L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Nel antico mondo democristiano italiano l’attenzione verso la Famiglia riguardava le sue esigenze pratiche, soprattutto economiche. Per il resto ci pensava, da un lato la Chiesa, dall’altro il mondo radical-sinistrorso. Se si doveva discutere sulla sua natura, sul divorzio, ecc., poi sull’aborto, embrioni, fecondazione r procreazione assistita, eterologa o omologa, allora la DC si divideva sull’opportunità dei referendum da fare. Adesso si va oltre; si tratta di discutere l’identità stessa della famiglia futura, perché quell’attuale, naturale, sacrale, nata indissolubile, non reggerebbe più all’impatto dei tempi moderni. Si pensa: se perfino la religione ha subito aggiornamenti, perché la struttura della famiglia dovrebbe rimanere immutabile?
E sono molti a pensare: meno male che oggi c’è Bergoglio che non lascerà niente come prima! Infatti, egli ha fatto distribuire un questionario/indagine sulla famiglia a tutte le parrocchie del mondo e poi ha indetto questo sinodo – ora in atto – per trarne le dovute conclusioni. Tutto il resto, Tradizione, dottrina, morale famigliare, diviene relativo di fronte alla miriade di risposte che, nella logica democratista, riflettono quel che conta: un’opinione pubblica finalmente risvegliata nella chiesa moderna, aggiornata alle informazioni internet, all’iphone e non solo. Si tratta, quindi, sempre per la «chiesa in cammino», del principale: dell’identificazione di nuove strutture della famiglia moderna stessa. Ciò che mai era stato posto in discussione prima, perché sembrava evidente, naturale – la vecchia famiglia basata sull’incontro tra un uomo e una donna aperti alla vita – ora pare superato agli occhi del nuovo mondo.
Il «concilio» non voleva condannare, ma ricevere tutti, e nessuno lo interpreta meglio di Bergoglio, che nella sua clamorosa umiltà, ha già fatto sapere al mondo che non è nessuno per giudicare i ribelli; la sua severità è riservata ai soli poveri ubbidienti!
Infatti, sulla questione della famiglia e del matrimonio, vanno severamente giudicati quanti hanno la pretesa che essa alla stessa stregua della Chiesa, non debba essere messa in discussione, come se fossero istituzioni di caratteri così ben definiti, realtà così evidenti e confacenti all’ordine naturale delle cose, così inerenti alla natura di ogni essere umano da rimanere esente d’ogni necessità di dimostrazione. Non più, in questo mondo tutto sarebbe aggiornabile dal V2 in qua!
Paradossalmente, oggi sono piuttosto gli omosessuali, anche senza disporre della coppia di organi complementari previsti per natura per la procreazione, a lottare per il diritto di emularne la forma di famiglia tradizionale, con prole! Perciò nessuno s’illuda che le «lobbies omosessiste» vogliano demolire la famiglia; vogliono sì occupare quel che resta della sua istituzione, ma integralmente, come era nel passato.
Certo, per la rivoluzione sessuale essa costituisce una pietra d’inciampo sulla strada di un suo libero ammodernamento all’immagine della società finalmente sotto il controllo dell’uomo – padrone del proprio destino – che supera ogni tabu religioso e morale delle società ferme in un passato atavico, destinato all’oblio della storia!
Ecco l’ubriacatura d’ogni libertà che forse con questo sinodo potrà introdurre qualche novità in quell’ambiente ancora legato un po’ a gente che pensa di non poter cambiare la realtà rivelata, di non poter piegarle ai desideri di maggioranze frementi che vogliono la famiglia reinventala secondo il progresso dell’immaginazione. Ma perche resistere al moto dell’immaginazione al potere se questa sembra non più un’allucinazione di pochi, ma l’aspirazione di moltitudini che rifiutano il modello di famiglia secondo un pensiero impegnativo, obbligante e opprimente? Perché non pensare secondo i tempi e rinnovare quella struttura che sembrava immobile con una nuova struttura, che solo per alcuni è artificiosa e insensata? Idee impossibili per dei sacerdoti? Vediamo ciò nelle parole del
«grande elettore», della stessa famiglia clericale di Bergoglio.
