Segnalazione di Gianni Toffali
Presto un sarto dell’Arizona potrebbe rifiutarsi di confezionare l’abito da sposa a una coppia lesbica, oppure un fotografo decidere di non scattare il tradizionale album di nozze per una cerimonia gay. Una obiezione di coscienza estesa ai commercianti che nei prossimi giorni potrebbe diventare legge grazie alla firma della governatrice dell’Arizona Jan Brewer, repubblicana ma non dichiaratamente contraria ai diritti civili per gli omosessuali.
Quello che negli Stati Uniti viene ormai indicato come ‘anti-gay bill’ è stato votato lo scorso 22 febbraio dai parlamentari dell’Arizona con una stretta maggioranza. Secondo i fautori della legge, occorre dare uno strumento di difesa a quei commercianti che per motivazioni personali e religiose non sono d’accordo con i matrimoni gay e che in questi mesi vengono trascinati in tribunale per aver deciso di chiudere le porte del negozio agli omosessuali. Sono fioristi, pasticceri, organizzatori di cerimonie, agenti di viaggio e insomma tutte quelle figure professionali direttamente coinvolte nelle celebrazioni private e affettive.
Ora gli occhi sono puntati sulla governatrice Brewer, ex commerciante, che alla Cnn ha confessato di nutrire dei dubbi sulla legge: ‘Penso che chiunque abbia un’attività commerciale possa scegliere con chi lavorare. Ma non sono sicura che questo debba diventare obbligatorio per legge’. Nei cinque anni di incarico, Brewer ha dimostrato di tenere in grande considerazione il mondo dell’industria e dell’impresa, e sono proprio queste categorie a chiederle di non firmare la legge sulla libertà religiosa che potrebbe danneggiare il commercio dell’Arizona.
‘Dopo aver esaminato la legge, siamo molto preoccupati per l’effetto che potrà avere sull’economia dell’Arizona’ – ha scritto la Camera di Commercio locale alla governatrice: ‘Non possiamo essere d’accordo con misure che potrebbero esporre le nostre imprese a contenziosi giuridici, e nemmeno vogliamo mandare il messaggio che il nostro Stato non è aperto né attraente per i turisti’. E il prossimo anno a ospitare il Super Bowl sarà proprio l’Arizona, dove una norma inserita nella Costituzione nel 2008 vieta di legalizzare il matrimonio omosessuale.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Associated Press, legislazioni simili a quella proposta in Arizona sono già in vigore in Ohio, Mississippi, Idaho, South Dakota, Tennessee and Oklahoma, mentre in Kansas è arrivata a un binario morto la legge che avrebbe permesso ai ristoranti e agli hotel di accompagnare alla porta gay, lesbiche e trans se questo fosse ritenuto coerente con le convinzioni religiose anche solo di un dipendente. Il caso che ha scatenato la furia legislativa è quello di Elaine Huguenin, fotografa del New Mexico denunciata da una coppia gay perché si era rifiutata di prestare servizio durante la loro cerimonia.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2014/02/25/gay-arizona-obiezione-di-coscienza_n_4853135.html