di Pietro Ferrari
In questi giorni il piccolo mondo del tradizionalismo è stato raggiunto dalla notizia, peraltro non inattesa, della nascita di un nuovo soggetto politico-culturale dagli intendimenti cattolici. Radio Spada affida alla penna del suo collaboratore e redattore Pietro Ferrari un necessario parere che vuole porre dei punti fermi sull’eventuale genesi di movimenti politico-culturali cattolici OGGI.
AgereContra, ricevendo l’articolo, ne apprezza l’analisi e la fa propria, aggiungendo che quello che, per ora, a livello teorico si prefigge questo C.C.C. di abbracciare in ogni campo, il Circolo Cattolico Christus Rex si sforza di portarlo avanti con la militanza dal gennaio 2007, fuori dal Sistema, con l’autofinanziamento, con collaboratori volontari, nell’unicità della Verità, per la Regalità Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo.
Stralcio del progetto C.C.C. (Confederazione per la Civiltà Cristiana): “…Non sono più i giorni dei rancori del passato (e questo deve valere soprattutto per i meno giovani); non sono più i giorni del proprio orticello e basta, della cura della propria associazione; non sono più i giorni delle diffidenze ingiustificate o delle antipatie. Come non sono più i giorni dei leader carismatici…Come non devono essere più i giorni dello scontro sui cavilli. I cavilli sono importanti, a volte fondamentali e decisivi, soprattutto in materia politica e ancor più teologica. Eppure, occorre – fino a quando possibile – andare oltre in nome dell’immensità del nemico da combattere. È inutile trovare motivi di divisione su tante questioni ideologiche, politiche a volte perfino teologiche, che però non sono assolutamente dirimenti. Chi si comporta sistematicamente in maniera divisiva creando continui dissapori e divisioni, spaccando ogni capello possibile, non è altro che l’altra faccia della medaglia di coloro che invece sono pronti a rinunciare ai valori eterni e immutabili per la propria carriera, democristianizzandosi pur di emergere o trovare una presunta affermazione personale. Sono due eccessi: uno è inconcludente e fa il gioco del nemico, l’altro è tradimento e fa il gioco del nemico…Non che le suddette questioni non possano essere importanti (e a volte veramente dirimenti), ma quando il nemico stringe d’assedio le mura, è inutile litigare per dove si vorranno piantare le patate. Prima bisogna cacciare il nemico e tornare liberi, poi si deciderà, magari anche scontrandosi, dove piantare le patate. Se il nemico ci accerchia, non vi sono patate da piantare…È inutile scannarsi ora per cercare la cause remote di tanti mali: a riguardo ognuno può avere le proprie idee, ma ora è necessario agire in comune per fronteggiare il disastro… La stessa rivoluzione nella Chiesa è figlia delle tappe precedenti della secolare rivoluzione gnostica che ha preparato il mondo odierno distruggendo la civiltà cristiana. Anche la crisi della Chiesa, insomma, è figlia e non madre del caos odierno ed è collegata con tutto il resto (basti pensare al peso che il ’68 ha avuto e ha nel clero)…L’idra va attaccata nella sua totalità. La Rivoluzione agisce contemporaneamente nella Chiesa (teologicamente, spiritualmente, liturgicamente), nella politica (internazionale e nazionale), nella società, nell’economia, nella cultura. Noi dobbiamo rispondere su tutti i campi, contemporaneamente: non v’è altra via di salvezza. Finché c’è qualcuno che crede che l’unico problema sia la liturgia, o la battaglia pro life, o la famiglia, o l’euro, o il mondialismo, ecc., saremo come tanti drappelli di un esercito allo sbaraglio. Quando invece questo esercito sarà pienamente unito e compatto, le vittorie non saranno più momentanee e limitate, e l’idra inizierà a vacillare…”
A Bisanzio la ‘cristianità’ era ‘divisa’ perché gli scismatici odiavano Roma e il Primato Petrino, preferendoGli il ‘turbante’. Furono accontentati. Cosa avrebbe dovuto fare il Papato, salvare gli eretici e gli scismatici bandendo una Crociata? No, perché l’unità vi è solo nella verità come la carità vi è solo nella fede. Se oggi ci trovassimo nella Spagna del 1936 è ovvio che davanti alle persecuzioni occorrerebbe organizzare una resistenza. Il rischio già denunciato per le ‘marce per la vita’, di aggregare confusamente e contro ‘nemici’ evanescenti è che un ‘esercito’ senza vera unità, strategìa e comando, vada nel baratro. Il documento denuncia ottimamente i mali ma poi dice che sulla genesi dei mali non si deve ‘cavillare’, dovendo unirci contro il “nemico”.