Il paradigma neo-gesuítico del pensiero aggiornato
Adolfo Nicolas, generale dei (neo) Gesuiti è visto da molti nelle sue somiglianze col precedente generale P. Pedro Arrupe, ugualmente spagnolo, missionario in Giappome e progressista; Nicolás descrive Arrupe, che aveva avuto come Padre Provinciale, quale “grande missionario, eroe nazionale, uomo di fuoco”. Ecco chi è l’eletto alla guida della Compagnia, composta ora da 18.500 gesuiti. Come si esprime in occasione del Sinodo per la Famiglia?
· “Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in Chiesa. – Non si può evangelizzare a colpi di Vangelo”. Adesso aggiunge: “Il Sinodo sta completando il Concilio”. Prosegue: “La discussione, libera e franca, si sta indirizzando verso il cambiamento, l’adeguamento pastorale alla mutata realtà dei tempi odierni. E’ un segno epocale perché invece in questi anni ci sono state forze che hanno tentato di riportare indietro la Chiesa rispetto alla grande stagione conciliare”.
Questa frase conferma in pieno la tendenza modernista attuale che impregna la chiesa conciliare: aggiornarsi alle cangianti realtà dei tempi. Ma un sinodo della Chiesa non deve avere per guida il suo Magistero perenne? E sulla famiglia creata da Dio ci possono essere aggiornamenti sotto la voce di adeguamenti pastorali? Se così fosse la pastorale non sarebbe ordinata alla Dottrina, ma vice versa. Il ché contraddice direttamente i Papi cattolici insegnando che la scienza pastorale, così come qualsiasi altra pratica, è subordinata al Magistero.
Sul tema della comunione ai cosiddetti «divorziati risposati» il Generale è perentorio:
· “Non si può impedire al Sinodo di discuterne come vorrebbe qualcuno. I vescovi non sono stati convocati per ribadire idee astratte a colpi di dottrina, bensì per cercare soluzioni a questioni concrete. Significativamente il (suo) Papa e molti padri sinodali hanno fatto riferimento nei loro interventi ai testi del Concilio. Ad esprimersi è quella (neo) Chiesa in ascolto dello spirito che anche il cardinale Martini ha auspicato fino alla fine della sua vita”.
Ecco il nuovo riferimento, no al Magistero dei Papi, ma a quello del modernista Carlo Maria Martini che, come visto altrove, fu l’ispiratore dell’elezione di Bergoglio e adesso può essere citato come autore di un «profondo pensiero» da citare. Esso è utile per far superare quanto nella Chiesa non era considerato soggetto a mutamenti. Non lo era, ma ora si capisce essere nelle intenzioni del pensiero e intenzioni neogesuitiche.
E Adolfo Nicolas per difendere la sua prassi modernista non esita ad appellarsi al Fondatore:
· “Il nostro fondatore Sant’Ignazio è stato sottoposto per ben otto volte all’esame dell’Inquisizione dopo aver parlato di ascolto dello Spirito. Allora come oggi per noi conta più lo Spirito perché viene da Dio rispetto alle regole e alle norme che invece sono opera degli uomini. Alla morale familiare e sessuale servono dolcezza e fraternità. Non si tratta di dividere ma di armonizzare. Non si può evangelizzare le persone a colpi di Vangelo. Solo la scelta di concentrarsi su Cristo mette al riparo dalle sterili dispute, dalle controversie ideologiche astratte”.
Come se la Chiesa, secondo tale “generale”, non avessi fino ad oggi evangelizzato, concentrata su Cristo e all’“ascolto dello Spirito”, ispiratore dei Vangeli. Questo ricorso ad argomenti, di tenore carismatici e anche protestanti, sembra fare tabula rasa di secoli della storia dei Gesuiti, naturalmente della Compagnia di Gesù precedente al Vaticano 2º e ad Arrupe. Allora c’era una fedeltà e obbedienza totale al Papa e perciò al Magistero secondo il motto perinde ac cadaver, ovvero come un cadavere. Chissà come faranno ora ad applicare questa fedeltà a Bergoglio che, lui stesso, nella sua stramba umiltà, si dà ogni giorno a discorsetti in disputa con la Tradizione. Ad ogni modo i “padri sinodali”, come i vescovi brasiliani, quando sono nella sua vicinanza, sembrano portati ad accordarsi al suo stesso ritmo festivo. Ci basti quest’affermazione:
· “l’Eucaristia non è il sacramento dei perfetti, ma di coloro che sono in cammino […] agendo con empatia e tenerezza, sarà possibile ridurre il divario tra la dottrina e la prassi, tra gli insegnamenti della (neo) Chiesa e la vita quotidiana delle famiglie […] deve essere lasciato più spazio alla logica sacramentale, piuttosto che a quella giuridica […] le coppie di fatto presentano elementi di santificazione”.
