Alcuni dei motivi fondamentali per cui Ratzinger era eretico

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di Enrico Maria Radaelli

UN LIBRO CONTRO TUTTO E TUTTI
O UN LIBRO PER SALVARE TUTTO E TUTTI?

Fonte: https://enricomariaradaelli.it/emr/aureadomus/convivium/convivium_al_cuore_di_ratzinger.html

Primo: un libro contro Papa Ratzinger o un libro invece per salvare Papa Ratzinger?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica
Squarciando il velo con cui anche i Pastori della Chiesa più apparentemente fedeli alla dottrina si sono per nove anni accecati gli occhi pur di nascondersi la verità, il libro che qui si propone mostra, per la prima volta al mondo, tutta la molto gravemente erronea e articolata dottrina hegeliana insegnata fin dal 1967 all’università di Tubinga dal Professor Mons. Joseph Ratzinger, il quale, salendo, come sappiamo, i più importanti gradini del Magistero, fino al più alto, è da tutti riverito oggi come il più formidabile paladino della fede, pur non essendolo, purtroppo, affatto.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOra, stante che de internis non iudicat prætor, nel libro si rilevano fatti oggettivi, pubblici, dati i quali, v. le pp. 357-8, con viva e tutta filiale apprensione si indica a Papa Benedetto l’unica via per salvarsi dal grave pericolo che lo attende se non sconfessa al più presto quelle sue temibili e infauste dottrine che nessuno ha mai voluto rilevare, un po’ perché il loro Autore le aveva ben nascoste in persuasivi e morbidi tappeti di concetti a prima vista innocentemente “cattolici”, un po’ perché, in realtà, tali dottrine non sono altro che il sunto più sostanziale e diretto del pensiero dominante da cinquant’anni tra i Padri Conciliari del Concilio Vaticano II e i loro odierni mille eredi, un po’ infine perché è da tempo che nella Chiesa, dopo i fatti del Vescovo Marcel Lefebvre, non c’è più un Pastore disposto a esporsi per difendere la verità contro un Magistero smaccatamente esposto nel più sciagurato Modernismo.

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSecondo: un libro contro i “Ratzingeriani” o invece per salvare i “Ratzingeriani”?
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSu tali basi, oggi, per la prima volta al mondo, si dimostra con la più inconfutabile e rigorosa evidenza che la Rinuncia compiuta l’11 febbraio 2013 da Benedetto XVI è una Rinuncia invalida e nulla, e lo è proprio e solo perché è stata elaborata sulle basi della dottrina erronea di stampo hegeliano di cui si è detto, una dottrina che tutti i Cardinali e i Vescovi della Chiesa hanno accettato supinamente da cinquant’anni, tranne due: Mons. René Henry Gracida e Mons. Jan Pawel Lenga, il primo dei quali ha anche voluto redigere l’importante Prefazione posta ora in capo al libro.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe però i Pastori ora fedifraghi riconosceranno finalmente che la Rinuncia è evidentemente invalida, come dimostrato con ogni evidenza alle pp. LXXVI e seguenti e poi ancora alle pp. 366-8 del libro, chi qui scrive è il primo a far rilevare che anch’essi si salverebbero dalla terribile ed eterna pena che attende non solo chi aderisce, ma anche chi non si discosta e non trafigge dottrine erronee ed ereticali pur avendo il dovere di farlo, sempre nel rispetto del principio giudiziale di cui sopra.

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTerzo: un libro contro “Francesco” o un libro invece per salvare “Francesco”? Da quanto detto discende che “Francesco” è in realtà un antipapa, sicché vale anche per lui quanto appena detto: se anch’egli riconoscerà che il Conclave che (sapendo di eleggere un antipapa: i fatti sono oggettivi) l’ha eletto il 13 marzo 2013 è invalido e nullo, anch’egli tornerà a obbedire alle Leggi di Dio, come indicato per tutto il libro, specie alle pp. 375-7, così forse salvandosi come i suoi complici modernisti dal castigo riservato a chi tradisce la Legge di Dio.

