Segnalazione di Redazione BastaBugie
DUE ”MAMME” LESBICHE PRETENDONO CHE IL LORO BAMBINO DI 6 ANNI SIA TRATTATO COME UNA BAMBINA
In quella scuola “cattolica” (!) il preside ha informato gli insegnanti che chi tratterà il bambino come un maschio sarà punito
di Benedetta Frigerio
Da quest’anno il figlio di due donne, iscritto in una scuola cattolica di Toronto, potrà usare il bagno e gli spogliatoi delle femmine. La scuola elementare ha ceduto alla richiesta delle donne, che hanno presentato il loro figlio al direttore come una femmina.
SONO PREOCCUPATA
Il nome della scuola, così come quello del bambino, non è stato reso noto per ragioni di riservatezza e sicurezza dall’associazione Peace (Public Educational Advocates for Christian Equity), che è venuta a conoscenza della storia attraverso la madre di una delle bambine che quest’anno potrebbe ritrovarsi in bagno con un maschio. «La mia più grande preoccupazione è che così si confonderanno le menti dei bambini di fede su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato», ha confessato la madre.
IDENTITÀ DI GENERE
All’atto di iscrivere il figlio di sei anni in prima elementare, le due donne hanno fatto l’esplicita richiesta agli insegnanti di trattarlo come una femmina. La coppia, riferendosi a due leggi recentemente approvate dalla provincia di Toronto sull’identità di genere, ha anche ricordato alla scuola che un rifiuto sarebbe stato considerato come un atto discriminatorio. Nonostante le leggi in questione non obblighino le scuole a permettere a un maschio di andare nel bagno delle femmine, l’istituto non si è opposto, chiedendo però che il bambino usasse almeno il bagno per gli handicappati.
PUNIRE CHI SI SBAGLIA
Davanti al rifiuto della madre e della sua compagna, la scuola ha ceduto, informando famiglie e insegnanti di conseguenza: il bambino cioè deve essere trattato come una femmina e gli insegnanti devono punire gli alunni qualora, sbagliandosi, si riferiscono al bambino come a un maschio e non come a una femmina. Per questo motivo una mamma, temendo per la figlia, ha protestato con la scuola. Il preside, dopo essersi sorpreso dei timori della donna, ha girato il caso al distretto scolastico delle scuole cattoliche di Toronto, che ancora non ha dato risposte sulla vicenda.
PRESSING LGBT
Secondo il presidente di Peace, Phil Lees, dietro alla richiesta delle due donne c’è una strategia degli attivisti Lgbt che vorrebbero far scoppiare un caso emblematico per portare avanti la loro agenda anche nelle scuole cattoliche. Certe cose, commenta Lees, «accadono quando l’uomo vuole comandare e sostituirsi a Dio. Se abbiamo questi problemi nelle nostre scuole è perché la gente di fede da due o tre generazioni ha gettato la spugna».
Nota di BastaBugie: guarda il video di presentazione delle veglie del 5 ottobre 2014 organizzate dalle Sentinelle in Piedi in 100 piazze italiane (l’elenco si trova sotto il video) contro l’introduzione del reato di omofobia e dei matrimoni e adozioni gay
E quella sarebbe una scuola “cattolica”?
“In quella scuola “cattolica” (!) il preside ha informato gli insegnanti che chi tratterà il bambino come un maschio sarà punito”: fossi un insegnante di quella scuola farei di tutto per scoprire in che cosa consistano quelle fantomatiche “punizioni”, che ovviamente ricambierei con piacere, giusto per far capire al preside che chi è nato maschio va trattato da maschio e che le punizioni e i disagi più grossi spettano a coloro che contravvengono a questa semplice ovvietà, e soprattutto a coloro che cercano di imporre anche agli altri di comportarsi in quel modo!
Quello che paga è il bambino, gli viene imposto chi deve essere, e non lo lasciano crescere in pace, per poi capire chi è e come comportarsi. Ma i bambini lasciate liberi a crescere e giocare, quando si è bambini, la sessualità è una cosa sconosciuta ancora. Qui devono lavorarci gli psicologi dell’infanzia! Davvero grave per le bambine trovarsi in bagno un maschio, ma scherziamo!