Ecco come si accordano a quanto recita il Vaticano 2º: se per tutte le altre «famiglie religiose» vi sono elementi di santificazione, perciò la grazia dello Spirito Santo, anche per le nuove forme di famiglie: di fatto, di divorziati, magari coppie dello stesso sesso, ci devono esse tali elementi santificanti, che vanno valorizzati! Idee strepitose che, in vista dell’auspicata redazione finale, a questo punto sembrano scontate. Si vedrà presto il loro capolavoro di sofismi modernistici inserite nelle conclusioni del “sinodo”, via inequivocabile per lo scisma nello scisma, che si prepara per la grande apostasia. Ma il loro «aggiornamento» non è tutto del loro sacco; seguirà le tendenze di altre forze.
La parola d’ordine attuale è «teoria del gender»
Si tratta di un disegno preciso pensato e imposto nell’ambito del «nuovo ordine», sfruttando il potere omologante dei mezzi di comunicazione di massa anche per via subliminale. La manovra sovversiva sembra nata da una fiction cinematografica. Eppure, avanza sul terreno perché alimentata da forze che si servono da un generale sfaldamento collettivo dalla realtà, da una progressiva perdita non solo delle radici e del senso di famiglia ma del senso comune tout court. La verità sulla natura dell’uomo, creato anima e corpo, sembra sfumata per via dell’abbondanza d’informazioni e d’opinioni, rendendo fragili le basi intellettive per giungere a qualche certezza. E quando tale lavorio dispersivo raggiunge la Religione, allora il gioco è fatto: non vi sono più dogmi e tantomeno posizioni dottrinali e morali perenni; tutto è «aggiornabile». È il fenomeno epocale introdotto in Vaticano dalla chiesa conciliare – in ogni terreno si fa appello piuttosto a sentimenti risultanti dalle suggestioni collettive; sorta di qualunquismo d’ordine religioso che scambia la Religione unica con una vaga religiosità comune a tutti gli uomini.
Adesso si tratta di applicare il frutto di tale religiosità ecumenista a un preciso disegno pensato e imposto, che si propaga sfruttando il potere omologante dei mezzi di comunicazione di massa. E questa trova un suo nuovo campione a Roma in posizione di sommo pontefice. Così la riduzione della realtà oggettiva a opinione soggettiva per via ideologica ha trovato la sua base più ampia nella mentalità di democratismo religioso. E questa non può contrastare la nuova, modernissima trovata per ul nuovo ordine: la cosiddetta teoria del gender. Essa già si traduce qua e là in iniziative amministrative, se non addirittura in leggI. E c’è sempre meno chi la contesti, pena essere preso per retrogrado, omofobico o altro. La fiction inaudita e innaturale del gender viene imposta quale passo irreversibile di una evoluzione mentale che abbandona le caverne di un’era legata a ricordi arcani di famiglie tribali. E tutto serve per giustificare la diffusione e la tutela di un «omosessualismo» di stato!
La questione è sapere come un sinodo cosiddetto cattolico affronterà tale questione.
Sì, perché come si sa, Bergoglio e il suo sinodo vogliono portare avanti il Vaticano 2º.
Ora, serve rammentare che allora, erano gli anni della guerra fredda e della bruttale espansione del comunismo sovietico, Giovanni 23 per il «concilio» ha posto il divieto perfino di menzionare di comunismo! Fu lo scellerato patto di Metz affinché l’URSS concedesse la partecipazione all’incontro di alcune «autorità del clero detto ortodosso», personaggi del resto a servizio del KGB! Più ridicolo, cioè tragico di così si muore. Eppure il fatto appartiene alla storia di questi che dopo furono elevati agli onori degli altari dalla stessa nuova chiesa conciliare da loro stessi intronizzata.