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Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaEcco qui in estrema sintesi le diciotto gravi deviazioni ereticali rilevate in Al cuore di Ratzinger. È lui il Papa, non l’altro, insegnate da cinquant’anni dal Professor Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI, nel suo Introduzione al Cristianesimo, quindici delle quali fulminate dalla Chiesa – e una persino tre volte –, dai dovuti anàtemi, e il cui insieme dà luogo alla plurieresia, mai dal suo Autore sconfessata, anzi tre volte chiaramente ribadita, che dà luogo al “RATZINGERISMO”:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica1), la deviazione più sorgiva e iniziale: adozione del modello fideistico kierkegaard-pascaliano, per il quale è impossibile la conoscenza metafisica di Dio (v., in Al cuore di Ratzinger, i §§ 11-21);

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica2), la più incisiva: sovvertimento dell’ordine delle Persone della divina Monotriade, ossia non avvertita ma attuata e sistematica inversione dell’ordine metafisico che debbono avere volontà e intelletto (la volontà, che procede, vien fatta precedere l’intelletto), così facendo della ss. Trinità un Dio arbitrario e dittatoriale come nella nozione islamica, così da perdere le Sue due più sostanziali qualità: la ragione e l’amore (per tutto il libro, specie ai §§ 65-6 e 70); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica3), la più cataclismatica: conseguente ricorso ai postulati della ragion pratica: sostituzione delle ragioni per credere con la volontà di credere. È rimpiazzata così la teoria con la praxis, che però, come si sa, non è idonea al ragionamento, ma ne costituisce anzi l’inciampo che lo devasta e annienta, ne è cioè l’errore (v. §§ 11-21); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica4), la più modernista: adozione del dubbio scettico fideista a base della conoscenza, assumendo a criterio di conoscenza proprio ciò che costituisce il più sicuro veicolo d’incertezza conoscitiva, ponendolo alla base della conoscenza insegnata dalla Chiesa, la conoscenza soprannaturale, o testimoniale, ossia per fede, sicché avviene che la fede va a reggersi proprio sull’interrogativo che la pone in dubbio (§§ 11-6); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica5), la più tragica: la convinzione che Dio resti “essenzialmente invisibile” anche e persino nella visione beatifica del Paradiso (§ 18);

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica6), la più antiscientifica: l’evidente se pur non esplicito disconoscimento dell’origine divina della Bibbia, per cui sarebbe l’uomo che congettura le cose su Dio, e non Dio che con la Sua Parola insegna all’uomo ciò che l’uomo deve sapere di Lui e deve di conseguenza poi fare (§§ 64 e 69);

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica7), la più atea: derubricare a fantasiosi e semipagani mitologismi le nozioni e le profezie delle Sacre Scritture riguardanti realtà invisibili come l’Inferno e il demonio o invece miracolose come la figliolanza divina e virginale di Gesù Cristo (in più punti, specialmente ai §§ 64-5); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica8), la più hegelianamente sorgiva: l’evidente ma non esplicito disconoscimento del principio di realtà, che peraltro si può riscontrare solo e unicamente nel principio di sorgiva “innascenza” di Dio Padre, e, metafisicamente parlando, in nessun altro luogo: la realtà si ha solo e unicamente perché esiste, in Dio, la Persona di Dio Padre (§§ 10 e 25);

