete la Chiesa, non fate scisma! Ma Cari Fratelli, ditemi, dov’è l’unità della Chiesa? Che sos’è che fa l’unità della Chiesa? Aprite qualunque libro di teologia, dei santi, dei dottori dei teologi: ciò che fa l’unità della Chiesa è l’unità della Fede. Ci si separa dalla Chiesa quando non si ha più la fede cattolica. Da quando Nostro Signore ha fondato la Sua Chiesa, chiunque sia rivestito di un qualunque potere,particolarmente i chierici, e particolarmente i vescovi, e specialmente il Papa, sono a servizio di tale unità, sono al servizio di questa fede. “Andate, insegnate il Vangelo…” Non un altro vangelo! Non un’altra cosa! “Andate,…insegnate il Vangelo”. Siate al servizio di questo messaggio che vi ho dato:ma non bisogna cambiare il messaggio. Per noi, che conserviamo tutta la fede, che per nulla al mondo vorremmo togliere un solo jota, la più piccola particella della nostra fede, la vogliamo conservare assolutamente intatta, ed è proprio perché vogliamo conservare questa unità della fede che coloro che la stanno perdendo ci perseguitano.

«Ecco la vera situazione in cui ci troviamo: situazione misteriosa, forse annunciata dalla Madonna di Fatima,nel suo terzo segreto: che coloro che vorranno restare cattolici saranno perseguitati da coloro che, pur avendo l’autorità nella Chiesa, si scostano dalla fede e vorrebbero così trascinarci con loro, ma poiché noi disobbediamo, non volendo perdere la fede insieme a loro,ci perseguitano… E’ un vero martirio morale, forse peggiore del martirio di sangue: constatare che coloro che dovrebbero predicare la fede cattolica, difendere la fede per l’unità della Chiesa abbandonano questa fede cattolica e cercano di andare d’accordo con il mondo,con i principi moderni, con i principi di questa società che è guidata più da Satana che da Dio…

«Chiediamo alla Madonna di benedire i nostri seminari, i nostri giovani sacerdoti affinché siano apostoli, di benedire le nostre religiose, le Suore della Fraternità, tutte le suore che si consacrano nella Tradizione – siano esse Carmelitane, Domenicane, Benedettine o altro – tutte le religiose che vogliono conservare la Fede cattolica e vogliono diffonderla. Che la Madonna si degni di benedirci, affinché possiamo continuare coraggiosamente, malgrado le prove, a servire nel Regno del suo divin Figlio: “Adveniat regnum tuum – venga il tuo regno”! Sì, oh Signore Gesù, venga il tuo Regno, sulle persone, sulle famiglie sulle società,affinché questo Regno continui per tutta l’eternità.

Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

intuajustitia.blogspot.it

Parole di Mgr Lefebvre scritte ai futuri vescovi in seguito

29 agosto 1987,  Adveniat Regnum tuum

Ai signori abbé Williamson, Tissier de Mallerais, Fellay e de Galarreta.

Carissimi amici,

«la cattedra di Pietro e le posizioni autorevoli a Roma sono occupate da degli anticristi, quindi la distruzione del Regno di Nostro Signore all’interno stesso del Suo Corpo mistico qui in terra prosegue rapidamente, specialmente con la corruzione della Santa Messa, splendida espressione del trionfo di Nostro Signore per mezzo della Croce, Regnavit a ligno Deus, e fonte dell’estensione del Suo Regno nelle anime e nelle società.

«Così che appare con evidenza la necessità assoluta della permanenza e della continuazione del sacrificio adorabile di Nostro Signore, perché «venga il Suo Regno». La corruzione della Santa Messa ha comportato la corruzione del sacerdozio e l’universale decadenza della fede nella divinità di Nostro Signore Gesù Cristo.

«Dio ha suscitato la Fraternità Sacerdotale San Pio X per il mantenimento e la perpetuità del suo sacrificio glorioso ed espiatorio nella Chiesa. Egli si è scelto dei veri sacerdoti, istruiti e convinti di questi divini misteri. Dio mi ha fatto la grazia di preparare questi leviti e di conferire loro la grazia sacerdotale per la perseveranza del vero sacrificio, secondo la definizione del Concilio di Trento.

