Docente di liturgia, “cattolico”, insegna che l’Eucaristia è una tavolata conviviale

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SULLE ORME DEL CONCILIO

Segnalazione di Corrispondenza Romana

MAHL ANDERSSi proclama cattolico, insegna in una facoltà cattolica, ma è assolutamente organico al processo di “protestantizzazione” della Chiesa da tempo in atto: è il prof. Guido Fuchs, 61 anni, originario di Göppingen. Dal 2003 è docente straordinario presso la Facoltà cattolica di Liturgia dell’Università di Würzburg, da un quarto di secolo cura attivamente anche una rivista specializzata, sempre in campo liturgico.

Ebbene, è sua convinzione che sia possibile integrare il «culto divino» con pasti adeguati, ritenendo tutto questo «più conforme all’azione compiuta da Gesù». Purtroppo non si tratta di una burla inopportuna.

Il prof. Fuchs è assolutamente serio, come riportato dalla rivista on lineEinBLICK dell’Università, ove insegna. Secondo lui, il punto centrale della questione starebbe tutto nel «mangiare e bere assieme», modalità a suo avviso sempre praticata da Gesù, che ritenne anzi «questa una forma di annuncio del Regno di Dio agli uomini».

Per questo la Chiesa Cattolica dovrebbe «offrire spesso veri e propri pasti ai partecipanti al servizio divino», conformando ciò meglio la «vita di tutti i giorni alla sfera del sacro». Il fatto che non sia possibile, è causa da una parte della sua vibrata critica a Roma, dall’altra del suo sperticato elogio alle comunità protestanti, che viceversa avrebbero capito tutto, proponendo servizi divini a colazione, durante i quali interagire e conversare tranquillamente su questioni di fede, «anziché starsene ad ascoltare in silenzio una predica».

Come se tutto dovesse ridursi alle chiacchiere o partire da elucubrazioni umane, anziché esser frutto dell’azione salvifica di Dio… Immediatamente il prof. Fuchs ha scritto in merito anche un libro dal titolo «Ma(h)l anders» (“Un pasto diverso”), dedicato interamente al mangiare ed al bere «nel culto e nella Chiesa». Secondo lui, ci sarebbe bisogno di un «ripensamento» in merito, trovando del tutto incomprensibile il veto opposto in ambito cattolico: l’Eucarestia, in fondo, ricondurrebbe alla semplice «memoria» dell’Ultima Cena di Cristo, che si svolse «nella cerchia dei discepoli».

Ma proprio qui emergono diversi errori teologici. Innanzi tutto, il concetto di “memoriale”, ben diverso da quello di “ricordo”: nell’Eucaristia, afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica, «la Pasqua di Cristo diviene presente» (n. 1364); in particolare, «nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo», quindi «il Cristo tutto intero. Tale presenza è sostanziale» (n. 1374), come già esplicitato dal Concilio di Trento.

Tant’è vero che si parla di Sacrificio: «Nell’Eucaristia Cristo dona lo stesso Corpo, che ha consegnato per noi sulla Croce, lo stesso sangue che Egli ha “versato per molti, in remissione dei peccati”» (n. 1365), come si trova scritto anche in Mt 26,28. Non solo: «In questo divino sacrificio, che si compie nella Messa, è contenuto e immolato in modo incruento lo stesso Cristo, che si offrì una sola volta in modo cruento sull’altare della Croce», è scritto ancora nel Concilio di Trento, ripreso dal Catechismo, ov’è scritto: «L’Eucaristia è dunque un sacrificio, perché rende presente il sacrificio della Croce» (n. 1366).

Ed è proprio questo a distinguerlo dalla tavolata conviviale immaginata da Fuchs. Anzi, «per prepararsi a ricevere in modo conveniente»l’Eucaristia, «i fedeli osserveranno il digiuno prescritto», cosicché «l’atteggiamento del corpo esprima il rispetto, la solennità, la gioia di questo momento, in cui Cristo diventa nostro ospite» (n. 1387).

L’agenzia Katholisches.info ha commentato la trovata del teologo tedesco, evidenziando come non tenga nel minimo conto la «banalizzazione del Sacro» ad essa implicita. Ed aggiunge: «Resta la domanda: cosa imparano gli studenti di teologia ed i candidati al sacerdozio dalle dichiarazioni di Guido Fuchs presso l’Istituto per gli Studi Liturgici della Facoltà cattolica di Teologia dell’Università di Würzburg?». Un interrogativo più che legittimo. A porselo, dovrebbero essere le alte sfere…

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