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica9), la più hegelianamente conseguente: sdoppiamento del Papato in “Papato attivo” e in “Papato passivo” nell’ambito di un “Papato sinodale”, seguendo quello chesappiamo essere il tipico, irragionevole, irrealistico e anticattolico modulo idealistico hegeliano di “tesi-antitesi-sintesi” (§ 22); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica10), la più panteistico-spinosiana: coincidere in Dio il pensare col creare, con conseguente convinzione che quindi l’essenza di Dio sarebbe coinvolta nella Sua creazione e nella storia umana (§§ 19, 42 e 63); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica11), la più assurda (ma ideologicamente necessaria al “Ratzingerismo”): connotare Dio come “Dio Libertà”, caricandolo di due aspetti trasmessi poi, per analogia, al mondo da Lui creato: inafferrabilità e imprevedibilità, come nella falsa nozione di Dio elaborata poi da Maometto, e, novecento anni dopo, da Martin Lutero, da Giovanni Calvino e dagli atei “illuministi” di tutti i secoli, compresi gli odierni (§§ 24-26); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica12), la più antitrinitaria: introdurre nell’essenza di Dio, oltre al giusto concetto di Logos, quello errato di Diá-logos, o “Colloquio”, per il quale le tre Persone “dialogano” tra loro come con l’uomo; l’antipapa “Francesco” porterà agli esiti estremi la cosa, sostenendo che « le tre Persone litigano », perché il dialogo di un “Dio Libertà” non può avere confini (§§ 55-60 e 66); ma l’essenza di Dio non ha moto: in essa c’è un solo, unico, omnicomprensivo ed eterno “Super-Pensiero”: è il Logosanatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica13), LA PIÙ GRAVE: rifiuto e conseguente annientamento della divina, ineffabile, miracolosa e santa Redenzione come ‘Sacrificio di Olocausto di Dio Figlio, in Gesù Cristo, a Dio Padre’, confermati nel 2016 – in un’intervista a Padre Jacques Servais s.j. – perché sarebbe un fatto « inaccettabile dall’uomo moderno », cioè, in realtà, dallo stesso Papa Ratzinger (§§ 39-43 e 62-5); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica14), la più riduttiva: la convinzione che la Redenzione sia “il raggiungimento, in Cristo ‘Omega’, dell’uomo perfetto” nella più classica impronta teilhardiana (§§ 44-7); anatemizzata;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica15), la più devastante: cancellazione del peccato originale, poi del concetto di peccato come “offesa a Dio”, dell’Inferno, del diavolo, del Purgatorio, del Paradiso, nonché della separazione finale e definitiva delle “persone pie” dalle persone “empie”, perché anche tale separazione – che è la separazione definitiva e assoluta tra bene e male, – sarebbe « inaccettabile dall’uomo moderno », ossia inaccettabile sempre da Ratzinger, anche qui nascosto dietro la perifrasi di « uomo moderno » (§§ 50-3); anatemizzata;

16), la più illogica e deprimente: cancellazione dei corpi gloriosi dei beati in Paradiso, compresi i corpi gloriosissimi di Gesù Cristo e della Beatissima Vergine (§§ 50-1); anatemizzata;

17), la più ripugnante: la convinzione che « la dottrina della divinità di Gesù non verrebbe intaccata qualora Gesù fosse nato da un matrimonio umano », con tutte le molteplici, gravissime ed estremamente ereticali conseguenze che tutto ciò comporta (§ 71); anatemizzata; e ben tre volte;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica18), la più ecumenista: l’opinione che l’inconsutile tunica della Chiesa, per le scissioni causate dalle disobbedienze e dalle ribellioni degli eretici, sia oggi « frazionata in molteplici chiese » (§ 72); anatemizzata.

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I CINQUE ARTICOLI
SCRITTI A SUSSIDIO DEL LIBRO.

4 articoli a integrazione del libro Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo.

A sussidio integrativo del libro
Al cuore di Ratzinger, al cuore del mondo
,
l’autore propone 5 articoli
al fine di inquadrare, da un punto di vista
strettamente e responsabilmente cattolico,
la gravità della questione in essere
dalle sue tragiche, eppure certamente
ancora risanabili, origini.

Acquistabili in versione cartacea
(pp. 178, €25) con o senza il libro
scrivendo una E-MAIL all’Autore.

1 ~ L’eresia – la grave eresia – del “Ratzingerismo”: Scegli: Ratzingeriano o Cattolico?

2 ~ Per la dimostrazione della correttezza dell’analisi: Il “Ratzingerismo”. Sfumature o reticenze? Cinque casi esemplari.

3 ~ A integrazione dell’analisi della devianza del “Ratzingerismo”: Qualcuno nella Chiesa si è accorto che nell’Enciclica Spe salvi Papa Ratzinger ha cancellato l’Inferno? (E non solo.)

