di Simone Costa
Attenzione agli aracnofobici, ai fotofobici e a tutti i “qualsiasicosafobici“. Ora SARETE SEGNALATI anche su Twitter
Sarà una sorta di Hate Map, come quella creata dalla Humboldt State University della California, in versione italiana che permetterà di intraprendere appositi interventi per estirpare le radici della discriminazione, in maniera mirata. Vox, l’osservatorio italiano sui diritti, ha presentato il progetto della Mappa dell’intolleranza: si tratta di grafici che individueranno le zone d’Italia a più alto livello di razzismo, omofobia, odio verso le donne e emarginazione dei diversamente abili. Per la realizzazione verranno analizzati i tweet scritti in Italia e contenenti parole sensibili sui temi sotto controllo, opportunamente geolocalizzati e poi ordinati per mappare adeguatamente i risultati.
A contribuire c’è anche una parte di Puglia, grazie al coinvolgimento del dipartimento di Informatica dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, oltre a quello dell’Università di Milano e della facoltà di Medicina e Psicologia de La Sapienza di Roma. I dati definitivi si avranno fra due mesi, tanto che quelle esposte sono le mappe rivenienti dalle prime analisi, in un Paese in cui nel solo 2013 6.743.000 donne sono state vittime di abusi fisici o sessuali, 1 gay su 4 è stato vittima di violenza, con 20.000 richieste di aiuto pervenute al Gay Center, mentre il 45% dei giovani si considera xenofobo o diffida degli stranieri. Privati e istituzioni potranno usufruire dello studio che, di fatto, promuove anche un uso più consapevole e educato dei social network, che per facilità di utilizzo e diffusione possono portare anche a un rapido propagarsi di messaggi da condannare. Su limoney.it è stata aperta la piattaforma di crowdfunding per sostenere economicamente l’idea. (di GIANVITO RUTIGLIANO)