Quali sono i partiti politici a favore del Nucleare in Italia?

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Riceviamo e pubblichiamo questo interessante articolo sul nucleare, che ci vede da sempre favorevoli (n.d.r.)

LETTERE DEL LETTORE

di Lucia Ferrero

Il nucleare è nuovamente entrato nel dibattito politico a seguito della crisi energetica che sta colpendo tutta europa, ma in modo particolare il nostro paese.

Il 25 settembre, giorno delle elezioni, di fatto gli italiani sono chiamati nuovamente a schierarsi a favore o contro al nucleare in Italia, dopo che è bandito di fatto dopo i Referendum del 1987 e quello del 2011.

Ma perché si torna a parlare di nucleare in Italia? Il nostro sta passando una crisi energetica senza precedenti, proprio per la nostra incapacità di produrre abbastanza energia da poter soddisfare il consumo nazionale. La dipendenza energetica dalla Russia ci ha condannati a prezzi alle stelle per l’energia (Gas: +653% e Luce +236% rispetto all’anno scorso).

Quali partiti hanno introdotto il nucleare nei propri programma?

Può essere quindi il nucleare una soluzione a questa situazione? Secondo la maggioranza dei partiti lo è! L’essere favorevoli al nucleare di fatto unisce la maggior parte dei partiti candidati con la sola eccezione del centrosinistra che si schiera fortemente contro.

Andiamo a vedere quindi cosa prevedono i programmi elettorali di tutti i partiti elettorali:

Centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega)

Il centrodestra vuole fortemente adottare il nucleare come “fonte sicura e pulita” per rendere l’Italia il meno dipendente possibile da fonti energetiche estere. In particolare i tre leader: Meloni, Salvini e Berlusconi sottolineano come, una centrale nucleare di nuova generazione è estremamente sicura, ben lontana dai disastri nucleari del passato.

Terzo Polo (Azione e Italia Viva)

Anche il terzo polo è a favore del nucleare. Nonostante la priorità siano le rinnovabili, Calenda e Renzi  vogliono introdurre il nucleare nel mix energetico italiano per facilitare gli obiettivi energetici del 2050. Il progetto nucleare per il terzo polo si tratta di una questione a lungo termine, per svincolare l’Italia dalle fonti fossili.

Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito a non citare il nucleare nel proprio programma politico. Il Leader Conte ha espresso una contrarietà al finanziamento pubblico di progetti nucleari, di fatto non escludendo la possibilità di progetti privati. Un elemento di dibattito portato dal Movimento è la messa in discussione delle per il nucleare di nuova generazione; non ci sono ancora dati sulle ricadute sul piano pratico di queste nuove centrali nucleari.

Coalizione di Centrosinistra

Il Partito Democratico, insieme agli altri partiti alleati, è l’unica coalizione che si schiera fortemente contro il nucleare, preferendo focalizzarsi su energie rinnovabili come fotovoltaico, geotermico o eolico e senza scorie nucleari. +Europa in particolare si dice favorevole alla ricerca per centrali a Fusione Nucleare, una tecnologia diversa rispetto a quella attuale.

Nucleare in Italia: qual è la situazione?

L’Italia attualmente non produce energia elettrica da centrali nucleari, nonostante conservi 4 centrali nucleari dismesse a partire degli anni ’90.

Al contrario però tutti gli altri partner commerciali del G7 sfruttano l’energia nucleare.

  • Francia 69,3% della produzione totale

  • Stati Uniti 18,6% della produzione totale

  • Regno Unito 14,8% della produzione totale

  • Canada 14,4% della produzione totale

  • Germania 11,8% della produzione totale

  • Giappone 6% della produzione totale

In Italia inoltre le Centrali nucleari presenti sono impianti degli anni ’60 (ad eccezione di quella di Caorso) e non incontrano le condizioni di sicurezza attuali. Questo le rende di conseguenza inutili per un futuro energetico italiano. Un altro punto da sottolineare è quello dei depositi di scorie nucleari. Attualmente sono 3, ma nel caso si passasse nuovamente al nucleare non sarebbero abbastanza per accogliere le scorie prodotte dagli ipotetici impianti futuri.

L’Italia ha già detto NO al nucleare due volte in passato, rispettivamente nel 1987 con un referendum promosso dai Radicali, figlio del disastro di Chernobyl dello stesso anno, e quello del 2011, che ha visto il disastro nucleare di Fukushima pochi giorni prima del voto, abolendo il piano energetico del governo Berlusconi del 2008 con il 94% delle preferenze.

mappa nucleare italia

Quali sono i pro e i contro del nucleare in Italia?

