16-21 marzo: il Veneto vota il referendum per l’indipendenza

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 Segnalazione Quelsi

by Riccardo Ghezzi

VENETOParola ai veneti. Saranno loro ad esprimersi in questi giorni, votando il referendum sull’indipendenza della loro regione. “Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?” è la domanda cui i quasi 4 milioni di veneti aventi diritto di voto potranno rispondere aderendo al referendum promosso dal sitoplebiscito.eu.
Per votare è sufficiente inserire i dati della propria carta d’identità ed ottenere un codice personale che permetterà di accedere ai quesiti: oltre al principale, già citato, sull’indipendenza della regione, i votanti potranno scegliere i delegati e pronunciarsi su altri tre quesiti: Se il Veneto debba rimanere all’interno dell’Ue, se debba mantenere l’euro e se debba stare nella Nato.


La questione dell’indipendenza è dibattuta da anni, ma negli ultimi mesi è stata oggetto di interesse anche da parte del Consiglio regionale, che il 28 novembre 2012 ha approvato la “Risoluzione 44”, il cui testo ribadisce il diritto all’autodeterminazione del popolo Veneto e impegna il consiglio regionale a metterlo in pratica con “urgenza”. Nel settembre 2013, però, lo stesso consiglio regionale ha rinviato in Commissione l’esame della proposta di legge sul referendum per l’indipendenza.
I promotori non si sono scoraggiati, forti anche del consenso del presidente della regione Luca Zaia, che lo scorso novembre ha ribadito: “Se il referendum sull’indipendenza del Veneto potesse essere legalmente effettuato, sicuramente voterei sì”.
Quale che sia l’effettivo valore legale del referendum di plebiscito.eu, se i dati numerici dovessero essere clamorosi gli scenari potrebbero cambiare repentinamente. Se è vero che l’articolo 5 della Costituzione italiana sancisce che la repubblica italiana è “una e indivisibile”, è altrettanto vero che tale referendum di per sé non determinerebbe la proclamazione dell’indipendenza del Veneto, ma la Regione potrebbe dichiararla in maniera unilaterale qualora la consultazione elettorale si traducesse in raggiungimento del quorum e vittoria dei sì, quindi in un legittimo mandato popolare.
Gli esempi sono quelli di Scozia e Catalogna, che ad autunno andranno a referendum separatisti nonostante la Costituzione di Spagna e Gran Bretagna non lo permetta.
I veneti potranno votare fino al 21 marzo: cinque giorni in tutto, dal 16 al 21, per tentare di raggiungere il quorum di 50%+1 di aventi diritto e ovviamente la vittoria dei sì. E’ quello che sperano i promotori, alla luce dei primi dati piuttosto incoraggianti: ieri sera alle 18.30 avevano votato circa 430.000 veneti, oltre l’11,50% degli aventi diritto in meno di 24 ore.
Le province con più partecipazione sono state quelle di Vicenza, con oltre 121.700 voti, Treviso, più di 118.300 voti, e Padova con circa 105.300. A seguire Venezia, sopra i 50.000, Verona, con 27.800 voti, e i fanalini di coda Belluno, con appena 3.300 voti, e Rovigo con 3.100.
Stime di stamattina riportavano un dato ancor più incoraggiante: circa 560.000 votanti alle ore 11. In proiezione, il quorum potrebbe essere raggiunto entro venerdì 21 marzo, data in cui ci sarà la proclamazione dei risultati a Treviso.
Per partecipare, cliccare sul sito plebiscito.eu

Riccardo Ghezzi | marzo 17, 2014 alle 6:31 pm | URL: http://wp.me/p3RTK9-47q

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