
CIMITERO DI BERGAMO
6 LUGLIO 2014
Commemorazione di MARIA PASQUINELLI
e dei tre Ufficiali Martiri crocefissi dai partigiani
Cap. G.N.R. MARIO CORTICELLI- crocifisso su un tavolo d’osteria a Stellaneto (Sv.)
S.Ten. G.N.R. WALTER TAVONI – crocifisso sulla porta di un cascinale il 9/4/1945
S.Ten. GINO LORENZI – crocifisso su una rudimentale croce a Mignagola (Tv.)
Commemorazione stamattina a Bergamo di Maria Pasquinelli e dei tre Legionari assassinati per mano dei partigiani, tutti e tre crocefissi come Nostro Signore Gesù Cristo per non voler rinnegare la propria fede. Alla cerimonia ha partecipato circa un centinaio di persone, dagli ex combattenti alle ausiliarie per finire ai molti giovani. Raduno fuori dal cimitero per poi raggiungere il campo dove sono sepolti i caduti della R.S.I di Bergamo.
Don Floriano Abrahamowicz ha celebrato la Santa Messa.
Il gruppo di persone in corteo si è spostato di poche decine di metri per posare una corona di fiori sulla tomba del Tenente Gino Lorenzi e di Maria Pasquinelli.
Gino Lorenzi, uno dei tanti giovani martiri, uno delle tante vittime sacrificali sull’altare della Patria sconfitta. La colpa imperdonabile, quella di aver combattuto fino all’ultimo giorno una guerra persa. Il sacrificio di Gino e dei suoi tanti camerati doveva servire a festeggiare la vittoria delle fazioni in una Italia democratica e liberata ma inesorabilmete sconfitta e punita impietosamente dal tracotante e superbo nemico. Ecco la breve descrizione dei fatti:
A guerra finita il S. Tenente Gino Lorenzi aveva deposto le armi nella cittadina di Oderzo e, con alcuni camerati, si era incamminato verso casa a Bergamo. Giunto a Ponte di Piave, il gruppo fu catturato da una banda di partigiani comunisti e rinchiuso nelle carceri di Breda di Piave. Di qui, nella notte fra il 3 ed il 4 maggio, i prigionieri vennero portati alla Cartiera Burgo di Mignagola ove, dopo aver subito durissime percosse e sevizie inaudite, furono fucilati. Tutti ma non Gino Lorenzi. Ostentava infatti una medaglia religiosa al collo ed alla richiesta di rinnegare la Sua Fede oppose netto rifiuto. Fu approntata una rozza croce legando due tronchi d’albero e i gloriosi “patrioti” Gli dissero che, se non avesse rinnegato la Sua Fede, quella sarebbe stata la Sua fine.Il giovane Ufficiale del Battaglione “M” d’Assalto “Romagna” non tremò né implorò salvezza:
“La Croce che Gesù Cristo ha portato non può far paura ad un Cristiano” si limitò a pronunciare prima che lo inchiodassero.
Così morì Gino Lorenzi, chiamato da Dio e dal Destino a divenire un simbolo di suprema dedizione, di insuperato ineffabile sacrificio per la Fede e per la Patria.
