Segnalazione e commento di Maurizio-G. Ruggiero
Due parole sul torinese Romagnani: docente di storia della storiografia; ascendenze valdesi; comunista rifondarolo, al punto che quel partito lo portava, fra il 1998 e seguenti, come una sorta di Madonna pellegrina (mi si passi il termine blasfemo) ovunque noi festeggiassimo le Pasque Veronesi, a processare gl’Insorgenti e noi sulle pubbliche piazze.
Nel suo odio, giunse a indire un convegno nazionale dell’Istituto Gramsci a Verona, all’università, all’indomani di una sfilata storica delle Pasque Veronesi particolarmente riuscita (credo che fossimo nel 2001 o 2002) al fine di attaccare noi e le amministrazioni che ci appoggiavano, oltre ovviamente le vittime di 217 anni fa.
La sua originale tesi marxista è che le Pasque Veronesi furono un moto agrario; i centri sociali, suoi discepoli, sostengono invece, più prosaicamente, che si trattò (a proposito dell’Insorgenza) di eventi cagionati da vessazioni e dalla disputa per donne sottratte dai soldati francesi ai veronesi. Sic!
Nel 2013 è stato sanzionato o minacciato di (blande) sanzioni dal Rettore dell’Università: cosa, per uno statale e per un docente universitario di regime così ben garantito, del tutto inaudita. Aveva infatti avvallato in sede accademica incontri anti-Foibe, proprio a ridosso della ricorrenza, cosa che causò incidenti e disordini. Qui un resoconto dei fatti:
http://www.circolopink.it/solidarieta-a-Romagnani.htm
https://www.facebook.com/IstriaTerraMia/posts/168066063341353
http://www.univrmagazine.it/sito/vedi_articolo.php?id=1899
Adesso rimassacra, coi soliti argomenti, Serenissimi e neo-Serenissimi. Tale è il personaggio. Naturalmente non c’entra nulla con la sua posizione ideologica quella di ben remunerato accademico assicuratagli dal sistema neo-giacobino, che tanto accanitamente difende. Insomma Romagnani è un ideologo puro, non uno che difende chi gli dà la paga.
Colpisce tuttavia nel suo articolo, oltre al disprezzo dell’idealismo dei semplici, l’ignoranza o l’accecamento in ordine al funzionamento di uno Stato tradizionale ante 1789, retto sul principio (fra gli altri) di sussidiarietà e dove tutto o quasi il potere era concentrato negli statuti comunali delle singole comunità, puntualmente confermati dalla Serenissima, come da qualsiasi altro Prìncipe di Ancien Régime.
Noi risponderemo, anche se Romagnani (quem Deus avertat!) ormai non se lo fila più nessuno.