ll pesce d’aprile dei Rom che viaggeranno gratis sui mezzi pubblici

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 Segnalazione Quelsi

by Riccardo Ghezzi

romAgli utenti più accorti non sarà sfuggito il particolare del 1 aprile, giorno in cui ogni scherzo vale ancor più che a carnevale. Per rispettare al meglio la tradizione, la nuova moda è quella di diffondere bufale che gli utenti puntualmente condividono in rete. Ed essendo un passatempo simpatico, l’anno scorso ci siamo buttati nella mischia anche noi di Qelsi, pubblicando il pesce d’aprile di Elsa Fornero pronta ad aderire al Pdl, riportato da varie testate e siti on line che non hanno verificato la notizia.

Quest’anno abbiamo a che fare con un pesce d’aprile post-datato: una bufala pubblicata in questi giorni su una notizia che avrà decorrenza a partire dal 1 aprile, fatidica data delle burle. I Rom potranno, per legge, viaggiare gratis sui mezzi pubblici. I siti che pubblicano tale notizia sono perlopiù satirici: dalla Gazzetta del nord, sedicente testata giornalistica registrata “al tribunale di Prosopopea”, a “Notizie pericolose”, il luogo per l’appunto dove “la leggenda diventa notizia”.
Attenzione però: tale informazione, ovviamente falsa o per meglio dire satirica, è stata ripresa anche da blog che vorrebbero fare vera informazione, e per questo condivisa da utenti che hanno creduto alla veridicità della notizia.
Era già successo con il Corriere del Mattino, altra testata sforna-bufale, che aveva esordito con lo scoop del furto depenalizzato se a commetterlo sono gli zingari e la somma rubata corrisponde a un valore inferiore ai 200 euro.
Notizie lunari, incredibili, che però non sempre vengono giudicate come tali. A smontare nel merito quest’ultima dei Rom che viaggeranno gratis sui mezzi pubblici ci ha pensato il blog Sannita, che in un post dal titolo “Come costruire facilmente una bufala” ha elencato punto per punto tutte le incongruenze apparse nell’articolo satirico.
Elementi che dovrebbero spingere il lettore a non credere alla notizia.
Non che sia necessario, ma riportiamo anche noi le anomalie più divertenti, riprendendole dal blog Sannita. Le prime contestazioni riguardano il brano che recita: “Un aiuto concreto ai tanti Rom che usano il trasporto pubblico per poter mendicare e trovare il giusto sostentamento per una vita dignitosa. Un impegno per garantire a tutti la fondamentale libertà di sopravvivenza. Questo provvedimento continua sulla strada intrapresa dal nostro Governo in questa fase di profonda crisi».
Questo il commento del Presidente della Commissione Pari Opportunità della Camera – Beneamato SEL -al provvedimento che dal primo aprile consentirà a tutti i Rom con regolare carta d’identità di viaggiare gratuitamente e mendicare legalmente su tutti i mezzi del trasporto pubblico nazionale.

2) La Commissione Pari Opportunità della Camera non esiste: la lista delle commissioni della Camera si trova qua. Al massimo, esiste la 12a Commissione permanente – Affari sociali, il cui presidente però è Pierpaolo Vargiu di Scelta Civica.
3) Non esiste nemmeno l’onorevole Beneamato di SEL: l’elenco dei deputati di SEL si trova qui. Al massimo, anche in questo caso, esiste il deputato Gianluca Beneamati, che però è del Partito Democratico e non di SEL.
4) L’accattonaggio è già legale, purché sia “una legittima richiesta di umana solidarietà“, “volta a far leva sul sentimento della carità“, “che non intacca né l’ordine pubblico né la pubblica tranquillità” (vedi la sentenza 519/1995 della Corte Costituzionale). Ovviamente, la stessa sentenza prevede che forme di accattonaggio più “invasive” o addirittura “fraudolente” restino punibili penalmente secondo l’art. 670 del codice penale.
5) La regolamentazione del servizio di trasporto pubblico è gestita a livello regionale dal 1997 (vedi qui): la competenza è stata trasferita con il Decreto legislativo 422/1997 e il trasferimento è stato successivamente confermato dalla sentenza 222/2005 della Corte Costituzionale. Lo Stato non può legiferare in materia, solo le regioni possono farlo.

Il Sannita, poi, confuta la frase: “Il decreto, che ha previsto nell’ultimo patto di stabilità uno stanziamento di 320 milioni l’anno fino al 2015, è stata approvato il 27 gennaio scorso e dovrebbe coinvolgere più di 300 mila Rom. Per la minoranza Rom l’esenzione coprirà tutte le tratte nazionali“.

6) Non c’è il numero del decreto: siccome di leggi e decreti se ne fanno tanti, di solito si indica anche il numero del provvedimento. Qui il numero non c’è, molto presumibilmente perché non c’è proprio il decreto.
7) Il patto di stabilità interno serve a gestire l’indebitamento degli enti locali e delle Regioni, come spiega il sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
8) A voler fare i pignoli, il decreto per il patto di stabilità 2014 è stato emanato il 28 febbraio 2014 (e non il 27 gennaio) e inoltre riguarda il pagamento dei debiti contratti fino al 31 dicembre del 2012 (vedi qua).
9) I “più di 300mila rom” come sono stati conteggiati, dal momento che in tutta Italia ci sono solo 140.000 rom, di cui solo la metà di nazionalità italiana? (fonte)
10) E ora la domanda delle domande: come possono esistere delle “tratte nazionali” di trasporto pubblico, se il trasporto pubblico è locale?

Infine la frase: “«Il nostro obiettivo – ha detto l’onorevole Beneamato- è quello di intervenire con decisione sul sistema della mobilità per rendere i mezzi di trasporto più attraenti e maggiormente fruibili. Allo stesso tempo non potevamo rimanere indifferenti verso questioni di giustizia sociale e solidarietà verso questa bistrattata minoranza. E’ l’Europa che ce lo chiede».

11) Qui arriviamo alla chicca: questa dichiarazione è stata in parte copiata e in parte modificata!
Fino a “giustizia sociale”, infatti, è stata copiata paro paro questa dichiarazionedell’ex-assessore della Regione Lazio Franco Dalia, risalente al 2009. Il punto è che Dalia annunciava un piano trasporti con cui si rendevano gratis i mezzi pubblici del Lazio a tutti i ragazzi fra 10 e 25 anni con famiglie con reddito inferiore a 20.000 euro l’anno (altro che rom!). Inoltre, ecco da dove spuntano i 300.000 interessati dal provvedimento…

Una bufala lampante, ma è meglio confutarla in modo efficace, considerando che troppi utenti su facebook ci hanno creduto. Alcuni di loro hanno commentato ironicamente: “Cosa cambia rispetto ad ora?”. Se il riferimento non è all’etnia Rom in sé ma ad alcuni nomadi, l’obiezione è piuttosto sensata: molti di loro non fanno il biglietto pur viaggiando sui mezzi pubblici. Siamo certi che Laura Boldrini ci perdonerà se anche noi ci accodiamo al clima satirico e facciamo una battuta: non sarà che una legge di questo tipo, se davvero venisse promulgata, risolverebbe il problema dei nomadi che viaggiano gratis sui mezzi pubblici? Pur di vivere nell’illegalità, costoro probabilmente farebbero dieci biglietti per volta.

Riccardo Ghezzi | marzo 22, 2014 alle 12:23 pm | URL: http://wp.me/p3RTK9-49t

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