Presentata la proposta di legge per la separazione tra banche commerciali e banche d’affare

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Segnalazione Quelsi

 

by Marco Minnucci

 

CAMERA DEI DEPUTATIMercoledì 28 maggio, alle ore 11.30, i deputati di Forza Italia Maurizio Bianconi, Pietro Laffranco, Fabrizio Di Stefano, Antonio Marotta, e il deputato di Fratelli d’Italia, Massimo Corsaro, hanno tenuto una conferenza stampa per presentare la proposta di legge “modifiche al testo unico in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n°385, in materia di separazione tra le banche commerciali e banche d’affari”.

 

 

La proposta di legge è incentrata sulla separazione per cui: le banche che fanno raccolta di risparmio non possono ne’ fare attività speculativa, ne’ compare, ne’ vendere titoli a meno che essi non siano relativi al debito pubblico nazionale.
La differenza tra questa proposta di legge ed altre proposte fatte in precedenza sulla stessa lunghezza d’onda, sta nel fatto che tale proposta non chiede alla Banca Centrale Europea le modalità di scissione ma chiede che tale scissione sia operata: all’interno dei confini nazionali, in nome dell’interesse della nazione ed entro i 12 mesi.
Andare in direzione ostinata e contraria al processo, avviato dal Governo Monti, di attentato delle centrali bancarie verso le banche popolari e quelle di credito cooperativo (fondamentali a sostegno della piccola e media impresa) e di conseguenza di desertificazione del ceto medio e di certa piccola e media impresa tutta destinata al mercato interno e non all’esportazione.

L’altra proposta di legge, già sul tavolo dalla scorsa legislatura ma che molti fanno finta di non vedere, è quella che prevede la chiusura dei Money Transfer.
I Money transfer sono un circuito, alternativo alle banche, che permette l’invio di denaro in qualsiasi parte del mondo.

Esistono diverse catene internazionali (Western Unione, Money Gram solo per citarne alcune) che offrono questo servizio e anche strutture «informali» o clandestine che permettono di far arrivare le rimesse degli emigrati nel paese di origine.
Per la semplicità e i costi contenuti, i money transfer vengono spesso utilizzati dagli stranieri residenti in Italia.

Le agenzie di money transfer sono passate dalle 687 del 2002 alle 34mila del 2010. Nel triennio 2008-2010 l’incremento superato le 16 mila unità, più degli sportelli delle poste italiane.
Spesso sono anche usati per riciclare somme di denaro.
Secondo la Guardia di finanza sono stati 2,7 miliardi gli euro frutto di contraffazione, evasione, immigrazione clandestina riciclati attraverso questo circuito.

Nel 2009 sono stati convogliati verso l’estero 5,3 miliardi di euro ed una fetta notevole ha visto come Paese di destinazione la Cina.
Nella scorsa legislatura, nella commissione anti-contraffazione, il comandante generale della guardia di finanza disse: “sarebbe sufficiente chiudere i Money Transfert per avere il 95% della valuta riveniente dalla contraffazione eliminato”.

Marco Minnucci | maggio 30, 2014 alle 3:21 pm | Etichette: banche commercialibanche d’affari | Categorie:ItaliaPolitica ed Economia | URL: http://wp.me/p3RTK9-4Hk

 

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