Verosimilmente il nucleare non può essere una soluzione per la crisi attuale perché le infrastrutture attuali non possono essere utilizzate e non possono essere prese in considerazione per un piano futuro.

Ad ogni modo l’investimento sul nucleare potrebbe portare l’Italia a una relativa indipendenza energetica negli anni futuri, scongiurando una nuova crisi energetica come quella attuale.

Gli investimenti sarebbero cospicui e non indifferenti in quanto dovrebbero includere l’intera infrastruttura nucleare nazionale. Questo però porterebbe anche ad una riduzione del gas e degli idrocarburi come fonti energetiche nel paese, riducendo le emissioni. Nonostante ciò non possono essere prese in considerazioni le scorie nucleari.

Il nucleare in conclusione muove ancora il dibattito pubblico e gli italiani verranno chiamati la prossima domenica a una nuova decisione sull’argomento.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/nucleare-in-italia-elezioni/

 

 

Dio, Patria e Famiglia: è il programma di governo che ci attendiamo da chi si dichiara cristiano

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L’EDITORIALE DEL LUNEDI

di Matteo Castagna per https://www.informazionecattolica.it/2022/09/05/dio-patria-e-famiglia-e-il-programma-di-governo-che-ci-attendiamo-da-chi-si-dichiara-cristiano/

QUANDO LA CHIESA INTERVIENE SU QUESTIONI POLITICHE, I GRANDI MEDIA GRIDANO ALL’INDEBITA INGERENZA, ORA CHE TACE VORREBBERO CHE PARLASSE…

Il 21 Agosto scorso, il quotidiano La Repubblica titolava in prima pagina: “Voto, il silenzio della Chiesa“. Dunque, il più importante media d’area progressista pare lamentarsi del fatto che la Chiesa non intervenga nella campagna elettorale. Generalmente, quando la Chiesa interviene su questioni politiche, i titoloni gridano all’indebita ingerenza. Insomma a ‘sti laicisti non va mai bene niente! Se la Chiesa tace vorrebbero che parlasse per poterla accusare di intromettersi e, se parla, la aggrediscono perché si è pronunciata.

Non fa meraviglia che i nemici della Chiesa abbiano, in ogni tempo, osteggiato la sua missione, negandole le Sue divine prerogative e i suoi poteri. San Luca (19,14) scrive, riferendosi a Gesù Cristo, che contro di Lui si gridò: “Nolumus hunc regnare super nos!” (Non vogliamo che quest’uomo regni su di noi). Dal canto suo, la Chiesa replica nell’Ufficio dell’Epifania: “Non eripit mortalia qui regna dat caelestia” (“non usurpa i regni mortali chi li dà celesti” ).

Col timore di essere accusati di voler tornare al Medioevo, alcuni politici, intellettuali, scrittori, giornalisti temono di mantenere vive le posizioni dottrinali che sono state costantemente affermate nelle encicliche, come appartenenti alla vita e al diritto della Chiesa di ogni tempo. Sopravviene la logica del compromesso o quella del silenzio per non urtare le altrui sensibilità. In tal modo, viene meno l’azione dei cattolici in politica ed il campo è lasciato largo per tutti gli anticristi della Terra.

Leone XIII raccomanda espressamente la concordia e l’unità nel combattere l’errore stando “bene in guardia di non lasciarsi andare ad essere conniventi nell’errore, o ad opporgli più debole resistenza, che la verità non comporti” (Enciclica Immortale Dei, 1° novembre 1885).

Si tratta di Magistero Ordinario infallibile, che implica l’obbedienza dei cattolici. Papa Pecci del resto continua precisando che “gli Stati non possono, senza empietà, condursi come se Dio non fosse o passarsi della Religione come di cosa estranea e di nessuna importanza“. Tutta la Dottrina Sociale della Chiesa si basa su tale principio, indicando con estrema chiarezza quali siano le regole, i principi, le posizioni che, sull’esempio evangelico, devono essere messe in pratica nel governo di una Nazione.

Contro l’agnosticismo morale e religioso dello Stato e delle sue leggi, Pio XII ribadì il concetto dello Stato cristiano nella sua lettera per la XIX Settimana Sociale dei cattolici italiani del 19 ottobre 1945: “ben riflettendo sulle conseguenze deleterie, che una costituzione la quale, abbandonando la “pietra angolare” della concezione cristiana della vita, tentasse di fondarsi sull’agnosticismo morale e religioso, porterebbe in seno alla società e alla sua labile storia, ogni cattolico comprenderà facilmente come ora la questione che, a preferenza di ogni altra, deve attirare la sua attenzione e spronare la sua attività, consiste nell’assicurare alla generazione presente e alle future il bene di una legge fondamentale dello Stato, che non si opponga a sani principi religiosi e morali, ma ne tragga piuttosto, vigorosa ispirazione, e ne proclami e ne persegua sapientemente le alte finalità“.

