Scoperta truffa di un’associazione studentesca africana nei confronti dell’Università di Modena e Reggio Emilia

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 Segnalazione Quelsi 

 

by Girolamo Minotto

 

GDFDocumenti giustificativi alterati, rimborsi gonfiati, finanziamenti indebiti che finivano spesso sul conto del presidente dell’associazione studentesca africana Asam o addirittura nel suo Paese d’origine. Una truffa da 65.000 euro ai danni dell’Ateneo di Modena, scoperta dalla guardia di finanza. L’associazione studentesca, come specifica il comunicato diffuso dalla Fiamme Gialle, “forniva assistenza a favore di studenti disabili, occupandosi di servizi di tutorato e sostegno alla didattica, nonché di assistenza logistica. Per tali attività
l’associazione percepiva dall’Ateneo un compenso orario, godendo, altresì, dei benefici fiscali previsti dalla normativa vigente
“. Tutto normale, fin qui: è prassi per buona parte della associazioni studentesche. Peccato che i soldi che l’Università di Modena dava all’Asam finissero nelle tasche sbagliate: non certo in iniziative a sostegno dei disabili, ma direttamente in Africa.


Le indagini svolte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno accertato che il presidente dell’associazione studentesca, di origine africana, alterando la documentazione giustificativa delle attività eseguite nei confronti degli studenti disabili è riuscito per diversi anni a percepire indebiti compensi dall’Ateneo.
Il meccanismo di truffa smascherato dalla Fiamme Gialle è particolarmente ricco di artifizi: l’alterazione dei “fogli ore” di servizi di tutorato, facendo risultare più ore di quelle effettivamente espletate; la falsificazione di certificazioni di compensi attestanti la corresponsione di somme a favore di studenti
associati, che in realtà venivano trattenute dallo stesso; l’attestazione di prestazioni assistenziali eseguite dallo stesso in giorni in cui risultava essere presente presso l’azienda in cui prestava lavoro. Solo per elencarne alcuni.
Il provento illecito di tale attività, quantificato come detto in circa 65.000 euro, è stato trasferito
su conti personali del soggetto ed in gran parte inviato nel Paese d’origine attraverso il circuito dei money transfer.
Il presidente dell’associazione è stato denunciato per i reati di truffa aggravata e falso, in concorso con altri tre associati. Dell’accusa di omessa vigilanza dovrà invece rispondere un dipendente dell’Ateneo.

COMUNICATO STAMPA DELLA GDF

Girolamo Minotto | aprile 10, 2014 alle 12:19 pm | URL: http://wp.me/p3RTK9-4ij

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