4 ~ Come il “Ratzingerismo” cancella il parto virginale del Figlio di Dio:Amare Ratzinger: io lo salvo. Voi lo “uccidete”. Non fatelo. Ma anzi: salviamolo tutti insieme.

5 ~ In margine agli “Appunti” del Cardinale Joseph Ratzinger: La sorgente spiega alla foce come mai l’acqua del fiume è avvelenata.

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Non finiremo per salvare il liberalismo, come progettano loro

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di Aleksandr Gelʹevič Dugin

Fonte: Antonio Catalano

«NON FINIREMO PER SALVARE IL LIBERALISMO, COME PROGETTANO LORO. FINIREMO PER “UCCIDERLO”, UNA VOLTA PER TUTTE» Aleksander Gelʹevič Dugin

[Il libro “La Quarta Teoria Politica” di Aleksandr Gelʹevič Dugin si conclude con il capitolo sulla guerra alla Russia nella sua dimensione ideologica; articolo pubblicato l’11 marzo 2014. Illuminante come il grande filosofo avesse antivisto il corso delle cose, descrivendo lo scenario che a molti sembra prendere avvio solo il 24 febbraio del 2022. Riporto di seguito alcuni passaggi decisivi dello scritto. Antonio Catalano]

La guerra contro la Russia è attualmente la questione più discussa in Occidente. Per ora è ancora un suggerimento e una possibilità, ma potrebbe diventare realtà, a seconda delle decisioni che prenderanno le nazioni coinvolte nel conflitto ucraino Mosca, Washington, Kiev, Bruxelles.
Nell’Occidente moderno, c’è un’unica ideologia dominante: il liberalismo. Può manifestarsi in molte sfumature, forme e varianti, ma la sua essenza è sempre la stessa. Il liberalismo ha in sé una struttura intrinseca fondamentale: individualismo antropologico, fede nel progresso, tecnocrazia, eurocentrismo, economia come destino, democrazia come governo delle minoranze, classe media come unico attore realmente esistente in campo sociale e unica forma universale, globalismo inclusivista.
Durante il XX sec. il liberalismo ha sconfitto i propri rivali, e dal 1991 è diventata l’unica ideologia dominante nel mondo.
L’unica libertà di scelta nel reame del liberalismo globale è tra liberalismo di destra, di sinistra o radicale, ivi compresi quello di estrema destra e dell’estrema sinistra, e quello più estremo. Di conseguenza, il liberalismo è stato installato come sistema operativo della civiltà occidentale e di tutte le altre civiltà che si trovano nella zona d’influenza occidentale. Perfino il senso comune è divenuto liberale.
C’è un aspetto dell’ideologia liberale che ha in sé il germe di una crisi: il liberalismo è intimamente nichilista. L’insieme dei valori propugnati dal liberalismo è legato a doppio filo alla sua tesi primaria, cioè la primazia della libertà. Ma la libertà, nella visione liberale, è una categoria sostanzialmente negativa: è essere “liberi da”, non “liberi di” o “per”. Il liberalismo avversa ogni forma di identità collettiva e ogni genere di valore, progetto, strategia, obiettivo, metodo che sia collettivista, o meramente non-individualista. Questa è la ragione per cui uno dei più importanti teorici del liberalismo, Karl Popper ha sostenuto, nella sua opera “La società aperta e i suoi nemici”, che i liberali debbano combattere qualsiasi ideologia o filosofia politica (da Platone ed Aristotele a Marx ed Hegel) che suggerisca che la società umana dovrebbe avere un qualche obiettivo o valore o significato comune. (È da notare che Georges Soros considera questo testo la sua bibbia personale).
La Russia, l’avversario geopolitico tradizionale degli anglosassoni, è un nemico molto più serio [di Afghanistan, Iraq, Libia, citati prima]. È perfetta per ricoprire quel ruolo – il ricordo della guerra fredda è ancora fresco negli animi di molti. La russofobia è facile da coltivare, anche con mezzi rudimentali. Ed è per questo che penso che la guerra con la Russia sia una prospettiva concretamente possibile. È ideologicamente necessaria come “extrema ratio” per posporre l’implosione definitiva dell’Occidente liberale. È quel “passo indietro” necessario.
Considerando i diversi piani di questo possibile conflitto con la Russia, sottolineo alcuni punti:
1. Una guerra con la Russia aiuterà a ritardare il caos globale imminente. La maggioranza delle nazioni implicate nel sistema economico liberale e liberal-democratiche, che dipendono o sono direttamente controllate dagli Usa e dalla Nato, faranno un’altra volta “fronte comune” sotto la bandiera dell’Occidente liberale nella sua crociata contro Putin, l’antiliberale.
2. Una guerra contro la Russia rafforzerebbe la Nato e soprattutto i suoi membri europei, che saranno ancora una volta obbligati a considerare l’iperpotenza americana come qualcosa di positivo e vantaggioso, e i vecchi schemi della guerra fredda non sembreranno più obsoleti. Per paura della venuta dei “malvagi russi”, gli europei torneranno leali agli Usa, loro protettori e salvatori.
3. L’Unione Europea sta cadendo a pezzi. La presunta “minaccia comune” dei russi potrebbe prevenirne un’eventuale frammentazione, mobilitando la società e rendendo i popoli europei di nuovo volenterosi di difendere le proprie libertà e i propri valori, minacciati dalle “ambizioni imperiali” di Putin.
4. La Giunta ucraina di Kiev ha bisogno di questa guerra per giustificare e seppellire tutte le malversazioni che risalgono alle proteste di Maitan, sia dal punto di vista giuridico che costituzionale, ratificando la “sospensione della democrazia”, che avrebbe impedito loro di governare nei distretti sudorientali, prevalentemente filorussi, e di stabilire la loro autorità e il loro ordine nazionalistico per via extraparlamentare.
L’unica nazione che non vuole la guerra è ora la Russia, ma Putin non può lasciare che il governo ucraino, radicalmente anti-russo, governi un paese che ha una popolazione per metà russa, e che è composta da molte regioni filorusse. Se lo permettesse perderebbe ogni credibilità a livello interno e internazionale.
La guerra russa non sarà solo a vantaggio degli interessi nazionali russi, ma sarà per la causa di un mondo multipolare più equo, per la dignità e la vera libertà – quella positiva, “creativa” non quella “nichilista”. In questa guerra la Russia darà l’esempio come tutrice della Tradizione, dei valori conservatori connaturati ai popoli, e rappresenterà la vera liberazione dalla società aperta e da chi ne beneficia – l’oligarchia finanziaria globale. Questa guerra non è contro gli ucraini e nemmeno contro una parte della popolazione ucraina, e non è nemmeno contro l’Europa. Non finiremo per salvare il liberalismo, come progettano loro. Finiremo per “ucciderlo”, una volta per tutte.

