1 e 2 Giugno con Radio Spada. I Dottori della Chiesa e l’Anticristo

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Segnalazione di Carlo di Pietro

DOTTORI DELLA CHIESAI giorni 1 e 2 giugno 2014, presso la Sede nazionale M.S.M.A., si terrà la decima edizione del Meeting sugli Angeli, quest’anno con la partecipazione anche di Radio Spada che presenterà il testo, edito nel 2013, San Michele terrore dei demonii. Interverranno in conferenza, in esclusiva su LoSai.eu, i due curatori del testo: Carlo Di Pietro (giornalista e scrittore) e Marcello Stanzione (sacerdote ed angelologo); in più, un inciso sul valore della Novena a san Michele (e delle devozioni in generale) a cura diMarina Inglese (Radio Spada). L’evento, consolidato e già alla decima edizione, si terrà domenica e lunedì a Campagna (SA) presso l’Abazia di Santa Maria La Nova, sede M.S.M.A., dal tema: Gli Angeli dei Dottori della Chiesa. Per informazioni e dettagli: www.miliziadisanmichelearcangelo.org.

L’evento – che vedrà la partecipazione straordinaria di sacerdoti, studiosi e scrittori provenienti da tutto il mondo – è voluto ed organizzato da Don Marcello Stanzione, sacerdote, scrittore ed angelologo di fama mondiale. A concludere, la relazione illustrata con diapositive relative ai dipinti che hanno caratterizzato la storia dell’arte italiana su Gli Angeli dei Dottori ecclesiastici nell’iconografia, a cura del docente salernitano Antonio Adinolfi. Seguirà la presentazione in anteprima salernitana del volume Inchiesta sugli Angeli a cura dello scrittore Marcello Stanzione, edito da Mondadori. Ci sarà la presentazione (anticipazione) in esclusiva nazionale del tomo Apologia del Papato del giornalista e scrittore Carlo Di Pietro, edito da EffediEffe […]. (Tratto dal C.S. di Mariateresa Conte).

L’appuntamento con Radio Spada è precisamente il giorno 2 giugno a partire dalle ore 9:00 del mattino. Incontro mattutino (dalle 8e30 in avanti) conviviale con lo scrittore lucano e giornalista di Radio SpadaLoSai ed AgereContraCarlo Di Pietro. Seguirà la relazione del medesimo in esclusiva: GLI ANGELI DECADUTI ED I DOTTORI DELLA CHIESA. LE ESEGESI E LE PROFEZIE DEGLI STESSI SULL’ANTICRISTO. Al termine dell’intervento, Radio Spada presenterà il libro San Michele Arcangelo terrore dei demonii.

A seguire: ore 10.30, relazione di Padre Ignazio Suarez RicondoGli Angeli di san Giovanni D’Avila. Ore 11.00, relazione di Marco Di MatteoGli Angeli  di Sant’Alfonso. Nel contesto del Meeting, prima del pranzo presso la Sala del Pellegrino dell’Oasi di San Michele (ore 13e30 circa), gli interessati potranno acquistare in anteprima anche il volume APOLOGIA DEL PAPATOEffediEffe 2014, ed intrattenere momenti di confronto e pubblico dibattito con l’autore, il giornalista Carlo Di Pietro.

Breve estrapolato dalla relazione GLI ANGELI DECADUTI ED I DOTTORI DELLA CHIESA. LE ESEGESI E LE PROFEZIE DEGLI STESSI SULL’ANTICRISTO (durata 45 minuti circa):

         […] La patria dell’Anticristo, come vuole san Girolamo con Rabbano[1], il quale scrive che questa è la sentenza di tutti i Padri, sarà la città di Babilonia nella Caldea. Dicono poi Teodoreto, sant’Anselmo ed altri, che siccome Gesù Cristo sin da bambino fu ripieno di ogni genere di grazie e virtù, al contrario, l’Anticristo sin da bambino sarà ripieno di tutti i vizi; onde da san Paolo usa chiamarlo homo peccati, filius perditionis[2]. San Girolamo dice che l’Anticristo sin dalla fanciullezza sarà in una maniera particolare posseduto dal demonio[3]: In quo Satanas habitaturus sit corporaliter; ma non già come abita negli ossessi, a cui toglie l’uso di ragione e la libertà, lo riempirà invece di malizia, che preverrà in esso l’età degli altri fanciulli.

