di Arai Daniele
Nel mio precedente articolo «Quando i complotti sionisti testimoniano Cristo più dell’estro conciliare», notavo come vi è una testimonianza di Gesù figlio di Giuseppe e mi domandavo se ci sarebbe un Talmud babilonese diverso da un altro palestinese? Vediamone qualche brano con delle «testimonianze» indirette di Gesù, attraverso il libro di A. Cohen, “Docteur en Philosophie de l’Université de Londres, rabbin de la Synagogue de Birmingham, Payot, Paris, 1933.
Nel Talmud si trova quel razzismo talmudico che ingenera terrorismo in Israele, confermato nei detti degli stessi rabbini e politici ebrei, come è nel: «Il Talmud smascherato» «THE TALMUD UNMASKED», The secret rabbinical teachings concerning christians by Rev.Pranaitis , with Ecclesiastical mprimatur. St. Petersburg, April 13, 1892. Printing office of the Imperial Academy of Sciences, 1892 (Rev. I. B. Pranaitis), testi di cui si è occupata «Chiesa Viva».
Poiché il Talmud infanga la SS Trinità e Gesù e Maria, si può dire che l’avvicinamento ai talmudisti di una compiacente gerarchia conciliare è quell’inversione, piuttosto tradimento, capace di lodare perfino quanto nega la divinità della Chiesa di Cristo.
Ecco che allora, anche il livore sionista che registra fatti storici, testimonia Gesù Cristo meglio della ruffianeria conciliare nell’accettare l’Antica Alleanza come realtà presente.
Il libro inizia trattando degli antecedenti del Talmud: “En 586 avant Jésus-Christ… Nella parte finale, nel capitolo «l’au delà» si pone la questione (p. 414): “Qui sera le Messie? Tout naturellement les spéculations destinées à le déterminer se donnaient carrière, et l’on demandait des lumières aux textes de l’Ecriture. Les rabbins se montrent unanimes à admettre que le Messie sera un être humain chargé d’accomplir la mission qui lui incombe. Nulle part le Talmude ne professe la croyance en un Messie surhumain.»
Ebbene, è proprio il problema che Gesù aveva risolto spiegandolo ai farisei in (Mt 22, 41-46), con riferimento ai Salmi (110, 1), dove Davide riconosce il suo Signore. Quindi, se il Messia era figlio di Davide, per discendenza umana, era il suo Dio e Signore nell’ordine soprannaturale; «surhumain»… In questo libro si dice (p. 415) che nel Talmud risulta – una sola volta – la persona misteriosa chiamata Messia, figlio di Giuseppe: «Messie fils de Joseph fut mis à mort, ainsi qu’il est écrit – Ils regarderont à celui qu’ils ont percé; ils pleureront sur lui comme on pleure sur un fils unique-» (Zachar. 12, 10) (Souk. 52 a). «Fils de Joseph», comme «fils de David», désigne un descendent de l’ancêtre qui portait ce nom…
Quattro segni del rifiuto divino nel Talmud del sacrificio dell’Antica Alleanza
Poiché la mente umana è fatta per la Verità che cerca, è naturale per tutte le genti cercare «piuttosto il Regno di Dio e la sua Giustizia, e attendersi che tutto il resto sarà dato in aggiunta» (Mt 6, 33; Lc 12, 31). Per contro, si capisce che la giustizia richieda di affrontare prima di tutto inganni e complotti di questo mondo che avversa i segni di Dio. Senza volgere l’intelligenza e la volontà verso la sua Autorità l’uomo si perde nelle confusioni di questo mondo, che vedono il sacro deve c’è solo il culto dell’uomo.
Ora, dal Talmud si saprà che due mila anni fa nel Sacrificio del Tempio si seguiva il rituale che comprendeva alcuni segni per certificarsi che esso sarebbe gradito da Dio. Ebbene, come ben spiegato nell’omelia di Don Floriano nella Santa Messa del primo dell’Anno 2014 (*), il Talmud tradotto in inglese e certificato dal gran Rabbino Hertz fa sapere da quando questi segni mancarono. Soncino Babylonian Talmud
TRANSLATED INTO ENGLISH WITH NOTES, GLOSSARY AND INDICES
UNDER THE EDITORSHIP OF
RABBI DR. I. EPSTEIN
B.A., Ph.D., D. Lit.
