Segnalazione Quelsi
Firme false in Piemonte. Un film già visto, ma questa volta accusatori e accusati si sono scambiati i ruoli. Non è più la maggioranza del centro-destra nel mirino dell’opposizione, ma il centro-sinistra a sostegno di Chiamparino che ha vinto le elezioni due mesi fa. Le irregolarità nella presentazione delle liste sono state un tormentone nell’arco dell’intera precedente legislatura, fino alla caduta anticipata della giunta Cota. Questa volta è il centro-destra, ritrovatosi all’opposizione a rendere pan per focaccia: la Procura della Repubblica di Torino ha infatti aperto una nuova indagine per accertare presunte irregolarità di Pd e altre liste di centro-sinistra nella raccolta firme. E’ il cosiddetto “fascicolo K”, ancora senza indagati.
Tali irregolarità sono state denunciate dall’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio, il quale dopo aver avuto accesso agli atti e verificato “palesi incongruenze” quali cognomi sbagliati, dati anagrafici ripetuti, firme ottenute a centinaia di chilometri dalla residenza, si è recato dal Procuratore Capo di Torino, Armando Spataro. L’esposto è sfociato nell’apertura dell’indagine e nella fissazione di un’udienza prevista per il prossimo 6 novembre.
Il segretario regionale del Pd, Davide Gariglio ha bollato come “baggianate” le accuse della Lega Nord, ma il quotidiano La Stampa nei giorni scorsi ha minuziosamente analizzato tutti gli errori nella raccolta firme contenuti nell’esposto di Borghezio, alimentando dubbi e perplessità sull’effettiva regolarità della presentazione di alcune liste regionali, compreso il listino bloccato.
Se i giudici dovessero dare ragione a Borghezio, per il Piemonte si aprono nuovi scenari di incertezza. Sperando di non dover aspettare quattro anni, come nella passata legislatura. E sperando pure che non siano usati i famosi “due pesi e due misure”.
Riccardo Ghezzi | luglio 31, 2014 alle 5:35 pm | Etichette: firme false, mario borghezio,piemonte, sinistra | Categorie: Giustizia e Società | URL: http://wp.me/p3RTK9-58M