CIMITERO DI BERGAMO – LA TOMBA
IN RICORDO DEL SOTTOTENENTE LUIGI LORENZI (1925-1945)
Luigi Lorenzi detto Gino, nasce a Bergamo il 14 Gennaio del 1925 da Paola e Rino. Figlio del suo tempo, vive pienamente la temperie culturale del Ventennio, incardinata sui principi di Dio, Patria, Famiglia. In pieno ossequio alle magnifiche e progressive sorti di allora, studia e fa sport nello spirito dell’incipiente filosofia fascista. Il 10 Giugno 1940 l’Italia è costretta a entrare in guerra accanto all’alleato germanico. Nel ‘44, non ancora ventenne, Gino accoglie entusiasticamente la chiamata della Patria. E’ ammesso al corso per ufficiali GNR (Guardia Nazionale Repubblicana), Arma delle FF.AA. della RSI (Repubblica Sociale Italiana), concepita per il controllo del territorio e formata da Carabinieri, Militi, Polizia A.I.. Frequenta la Scuola di Varese, comandata dal T. Col. Enrico Bassani, assegnato alla III compagnia, II plotone,III squadra. Di quel periodo di formazione, resta la vivida impronta nelle parole di Valerio Longa, un suo compagno d’armi: “E’ un allievo esemplare, camerata e amico puntuale, riservato, misurato, coraggioso”. In breve tempo, Lorenzi guadagna la nomina a sottotenente, per essere poi assegnato al Comando Provinciale di Treviso. Attorno a lui, incalza la geometrica spirale della guerra: la velocità degli eventi è tale che il tempo reale corrisponde a secoli. La relatività di Einstein trova sul campo pieno collaudo. I destini della battaglia arridono alla compagnie anglo-americane che invade la Nazione, i russi sfondano in Germania e per l’Asse volge al peggio. Ma i traditori italioti, comprati a sigarette, propaganda e caramelle, festeggiano la propria fine. Il 28 Aprile 1945, a Oderzo (Tv) alla presenza del parroco Abate Domenico Visentin”gli ultimi della generazione che non si è arresa” concordano di cessare il fuoco e la deposizione delle armi con il CLN che dà il relativo lasciapassare per il ritorno a casa. E’ necessario evitare ulteriori spargimento di sangue fratricida, ma di ciò ne approfittano gli sciacalli. Accade nel Maggio del ’45, quando la guerra è finita. Il S. Ten. Lorenzi è in pacifico cammino per Bergamo in compagnia dei suoi uomini disarmati, ma nei pressi del Ponte di Piave (Tv), una pattuglia di partigiani della Garibaldi, comandata dal famigerato “Falco” (alias Gino Semionato), li cattura e li rinchiude nelle carceri di Breda di Piave, naturalmente in vigliacca violazione dell’accordo. I partigiani, dopo aver ucciso i proprietari, si acquartierano a villa Dal Vesco (il cosiddetto avamposto dell’inferno). Qui, pseudo accusatori, giudici e carnefici, applicano l’arbitraria “legge della montagna” formata da 18 articoli, che prevedeva nella maggioranza dei casi la condanna a morte. Facile intuire come i militari capeggiati da Gino subiscano un processo sommario e conseguentemente siano condannati a morte. Emessa la sentenza, i prigionieri vengono condotti al campo di tortura e di sterminio di Mignagola, frazione del Comune di Carbonera (Tv) , nella cartiera Burgo acconciata alla bisogna, dove troveranno la morte tra inaudite sofferenze centinaia di vittime fra cui Gaetano Colotti, V. Commissario di Polizia, 28enne nativo di Castelbuono (Pa) e la sua fidanzata Pierina Martorelli in avanzato stato interessante. Finiscono tutti fucilati a eccezione di Gino, colpevole di aver combattuto fino all’ultimo per l’onore d’Italia. “A nessuno viene concesso il conforto sacerdotale” –aggiunge Ruggero Bonussi- che del giovane Lorenzi ricorda che era “in divisa di S. Ten., aveva i baffetti neri e parlava in dialetto lombardo”. Il giovane porta al collo un’immaginetta sacra che reca un’effige religiosa. E i carnefici, in vena di buon umore, gli propongono l’abiura in alternativa alla crocifissione. Ma è proprio in quel frangente che si manifesta la diversa tempra del nostro Eroe. Un ufficiale gel reparto d’assalto “Romagna” come lui, non teme la morte. Cristiano, con la luce della fede negli occhio chiari –affermano testimoni oculari- ieraticamente esclama “Muoio come Nostro Signore nella croce. La croce che Gesù Cristo ha portato non può far paura a un cristiano”. Ciò detta allaga le sue braccia offrendosi al sacrificio. E così, dopo