di Redazione
Nella serata di mercoledì 19 febbraio, al Festival di Sanremo è prevista la performance del cantante canadese Rufus Wainwright. L’artista si è più volte distinto per spettacoli e performance violentemente irrispettosi della sensibilità religiosa dei credenti. Inoltre, il cantante è un famoso attivista per i cosiddetti “diritti delle persone LGBT”, e proprio in questo senso molti testi delle sue canzoni denigrano la religione (più sotto il testo della tristemente famosa “Gay Messiah“, il Messia Gay).
Negli ultimi giorni, migliaia di persone si sono dichiarate indignate e scandalizzate sui social network per la presenza di Rufus al Festival, considerando l’invito una provocazione verso la sensibilità religiosa di molti telespettatori e un atto di propaganda contro i valori della famiglia.
La RAI offre un servizio pubblico, e dovrebbe dimostrarsi particolarmente sensibile ai contenuti proposti nei propri programmi e al rispetto per i telespettatori. Oltretutto, come è ovvio, la televisione pubblica viene sovvenzionata dal canone, una tassa che tutti i cittadini sono tenuti a pagare. È semplicemente vergognoso che un telespettatore debba essere insultato e offeso nella sua libertà religiosa da un cantante pagato con le tasse che egli stesso versa nelle casse dello Stato.
Con questa iniziative, chiediamo alla presidente della RAI Anna Maria Tarantola (che si dichiara cattolica, e che quindi dovrebbe avere a cuore il problema del vilipendio alla religione) e al direttore generale Luigi Gubitosi di sospendere l’invito a Rufus Wainwright.
Fonte: http://www.citizengo.org/it/4349-il-cantante-blasfemo-rufus-sanremo-coi-nostri-soldi