Chi è il “nemico”?
Quanti e quali alleati ha?
Dove abitano e come si chiamano?
Quali sono le sue armi e i suoi fortini da “assaltare”?
I “cavilli” sono delle fisime oppure sono questioni dirimenti e fondamentali?
In questo il documento si contraddice ripetutamente. Quali sarebbero le questioni veramente dirimenti da accantonare?
Come si può combattere un nemico del quale non si possono diffondere i connotati?
Come si può combattere senza leaders carismatici e senza motivazioni decisive?
Come si può combattere in un esercito che poi dovrà scannarsi per ‘piantare le patate’?
Come si può attaccare l’Idra se nell’esercito molti ne difendono i frutti e gli agenti infiltrati nella Chiesa?
Come si può fronteggiare il male assieme a coloro che con quel male, forse inconsapevolmente collaborano?
Come può essere unito e compatto un esercito della Tradizione, se proprio esso tradisce la massima dello “agere sequitur esse”?
Quale “attacco” simbolico deve inaugurare la guerra?
Quale ‘esercito cattolico’ è mai esistito senza la benedizione e la promozione della Chiesa Docente?
Link: http://radiospada.org/2014/10/idee-chiare-su-un-partito-cattolico/
Mah ! ho visto l’entusiasmo per il partito di Magdi Cristian-ebraico Allam. Poi si e’ visto come s’e’ sgonfiato tutto con il finale di quelle frasi incredibili (per un cristiano) di Allam.
Le frasi per un partito cristiano novello, sembrano uscire dalla bocca di un papa moder…no.
Ovvero uniamoci tutti ,cristiani di ogni rito,islamici, ebrei poiche’ il laicismo e’ alle porte ed e’ il comune nemico.
Dimenticando che il laicismo e’ una delle forme di rivoluzione spinte dalle logge che sono spinte dai fautori secolari del nuovo ordine mondiale.
Quindi?
Quindi significa fare alleanza col nemico ovvero con l’ispiratore proprio di quel sovvertimento globale che si dovrebbe combattere.
Ricordo che Celine ,scrittore francese messo al bando per il suo antisionismo provocatorio, scriveva che quando si fara’ la lega antiebraica il banchiere e l’amministratore saranno ebrei…
Si vede infatti con la comunita’ ex Lefebvre dove gli introiti sono gestiti dal Kra : guai a parlare di lobby ebraica o rinnegare il dogma della Shoa’.
Un partito cattolico tradizionalista è il nostroideale, lo sogniamo da tempo! Forza ragazzi datevi da fare!
Fate molta attenzione. Questi sembrano infiltrati nel “disperso gregge della tradizione” a cercar di galvanizzare gli animi instabili e ingannar, se fosse possibile, quelli più solidi.
Notare le loro ferequentazioni (dimmi con chi vai e ti dirò chi sei) spesso è molto utile per valutare il loro grado di ibridazione.
Anche se si tratta di iniziative provenienti da una singola mente in cerca di notorietà e “simpatia” su tutti i fronti, non è bene darne considerazione impropria. Stiamone distanti.
Un tentativo di riunire le poche “pecore” rimaste, facendole lottare assieme alle molte già “ibridate” affinchè le prime non si accorgano di venir colpite tutte in una sola volta.
Bravo Ferrari, concordo appieno.
Colgo qui l’occasione per RINGRAZIARE di cuore tutti coloro che, tra agosto e settembre, hanno pregato per me, mentre combattevo contro un’orribile malattia ed ero vicino al confine con il mondo dei più.
NSGC e la Sua Santissima Madre, e i miei Genitori adorati dal Cielo, unitamente a voi, amici e confratelli nella fede, mi hanno salvato. Vi sono spiritualmente debitore. Rientro, non ancora pienamente guarito ma decisamente migliorato, “in servizio” per la buona battaglia. Grazie a tutti in Christo et Maria. Una menzione particolare per Sonia Furlan, “coordinatrice” di tante preci in favore della mia anima e del mio corpo.
Antonio Diano
Bentornato, Antonio! Ex fide fortis!
Bentornato Camerata Antonio! Eja!