essere stato orrendamente infisso con grossi chiodi alle mani e alle caviglie a una rozza croce formata con due rami, viene frustato e poi abbandonato tra atroci sofferenze fino a essere divorato dalle volpi. Gino 20 anni, muore. E’ il 4 Maggio 1945. Recita il Canone Romano (Preghiera Eucaristica): “Salve o croce beata, che ricongiungi la terra al cielo e riconcili l’uomo al suo Salvatore” e prosegue nel Memento per i morti: “Ricordati Signore dei tuoi fratelli che ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace”. Il potere redentore della croce, baluardo di salvezza, ha dunque beatificato il nostro Gino. La sua crocifissione non fu però un singolo spettacolo, ma solo di una lunga serie di repliche. Le scene della via crucis rividero inchiodati a rozze assi molti altri “perdenti” fra cui il Cap. GNR Mario Corticelli e il S. Ten. Walter Tavoni. Intanto ignara della sorte del figlio, Rina Lorenzi riceve dopo tante e vane insistenze la comunicazione del sindaco Giuseppe Foresto “Walter” , che però garantisce che “Gino era stato liberato”. (cfr. prot. 2041/6/5/45 del Comune di Breda di Piave). nulla di strano in cotanta menzogna, visto che detto signore era stato uno dei giudici del cosiddetto tribunale che aveva (sic!) condannato a morte Lorenzi e i suoi uomini. La nomina a sindaco, era per Foresto la degna ricompensa di tana saviezza. Ma nel dopoguerra i resti riportanti i segni delle violenze subite dal giovane Ufficiale vengono riesumati. E oggi Gino Lorenzi riposa il sonno degli Eroi e dei Martiri nel cimitero di Bergamo, nel Campo della Memoria. Laggiù è ricordato dagli uomini dabbene con un gesto d’amore e di gratitudine e vorremmo fosse indicato in avvenire dalla Nazione come caduto per la Patria e per a Fede in nome della quale ha sacrificato la propria esistenza. Nel 1998, Valerio Longa, compagno d’armi di Gino, lancia l’appello per la beatificazione. Fino a qualche anno fa, la cerimonia del ricordo dei caduti della RSI della zona si svolgeva a Bienno (Bs) presso il santuario di Cristo Re dove, nel vituperato ventennio era stata eretta una grande statua di Cristo per ricordare la fine della I^ guerra mondiale e poi i Patti Lateranensi. In tempi recenti, l’illustre storico Giuliano Fiorani lo ricorda, assieme alla sorella e al nipote, con il Comitato Onoranze Caduti RSI al cimitero di Bergamo. E’ auspicabile che venga intestata al giovane S. Ten. una via a Bergamo affinchè la nobile vicenda di Gino Lorenzi sia ricordata con rispetto e amore (n.d.a.: detta richiesta è stata avanzata dallo scrivente, in occasione del 150esimo per l’agognata unità e pacificazione nazionale, al sindaco di Bergamo – città dei Mille – ma alla data odierna senza successo). Dal paese questo eroico Soldato dell’Onore non ha, a oggi, nessun riconoscimento, anzi è stato dimenticato e il suo sacrificio non è posto a esempio ai giovani; addirittura qualcuno dice che il S. Ten. Lorenzi sia stato punito per aver preso parte a una esecuzione di ribelli catturati a seguito dell’avvenuto assassinio di un milite in una imboscata a Gairone (Tv) . Eventualità che in termine militare si identifica nella “rappresaglia”, operazione consentita dalle convenzioni di guerra del tempo nel caso di assassini di regolari combattenti in divisa (cfr. sentenza 747/1954 T.S.M.). In ogni caso, il militare Lorenzi si sarebbe trovato a eseguire ordini in guerra. Non così per il suo martirio, avuto luogo a guerra finita. Gino Lorenzi ha affrontato un ingiusto processo e una iniqua condanna, la tortura, l’umiliazione, la solitudine, la morte. Ma la croce l’ha condotto alla Vita. Il suo carnefice “Falco 2 e i suoi accoliti, impuniti nel dopoguerra per decine di omicidi volontari, sono stati assolti da un tribunale della repubblica nata dalla resistenza, con se4ntenza del 24/06/1954, perché i reati loro rubricati erano estinti per effetto dell’amnistia (Togliatti), anzi, gli epuratori sono stati anche decorati e pensionati. sforziamoci di capire pertanto che la guerra è finita, chi ha vinto ha vinto nonostante tutto, smettendola di annientarci. Costruiamo il presente e il futuro di questa nostra Benedetta Santa Patria, l’Italia. Uniamoci idealmente e gridiamo S. Ten. Gino Lorenzi. Presente!