Cosa si potrà aspettare da una congrega episcopale allevata con gli esempi di tali compromessi fatti sulla stessa incolumità della Chiesa una e santa, che dicevano di rappresentare? La diatriba sulla Famiglia non è meno accesa di quanto fu quella su truci ideologie politiche, anche se, in verità, quel che è in gioco oggi nel sinodo, è piuttosto l’identità cattolica delle truppe clericali partecipanti. E a giudicare dai loro generali, come visto sopra, la loro resa al mondo su questioni riguardanti la Famiglia è in gran parte già assicurata per la goduria dei poteri terreni. Saranno la naturale, vitale differenziazione sessuale, insieme a quell’evangelica del matrimonio indissolubile ad essere impunemente sovvertite con delle trovate clericali di effetto ambiguo.
Tutto perché quel che era e sarà in causa è quanto contesta i dogmi rivoluzionari della libertà, uguaglianza e fratellanza.
A contrastarli c’è l’istituzione divina del Pater Familias! Ecco la figura contraria alla libertà senza frontiere, a pari dell’uguaglianza nel seno della società domestica e civile, e della fratellanza senza il Padre Nostro che è nei Cieli.
Il fondo della diatriba torna sempre di nuovo sulla Sua Parola.
Il resto è continuo cupo aggiornamento dell’innata impotenza conciliare di preti asserviti alla rivoluzione illuminista, che i presenti torrenziali discorsi non potranno sanare, ma solo aggravare all’infinito. Che il Signore protegga i Suoi da future perfidie mascherate da compassione.
Tutto perché quel che era e sarà in causa è quanto contesta i dogmi rivoluzionari della libertà, uguaglianza e fratellanza.
A contrastarli c’è l’istituzione divina del Pater Familias! Ecco la figura contraria alla libertà senza frontiere, a pari dell’uguaglianza nel seno della società domestica e civile, e della fratellanza senza il Padre Nostro che è nei Cieli.
Il fondo della diatriba torna sempre di nuovo sulla Sua Parola.
Il resto è continuo cupo aggiornamento dell’innata impotenza conciliare di preti asserviti alla rivoluzione illuminista, che i presenti torrenziali discorsi non potranno sanare, ma solo aggravare all’infinito. Che il Signore protegga i Suoi da future perfidie mascherate da compassione.
http://dominameaetmatermea.blogspot.it/2014/09/le-apparizioni-mariane-di-anguera.html
ed inoltre:
3.098 – 23/12/2008 ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI CI SARANNO DUE TRONI, MA SOLO SU DI UNO SIEDERÀ IL VERO SUCCESSORE DI PIETRO. Sarà questo il tempo della grande confusione spirituale per la Chiesa. Restate con la verità. Ascoltate quello che vi dico e restate saldi nella fede.
Con Bergoglio tutto ;http://www.intelligonews.it/bergoglio-e-massone-il-pan-demonio-sui-siti-ecco-le-presunte-prove/ http://radiospada.org/2014/10/il-matrimonio-cattolico-contro-le-fantasie-del-sinodo-di-bergoglio/
Be, che ci saranno due troni, non c°era bisogno di scomodare un°apparizione nel 2008(vera?).Una cosa e° certa, che il moltiplicarsi di apparizioni indica a qual livello di confusione siamo arrivati, non avendo piu° un capo-papa.
Ben prima del 2008 si e° verificata l°apostasia !
Se quanto espresso nell’articolo si avverrà come certamente si avverrà lo scisma nella Chiesa sarà inevitabile . Sarà un evento nuovo nella storia della Chiesa per la prima volta i Cristiani Cattolici Apostolici saranno costretti a lasciare le chiese che per 2000 anni hanno occupato e resistito a tutti gli assalti demoniaci e forse rifugiarsi nelle ” catacombe ” come i primi Cristiani.
Questo articolo fa paura, sarà vero?http://www.timmylove.altervista.org/nom/marrani.html
Questo articolo fa paura, sarà vero?http://www.timmylove.altervista.org/nom/marrani.html