Segnalazione di S.T.
Dopo la Chiesa Cattolica, anche l’ebraismo si trova a fare i conti con gli orrori della pedofilia. A lanciare la denuncia è il 66enne rabbino Nuchem Rosenberg. La sua testimonianza è apparsa sulle pagine del sito d’informazione Vice. L’uomo, che per professione ripara le vasche utilizzate dai credenti per la purificazione prescritta dalla Torah, dichiara di aver assistito allo stupro di un bambino.
I fatti – L’episodio risale al 2005, anno in cui Rosenberg si trovava in visita a Gerusalemme. Entrato in un mikveh (vasca sacra), situato in uno dei quartieri più devoti della città, il religioso racconta di esersi trovato davani agli occhi una scena raccapricciante: “Un anziano praticava del sesso anale a un bambino di circa 7 anni che teneva sulle gambe”. Questo genere di violenza, ha spiegato il rabbino, è una pratica frequente e accettata negli ambienti dell’ebraismo ultraortodosso, e aggiunge: “L’ho sempre sospettato, ma adesso ho le prove”.
E “ammonire i peccatori”? Denunciare pubblicamente il peccato grave contro la Fede e la Morale? Il Vangelo ed il Magistero ecclesiastico dicono tante cose. Sicuramente non giustificano MAI il peccato.
Nei Sacri Palazzi occupati da gerarchie di eresiarchi apostati, purtroppo potrebbero succedere anche queste cose. Generalmente, come insegnano tutti i Padri della Chiesa, maggiore è la diminuzione della Fede e maggiore è il rischio dell’aumento dei peccati, soprattutto riguardanti la morale.
Eh, andare a scoperchiare le porcate degli eletti è peccato imperdonabile! Loro devono rimanere immuni!
Invece i cattolici devono essere sp…ti sempre e comunque.
Naturalmente non faccio fatica a credere alla guardia svizzera, vista la massiccia e avanzata giudaizzazione del Vaticano.
A seguire i “fratelli maggiori” zoppi si finisce per zoppicare!