FMI ammette: Grecia sacrificata per salvare l’Euro

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FMI AMMETTE: LA GRECIA è STATA SACRIFICATA PER SALVARE L’EURO

MB. Posto qui questo importantissimo articolo di Evans-Pritchard perché dimostra le conseguenze disumane della dittatura tecnocratica –  ossia della perdita di sovranità su economia e moneta .  Gli Stati hanno ceduto potere e sovranità alle tecnocrazie non elette (autoselezionatesi) , in base   alla mitica credenza che i politici sbagliano per ignoranza o perché sono corrotti mentre i tecnocrati sono “scientifici”, …

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Salvate il soldato Mattarella da chi vuole difenderlo a tutti i costi

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Segnalazione Linkiesta

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Salvate il soldato Mattarella da chi vuole difenderlo a tutti i costi

Le scelte del presidente della Repubblica hanno scatenato un conflitto senza precedenti. Una lotta che vede combattere sedicenti difensori delle istituzioni contro chi si sente espropriato dell’investitura popolare. Ma il Colle, sede della concordia nazionale, non può diventare un campo di battaglia. (di Alessandro GiuliLEGGI)

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GLI EUROPEISTI INVOCANO IL GOLPE – per salvare la Democrazia, ovvio

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di Maurizio Blondet

Da quel che ho capito io, Mattarella non vuole i ministri che gli propone l’alleanza di governo. Dicono che continua  telefonare a Draghi per avere, diciamo, istruzioni o pareri: “Conti ti va?”.  Draghi: Per carità, e chi lo conosce. E’  incompetente. E’ un tecnico (i media ripetono: incompetente, troppo tecnico, ha falsato il suo curriculum)

NON ABBASTANZA competente.