«Questo ci ha valso la persecuzione della Roma anticristo. Dal momento che questa Roma modernista e liberale prosegue la sua opera distruttrice del Regno di Nostro Signore, come provano Assisi e la conferma delle tesi liberali del Vaticano II sulla libertà religiosa (1), io mi vedo costretto dalla Divina Provvidenza a trasmettere la grazia dell’episcopato cattolico che ho ricevuta, affinché la Chiesa e il sacerdozio cattolico continuino a sussistere per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

«È per questo che, convinto di compiere solo la santa Volontà di Nostro Signore, con questa lettera vi chiedo di accettare di ricevere la grazia dell’episcopato cattolico, come l’ho già conferito ad altri sacerdoti in altre circostanze.

«Vi conferisco questa grazia confidando che quanto prima la Sede di Pietro sarà occupata da un successore di Pietro perfettamente cattolico, nelle mani del quale voi potrete rimettere la grazia del vostro episcopato perché egli la confermi.

«Lo scopo principale di questa trasmissione è di conferire la grazia del sacramento della Cresima ai ragazzi e ai fedeli che ve la chiederanno. Io vi scongiuro di rimanere legati alla Sede di Pietro, alla Chiesa Romana, Madre e Maestra di tutte le chiese, nella fede cattolica integrale, espressa nei simboli della fede e nel catechismo del Concilio di Trento, conformemente a ciò che vi è stato insegnato nel vostro seminario. Rimanete fedeli nella trasmissione di questa fede, perché venga il Regno di Nostro Signore.

«Infine, io vi scongiuro di rimanere legati alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, di rimanere profondamente uniti tra voi, sottomessi al suo Superiore Generale, nella fede cattolica di sempre, ricordatevi di queste parole di San Paolo ai Galati: «Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema! L’abbiamo detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema! (Gal. 1, 8-9).

Carissimi amici, siate la mia consolazione in Cristo Gesù, rimanete forti nella fede, fedeli al vero sacrificio della Messa, al vero e santo Sacerdozio di Nostro Signore, per il trionfo e la gloria di Gesù in Cielo e sulla terra, per la salvezza delle anime, per la salvezza della mia anima.

Nei Cuori di Gesù e Maria, vi abbraccio e vi benedico.

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Parole venute come inevitabili conclusioni dei documenti sopra.

Il fatto è che questi testi rimarranno per sempre nella storia della Chiesa dei nostri tempi tenebrosi, più che le tante prediche, omelie e scritti ormai nascosti o dimenticati.

Testimonianze legate alla Profezia di Maria Santissima a Lucia: “nel tempo, una sola Fede, un solo Battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica …” nell’occasione in cui autorizzò Lucia a scrivere la visione del Segreto da pubblicare nel 1960, che allora sarebbe più chiaro. Ecco la confessione cattolica anti ecumenista che i sue Vescovi confessarono pubblicamente a lungo di fronte alla Roma occupata da anticristi.

Che cosa è rimasta di questa forte testimonianza? Forse il gran numero di fedeli che con le loro famiglie segue la FSSPX. Ora son venute a Fatima in questo anno Centenario, sempre in una diecina di migliaia, ma per sentire dei discorsi che ignorano la vera storia della Chiesa dopo il 1958/60, dopo il 1965 del Vaticano 2, dopo il 70/88 della prima resistenza; una nuova «testimonianza» che si è convenientemente limitata alla situazione della Chiesa del dubbio: quando ancora non era venuta alla luce la perfida intenzione di voler mutare la Chiesa di Dio alla stregua di quel scempio che é diventata poi «la chiesa conciliare ecumenista».

Ora tale nuova chiesa conciliare è una realtà e la FSSPX opera per farne parte! Il contrasto con la Testimonianza di crescente resistenza di Mgr Lefebvre e Mgr Castro Mayer è flagrante. Conferma perciò in pieno che i capi della neo FSSPX vogliono tutto negoziabile ignorando l’abominio di ASSISI. Eppure, a causa di questa profanazione Mgr Lefebvre ha intrapreso le sue più gravi decisioni.