FOREWORD BY THE VERY REV. THE LATE CHIEF RABBI
In questo testo talmudico c’è la testimonianza storica, tramite i segni di Dio, del Suo rifiuto del Sacrificio dell’Antica Alleanza nei quarant’anni precedenti la distruzione del Tempio nel 70 dopo Cristo. Cioè, dal tempo corrispondente alla Passione e morte di Gesù Cristo, i Segni divini furono negativi e poi tale sacrificio mosaico sparì col suo sacerdozio. Non solo il segno del sorteggio (1º segno della pietra bianca o nera) dell’animale vittima divenne negativo (pietra nera per tutti i quarant’anni), come lo stesso avvenne per gli altri due segni. Non più il nastrino di color cremisi affisso fuori della porta – ricordo del segno per l’angelo vendicatore in Egitto – diveniva bianco (2º segno divino), ma neppure le candele della menorah rimanevano sempre accese la notte (3º segno). Il quarto segno fu quello delle porte del Tempio che, contro ogni sforzo, si spalancavano durante la notte. Ciò faceva presagire la sua distruzione. Erano, infatti, alla vigilia dello scoppiare del gran crollo religioso e della penosa e secolare diaspora del Popolo ebreo. Come profetizzato da Gesù (Lc 21, 24), questa dispersione sarebbe durata e Gerusalemme sarebbe sotto i gentili fino alla conclusione del tempo delle loro nazioni. Ciò si avvera nel nostro tempo.
E ora siamo noi cristiani alla vigilia di crisi e guerre senza uscita, che indicano il disastroso abbattimento dell’idea stessa di quell’Autorità fondata sulla Verità, che è Cristo: verità per il bene e per il fine della vita dell’uomo, che non può conoscere da sé il suo fine ultimo, ma che deve cercarlo ascoltando il Verbo di Dio.
Ecco perché abbiamo parlato qui del Talmud e delle sue testimonianze religiose, di fronte alle quali, però, il loro ostinato rifiuto di Gesù Cristo rimane un gran mistero.
Nessun potere umano si sostiene a lungo senza cercare prima di tutto il Regno di Dio e la sua Giustizia. Non sarà allora che nei disegni del Signore c’era il ritorno degli Ebrei a Gerusalemme affinché, alla fine, come nazione, riconoscesse nel dolore di una tremenda futura bagarre finale, da loro provocata, quello che fino allora hanno negato.
«Le Messie, fils de Joseph, fut mis à mort, ainsi qu’il est écrit – Ils regarderont à Celui qu’ils ont percé… e le nuove generazioni capiranno e piangeranno amaramente esclamando : Benedetto Colui che è venuto nel Nome del Signore !
Solo allora la pace nel mondo sarà data in aggiunta! Sperare nella conversione generale, la cui urgente necessità si deve testimoniare, si può!
Eppure, viviamo ancora nel mondo una notte profonda, come diceva Papa Pio XII nella Pasqua del 1957.
