Il lento ma progressivo dissolvimento della Fraternità San Pio X di Mons. Fellay

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di Redazione

 

 

IMG_43133637499619L’emorragia di sacerdoti dalla Fraternità San Pio X si è resa sempre più una realtà nei lunghi anni della reggenza di Mons. Fellay, su posizioni certamente non omogenee, ma indicative di un malessere ampiamente diffuso. La posizione di questi fuoriusciti è quella dell’impossibilità di permanere in una Società sacerdotale, che, oramai si è appiattita nel conservatorismo, stravolgendo l’eredità spirituale lasciata dal fondatore, Mons. Marcel Lefebvre.

La notizia più recente, riportata nel bollettino di agosto del Seminario della SS Trinità (Florida, USA), annunciata da S. E. R. Monsignor Sanborn, di ritorno da una visita in Europa, è che altri quattro sacerdoti hanno abbandonato la Fraternità per non avere più compromissioni con la “Contro-Chiesa” conciliare e continuano il loro apostolato cattolico romano integrale in Austria e Germania. Di uno di essi, don Arnold Trauner, si può leggere una lettera aperta sul suo abbandono, datata 25 giugno 2013, diciannovesimo anniversario della sua ordinazione:

“Non si può attendere un miglioramento della situazione dagli attuali superiori della Fraternità. Le loro recenti dichiarazioni, da sole, sono fin troppo numerose e chiare. Nessuno può dirmi che il Superiore Generale non abbia firmato alcunché, e quindi che tutto rimane come prima: la sua proposta di dichiarazione dottrinale, del 15 aprile 2012, è di fatto l’abbandono o, almeno, la limitazione essenziale di tutte le riserve espresse dall’Arcivescovo Lefebvre in merito al Concilio Vaticano Secondo, la nuova messa e i nuovi sacramenti, e il nuovo codice di diritto canonico.

Quindi non ha senso aspettare ulteriori eventi o segni. Non fa differenza il come o il quando la Roma modernista prenderà una successiva iniziativa per portare la Società, guidata dagli attuali superiori, sotto il suo controllo, perché la FSSPX è già così indebolita nei suoi principi fondamentali, che l’adeguamento completo e l’assimilazione totale sono solo questioni di tempo e di lievi dettagli. Parlando per metafore: è come se il nemico, una volta che l’ingresso segreto gli sia stato aperto, butti giù l’intera fortezza, la bruci, oppure la requisisca per il proprio uso. Fa lo stesso. Il dado è tratto.”

4 Risposte

  • Dialogo , compresso , mediazione , quando si è nel giusto non c’è spazio per la diplomazia , pena vedere disastri come questi . Ma Dio permette questo perché ci sia d’ammonimento nella vita e capiamo che mediare vuol dire aprire porte al male .

  • D’accordo con Hector: o si parla Si Si No No, diversamente si finisce impastoiati nei tentacoli del compromesso in cui si concede sempre qualcosa. E la Chiesa non permettersi il lusso di concedere alcunché in termini dogmatici, come invece sta avvenendo, nella fattispecie islam/ebraismo dove essa ne sta assumendo gli stessi colori.

  • Bene hanno fatto quei sacerdoti che hanno lasciato la Fraternità San Pio X retta da Mons. Fellay, ormai compromessi con la “Contro Chiesa” conciliare. Si chiama Chiesa Cattolica Apostolica Romana la Chiesa ( cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli ) che si riconoscono nei valori, nelle verità di Fede e nei Dogmi che il magistero ha insegnato e professato fino a Pio XII. Il concilio Vaticano 2 ha spalancato le porte al modernismo definito dai papi il compendio di tutte le eresie del passato. La ” Contro-Chiesa ” conciliare non può più chiamarsi Chiesa Cattolica Apostolica Romana pur occupando le sedi che furono proprietà della vera chiesa. E bene sperare che Cardinali, Vescovi, Sacerdoti e Fedeli che non vogliono peccare di omissione e mettere in pericolo la vita eterna, abbiano il coraggio di Mons. Marcel Lefebvre di predicare e professare pubblicamente tutte le Verità insegnate nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana fino a Pio XII. Meglio obbedire a DIO che agli uomini. Maledetto l’uomo che confida nell’uomo ( non sono parole mie )

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