Ciò denota un’«involuzione» spirituale e morale, applicata oggi ai suoi successori, nel senso di occultare la piena e crescente reazione alla chiesa conciliare da parte dei Due Testimoni vescovili. Li sfido a pubblicare per la conoscenza dei loro fedeli quella «Dichiarazione di Buenos Aires». Almeno ciò è dovuto nel Centenario di Fatima e nella testimonianze di Maria Santissima a Lucia: “nel tempo, una sola Fede, un solo Battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica,”  il contrario della neo chiesa di Assisi!

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A noi di “Christus Rex”, ma sappiamo non solo a noi, vien da chiedersi dunque: “dai frutti prodotti e sotto gli occhi di chiunque voglia vedere, quella di Mons. Lefebvre, sodali, successori e sottogruppi fu ed è vera RESISTENZA alla “chiesa conciliare”?  (n.d.r.)

 

24 Risposte

  • Signor Arai grazie. I suoi articoli ci illuminano poich”e hanno lo Spirito di Maria Santissima co Redentora. Quando questi 4 “eroi della fede”saranno perante Nostro Signore e Nostro Fratello, pu’o darsi che gli dica: non vi conosco.Il minimo che si dice in Brasile “são 4 caras de pau”, i traditori di Gesu andranno allo spiedo.

  • Signor Arai, anzitutto molte grazie riceviamo attraverso i suoi articoli, che lo Spirito di Maria Santissima lo innondi. Quanto ai quattro eroi della “fede” menzionati, che assieme agli errori, sono i campioni della faccia tosta, in brasile li chiamiamo “quatro caras de pau”, quando si presenteranno davanti al Nostro Signore e Fratello, puo darsi che gli dica: non vi conosco., andate pure all’arrosto.

  • Staccandosi dalla Grazia di Dio , questa chiesa sarà colpita dalla giusta punizione .Tutto provocato dal liberalismo e simili .Spero che il prossimo vero Papa lo condanni senza se e senza ma .Liberali , liberisti al pare di comunisti, radicali lavoran tutti per l’inferno.

  • Si può, per un attimo andare oltre; perché Dio ha permesso questo?
    Con l’entrata in scena della falsa chiesa, Nostro Signore ha iniziato a dividere pecore e capre?
    Chissà!!
    Presto con l’inizio della grande tribolazione molti di noi qui sulla terra non vedremo la vittoria della Chiesa di Cristo sopra i suoi nemici, ma di sicuro, non ci sarà mai nessuno nella vita terrena che vedrà la sua sconfitta!

  • Questi degenerati eredi della testimonianza dei due Vescovi, sia della linea involutiva dell’Ecône di Fellay, che della prelatura di Campos di Rifan, si trovano materialmente bene e al sicuro; vogliono che la loro chiesa resti così.
    Ora, il guaio è che non piacerebbero nemmeno a mgr Lefebvre e meno ancora a mons. Castro Mayer. Come sperano di piacere a Dio?

  • continuate voi a tramadare la vera fede,
    questo sito, vale di più di tutto il vaticano.

  • Come scrissi nel mio commento all’articolo precedente del signor Daniele, il problema principale e più grave, è quello di non arrivare a riconoscere e a denunciare come falsa la “chiesa conciliare”, usurpatrice della Santa Sede! La maggior parte dei movimenti tradizionali (con l’eccezione dei sedevacantisti), riconoscono la falsa chiesa conciliare, la identificano con la vera Chiesa Cattolica. Per questa ragione la resistenza di questi movimenti, purtroppo, è solo apparente, mentre nei fatti, in un modo o nell’altro, scendono a compromessi con la chiesa conciliare e i suoi antipapi. La missione dei cattolici (chierici e laici) in questi tempi di tenebra e disorientamento diabolico, è quella di smascherare la falsa chiesa modernista- massonica dell’anticristo che ha occupato Roma e che, con l’inganno, agli occhi del mondo, si fa passare per la Chiesa Cattolica Apostolica Romana di Nostro Signore Gesù Cristo!

