Segnalzione di Quelsi
Anche un dittatore come Kim Il Sung, nordcoreano, può avere la cittadinanza onoraria nell’Italia che si ricorda di revocarla a Mussolini. Attenzione però: la cittadinanza onoraria al “Grande Leader” della Corea del nord non è stata conferita in un periodo di dittatura comunista nel Belpaese, come i riconoscimenti concessi a Mussolini negli anni ’20 quindi in piena dittatura fascista, ma volontariamente dai consiglieri comunali di Sarzana, cittadina ligure tra le più rosse d’Italia.
Accadeva il 12 novembre 1981, giorno in cui una ventina di consiglieri comunali di Pci, Psi, Dc e indipendenti pensarono in modo trasversale di omaggiare il dittatore «in segno di fratellanza e amicizia tra la nostra città e il popolo coreano», come scritto nero su bianco sul verbale citato dal Giornale, in cui appaiono i nomi del sindaco Francesco Baudone e gli altri consiglieri favorevoli.
La vicenda torna d’attualità due anni fa, nel 2012, quando Andrea Camaiora, consigliere comunale del Pdl, propone di “cancellare questa brutta pagina di storia cittadina” revocando la cittadinanza a Kim Il Sung. Una brutta pagina, a dir poco: un conto è concedere la cittadinanza onoraria a Mussolini nel periodo fascista, un altro omaggiare un dittatore comunista nell’Italia degli anni ’80.
Camaiora trova l’appoggio del collega di partito Carlo Rampi e del leghista Spartaco Bagnone, ma la maggioranza risponde picche. Si vota per revocare la cittadinanza onoraria a Kim Il Sung, esattamente come pochi giorni fa il Comune di Torino ha votato per cancellarla a Mussolini, ma la proposta non passa. Tutti i consiglieri comunali del Pd votano contro, idem il dipietrista Massimo Forcieri, mentre Sel e Udc si astengono. Il dittatore coreano rimane quindi cittadino onorario di Sarzana grazie ai voti del Pd.
Vale la pena ricordarne qualche crimine, come ha fatto Il Giornale due anni fa:
Al vertice del partito comunista e della Corea del Nord fra la metà degli anni ’40 e il 1994, data della morte, si è guadagnato l’8˚posto nella classifica dei despoti più sanguinari della Storia. Un 8˚ posto meritatissimo, dal punto di vista dell’eliminazione fisica, con strategia scientifica, di almeno 1 milione e 600mila persone colpevoli di non pensarla come lui. Tutte persone finite nelle putride galere coreane e infine uccise o lasciate morire di stenti, per aver chiesto di non essere sfruttate, umiliate, affamate dal potere assoluto del «Grande Leader » che vantava pure capacità soprannaturali. Si tratta di quello stesso Kim Il Sung che, nel frattempo, viveva, lui, i familiari e la stretta cerchia di dignitari ruffiani e genuflessi, nel lusso più sfrenato, e pretendeva di rivaleggiare con le grandi potenze, tenendo i confratelli della Corea del Sud e il resto del mondo sotto la minaccia di una guerra.
Niente male per un “guaritore e taumaturgo”. Nonché cittadino onorario in un’Italia sì anti-fascista, ma forse non troppo convintamente anti-comunista. Vero Pd?
Riccardo Ghezzi | aprile 3, 2014 alle 7:39 pm | URL: http://wp.me/p3RTK9-4ei
Ora tocca a Pol Pot onorare la toponomastica di qualche città.
perché non intitolare al signor Vladimiro (nomen omen) Luxuria una piazza della capitaloe nord-coreana? – il ministero degli esteri si attivi!!! l’onore dell’Italia comunista risiede del Sacro Vizio!