Più contraccezione, più aborti.

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Segnalazione di Maurizio-G. Ruggiero

 

PantherMedia 583648La contraccezione non evita l’aborto

Lo slogan che la contraccezione riduce gli aborti ha ricevuto un duro colpo dal più grande fornitore di aborti dell’Inghilterra. I numeri della British Pregnancy Advisory Service (BPAS) rivelano che circa due terzi delle donne che hanno abortito stava usando un contraccettivo ed ha ugualmente concepito.

 

Fondamentalmente, le donne non riescono a controllare la loro fertilità solo attraverso la contraccezione e hanno bisogno dell’aborto come via d’uscita quando la contraccezione non funziona” ha dichiarato Ann Furedi, amministratore delegato di BPAS, in una conferenza stampa.

BPAS ha studiato l’uso della contraccezione su 156,751 donne dai 15 anni in su che hanno visitato le loro cliniche per un aborto tra gennaio 2011 e dicembre 2013.
Due terzi (66%) delle donne che hanno avuto un aborto al BPAS hanno dichiarato che stavano usando una forma di contraccezione quando hanno concepito. Il 40% di queste stava usando la pillola anticoncezionale, il contraccettivo più popolare in Inghilterra”, ha affermato l’organizzazione abortista in un rapporto intitolato: “Donne che si sforzano di evitare una gravidanza indesiderata”.

Anche l’uso del condom per prevenire una gravidanza non è così sicuro, quasi come la pillola: più di un terzo delle donne (35%), circa 54,862, che hanno avuto un aborto al BPAS, sono rimaste incinta pur usando i profilattici.

La Furedi ha cercato di minimizzare il fallimento che sta dietro alla contraccezione. “La contraccezione fallisce perché qualche volta noi falliamo nell’usarla in modo adeguato. Nella nostra esperienza le donne alle volte sottostimano molto la loro fertilità”.
L’affermazione della Furedi sull’aborto come soluzione per una contraccezione fallita ha trovato eco in Joyce Arthur, fondatore e direttore esecutivo dell’Abortion Rights Coalition of Canada, che ha ammesso che l’anno scorso “la maggior parte degli aborti sono risultati da una contraccezione fallita”.

Mentre i sostenitori dell’aborto legale spesso argomentano che la contraccezione riduce l’aborto, i pro-life sostengono che la drammatica crescita del numero degli aborti nel mondo nelle ultime decadi è direttamente collegata all’influsso della pillola e di metodi contraccettivi. È quello che gli esperti di statistica chiamano “effetto compensazione”: il sentirsi “sicuri” dalle conseguenze di un determinato atto rischioso, spinge i soggetti a moltiplicare tanto i comportamenti a rischio da “compensare” la protezione usata.

Il dr. Malcom Potts, ex direttore medico dell’International Planned Parenthood Federation, nel 1973 l’aveva predetto: se “le persone inizieranno ad usare metodi contraccettivi, ci sarà un aumento, non una diminuzione, nel tasso degli aborti”.

Anthony Ozimic, communication manager per la UK’s Society for the Protection of Unborn Children (SPUC), ha dichiarato a  LifeSiteNews che c’è un “crescente aumento delle prove che la fornitura della contraccezione non solo fallisce nel prevenire gravidanze indesiderate, ma si risolve in bambini non nati, condannati a morte, come conseguenza non voluta di un cosiddetto fallimento contraccettivo”.
Uno studio russo del 2012 ha provato che mentre le donne russe hanno il tasso di contraccezione più alto, se comparato a Paesi vicini, allo stesso tempo hanno anche il più alto tasso di aborto. I ricercatori sono rimasti chiaramente perplessi quando hanno trovato “le più alte percentuali di ricorso alla moderna contraccezione” collegate a “i più alti livelli di aborto” e hanno classificato le loro scoperte come “contradditorie” “inaspettate” e “paradossali”.

Anche uno studio spagnolo del 2011 ha rilevato che quando l’uso di metodi contraccettivi è aumentato in un campione di più di 2.000 donne spagnole (da 49.1% a 79,9%),  il tasso di aborto nel gruppo è duplicato, nello stesso periodo. I ricercatori sono stati chiaramente interdetti dalle scoperte dei loro 10 anni di studi, definendo “interessante e paradossale” il fatto che il grande aumento di aborti sia associato ad un incremento notevole nel numero di donne che hanno usato metodi contraccettivi.
Le ricerche dall’istituto pro-aborto Guttmacher Institute hanno mostrato che nel 2011 la maggior parte degli aborti in America ha avuto luogo dopo il fallimento della contraccezione: anche negli USA “il 54% delle donne che hanno avuto aborti stavano usando un metodo contraccettivo (solitamente il profilattico o la pillola) durante il mese in cui sono rimaste incinta”.

La cultura della morte, visti i risultati delle ricerche, quindi, spinge per diffondere sempre di più la contraccezione, che provoca più aborti, per arginare i quali si spinge la contraccezione… in una spirale perversa che specula sulla pelle dei bambini e sulla salute delle donne, a vantaggio, alla fine, solo del business economico delle multinazionali farmaceutiche e dell’industria dell’aborto.

                                                                                             Francesca Bonsanto

 

Fonte: http://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/la-contraccezione-non-evita-laborto/

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