dell’Avv. Alfonso Luigi Marra
Agli avvocati: fermate abolizione giustizia mediante falso sistema mediazioni.
Marra: denunzia e azione per 100 milioni di danni contro la COSCA Europea dei Diritti dell’Uomo ed altri in Italia. Agli avvocati: fermate l’abolizione della giustizia mediante un falso sistema di mediazioni.
Ho ormai finito, e pubblicherò in breve, il libro/denunzia con costituzione di parte civile per 100 milioni di euro di danni, procedendo anche ad ogni altra iniziativa, contro quella che ho definito – vedrete, fondatamente – la COSCA Europea dei Diritti dell’uomo (peggiore è la criminalità, più altisonanti sono i nomi di cui si ammanta) e contro il ‘ramo italiano’ della COSCA massonico/bilderberghina, che si è appropriata delle istituzioni nazionali ed internazionali tutte, tra le quali appunto anche la ‘Corte’ Europea, che pullula di giudici e cancellieri massoni deviati.
Cento milioni di danni perché questa FECCIA, per riuscire finalmente, dopo anni, ad accerchiarmi economicamente allo scopo di togliermi i mezzi per combatterla, hanno commesso una serie di crimini, non solo contro me, ma contro migliaia di miei clienti. Oltre che contro l’intera collettività, per la quale non ho però purtroppo legittimazione attiva ad agire. Senza capire che la sola mia forza è nelle cose che scrivo.
COSCA che spero non si sia appropriata anche dell’avvocatura, perché sono stupito dell’arrendevolezza a questo annientamento della giustizia.
Un’arrendevolezza di pochi a cui si aggiunge anche il supporto degli ingenui che si fanno accalappiare dalle promesse di contentini senza futuro (ricordo quando tutti si affannavano a fare i corsi da mediatori..).
Giustizia che i criminali bilderberghini e massoni deviati che qualificano se stessi ‘governo’ stanno ‘velocizzando’ mediante l’eliminazione delle cause con gli alti costi, gli sbarramenti, le farraginosità, i mille trucchi, per sostituirle con un sistema mediatorio finto, perché i poteri – tra cui banche, PA, società telefoniche, elettriche, e così via – non dovendo temere le cause, non mediano infatti un bel nulla, e possono come sappiamo dedicarsi liberamente all’esercizio del sopruso.
Perché è da escludere ci si possa fregiare del titolo di avvocato ma poi ignorare – lo ripeto da anni – che nessun sistema mediatorio funzionerà mai, né ha mai funzionato, finché la parte che ha torto non saprà che, se non media, di lì a poco sarà colpita da una sentenza di condanna.
Cosche che gli avvocati hanno avuto ed hanno la grave colpa di non far arrestare, perché ne hanno sempre avuto il potere.
Arrestare perché la democrazia è quel regime la cui magistratura arresti i 500 o 600 principali membri della cupola bancaria, tra cui l’intero comitato dei 300, di cui fanno parte quasi tutti i soggetti ‘di spicco’ del bilderberg, ed elimini, mediante i provvedimenti che ho spiegato altrove, il signoraggio sia primario che secondario.
Arresti da estendersi a non pochi cancellieri e giudici della ‘Corte’ Europea perché è il principale organo mondiale della massoneria deviata e del bilderberg, visto che con le sue sentenze sovranazionali controlla la legislazione e la giurisprudenza di 47 Paesi, compresa l’Italia.
Democrazia che è – lo scrivo perché non lo sento dire da nessuno – quel regime in cui c’è una giustizia gratuita; adeguatamente remunerativa per i difensori (altrimenti non possono operare); basata su tre gradi di giudizio senza ‘filtri’, più due di livello internazionale; veloce; meccanizzata e autonoma.
Mentre ad una migliore riflessione sono invece divenuto contrario ad aumentare la responsabilità dei magistrati, perché influirebbe sull’iter formativo delle decisioni e faciliterebbe la possibilità di condizionarli, bastando come rimedio agli errori la velocità e le buone regole processuali.
Una giustizia che deve poi garantire la possibilità di fare le piccole cause (magari rendendone obbligatoria la riunione, per diminuire i costi), perché servono ad impedire gli abusi tariffari o comunque di massa.
Una totale mancanza di difesa della democrazia che ha causato che la COSCA Europea si senta ora titolare dello ius vitae ac necis verso i cittadini, e lo abbia per la prima volta usato nei miei confronti scagliandomi contro una proscriptio acqua et igni: un incredibile divieto di difendere colà, ho scritto nel libro, pronunziato – friggendo mangiando – senza alcuna procedura di cui si sappia, da un’anonima giudicessa, ed esteso, per il sol fatto della parentela, a mio figlio Attilio.
Provvedimento con il quale, anche questo ho spiegato nel libro, la COSCA, contro la quale lotto da decenni, ha fatto outing creando finalmente le condizioni per uno scontro aperto nel quale auspico l’avvocatura vorrà sostenermi perché perdere significherebbe dover accettare la fine anche formale della democrazia.
9.9.2014