Mattarella:  “Mi propongono Paolo Savona lo accetti? Draghi: “Di male in peggio, quello è troppo competente. E’ anche uno del sistema, quindi non possiamo attaccarlo come un barbaro invasore.  Ex direttore generale di Confindustria e ministro dell’Industria del governo Ciampi, lunghi anni a fianco di Guido Carli, che da ministro del Tesoro firmò per l’Italia il trattato di Maastricht. Sperimentato. La sa troppo lunga. Riuscirebbe a pilotare l’uscita concordata dall’euro. Sa come fare. Nelle trattative metterebbe in difficoltà Merkel e  Macron. No no, proprio no”.

TROPPO competente.

I media strombazzano:  Paolo Savona è anti-euro, non va bene.  Ci vuole un ministro non critico dell’euro, altrimenti l’Europa si sente offesa. Altri spiegano: Paolo Savona è interno al Sistema, dunque in contraddizione col populismo. Bocciato.

Mattarella mette il veto.

Il presidente Mattarella si prende tempo. Continua a ricevere messaggi dalla cosiddetta Europa: “L’Italia  rispetti gli impegni”; “Presidente, non permetta che i  barbari distruggano lo splendido lavoro che abbiamo fatto a Bruxelles”.

Centocinquanta economisti tedeschi  firmano un documento  di fuoco in cui esigono che l’Italia esca dall’euro. Cosa che dimostra lo stato di confusione mentale in cui li abbiamo sprofondati: prima, quando l’opzione di uscita dall’euro era comparsa nella bozza Lega-M5S, tutti a strillare che è uno scandalo! E obbligano a cancellare quella opzione. Poi la stessa opzione compare con la firma di 150 economisti germanici, e va bene.

E Mattarella che fa? Aspetta. Aspetta che Salvini e Di Maio gli propongano i ministri giusti. Giusti  secondo gli europeisti e i media. Si capisce che sarebbe contento se Salvini e Di Maio gli proponessero: come presidente del  consiglio, vogliamo assolutamente Gentiloni. Come ministro dell’economia, scegliamo di nostra iniziativa, Padoan. Agli Esteri, Alfano. La Fedeli all’Istruzione… Continua a leggere

Aiutaci a salvare Michelino!

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Segnalazione di Toni Brandi

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Circolo Cattolico Christus Rex,

ecco la breve ma straordinaria storia di Michelino…

La sua storia inizia con un lampo di luce. Davvero: nell’istante della fecondazione dell’ovulo nel grembo materno, viene sprigionata una luca stupenda, visibile con il microscopio.

Dopo solo tre o quattro settimane, il cuore di Michelino si forma e inizia a battere.

A dieci settimane Michelino è grande quasi cinque centimetri. Tutti i suoi organi sono formati. Qualche volta si succhia il pollice come i bambini amano fare (e siamo ben prima del limite di 13 settimane entro il quale – nella pratica – si può abortire il bambino per qualsiasi motivo!). Nel grembo Michelino si abitua alla voce della mamma.

feto 11 settimane

Michelino si sente al sicuro, ma…

Uno strumento freddo, estraneo, pungente può porre violentemente fine per sempre alla storia di Michelino.

Aiutaci a salvare Michelino, facendo in modo che nasca e trovi il caldo abbraccio di sua mamma!

Ovviamente “Michelino” rappresenta tutti i bambini nel grembo. Rappresenta in particolare i bambini, minacciati dall’aborto, che aiuteremo con la campagna nazionale di ProVita in difesa dei nascituri.

Rappresenta i bambini che tu potrai aiutare se decidi di unire il tuo contributo (anche piccolo, di 5 o 10 euro) a quello di tante persone attive, convinte e generose, le quali hanno deciso di aiutarci ora a combattere la cultura della morte.

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