Calabria bollente: solidarietà a Report per gli attacchi subiti da Giorlo e da Tosi

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Notizia con ampio risalto sul Corriere di Verona di ieri, Domenica 10 agosto 2014, a seguito della quale Il nostro Circolo Christus Rex ha già espresso solidarietà al giornalista, nell’attesa di ulteriori, eventuali sviluppi e rammaricandosi per il silenzio che, per il momento regna nel “centro-destra”… IN FONDO ALL’ARTICOLO, QUELLO DEL CORRIERE.IT DI OGGI A FIRMA DI MOTTOLA CON IL FILMATO E CON LA PUNTATA DEL 7 APRILE DI REPORT SU VERONA

Villa San Giovanni (Reggio Calabria) 9 agosyo 2014 – Giornalista aggredito: Paolucci-Romeo (Pd) solidarietà a Report per attacco Tosi-Giorlo

Rimaniamo turbati nel leggere del furioso ed incivile attacco subito dal cronista di Report, Giorgio Mottola, ad opera del Sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi, e dal suo ex assessore allo Sport di origini calabresi, Marco Giorlo. Quest’ultimo dimessosi nell’aprile scorso proprio in seguito ad un servizio della trasmissione di RaiTre su cui la Procura di Verona aprì un’inchiesta. La troupe di Report ha raggiunto Tosi in Calabria con l’intento di porgli delle domande su un’altra inchiesta a cui la trasmissione ha lavorato in passato: i presunti rapporti tra Tosi e alcuni calabresi, indagati o coinvolti in indagini di ‘ndrangheta.

I due, davanti alle domande del giornalista, avrebbero risposto insultando la trasmissione e lo stesso Mottola, spintonato fino a farlo cadere. ( Il Corriere di Verona riporta che il giornalista Mottola avrebbe rincorso Giorlo, perché sarebbe fuggito e avrebbe tentato, tra vari insulti, di gettargli a terra la telecamera. Addirittura, l’ira funesta sarebbe stata bloccata da alcune persone, intervenute per evitare che dagli spintoni la situazione potesse degenerare. Un novello Valerio Staffelli per Report? Cosa ha da temere l’ex assessore calabrese? Perché Tosi risponde solo con insulti tipo “mi fate schifo!” o “vergognatevi”? Non aveva forse detto che avrebbe accettato di essere intervistato da un giornalista di Report che non fosse Sigfrido Ranucci? Perché tanta tensione? n.d.r.)

Il fatto, se confermato, oltre che per la sua gravità oggettiva, diventa ancora più inaccettabile se messo nel contesto in cui si è verificato; la manifestazione “Meeting Nazionale giovani, antimafia e politiche legalitarie” in corso in questi giorni a Villa San Giovanni.

Vorremmo ricordare a Tosi che l’antimafia e la legalità si fondano anzitutto sulla capacità di rispetto e tolleranza con cui ognuno di noi gestisce la propria quotidianità.

Massimo Paolucci,
Europarlamentare Partito Democratico

Seby Romeo,
segretario federazione provinciale di Reggio Calabria del Partito Democratico

Fonte: MNews.it Press – 9/08/2014

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IL FILMATO ED IL RACCONTO DI GIORGIO MOTTOLA:

http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/tosi-contro-report-spinte-insulti/65589156-219e-11e4-b6e4-ef62a8b70320.shtml

Tosi contro Report. Spinte e insulti

Il sindaco di Verona invitato a parlare di legalità e sud in un dibattito in Calabria

di Giorgio Mottola

Al Comune di Verona negli ultimi mesi non tira una bella aria: vice sindaco arrestato, appalti pubblici e municipalizzate travolte da bufere giudiziarie, accuse di corruzione e infiltrazioni mafiose. Va però chiarito che il suo primo cittadino, Flavio Tosi, ad oggi non risulta indagato.

Gli arresti e le opacità veronesi non hanno però impensierito i capi dell’associazione “Ammazzateci tutti”, fondata nel 2005 da alcuni giovani calabresi dopo l’omicidio del vice presidente della regione Calabria Francesco Fortugno. Sabato scorso il movimento antimafia guidato dal ventottenne Aldo Pecora ha celebrato a Villa San Giovanni l’anniversario della morte del giudice Antonino Scopelliti, ucciso 23 anni fa dalla ‘ndrangheta perché non si lasciò mai corrompere. Di grande prestigio i nomi presenti alla commemorazione: dal capo della polizia Alessandro Pansa al presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi, fino al ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Nella tre giorni organizzata da “Ammazzateci tutti” c’è spazio però anche per il dibattito politico. E nel programma spunta il nome di Flavio Tosi, invitato a parlare di legalità e sud. Il sindaco di Verona dovrebbe parlare di infiltrazioni mafiose al nord, ma metà del suo intervento lo usa per attaccare Report, colpevole, secondo Tosi, di aver screditato alcuni uomini della sua giunta in una puntata andata in onda lo scorso aprile. Definisce la trasmissione “ignobile” e “infamante” e ricostruisce la sua versione dei fatti davanti al pubblico presente nella piazza di Villa San Giovanni per la commemorazione del giudice Scopelliti. Dopo di che spiega la sua visione sulle mafie e sulla ‘ndrangheta al nord.

Di recente le inchieste della magistratura hanno scoperchiato un vero e proprio “sistema Verona”. Con l’arresto di Vito Giacino, numero due di Tosi in giunta, si è scoperto che appalti da decine di milioni di euro negli ultimi anni sono andati a una sola ditta in cambio di mazzette e case. “Giacino è e resterà sempre un amico”, è stato finora il commento del sindaco. Lo scandalo si è poi allargato a molte altre gare di appalto e ha travolto i vertici delle due più importanti società comunali, l’Agec e l’Atm.

Grande imbarazzo aveva suscitato anche la presenza di Flavio Tosi, filmata dalle telecamere di Report, a una cena a Crotone dove il sindaco di Verona sedeva allo stesso tavolo con Stanislao Zurlo, esponente locale del Nuovo Centrodestra, indagato per voto di scambio mafioso, e soprattutto con Raffaele Vrenna, imprenditore definito “borderline” dal procuratore di Catanzaro nel corso di un’audizione in commissione Antimafia.

Ad accompagnare Tosi a Villa San Giovanni, c’era anche il suo ex assessore allo sport Marco Giorlo, originario di un paese vicino. Si era dimesso all’indomani di un’intervista di Report nel corso della quale gli è stato chiesto di chiarire i suoi rapporti con alcune famiglie di costruttori calabresi trapiantati a Verona.
(Montaggio di Giancarlo Fedone)

Guarda l’inchiesta “L’arena” andata in onda a Report il 7 aprile 2014 (ove vi è l’intervista e anche la trascrizione della testimonianza del nostro Portavoce Matteo Castagna)

 

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