Segnalazione Quelsi
by Redazione |
Il tribunale non trova un interprete capace di affrontare un particolare dialetto dei nomadi e, quindi, rinvia all’autunno un maxi processo. Succede a Torino nel corso del dibattimento che vede una cinquantina di persone, molte delle quali rom bosniaci, imputate per una catena di furti di tir e di ricettazioni di refurtiva.
Il dialetto in questione è il Khorakhané ed è quello che veniva parlato in numerose conversazioni telefoniche, intercettate durante le indagini, che ora i giudici desideravano fare tradurre e trascrivere.
Preso atto dell’impossibilità di trovare un esperto, il tribunale ha aggiornato l’udienza al 28 ottobre. Gli avvocati difensori si sono detti «in attesa degli sviluppi» e uno di loro, Domenico Peila, ha osservato che «è singolare come, invece, nel corso delle indagini si siano potuti tradurre i brogliacci delle telefonate».
Fonte: La Stampa
Che bella questa Demoniocrazia tutti ci prendono in giro e noi paghiamo. Ma finirà anche stà pacchià!!!!!!