In un libro che uscirà in Italia il prossimo primo ottobre cinque “cardinali”, tra cui il guardiano dell’ortodossia Gehrard Ludwig Muller, ribadiscono il “Non possumus”
Il tema della comunione ai divorziati, così come quello dei secondi matrimoni, continua a spaccare la Chiesa. All’invito di Bergoglio ad abbattere le “dogane pastorali”, a guardare alla “realtà concreta” fanno muro cinque cardinali che in un libro ribadiscono il “Non possumus”, il no posto da Clemente VII alla richiesta di scioglimento del matrimonio di Enrico VIII. Il no che è stato alla base dello scisma della Chiesa anglicana.
In un libro che uscirà in Italia il prossimo primo ottobre i cinque cardinali – tra cui il guardiano dell’ortodossia Gehrard Ludwig Muller nominato da Benedetto XVI prefetto della Congregazione per la dottrina della fede – rispondono a quanto sostenuto da Walter Kasper, il cardinale che su incarico di Papa Francesco chiese a febbraio un armonizzazione di “fedeltà e misericorsia di Dio” riguardo ai divorziati.
La risposta nel libro – il cui titolo già non lascia dubbi “Permanere nella verità di Cristo. Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica” – è secca. Il curatore Robert Dodaro spiega al Corriere della Sera che gli autori sono uniti nel sostenere che “Il nuovo Testamento ci mostra Cristo che proibisce senza ambiguità divorzio e successive nuove nozze”. Insieme a Muller ci sono i cardinale Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura apostolica. Walter Brandmuller, presidente emerito del Pontificio Comitato di scienze storiche, Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna e teologo vicino a Papa Giovanni Paolo II e infine Velasio de Paolis, presidente emerito della prefettura degli affari economici.
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Questo papa, nascondendosi dietro la misericordia che piace tanto ai media, vuole dettare legge senza tenere in minimo conto la Tradizione di duemila anni. Nessuno nota la sua tendenza alla prepotenza che egli maschera con una umiltà di facciata. Perdonatemi per l’enormità ma si avvicina molto all’immagine del lupo travestito da agnello.
Un Papa che no segue il Vangelo, non è il primo, ormai ci siamo abituati, importante per il cristiano è seguire il Vangelo e non il Papa.
Siamo giunti ai tempi del falso profeta, previsti, descritti, come lupi vestiti da agnelli.e Cristo stesso mise in guardia su questi lupi, falsi cristi ecc. Siamo alla grande impostura e i tempi sono i più maturi poiché si sta compiendo la grande apostasia partendo dalla Chiesa che da mater et magistra si è trasformata in meretrice della falsa verità. Sono i tempi del ventilabro e tutti saremo vagliati e tutti saremo posizionati, chi alla destra e chi alla sinistra. Perché prima che ciò avvenga nel giudizio individuale avverrà come figli della vera o della falsa chiesa. Resistiamo saldi nella fede, combattiamo la buona battaglia pregando con San Paolo di terminare la corsa conservando la fede.
http://bastamonopolio.over-blog.com/2014/11/signoraggio-secondo-nv-nell-anno-2015-del-sissignore.html