di Redazione
Rivelazioni choc durante il dibattito, intitolato «Le mani sulla città», promosso dal Pd (…).
«Ho preso cinque querele dal sindaco Tosi, tutte archiviate, la sesta è appena arrivata». Esordisce così Tessadri giornalista d’inchiesta del gruppo L’Espresso e del Fatto quotidiano. (…)
Il giornalista parla di infiltrazioni della criminalità organizzata nel Nord e di «disponibilità mastodontica di denaro». E chi ha «in mano le redini», afferma, «è la ‘ndrangheta, organizzazione spietata e organizzata in modo perfetto». Le infiltrazioni nella politica, sottolinea, «nel 53% dei casi comincia con il sostegno elettorale».
Per quanto riguarda Verona, Tessadri rivela l’esistenza di un’inchiesta dei carabinieri dei Ros e della testimonianza di un «pentito», che il giornalista dice di aver incontrato, e che avrebbe cominciato a parlare per una promessa di appalti non mantenuta. Sotto la lente dei Ros ci sarebbero quattro cene elettorali «che iniziavano con una preghiera per la futura elezione di un candidato» alle quali ci sarebbe stata la presenza di cinque «famiglie». «E a provare ciò c’è un pacco di fotografie» sottolinea il giornalista che si chiede: «I politici presenti sapevano chi erano questi personaggi? Spero di no, anche perché i voti non li danno gratis».
Tessadri parla anche della presenza alla Gran Guardia, dopo le elezioni, di queste «famiglie» per assistere alla Mille Miglia. E perfino dell’arrivo in città dalla Germania di un killer professionista. Nel mirino, secondo il pentito, ci sarebbe stato «qualcuno che ha scritto qualche blog di troppo». Parla addirittura di querele presentate e poi ritirate per violenza sessuale. «Report ha intervistato questa ragazza che secondo la testimonianza del pentito contenuta in un verbale di 36 pagine avrebbe fatto retromarcia in seguito a minacce di altre persone. Ma», promette, «presto tutto sarà reso pubblico… C’è solo da chiedersi che succederà in città». E.S.
Fonte: L’Arena di oggi, 28/02/2014