di Paolo Francesco Lo Dico
da RINASCITA
Per ulteriori fotografie: www.ginolorenzi.blogspot.com che ha pubblicato anche l’articolo di cui sopra
Onore ai caduti per la Guerra del “Sangue contro l’Oro”(quello di Giuda). Guerra che continua.
Ogni anno la S. Messa viene celebrata da don Floriano anche a Mignagola (TV), di fronte alla cartiera che vide svolgersi quel massacro.
di cui questo sito ha sempre dato cronaca.
Quando si potra’ celebrare una S.Messa a Piazzale Loreto per il Duce?
Signorina Genny, se si sono celebrate messe per don gallo, che era molto peggio, non vedo perchè non si possano celebrare messe anche per il Duce, che non era un santo e che forse si trova all’inferno, ma se fosse in purgatorio le messe serviranno anche a lui!
Quanto ad impedircelo in modo violento, avete solo da provarci tu e il “popolo italiano”, abortista e quindi assassino: qui si trema tutti dalla paura!
Il Vangelo rileggitelo tu: visti i tuoi propositi violenti forse non lo hai nemmeno mai sfogliato!
nel vomito bilioso della signorina pelosa genny ci sono gli estremi per una bella denuncia per apologia della violenza
A dir il vero,pare,che l’anima del Duce sia stata vista in Paradiso da piu’ di una suora.Io ci credo! E una Santa Messa in quel Piazzale luogo di martirio,mi auspico la si faccia. E’ una vergogna che in 70 anni non vi sia stata lasciata mai un’autorizzazione in tal senso.D’altro canto questa e’ la Repubblica nata dalla Resistenza.E da quei bravi ragazzi che erano i partigiani.
Ricevo dalle 8 alle 20. Citofonare Jenny Esposito .
A parte sto mentecatto/a
Grazie ancora Padre Floriano per la Cerimonia di ieri a Bergamo.
Un abbraccio
La faccio divertire con date e nomi.Circa la Conversione religiosa del Duce: 1)il 14 dicembre 1943,a Villa Feltrinelli,il Duce apri’ il suo animo a Cristo attraverso il suo servo Fra’Ginepro da Pompeiana(al secolo Antonio Conio):” Da giovane ero un’eretico,con la Conciliazione son diventato religioso in politica,ora mi sento religioso anche nella mia vita interna”.Padre Ginepro colse immediatamente l’occasione e propose,per l’indomani,di portargli il Santissimo Sacramento.Il Duce accetto’.Quel mattino del 15 dicembre,alle 9.30,unTenente degli alpini accompagno’ Fra’Ginepro per le scale e lo introdusse nella sala dove il Duce lo aspettava.Alle 10 la Santa Confessione era finita.Dopo aver ricevuto l’Eucarestia,Mussolini abbraccio’ il frate. 2)ancora sulla Conversione religiosa del Duce:prigioniero nell’isola di Ponza,Mussolini chiese ed ottenne di poter tenere nella sua stanza il celebre libro “La vita di Gesu'” dell’Abate Ricciotti. 3)vi e’ poi la proclamazione di Fede Cattolica fatta dal Duce nel suo Testamento e inviato alla sorella Edvige in data 31 agosto 1943:”Nato cattolico,apostolico,romano,tale intendo morire.” 4)quindi Mussolini prima di morire si Converti’ al Cattolicesimo.Tant’e’ che alla fine del 1955,Suor Madre Speranza di Gesu’,si trova a Fermo.La notte precedente Madre Speranza aveva avuto una vera e autentica visione nella quale le era apparso il Duce.Le rivelo’ che “quando si trovo’ dinanzi al plotone di esecuzione,ebbe la grazia di innalzare il pensiero a Dio,e domandargli perdono delle sue colpe.”Evito’ cosi’ la condanna eterna,ma fu destinato ad un lungo Purgatorio,dove giungevano pochissimi suffragi. Ora per intercessione della Madonna,poteva usufruire di maggiori aiuti.Pregava dunque Madre Speranza tant’e’ si porto’ quanto prima al Santuario di Loreto e ordino’ la celebrazione di 30 Sante Messe Gregoriane secondo la sua intenzione. In seguito il Duce apparve di nuovo a Madre Speranza,che” sfavillante di gioia volava in cielo”. 