Segnalazione Quelsi
by Vittorio Argese |
L’Ufficio studi della Cgia di Mestre denuncia che tra tasse, contributi previdenziali e burocrazia le imprese italiane sopportano un costo annuo di 248,8 miliardi di euro. Un macigno senza eguali in Europa. L’associazione ha stimato il contributo fiscale e i costi burocratici di cui le nostre imprese si fanno carico ogni anno.
Le aziende italiane contribuiscono al gettito fiscale nazionale per oltre 110 miliardi di euro. In questo importo, però, mancano alcune tasse come il prelievo comunale sugli immobili strumentali e altri ”piccoli” tributi locali. Nel totale questa voce ammonta ad almeno 12,5 miliardi di euro. A ciò si devono aggiungere anche i contributi a carico delle imprese versati per la copertura previdenziale dei propri dipendenti (circa 95 miliardi).
Integrando queste ultime informazioni con le statistiche Eurostat si può affermare che complessivamente le imprese italiane subiscono un peso tributario e contributivo pari a 217,8 miliardi di euro (anno 2012).
Se allo sforzo fiscale si sommano altri 31 miliardi che secondo la presidenza del Consiglio dei ministri sono i costi amministrativi che le Pmi patiscono annualmente per districarsi tra timbri, certificati, formulari, bolli, moduli e pratiche varie, l’ammontare complessivo del carico fiscale e burocratico sale a 248,8 miliardi di euro.
L’imposta che produce il maggior gettito all’Erario è l’Ires (imposta sui redditi delle società) che garantisce quasi 33 miliardi di euro all’anno. L’Irpef versata dai lavoratori autonomi invece pesa 26,9 miliardi, mentre l’Irap in capo alle imprese private ”garantisce” un gettito di 24,4 miliardi di euro. Infine, l’importo dei contributi previdenziali versati dagli autonomi pari a 23,6 miliardi.
”In nessun altro Paese d’Europa – osserva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – viene richiesto un simile sforzo fiscale. Nonostante la giustizia civile sia lentissima, il credito sia concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione rimanga la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, la fedeltà fiscale delle nostre imprese è massima”.
Al nostro sistema delle piccole e medie imprese, prosegue la Cgia, la burocrazia costa quasi 31 miliardi di euro. Per ciascuna di queste imprese si calcola che il peso economico medio sia di circa 7.000 euro. I costi sono stati calcolati su base annua e l’ultimo aggiornamento è riferito al 31 dicembre 2012. ”Trentuno miliardi di euro corrispondono a circa 2 punti di Pil: una cifra raccapricciante. La burocrazia è diventata una tassa occulta che sta soffocando il mondo delle Pmi”, conclude Bortolussi.