Fa il segno della croce, professore la rimprovera: offende altre religioni

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Segnazione di Simone Costa

croce23 genn – A Reggio Emilia una studentessa di terza media viene ripresa dall’insegnante di religione per essersi fatta il segno della croce al passaggio di un’ambulanza. Il rimprovero è scattato a causa del fatto che proprio quel gesto potesse urtare la sensibilità di studenti atei o professanti fedi diverse da quella cattolica. Il caso è finito all’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna che ha assolto l’insegnante rimproverandone però l’eccesso di zelo laicista.

SEGNO DELLA CROCE COME DITO MEDIO ALZATO – Passa un’ambulanza e alla studentessa viene spontaneo farsi il segno della croce. Il prof di religione che ha assistito al gesto riprende la ragazza affermando che avrebbe  potuto offendere qualcuno di una fede diversa dalla sua. Ma non solo: al rimprovero bonario aggiunge anche il consiglio, la prossima volta, di sostituire il segno della croce con il semplice tocco del ferro, liquidando il gesto di fede ad un atto scaramantico. Ma davvero qualcuno di una fede religiosa diversa si sarebbe offeso alla vista del segno della croce? In realtà, quanto accaduto alla studentessa emiliana sembra essere solo uno dei mille risvolti di una diatriba in corso da anni tra fede e laicità. Infatti, non siamo nuovi a divieti di presepi nelle scuole, di canti natalizi, di crocefissi in classe ed ora anche del segno della croce.

SOLO UNA QUESTIONE RELIGIOSA? – Ma allora cosa può aver mosso l’insegnante a rimproverare la studentessa? Probabilmente si pensa che il professore abbia ricevuto particolari istruzioni in materia di etica professionale che lo abbiano spinto poi, per evitare problemi, a rispettarle con eccessivo rigore. Infatti, sappiamo molto bene quanto la questione sia delicata e se da un lato la legislazione vigente prescrive la presenza dei crocefissi nelle scuole, in quanto secondo il parere del Consiglio di Stato risalente al 2006 “ il principio di laicità non risulta compromesso dall’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche”, dall’altro la paura dell’intolleranza cresce di giorno in giorno. Ma è giusto che per evitare di imporre il proprio credo a chi la pensa diversamente, si annulli la propria fede, esprimibile anche in un semplice gesto della croce?

Fonte: http://www.imolaoggi.it/2014/01/23/fa-il-segno-della-croce-prof-la-rimprovera-offende-altre-religioni/

6 Risposte

  • Caro prof…..comodo!ma perché non lascia il lavoro?…non “offende” infatti anche così….le “altre religioni”???

  • Ma per insegnare religione non bisogna essere diciamo “raccomandati” dalla curia ed aver frequentato corsi specifici?
    Vada a racatar e patate!

  • L’esimio Prof. sarà mica amico del Falsario!? Perché è sicuro che quel Santo Segno da fastidio a lui e ai suoi accoliti.
    Ave Maria

  • Andare contro la croce, odiare il segnarsi, è propriamente un atto diabolico, senza contare l’ aver scandalizzato un piccolo.
    Oramai si strappa una foto di un criminale di guerra e si vien pestati, mentre ad un scellerato di questo non vien fatto niente.
    Confidiamo nel Signore e teniamoci sempre pronti a fare la nostra piccola ma necassaria parte.
    Viva Cristo RE e la Sua Santa Croce.

  • Ciò che è successo e che è stato qui sopra descritto, costituisce un fatto gravemente diseducativo sia sul piano umano che su quello spirituale. Purtroppo non è la prima volta che un/a insegnante di religione cattolica produce in classe uscite discutibili, se non del tutto scorrette (teologicamente) o, addirittura, imbarazzanti in quanto completamente discordanti con la morale cristiana, con il Magistero della Chiesa o con il Catechismo. Il fatto è da ritenersi doppiamente grave perchè quell’intervento ha, di fatto, umiliato una adolescente, discriminandola mentre stava liberamente esprimendo un aspetto (importante) che caratterizza la sua cultura, la sua educazione familiare, la sua Fede; in secondo luogo ha provocato confusione, contribuendo a destabilizzare un equilibrio infra relazionale concepito in modo del tutto naturale e spontaneo fra i giovanissimi di quell’età e introducendo sia la ragazza che i suoi compagni di classe ad acquisire, loro malgrado, un inedito meccanismo di valutazione sul prossimo, ora gravato da una subdola subordinazione della Fede Cattolica e ad una errata concezione di convivenza fra religioni. Ciò potrebbe costituire la premessa per una prematura costruzione di problematiche altrimenti tipiche dell’età adulta, in contesti di fragilità politica e sociale, come, purtroppo sempre più spesso, siamo costretti a verificare. Sono convinta che un/a insegnante di religione cattolica dovrebbe aver ben chiaro il suo ruolo che, evidentemente, va ben al di là delle sue competenze strettamente culturali. Penso che l’Ufficio della Diocesi preposto alla nomina degli insegnanti dovrebbe procedere ad una più accurata verifica e selezione dei candidati.

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