Segnalazione di Luciano Gallina
Il prete conciliare dice che “bestemmiare non è un peccato”. Lo avevamo capito da soli che nella nuova Religione scaturita dal Vaticano 2, ogni bestemmia sarebbe stata lecita. Nel caso specifico, addirittura la “giustizia sportiva” supera in buon senso e timor di Dio, perché il Regolamento sanziona chi bestemmia in campo…
La bestemmia più grave e sconcia l’ha pronunciata mons. Galantino quando ha definito, in/direttamente, il Rosario come una devozione inespressiva e beota che inespressivi e beoti rende i giovani che lo recitano. E pensare che nelle 50 rose di Ave Maria c’è tutto il Mistero dell’umanità redenta e dell’Incarnazione divina; c’è tutto il mistero del disegno di Dio che si avvera nel seno purissimo di Maria. E la lode a Maria sarebbe, secondo il cialtrone suddetto, motivo di imbecillità? Il vescovo di Roma, con passaporto argentino, indaghi su queste sconcezze e su quelle del pretucolo di Lecco invece di martirizzare i Frati e le Suore dell’Immacolata. Anche per lui verrà il DIES IRAE.