«Non è forse vero che la scienza, la tecnica e l’organizzazione sono divenute spesso fonti di terrore per gli uomini? Essi quindi non sono più sicuri come una volta. Vedono con sufficiente chiarezza che nessun progresso da sé solo può far rinascere il mondo. Molti intravedono già — e lo confessano — che a questa notte del mondo si è giunti, perché è stato arrestato Gesù, perché si è voluto renderlo estraneo alla vita familiare, culturale e sociale; perché si è sollevato il popolo contro di Lui, perché è stato crocifisso e fatto muto ed inerte. E vi è una moltitudine di anime ardite e pronte, consce che tale morte e sepoltura di Gesù fu possibile solo perché tra gli amici di Lui si trovò chi lo rinnegasse e lo tradisse; vi furono tanti che fuggirono spaventati davanti alle minacce dei nemici. Quelle anime sanno che un’azione tempestiva, concorde ed organica cambierà la faccia della terra, rinnovandola e migliorandola. È necessario rimuovere la pietra tombale, con cui si sono voluti chiudere nel sepolcro la verità e il bene; occorre far risorgere Gesù; di una risurrezione vera, che non ammetta più alcun dominio della morte: « Surrexit Dominus vere » (Luc. 24, 34), «mors illi ultra non dominabitur » (Rom. 6, 9)… «Vieni, o Signore Gesù. O Maria, che lo hai visto risorto; Maria, cui il primo apparire di Gesù ha tolto l’angoscia inenarrabile prodotta dalla notte della passione; Maria, a Te offriamo la primizia di questo giorno. A Te, Sposa del divino Spirito, il nostro cuore e la nostra speranza. Così sia!».
Maria in quell’anno rispose attraverso Suor Lucia?
Infatti, la Veggente di Fatima nel suo incontro con il Padre Agostino Fuentes (26 dicembre 1957), postulatore delle cause di beatificazione di Giacinta e di Francesco; testimone particolarmente degno di fede cui Suor Lucia poteva aprire il suo animo, confidò quanto sentito dalla Madre di Dio e nostra: Il terzo castigo di Dio, che sarà più chiaro nel 1960, è imminente: Il demonio sta per ingaggiare una battaglia decisiva. Ciascuno intraprenda la propria conversione senza aspettare esortazioni dalla Gerarchia. Siamo negli ultimi tempi. Ecco i passi essenziali del resoconto di Padre Fuentes, così come lo riporta in parte un articolo di Padre Alonso, archivista ufficiale di Fatima: “ … Padre, la Santissima Vergine è molto triste perché nessuno fa caso al suo messaggio, né i buoni né i cattivi. I buoni continuano il loro cammino, ma senza far caso al suo messaggio. I malvagi, non vedendo cadere su di loro adesso il castigo di Dio, continuano la loro vita di peccato senza preoccuparsi del messaggio. Ma, credetemi Padre, Dio castigherà il mondo e sarà in una maniera terribile. Il castigo celeste è imminente.
Si tratta di quanto visto nella terza parte del messaggio che sarebbe più chiaro nel 1960, ma rimasto segreto fino al 2000: la visione dell’eccidio del Papa con tutto il suo seguito cattolico. Questa terza parte segue quel che Suor Lucia dice a Padre Fuentes: la Santissima Vergine, molte volte ha detto, sia ai miei cugini Francesco e Giacinta sia a me, che molte nazioni spariranno dalla faccia della terra, che la Russia sarà lo strumento del castigo del Cielo per il mondo intero se non otterremo prima la conversione di quella povera nazione… Padre, il demonio sta per ingaggiare una battaglia decisiva con la Vergine, e siccome conosce ciò che offende di più Dio e che gli farà conquistare il numero maggiore di anime in poco tempo allora fa di tutto per conquistare le anime consacrate a Dio, perché in questo modo lascia indifeso il campo delle anime, e così se ne impadronirà più facilmente. Padre, dite loro ancora che i miei cugini Francesco e Giacinta si sono sacrificati perché hanno sempre vista la Santissima Vergine molto triste in tutte le sue apparizioni. Ella non ci ha mai sorriso e questa tristezza, questa angoscia che notavamo in Lei a causa delle offese a Dio e dei castighi che minacciano i peccatori, penetrava la nostra anima e noi non sapevamo cosa inventare nella nostra immaginazione infantile come mezzo per pregare e fare sacrifici . … L’altra cosa che li santificò fu la visione dell’inferno. …“Ecco perché, Padre, la mia missione non è di indicare al mondo i castighi materiali che arriveranno certamente se il mondo non prega e non fa penitenza. No. La mia missione è di indicare a tutti il pericolo imminente in cui ci troviamo di perdere per sempre l’anima se restiamo ostinati nel