5)Donna Rachele,ando’ in visita da Padre Pio:”Si inginocchio’ davanti a lui:”Sono la vedova di Benito Mussolini”.Rispose Padre Pio:”Lo so”. “Che ne e’ di mio marito?Ha salvato la sua anima?”. “Perche’ lo chiedete a me?Non ve lo ha gia’ detto lui quando e’ venuto a trovarvi?”.” Si’, me lo ha detto…”. “Alzatevi donna pia,e andate in pace”. 6) Ultimi pensieri del Duce prima della morte.Cermasino,notte del 27 aprile 1945:”Non e’ la Fede che arriva nell’ora del crepuscolo quella che mi sostiene,e’ la Fede della mia infanzia e della mia vita che mi impone di dover Credere… Ho creduto nella vittoria delle nostre armi,come Credo in Dio… Oggi io perdono a quanti non mi perdonano e condannano… Se questo e’ dunque l’ultimo giorno della mia esistenza,intendo che anche a chi mi ha abbandonato e a chi mi ha tradito,vada il mio perdono”. 7)c’e’ poi la testimonianza della fondatrice delle Terziarie Minime della Passione di N.S.G.C.,la Beata Suor Elena Aiello. Buona lettura,buona ricerca e buon studio.
Gennina, quando ci sarà la Messa la notizia sarà pubblica, vedremo cosa vorrete e cosa saprete fare tu e coloro che ti porterai dietro!
Ti dichiari cristiana e minacci gli altri di morte ma queste idiozie possono fare solo ridere un Cristiano: se noi finiremo veramente uccisi a testa in giù (fu anche la sorte di San Pietro) potremo morire gloriosamente da martiri al grido di “VIVA CRISTO RE”, ma potrebbe anche essere che siate voi ad avere la peggio (il corpo è tempio dello Spirito Santo, quindi la legittima difesa è lecita e doverosa (anche contro la signorina genny), comunque la nostra difesa non sarà volta ad uccidere perchè noi il quinto comandamento lo rispettiamo (lo specifico anche per eventuali problemi legali: nessuno di noi, a differenza di voi, andrà al piazzale Loreto per uccidere qualcuno)), celebrare una Messa non solo non è un male ma è anche un sommo bene, provare ad interromperla è un gesto sacrilego, quindi, cara mia, se è la violenza e l’omicidio che intendi usare hai già perso, in qualunque modo finisca lo scontro; i partecipanti alla Messa, “male” che vada, diventeranno dei nuovi martiri, quale migliore aspirazione per un cristiano?
Gennina mettetevi i pannolini, quando verrete alla suddetta messa, ahahahahahahahahah!
X CENTRO ANTI-BLASFEMIA
Forse ho esagerato? Ma se permettiamo ai cattocomunisti di ragliare impunemente le loro ridicole minacce dove andremo a finire?
Nel caso i commenti miei e di genny venissero cancellati vi prego di salvarne una copia così se genny & co intervenissero veramente in modo violento e con le intenzioni esplicitate da genny tutto ciò potrà essere addotto come prova che la loro sarà stata violenza premeditata.
Se si farà male qualcuno di loro sarà evidentissimo che sarà stata legittima difesa, per impedire loro di mettere in atto i loro propositi violenti e/o omicidi!