  • Carissimo/a Dan,
    purtroppo è vero quello che Lei dice.

    Si critica, si critica,ma…………la chiesa conciliare HA DA ESSERE la Chiesa Cattolica altrimenti vien giù NOSTRA AETATE: ci rendiamo conto con quali conseguenze?

    Il cv2 è stato fatto per N.A.

  • Signor Dan, anzitutto grazie.Lei parla che persone che si dicono Cattoliche, ma che hanno compromessi e, come diceva il canaglia Churchill nei compromessi ci sono ,le corna di Lucifero. E poi come diceva Lenin, facendo il comunismo sorgeranno movimenti anti-comunisti, ossia la reazione sar”a inevitabile; allora facciamo noi creando falsi anti-comunisti, prima che autentici lo facciano. Dentro di questo concetto, la FBI disse che tutti i leader “contras” residenti a Miami, sono agenti del governo Cubano. Forse i “4 eroi della Fede”, non si sono ancora accorti. Salve Maria co-Redentora.

  • @emilioscherrer, anche in Religione forse è accaduto quello che lei dice. Al Concilio qualcuno ha detto: la reazione sarà inevitabile, allora facciamo noi creando falsi anti-conciliari, prima che autentici lo facciano. La storia è lì che parla…

  • Posso fare un nome, anche perché lui sa come la penso direttamente da me stesso e per delle ragioni precise e per scritto: la figura più sinistra e negativa della FSSPX era ed è il P. Franz Schmidberger. Il male è che fu scelto dalla stesso Mgr Lefebvre, di modo che il suo nome è, purtroppo, avvinghiato all’esistenza di quella, per farla arrendersi alla «legge» contraria, salvo in alcune delle sue enormità sui «fratelli maggiori».

  • Mgr Lefebvre si è accorto e come! Basta pensare all’accordo di quel «superiore» con l’Una Voce della Messa bastarda. Ma riteneva, sbagliando, di non poter tornare indietro senza danneggiare la sua Fraternità. Era della mentalità diplomatica di Pio XII. E i risultati li viviamo!

  • Quella stessa mentalità diplomatica che MAI lo ha portato a lasciare come eredità spirituale della sua Fraternità l’insegnamento ai fedeli della vacanza della Sede Apostolica. Questa dell’errore di Mons. Lefebvre è l’opinione più diffusa in Europa. In USA, invece, soprattutto negli ambienti sedevacantisti che non provengono dalla Fraternità, si parla apertamente di “falsa opposizione”.

  • Al mio accenno alla loro «sindrome del fiume Kwai» penso che Mgr Lefebvre capì, perché sorrise. Ma allora il diplomatico sono stato io, perché non disse apertamente che pensavo fosse la sua sindrome, anche se, c’era sempre quello della «Fraternitat über alles» al comando… La Chiesa? Viene dopo.

  • Carissimo Arai, purtroppo è sempre stato uno degli errori più gravi di molti del ceppo fraternità quello di pensare prima a ciò che ne penserebbe il “capo” congregazione piuttosto che a ciò che ne pensa la Chiesa…
    C’è persino chi, ritenendosi “l’ultimo vero Samurai”, ha intitolato la chiesa al “venerato fondatore”, non a un Santo o alla Madonna…

  • Carissimo Matteo, purtroppo è sempre stato uno degli errori della fraternità guidata da certi cefi. Ma l’opera di Mgr Lefebvre resta pronta per essere in parte ricuperata. Svelare chi è Schimdberger può essere utile perché esso continua ad imperversare; il contrasto qui è scandaloso. Del resto, c’è tutta una Chiesa diplomatica in causa che fa capire che si tratta di un castigo in atto… sempre legato a Fatima. Facciamo la nostra parte, che non sembrò esagerata ma necessaria da Mgr Guérard già nel 1987 (vedi lettera pubblicata qui), ma lo è oggi per certi poveri divaganti. Don Floriano non c’entra. Fede e coraggio!

