di Matteo Castagna
Ieri mattina alle 05:00 è scattato un blitz dei ROS dei Carabinieri, che hanno tratto in arresto 25 militanti indipendentisti veneti, sui quali pende l’accusa, addirittura, di terrorismo: il gruppo avrebbe trasformato un trattore in una sorta di blindato artigianale, sul quale sarebbe stato installato un “cannoncino da 12 mm”, funzionante. Circostanza che, ad oggi, risulterebbe non ancora sicura.
Le forze dell’ordine hanno divulgato un video dove si vedono le fasi della preparazione del blindato artigianale, che secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato utilizzato per un’azione dimostrativa in Piazza San Marco. Stando a quanto si apprende, alcuni militanti finiti in manette si sarebbero mossi negli ambienti della criminalità albanese per reperire armi.
Tra le persone finite in manette ci sono Lucio Chiavegato e Patrizia Badii, due dei promotori della mobilitazione del 9 Dicembre e dell’associazione indipendentista LIFE, anche se sembra che le strade dei due si fossero divise alcune settimane fa, a seguito di litigi. Caratteristica particolarmente diffusa nella galassia del venetismo e che ha fiaccato ogni spinta ed iniziativa degna di credibilità.
Di certo con quella pala meccanica modificata non avrebbero “liberato” il Veneto; più probabilmente la finalità di chi ha modificato la pala meccanica era quella di utilizzarla per una provocazione, un’azione di protesta eclatante, anche perché solo un folle potrebbe pensare di “attaccare” lo Stato con un rottame di quel genere, che, tra l’altro, a malapena raggiunge i 30 km/h.
Gli autori avrebbero dovuto valutare bene le conseguenze alle quali inevitabilmente sarebbero potuti andare incontro, oltre che le strumentalizzazioni alla quale si presta il loro gesto, che certo non aiuta la “causa veneta“. Soprattutto in questo periodo di campagna elettorale per le Elezioni Europee, i condor della Lega Nord, con Salvini in testa e i sondaggi che li danno ai minimi storici, si sono precipitati a cavalcare la causa secessionista sulle spalle di gente in galera, con il chiaro intento di recuperare voti da quella fazione politica. Atto non certo nobile. Ma la Lega ci ha abituati, da tempo, a dimostrare il peggio di sè. Una Lega tutta chiacchiera e distintivo, che riesuma vecchi cavalli di battaglia sotto elezioni, dimenticando di esser stata al Governo nazionale per circa un ventennio e di governare il Lombardo-Veneto coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Chissà se in altri periodi non avrebbe preso le distanze, magari condannando i nuovi “serenissimi” o chiedendo addirittura per loro “apologie di reato”….
Tuttavia, non credo che gli arrestati avessero intenti offensivi, anche se diverse persone sono accusate di avere illegalmente fabbricato e detenuto quello che viene definito “un carro armato-arma da guerra”. Ma, guardandolo, sembra molto più una ruspa con addosso qualche lamiera.
La memoria torna all’azione dimostrativa dei Serenissimi del 1997, che con un Tanko giunsero indisturbati in Piazza S. Marco e salirono sul campanile per un gesto dimostrativo punito dallo Stato in “maniera esemplare”, come fosse stato un atto terroristico. La repressione è il mezzo che viene utilizzato da questa Italia quando vuole sedare focolai di protesta, anche se essa è spesso sovradimensionata e nonostante essa abbia alcuni suoi evidenti tratti folkloristici.
Il pescecane mangia il pesciolino. Solidarietà agli indifesi pesciolini, ci mancherebbe altro! Ma forse è meglio che aprano un’officina per trattori a Casale di Scodosia.