C’è anche la testimonianza di Maria Valtorta su Mussolini. Nei suoi diari dice che le è stato rivelato che si era pentito del male fatto e che si era salvato in Purgatorio.
Solo Dio sa cosa si nasconde nel profondo di ognuno di noi e confido che in Purgatorio ed in Paradiso ci vada più gente possibile. Ma il dubbioche ho spesso è che molti di quelli che noi riteniamo meritevoli in realtà finiscano dritto all’inferno ; l’ho sempre presente e farebbero bene ad averlo pure coloro che ritengono che la seconda guerra mondiale l’hanno vinta i buoni.
la genny o il genny, si deve leggere un po di storia vera, IL MUSSOLINI ha fatto tutto per il popolo, dalle scuole, ospedali, università, asili, colonie, bonifiche, città, inps, inail, pensioni, sanità, e tante altre cose sempre per il popolo, tutte opere che i tuoi amici democratici ci stanno togliendo, la guerra non e stata voluta da LUI e nemmeno da HITLER, ma dai massoni inglesi e americani, LUI e stato ammazzato da americani e inglesi, (e non dai partigiani), per non essere sputtanati dai documenti che sono spariti, perchè compromettevano i veri artefici della guerra.
Anche il bravo democratico William Michelini e’ sceso agli Inferi.Sicuramente sara’ e stara’ in buona compagni-a.
anche noi conserviamo il vomito bilioso della signorina esposito prima dell’accurata disinfestazione …
Si vergogni! Il Signor Castagna e’ una persona perbene e coerente e ci va fino in fondo per le sue Idee,mettendoci la faccia.La stessa cosa dicasi per la pia donna Silvia,moglie dello stesso.Si faccia un’esame di coscienza prima di giudicare persone che non conosce.
Ricordo a Genny che il Cattolico è necessariamente tradizionalista!
O si è tradizionalisti o non si è cattolici (questo è stato definito in via dogmatica, e chi dubita anche di un solo dogma è ipso facto scomunicato)!
Ai tempi di Gesù la Tradizione era solo orale, poi si divise in Tradizione Scritta (il Nuovo Testamento) e Tradizione Orale, chiamata anche semplicemente Tradizione (tutti gli insegnamenti di Cristo che non furono scritti).
Chi rifiuta la Tradizione rifiuta Cristo!
x il Signor Matteo Castagna:
i commenti di rollo nei Suoi confronti sono veramente molto offensivi, non crede che una querela gli farebbe abbassare la cresta?
DE MINIMIS NON CURAT PRAETOR…
Il prossimo anno, santa Messa tradizionale a Piazzale Loreto!
l’escremento partenopeo è stato conservato e archiviato … ora può anche essere tolto … ( anche l’IP è stato registrato)
Genny, invece di idolatrare esseri umani (peccato contro il primo comandamento) inizia ad adorare Dio!
Dici di essere cristiano, e i comunisti sono ipso facto scomunicati, quindi non scherzare troppo sull’aldilà!
Gesù non era comunista, non si è mai pronunciato contro la proprietà privata, anzi…
I tradizionalisti sono coloro che vogliono seguire Cristo in tutto, i cattocomunisti cercano il compromesso fra le Leggi di Dio e i vizi del mondo, la Chiesa non ha condannato il comunismo senza motivo.
Soprattutto non ti sei mai pronunciato sul tema aborto, stracondannato dalla Chiesa, e che Francesco, nell’Evangelium Gaudium, ha definito un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio: dicci cosa ne pensi dell’aborto: sei comunista solo dal punto di vista economico o al punto tale da accettare TUTTO di quell’ideologia (anche l’omicidio degli innocenti), oppure un mix fra questi due estremi?
Come vedi, Genny, ho smesso di prenderti in giro (ho reagito così a causa delle tue minacce violente), e ti sto chiedendo di dire sinceramente cosa ne pensi sulla questione aborto, per capire meglio con chi abbiamo a che fare (spero che tu non segua papa Bergoglio solo quando ti fa comodo)!