DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
telegraph.co.uk
La IEA International Energy Agency avverte che l’Unione Europea, nel prossimo decennio, perderà un quarto della produzione di energia elettrica per la chiusura delle vecchie centrali.
Secondo l’AIE, entro il 2035, servono 48.000 miliardi di dollari di investimenti per scongiurare una crisi energetica globale.
Nella foto: Tokyo – Luci spente per risparmiare energia prima del blackout. – Foto: Reuters
L’Europa corre un grave rischio di interruzione di corrente e potrebbe perdere il controllo sulla sicurezza energetica, senza una radicale revisione delle sue politiche caotiche – ha ammonito il capo dei cani da guardia dell’energia del mondo.
“In Europa siamo di fronte al rischio che le luci si spengano e questo non è uno scherzo” – ha detto Fatih Birol, Economista Capo dell’Agenzia internazionale per l’energia.
Birol ha detto che l’Unione Europea, nel prossimo decennio, con la chiusura delle sue vecchie centrali, potrà perdere un quarto dell’energia elettrica cioè 150gigawatt di approvvigionamento e questo per la struttura disuniforme dei prezzi dell’energia dell’UE che ha creato una crisi tanto profonda da non poterfinanziare nuovi progetti. “I Prezzi dell’energia all’ingrosso sono il 20% più bassi del prezzo dei costi di recupero, quindi non c’è nessun appetito per investire.L’Europa deve cercare di ristrutturare profondamente il suo mercato energetico”.
Secondo la AIE entro il 2035 il mondo ha bisogno di 48.000 miliardi di dollari di investimenti per scongiurare una crisi ed avverte anche che l’energia a basso prezzo ormai è una cosa del passato, perché le compagnie petrolifere e del gas ormai hanno svuotato le riserve più facili da raggiungere e i costi di capitalesono raddoppiati negli ultimi 10 anni e più dell’80% degli investimenti delle compagnie petrolifere serve per trovare alternative ai giacimenti esausti.