         Egli sarà educato nella stessa Babilonia o nei luoghi vicini (si potrebbe pensare anche nelle scuole che insegnano la dottrina di Babilonia); e nascendo da parenti dell’infima freccia, dice san Giovanni Damasceno[4], che sarà nutrito di nascosto, in modo che al popolo semplice saranno ignoti i suoi natali ed i suoi genitori (saranno presentate, dunque, false informazioni sul suo conto). Secondo sant’Anselmo, il Belluacense[5] e il Rabbano[6], egli appena uscito dall’infanzia lascerà i parenti, ed associato dal demonio spargerà i primi semi della sua peste in Corozain e Betsaida, per cominciare ad infettare quei paesi che Cristo cominciò a santificare prima degli altri.

         […] I costumi dell’Anticristo furono ben descritti in poche parole dall’Apostolo in 2 Tessalonicesi 2,3, dove fu chiamato homo peccati, filius perditionis. Scrivono sant’Efrem (detto) il Siro e san Cirillo (arcivescovo) gerosolimitano, nei testi citati, che l’empio a principio si fingerà uomo santo per tirarsi l’amore delle genti, e specialmente dei giudei. Quindi predisse di lui Daniele: Et veniet clam, et obtinebit regnum in fraudulentia[7]. Farà in sé raccolta di tutti i vizi, al fine di diffonderli poi nel pubblico (inconsapevole ed ingannato), dopo che avrà acquistato il regno (alcuni mistici parlano di occupazione del Vaticano). Sarà egli superbissimo, e perciò predisporrà ogni cosa a sua gloria (per essere celebrato dagli uomini), anche sopra di Dio: Qui extollitur (dice san Paolo) supra omne quod dicitur Deus[8]. A tal fine getterà a terra (oppure unificherà in lui) tutti i templi degli idoli: Nec quemquam deorum curabit, quia adversum universa consurget[9]. E benché si dica in Daniele, che egli adorerà il Dio Magozin, nondimeno scrive Malvenda[10], e lo prova a lungo col testo riferito dall’apostolo, Elevabitur supra omne quod dicitur Deus, che per questo Dio Magozin (che in ebreo dicesi Maluzin, cioè, solo Dio onnipotente) l’Anticristo intenderà se stesso, e perciò nel tempio di Dio farà alzare la sua statua (o innalzerà la sua persona, sostituirà il culto di Dio al culto dell’uomo) per farla adorare da tutti.

         […] Di più, (privatamente ed in segreto), sarà dedito alle impudicizie più zozze ed esecrande (alcuni autori oggi parlano di sodomia, il grave peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, dice san Pio X, che avvicina l’uomo alla bestia, sostiene san Tommaso d’Aquino, schifato dagli stessi demoni, precisa santa Caterina da Siena, che sarà tollerato – non più condannato – dai servitori dell’Anticristo, come fa intendere sant’Agostino[11]). Et erit in concupiscentiis foeminarum, scrive Daniele[12]. E dice Malvenda, che prima d’impadronirsi del regno, egli si farà vedere castissimo; ma dopo averlo acquistato, si abbandonerà (si mostrerà proteso) ad ogni sorta di lascivia […].

[1] S. Hier. in Daniel. et Raban. opus. de Antichr. Malvenda l. 2. de Ant. c. 15.
[2] 2. Thess. 2. 3.
[3] In c. 7. Dan.
[4] L. 4. de fide c. 26.
[5] Info: Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna: in cui si spiega con … Di Vincenzo Coronelli (O.F.M.Conv.), col. 889 e 890
[6] Info: Difesa del pontificato romano e della chiesa cattolica oue si …, Volume 2, Di Nicolo Maria Pallavicini, col. 648
[7] Dan. 11. 21.
[8] 2. Tess. 2. 4.
[9] Dan. 11. 37.
[10] De Antichr. l. 7. c. 12.
[11] «I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini perché commettessero un tale abuso di loro stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione che deve esistere fra Dio e noi a venire violata» (Sant’Agostino, Confessioni, c. III, p. 8).
[12] C. 11. v. 37.

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