Tutti noi ti salutiamo con il consueto affetto, caro Antonio. Bentornato e in forma!!
Concordo Giuseppe. Non c’è bisogno di un “partito cattolico” in questo Sistema. Un movimento di riferimento c’è già
Si evidenzia una contraddizione in termini. “Partito”, in questo sistema, presuppone in qualche modo un’adesione alle cosiddette “regole della democrazia [moderna]”. Ma in questo caso non si sarebbe cattolici.
Questo valga anche per tutti i “camerati” che coltivano illusioni parlamentaristiche. Non so se sono stato chiaro.
E’ ben vero che tra principii e tattiche ci può essere qualche scarto, ma si deve trattare di fenomeni occasionali, non di deviazioni. Un cattolico NON PUO’ essere “democratico”. Ergo non abbiamo bisogno di un “partito”, anzi sarebbe deleterio, ma di un forte fronte cattolico integrale, direi metapolitico più che movimentista, che, tra le altre cose, in nome di Dio e per la Regalità Sociale di NSGC, e in questa misura, combatta di conseguenza il sistema laico e liberale. Disimpegno? No, chiarezza alla luce della dottrina cattolica.
Inoltre mi si lasci dire che, atteso il composito e spesso contraddittorio mondo “tradizionalista” (o sedicente tale), la sola “unità” possibile – e auspicabile, ovviamente – è attorno alla Verità. SONO IN ASSOLUTO DISACCORDO con l’affermazione secondo cui tutta questa galassia avrebbe un “nemico comune”.
Infatti, ciò che è di parte (= partito) non è cattolico (= universale). Un “movimento” presuppone sempre un “capo” dal quale partono ordini ben controllati. Se questo “capo” è danneggiato in qualche punto periferico o più in profondità (dottrinale, cognizione del Vero), al limite si avrà un movimento distonico-atetosico. Compulsioni poi controllate da soggetti politici a loro volta controllati e le patate le coltiveranno sempre i soliti pochissimi di sempre sulle spalle degli schiavi senza capo.
Egregio Prof. Diano, sono felicissimo di rivedere i Suoi commenti!
Cari tutti, grazie del “buon ritorno” che m’andate esprimendo. Se io sono nuovamente qui in questo sito è per tornare a combattere, insieme a voi, la buona battaglia, non nell’illusione umana (solo umana) della restaurazione ma operando come opereremmo se la ritenessimo anche umanamente possibile. Infatti con l’aiuto di Dio tutto diventa possibile, compreso ciò che sul mero piano umano non lo è (o tale non appare), ma se non combattiamo Dio ci punisce (e fa bene) per i nostri mostruosi e orrendi peccati (ci punisce TUTTI).
Rigiro la domanda all’autore dell’articolo, Pietro Ferrari.
Come si fa a stare con Radio Spada,
visto che ha i medesimi presupposti statutari del CCC?
Come si fa ad attaccare il CCC sui cavilli e sulle infiltrazioni dei nemici, se è proprio Pietro Ferrari ad aderire ad un contesto dove i cavilli vengono chiamati “polifonie” o “sensibilità ecclesiali”, ed i nemici vengono chiamati “amici radiospadisti”?
Pietro Ferrari prenda posizioni: o è intransigente o non lo è, altrimenti se deve militare nell’associazione ecumenica Radio Spada, a questo punto può militare anche nell’altrettanto irenista CCC.
Saluti.
Osvaldo De Luca (che non esiste) lei non ha capito cosa sia Radio Spada, quanto sia diversa dalla CCC e soprattutto cosa significa cercare spazi nuovi per le nostre posizioni né ciò che ho rappresentato io dentro Radio Spada col mio libro Non Possumus invano boicottato per paura dai tromboni della conservazione merlettara.
Se dopo due anni invece di rispondere mi viene rigirata la domanda siamo alle comiche finali.
P. S.
È quasi un anno che con RS ho solo un rapporto editoriale per i libri che ho scritto e faccio presente che una casa editrice non è una bozza di partito politico.
Libro che Pietro Ferrari ha presentato da noi a Verona, con buon risultato, e che si trova nella libreria del gruppo. Non risulta neppure a noi che RS voglia diventare un partito politico e non ce l’ha mai detto. “Osvaldo De Luca” perché usi uno pseudonimo? Non è corretto criticare gli altri senza metterci nome e cognome (veri).