  • @ staff, la mia testimonianza riguarda la neo FSSPX, non Don Floriano, che non c’entra. Anzi. Lui, a differenza di quei cefi, per rispetto verso Mgr Lefebvre, cerca di provare che la sua testimonianza va vista in avanti; è ipocrita e disonesto voler fermarla a prima di Assisi.

  • Carissimo Arai, il sedeplenismo ufficiale e pubblico di Mgr. Lefebvre è la testimonianza e l’eredità del Prelato fino alla sua morte, nel 1991. Superare la visione ristretta (e qui ci fermiamo…) di Mons. Lefebvre, sarebbe onesto e leale. Mons. de Castro Mayer, infatti, aveva la posizione giusta, come sai molto meglio di noi.

  • Io condivido l’opinione di Don Floriano per cui non onora la memoria di Mgr Lefebvre chi affermasse che un suo sedeplenismo cieco sia la testimonianza e l’eredità del Prelato fino alla sua morte, nel 1991. Va superata questa visione ristretta del problema, perché problema è, e grave. Mgr Lefebvre, sarebbe onesto e leale se avesse aderito meglio alla posizione di Mons. Castro Mayer, ma l’ha sciaguratamente raggirata, rimanendo da sua/nostra parte. Rimangono quei momenti registrati d’onestà in extremis, che Don Floriano vuole eroicamente ricuperare. Anch’io lavoro per mettere in luce questi semi risicati, di una posizione giusta, in mezzo al buio pesto, che va riconosciuto come castigo. Ma niente rancore; rimaniamo in vista del Cielo.

  • Carissimo Arai, i Cattolici (e tu lo sai benissimo) non hanno bisogno di rifarsi PER FORZA a Mons. Lefebvre e di ONORARNE LA MEMORIA per essere tali. Questa è un’impostazione mentale tipicamente fraternesca, che tu non hai, che andrebbe superata da tutti coloro che non appartengono alla FSSPX. E che chi non vi ha mai appartenuto può legittimamente non avere. Ci sono stati alcuni sprazzi di “onestà” in extremis, che però non sono stati determinanti per nulla, quanto alla linea e all’eredità finale: CONTRA FACTA NON VALET ARGUMENTUM! Infatti, basta vedere come è andata, anche quando Monsignore era ancora vivo, come furono trattati i sedevacantisti nella Fraternità e chi lo stesso Lefebvre mise ai vertici.
    Non c’è necessità di “recuperare”, ma di RICOSTRUIRE! con la linea giusta che, se vogliamo guardare al passato, era quella di Mons. de Castro Mayer, era quella del 1982 di Mons. Thuc (la Dichiarazione di Monaco fu pubblica e molto chiara, fatta 4 anni prima di Assisi!) e di una buona parte di Vescovi e sacerdoti della sua linea che fin da allora erano giunti alla dichiarazione di Sede Vacante e già parlavano di “drastica riduzione della visibilità della Chiesa”.
    Altro discorso è quello di voler fare un’opera di ricostruzione storica e di mettere insieme questi semi risicati, in mezzo al buio pesto attuale, che certamente va riconosciuto come castigo. Castigo per i peccati di tutta l’umanità, in particolare del clero. Ricordiamo sempre che veri vescovi (chiesa docente) votarono a maggioranza le eresie conciliari! Il laicato cattolico (chiesa discente) lo ha subito e ne è vittima!
    A nostro modesto avviso non è eroico né onesto “tirare per la tonaca” un Vescovo morto nel 1991, attribuendogli molto di più di quanto detto o fatto, come se tutto dovesse dipendere da questa base iniziale. Così come non è giusto né onesto tirarlo per la tonaca da “sinistra”. Ci sono troppe forme di “lefebvrismo”: c’è quello di don Tam, di don Nitoglia, di don Tranquillo, di don Abrahamowicz, di p. Shmidtberger, di Mons. Fellay, di Mons. Tissier, di Mons. Williamson e anche quello di alcuni sacerdoti o frati del “Motu Proprio”. Troppi vogliono ONORARNE LA MEMORIA e prendere ciò che soggettivamente piace di ciò che disse o fece. Ciascuno a modo suo. Noi a questa dialettica, tipicamente clericalista, ed in particolare fraternesca, ci sottraiamo! Noi siamo Cattolici Apostolici Romani integrali, quindi per forza di cose sedevacantisti “sic et simpliciter”. E non abbiamo bisogno di sentire l'”autorizzazione” di Mons. Lefebvre. Quindi, nessunissimo rancore. Solo chiarezza e certamente rimaniamo in vista del Cielo! Viva Cristo Re!

