Fenelon, Newman e il Papa

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Segnalazione di Pietro Ferrari

 

di Patricio Shaw

 

FenelonFENELON SCRIVEVA:

In tutte le cose troviamo due principi all’interno di noi. Da l’uno l’altro riceve; fallisce l’uno, l’altro supplisce, erra l’uno, l’altro rettifica. Ogni uomo è cosciente di una ragione limitata e inferiore, che si smarrisce e sbaglia, non appena viene insubordinata e che soltanto ripara l’errore, ritornando sotto il giogo di un’altra ragione superiore, universale e immutabile. Tutti gli uomini sono razionali mediante della stessa ragione, che si comunica a loro, secondo vari gradi. La mente umana non è la ragione primitiva, o la verità universale e immutabile; ma soltanto il suo istrumento. Non si può dire che l’uomo dia a se stesso i pensieri che non aveva prima. Quindi c’è una scuola interna in cui l’uomo riceve ciò che egli non può dare se stesso. Colui che conferisce conoscenza certa e sapienza perfetta non può essere altro che Dio.

 

E NEWMAN SCRIVEVA:

Contemplare il mondo dopo aver contemplato Dio, fondamento dell’esistenza umana, riempie l’anima di costernazione estrema anzi la lancia in una confusione somigliante a quella che avesse se l’esistenza umana fosse falsa. Il mondo, insomma, non riverbera Dio. Siccome il mondo è in uno stato così anormale, sarebbe normale che Dio volesse interferirvi con almeno una radicalità equivalente, per ritenere nel mondo una conoscenza di lui che prevalesse contro l’energia feroce della passione e lo scetticismo congenito mortale dell’intelletto in ricerche religiose. Il mezzo sarebbe diretto, immediato, attivo e pronto per contrariare la difficoltà, sarebbe un mezzo proporzionato al bisogno. Questo mezzo corrisponde esattamente con ciò che la Chiesa con la sua infallibilità concentrata nel Papa pretende essere nel mondo.

RIFLESSIONE:
La conoscenza vera del vero Dio è necessaria per la sopravvivenza del mondo intellettuale umano, della civiltà; è necessaria affinché venga realizzata la ragione d’essere dell’umanità, e questa conoscenza viene prossimamente provvista da un Papa. Il Papa è al mondo ciò che la divina ragione superiore universale è alla ragione inferiore umana individuale. Domandiamoci cosa abbiano fatto per preservare e promuovere la conoscenza del vero Dio gli occupanti vaticani dopo Pio XII.

Fonte: Radio Spada

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