Papa Pacelli si appella alla giustizia e alla ragione, perché non è giusto attribuire gli stessi diritti al bene e al male, alla verità e all’errore. Il primo diritto di un popolo è quello alla Verità nella fermezza dei principi, così come, sempre Papa Pio XII, illustra nell’Enciclica Mystici Corporis del 29 giugno 1943.

Ecco che il motto “Dio, Patria, Famiglia” è cristiano prima che mazziniano e poi fascista. E’ il programma di governo che ci attendiamo da chi si dichiara cristiano.

Marcello Veneziani scrisse un libro con analogo titolo e, a ben vedere, il commento che fa è sempre più attuale: “mi sono spinto a vedere oltre, ho scrutato dove conduceva il pensiero critico di voi “aggiornati” e non ho trovato nulla: ho trovato il Nulla. Criticato ogni esito storico, non ha preso corpo nulla di nuovo, perché dallo zero non nasce qualcosa, e “non riuscite a congedarvi dal vostro congedo”. Così ho notato che le ultime tracce di vita risalivano a quelle giacenti tra le rovine. Allora, per stare alla realtà, meglio partire da ciò che viveva, piuttosto che da ciò che non è mai nato e non accenna a nascere. È un solido punto di partenza, almeno, un punto vero da cui salpare, anche se non è un approdo o un punto di arrivo“.

Il noto giornalista e scrittore aggiungeva quindi: “la religione addomestica la morte e la vecchiaia, il dolore e la solitudine. La modernità atea, tramite la tecnica, li addormenta, li alleva e li protrae; e, tramite lo svago, simula, eccita e distrae. Non muta il verdetto ma il tipo di consolazione. […] Patria non è solo cannoni, bandiere e monumenti ai caduti. E non è solo un valore politico o militare. E non attiene solo alla cittadinanza, non è solo Costituzione e virtù repubblicana. Patria è nostalgia delle origini, dell’infanzia, dei sapori nostrani. Patria è dove ti senti a casa, dove i cinque sensi percepiscono il mondo come familiare. […] Famiglia è la comunità originaria più devastata in Occidente ma è l’unica struttura portante intorno a cui ruota la vita pubblica e privata e la principale mediazione tra l’individuo e la società“.

Tragedia di Genova: Comunicato del Presidente del Consiglio Conte

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DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Oggi il Governo, tramite la competente Direzione del Ministero delle Infrastrutture, ha formalmente inoltrato a “Autostrade per l’Italia” la lettera di contestazione che avvia la procedura di caducazione della concessione.

Il Governo contesta al concessionario che aveva l’obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte. Il concessionario avrà facoltà di far pervenire le proprie controdeduzioni entro 15 giorni, fermo restando che il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia.

Si è diffusa la notizia che Autostrade per l’Italia sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese. Se questa proposta verrà formalizzata il Governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia. Se questa iniziativa di ricostruzione del ponte verrà addebitata a “Autostrade per l’Italia” sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo. Continua a leggere

Governo Lega-M5S, ecco contratto e rosa dei ministri

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SalviniSegnalazione Wall Street Italia

di Alessandra Caparello

ROMA (WSI) – Più che una bozza di accordo per alcuni è visto come un guanto di sfida all’Unione europea capace di mandare in tilt i mercati finanziari. Parliamo del contratto che Lega e Movimento Cinque Stelle hanno messo a punto e che presto porteranno all’attenzione del Capo dello Stato dando così il via libera al nuovo governo.

Rispetto alla versione trapelata dall’Huffington Post nel nuovo contratto spariscono dei riferimenti spinosi come la creazione di un meccanismo di uscita dall’euro e la richiesta a Mario Draghi della Bce di cancellare i 250 miliardi di debito in capo all’Italia.

Tuttavia restano alcuni punti nevralgici che potrebbero incrinare i rapporti con Bruxelles. Senza contare che le coperture da trovare per tutte queste misure saranno notevoli e i vincoli di bilancio non consentono grande margine di manovra.

Alcuni punti del disegno programmatico necessitano ancora di qualche riflessione, come le aliquote della flat tax, la proposta di istituire un Cie regionale, la riforma della prescrizione, una normativa sulle moschee, fino all’impegno di sospendere i lavori esecutivi e ridiscutere in maniera integrale il progetto della Tav. Continua a leggere