  • Lodo chi, come don Floriano vuole eroicamente ricuperare quei momenti registrati d’onestà in extremis di Mgr Lefebvre, a chi, comunque, mi sento in debito di gratitudine. Abbiamo avuto, qui a Fatima, un sacerdote fuoriuscito dalla neo FSSPX, per le buoni ragioni che critichiamo. Lui non è per niente cieco sui grossi errori del Fondatore, ma il debito esiste e perciò di onorarlo.
    Anch’io lavoro per mettere in luce questi semi risicati, che vengono a una posizione giusta, in mezzo al buio pesto, che va riconosciuto come castigo. Il superamento dell’impostazione mentale tipicamente fraternesca, da alcuni che non vogliono appartenere alla Neo FSSPX, è un bel guadagno.
    Allo stesso tempo di questo sacerdote della Svizzera tedesca, in Brasile, «abbiamo ricuperato» un altro prete dalla neo, sempre per le giuste ragioni. È poco? Per me è sempre più un debito, che un credito. Perciò continuo a “recuperare”, perché a RICOSTRUIRE con la linea giusta è solo il Signore. Siamo servi inutili. Se vogliamo guardare al passato questa linea era quella di Trento, era quella del 1982 di Mons. Thuc (la Dichiarazione di Monaco fu pubblicata 4 anni prima di Assisi!), di Mons. de Castro Mayer, tardiva e incompleta anche per mia colpa. E di tanti altri che hanno capito. Ma la questione è: quanti pregano incessantemente per il ritorno de Papa? Ecco la nostra piccola parte di buona testimonianza. Le troppe forme di “lefebvrismo” vanno addebitate a menti confuse o erranti nelle proprie intenzioni; quella di don Floriano è costruita su una sequenza di dichiarazioni proiettate su una finale: – “que le «pape» n’est pas pape”. È onorevole pensare che l’avrebbe pronunciata. È sempre un aiuto che guarda al bene, quel bene della verità che manca sentire pubblicamente da un consacrato, da parte di noi «Cattolici Apostolici Romani integrali, quindi per forza di cose sedevacantisti “sic et simpliciter”». Abbiamo bisogno di sentire gratitudine anche per quel poco suscitato dal Signore in altri per darci luci per la nostra testimonianza attuale. Viva Cristo Re!

  • Carissimo Arai, se si parla di riconoscenza, qualsiasi persona equilibrata sa che la deve a chi gli ha fatto del bene. Paradossalmente, ma realisticamente, si può dover riconoscenza a chi ti ha trattato male perché ti ha, almeno in parte, aperto gli occhi. Inoltre, comprendiamo meglio che cosa intendevi per recuperare. Se riferito a sacerdoti è un lavoro che noi di “Christus Rex” siamo cercando di fare con 3 di essi, sebbene il cammino sia difficoltoso. Abbiamo anche un paio di diocesani con cui siamo in costante contatto, che sembrano addirittura, almeno umanamente, più predisposti alla comprensione delle cose, rispetto agli ex fraterneschi o ai fraterneschi contestatori. Intendevamo RICOSTRUIRE nel senso pratico del termine. Non in quello che spetta solo a Dio, di cui siamo solo gli umili servitori che, appunto, si sforzano di aiutare la Buona Causa. “Christus Rex” ha come missione di preghiera quella quotidiana del Rosario per un LEGITTIMO SOVRANO PONTEFICE.

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