peccato. Padre, non si deve attendere che venga da Roma un invito alla penitenza da parte del Santo Padre per il mondo intero; nemmeno che questo appello provenga dai vescovi o da superiori delle congregazioni religiose. No. Nostro Signore ha già usato ben spesso di questi mezzi e il mondo non ci ha fatto caso. Ecco perché adesso è necessario che ciascuno di noi cominci lui stesso la propria riforma spirituale. Ciascuno deve salvare non solo la propria anima ma le anime che Dio ha posto sul suo cammino. … “Padre, la Santissima Vergine non mi ha detto che stiamo vivendo negli ultimi tempi ma mi ha parlato di tre fatti: Il primo è perché il demonio sta per ingaggiare una battaglia decisiva con la Vergine, e una battaglia decisiva è una battaglia finale in cui si saprà da quale parte sta la vittoria, se apparteniamo a Dio o al demonio: non c’è via di mezzo. Il secondo è che Dio dona al mondo gli ultimi due rimedi: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Il terzo è che sempre nei piani della Divina Provvidenza quando Dio si accinge a castigare il mondo prima ha esaurito tutti gli altri soccorsi. Ora, quando ha visto che il mondo non ha fatto caso a nessuno di essi, allora, Egli ci offre l’ultimo mezzo di salvezza, con timore offre la Sua Santissima Madre. Se disprezzeremo e respingeremo quest’ultimo mezzo allora non avremo più il perdono del Cielo. “ … Due mezzi per salvare il mondo: la preghiera e il sacrificio…“ … E poi il Santo Rosario. Guardate, Padre, la Santissima Vergine, in questi ultimi tempi in cui viviamo ha dato una efficacia nuova alla recita del Rosario. Poiché non c’è nessun problema, per difficile che sia, temporale o, soprattutto, spirituale, che riguardi la vita personale di ciascuno, delle nostre famiglie, delle famiglie del mondo o delle comunità religiose, oppure la vita dei popoli e delle nazioni; non c’è nessun problema, per difficile che sia, che non si possa risolvere con la preghiera del Santo Rosario. Con il Santo Rosario noi ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime. Infine la devozione al Cuore Immacolato di Maria, nostra Santissima Madre, considerandola come la sede della clemenza, della bontà e del perdono, come la porta sicura per entrare in Cielo…” E se la Santissima Vergine Maria si preoccupa della conversione e salvezza della Russia e del mondo, non si occuperà anche della conversione e salvezza del Popolo Ebreo?
In questo senso è urgente la preghiera del santo Rosario per supplicare che Dio susciti il Papa della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Russia, per la sua conversione, del mondo e degli Ebrei alla Chiesa della nuova ed eterna Alleanza, la sola in cui si trova la via della salvezza.
(*) L’omelia di Don Floriano,
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SONCINO EDITION: NEZIKIN |
A reliable English translation of the whole Babylonian Talmud has long been looked forward to by scholars. This expectation is beginning be realised by the publication of the Soncino edition of the Order Nezikin.
The translation is based on the Text of the Wilna Talmud, corrected where necessary in the light of variants from MSS. and other printed editions. All the censored passages reappear in the Text or in the Notes. The Notes bring the essence of the classical interpretations, clarify the argument, explain technical expressions, and show in what sense the Biblical verses quoted are to be understood. Wherever possible, place-names are identified, historical and archaeological allusions elucidated, and their parallels in the life of contemporary nations traced. This notable achievement is due to the quite extraordinary erudition of the Editor, Rabbi Dr I. Epstein, assisted by his staff of scholarly translators. The Editor’s Prefatory Note gives some indication of his colossal task. Aside from planning the scope and character of the work, the Editor Fixed the Text, controlled the translation and interpretation, as well as the introductions and glossaries to the various parts, and supplied the greater portion of the ‘cultural’ notes. The Publishers too have done their share in the undertaking conscientiously and efficiently. With the result, that never before has there appeared a translation of the Order Nezikin as helpful to the student as these volumes of the Soncino edition of the Babylonian Talmud in English. J. H. HERTZ London, Chanukah 5695 2 December 1934 |