di Simone Costa
il Comitato contro il relativismo religioso, che riunisce i Cattolici fedeli alla Tradizione di Verona, ha distribuito, ieri sera, davanti alla moschea di Via Bencivegna Biondani questo volantino:
http://www.traditio.it/SANPIETRO/2014/ottobre/27/Volantino.pdf (chi non aprisse il link può richiedere il volantino a christusrex@libero.it )
La delegazione Cattolica, nonostante la prima serata gelida dell’anno, ha riscaldato subito gli animi degli islamici, che, in gran parte donne, capitanate dall’ imam di verona, Mohammed Guerfi sono usciti dalla loro struttura per ricevere l’opuscolo.
Visto il nostro Portavoce Matteo Castagna, l’imam e il suo seguito femminile si sono avvicinati con cortesia, ricordando diverbi avuti nel corso degli anni, in altre occasioni ed invitandoci ad entrare per assistere al raduno ecumenico per la “pace” con l’esponente dell’associazione sedicente cattolica, “Pax Christi”. Al rifiuto, motivato dalla proibizione per i Cattolici di partecipare a raduni, assemblee o incontri ecumenici con le false religioni, espressa dall’ Enciclica Mortalium Animos di S.S. Pio XI (1928) ma in questo caso specifico “sconsigliato” anche dalle Forze dell’Ordine presenti, per motivi preventivi di ordine pubblico, Guerfi ha ricordato a Castagna lo “scandalo” delle Crociate. Sorridendo e facendo presente quanto sia rimasto sempre un abile dissimulatore, il nostro Castagna, gli ha risposto leggendo le parole di San Francesco in merito presenti sul volantino e chiedendo la conversione a Cristo, unica Via, Verità e Vita per poter parlare di pace nel mondo, secondo quanto insegnato dal Vangelo e dal Magistero Perenne di Santa Madre Chiesa. “Riconoscete voi Gesù Cristo come Figlio del Dio vivente? – ha chiesto Castagna all’imam di Verona. Non ricevendo risposta da Guerfi, una signora con chador ha risposto a nome di tutti loro:” No! Gesù non è il Figlio di Dio!!”. E Castagna: “In questo modo lei bestemmia e facendo professione di apostasia, non solo dimostra anche ai conciliaristi, magari in buona fede, qui assiepati incuriositi, che non abbiamo lo stesso Dio, ma che andrete a discutere di aria fritta, perché non vi può essere vera Pace se non nel Regno di Cristo”.
Udite queste parole, per non far attendere i suoi ospiti, la delegazione islamica è entrata in moschea borbottando, anche in arabo, probabilmente non pacifici complimenti…
La serata di militanza ha, però, portato i suoi buoni frutti di testimonianza e proselitismo. Non solo, infatti, è nata spontanea una autentica istruzione di Catechismo Cattolico piena di domande e risposte con 4 persone italiane, supposte cristiane, durata un’ora circa, imbeccata da un giovane incuriosito dalla nostra “missione francescana” in loco (come il nostro Portavoce ha definito la nostra presenza all’inviato del giornale L’Arena) ma una ragazza ha chiesto un ulteriore incontro di approfondimento dottrinale per arrivare alla S. Messa tradizionale ed alla partecipazione attiva in “Christus Rex”. Deo Gratias!
Attenzione! San Francesco rischiò la vita recandosi “alla presenza del soldan superba” per convertirlo, non per dialogare con lui “au pair”, come starnazzano i pacifisti arcobaleno!
Certo, è quello che c’è scritto sul volantino. Pacifisti arcobaleno alla “Pax Christi”…eravamo lì apposta per ricordare la Verità che hai giustamente sottolineato
Cose pericolose ed inutili, abbiamo amici musulmani, lavorano per noi, ma se tiazzardi a dire loro come stanno le cose su Gesù, e il cristianesimo, ti aggrediscono e se non ti fermi in tempo ti possono uccidere. Un giorno un amico recitava il Padre nostro, era in aperta campagna, c’erano braccianti marocchini, pioveva forte, e gli scappo: ” pregate il Padre nostro anche voi”, non l’avesse detto, iniziarono a fare dei lunghi discorsi, difendevano Allah, che non è padre di nessuno, le loro storie, sotto la pioggia e nel fango facevano battaglia, intanto l’amico è riuscito a divincolarsi e scappare, lo potevano uccidere!
Proprio in relazione a simili frangenti e accadimenti, mi piace ricordare la gloriosa figura di Padre Augustín Pro, gesuita messicano assassinato dall’odioso governo anticricristiano alla fine degli Anni Venti del secolo scorso. Fucilato in carcere non mentre “dialogava” ma mentre gridava forte e chiaro “Viva Cristo Re!”
Avrebbero potuto uccidere anche San Francesco. E, chi lo sa, magari pure noi che abbiamo testimoniato la Fede. Ma non è successo. E speriamo che quanto detto serva. A noi la semina, a Dio la raccolta.
Certo, anche noi rischiamo. Rischiamo in quanto cattolici, ed è (o dovrebbe essere) la normalità. Ce lo aveva già detto Nostro Signore, Verità assoluta: “Vi perseguiteranno perché palerete in mio Nome”. Ma a farlo non saranno (e infatti non sono!) solo i mussulmani, ma anche alcuni altri “amici”, ad esempio quelli che un empio con lo zuccotto in testa amava definire “fratelli maggiori”. Noi cattolici amiamo i nostri nemici, tutti, grandezza enorme del Vangelo, ma odiamo le loro empietà e i loro errori, le loro bestemmie, e le combattiamo perché, se amiamo loro, adoriamo Dio che ci comanda di aiutarli in carità, cioè nella Verità. Il fatto che amiamo i nostri nemici non significa che cessino di essere nostri nemici. Solo questa è la carità universale, quella che ci Comanda Cristo Crocifisso, quella inscritta nei Vangeli, altro che pacifismo umano, becera porcheria da donnicciole, da froci, non atteggiamento virile del soldato di Cristo e del martire. Gesù vuole combattenti, non piagnucolosi e ridanciani arcobalenisti.