L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
Concluso, per ora, il Sinodo/Sinedrio bergoglioso, con diversi resoconti su vittoriosi e sconfitti, viene da chiedersi quale sarà la prossima imboscata per la Famiglia come Dio l’ha creata. Intanto, dopo questa tragicomica messinscena di un mini vaticano 3º chiamato da Bergoglio per squassare quanto resta della famiglia cristiana, mi viene in mente una battuta ironica corrente in Brasile: “il godimento del pagliaccio è di vedere il circo in fiamme!». E questo paragone giocoso si rafforza dopo la lettura dell’acro ma lucido commento di Antonio Socci a proposito dell’esito di questo incontro, che inaugura una nuova fase di demolizione conciliare con un’enigmatica “strategia bergogliesca”. Strategia talmente oscura e caotica, da far Socci dedurre che essa forse risiede nello stesso suo caos; caos seminato a livello episcopale sulla «vera volontà del papa»! Sì, ora che la sua munizioni kaspariana è fallita, forse vorrà dare fuoco al fienile per iniziare un nuovo periodo di razzi sparati ovunque. Tutto nella goduria dei tanti demoni che tuttora ballano nei sacri palazzi vaticani in vista della rovina di una moltitudine d’anime.
Il fatto è che siamo, di nuovo, di fronte alla conferma dell’aspetto gnostico di tutto quando proviene dal Vaticano 2º per servire il mondo e le sue iniziative, “la più gnostica delle intraprese mondiali di questa regia è quella contro la famiglia fondata sul matrimonio”. In questo senso vediamo quanto è nelle pagine del libro di P. Ennio Innocenti. «LA GNOSI SPURIA 900». Pp. 24-25.
«Molte pubblicazioni (*) hanno messo a nudo i vertici di questa rete organizzatrice che abbraccia ormai il mondo intero, come anche il retroterra culturale di questi vertici (che è senz’altro gnostico). La preponderanza dell’elemento ebraico eterodosso in questa orchestrazione è indiscutibile, almeno nella prima parte del secolo: a) anzitutto per il dominio finanziario, esercitato attraverso la sovranità monetaria (di cui è stata espropriata l’autorità politica) e attraverso il drenaggio di denaro permesso dal commercio mondiale della droga (che l’elite inglese impose fin dal secolo scorso e che oggi è parzialmente condiviso tra vari potentati); b) poi nella dirigenza delle rivoluzioni, specialmente di quella comunista (ma anche, nella iniziale struttura, di quella hitleriana) e poi di quella radical-sessuale; c) infine nella orchestrazione delle massonerie la cui presenza nelle istituzioni politiche costituisce sempre una potente ipoteca, a partire dalla stessa ONU.
«È individuabile una serie di strutture attraverso le quali l’elìte economica giudaico-massonica ha influenzato effettivamente la direzione politica del mondo anche nella seconda metà del Novecento. Il Council of Foreing Relations (voluto dalle famiglie Rothschild, Morgan, Rockfeller, ecc.) lanciò prima la Conferenza Bilderberg (1954), poi le Conferenze Pugwash (iniziate nel 1957), poi la Trilateral Commission (1975) i cui componenti, ormai ben noti, hanno efficacemente infiltrato organismi internazionali, sindacati, imprese e perfino tutti gli Stati più importanti. Una costellazione di potenti Fondazioni dell’elìte finanziaria non solo sorregge ma fa perfino da apripista alle iniziative promosse nelle sedi gelosamente riservate. È impressionante il dominio culturale esercitato da questi “direttori d’orchestra” nei media, nelle istituzioni di tipo universitario, nelle iniziative di tipo sanitario. Ma è innegabile il loro imput alla convergenza delle religioni cosiddette monoteistiche con quelle asiatiche, queste tipicamente in sintonia con la cosmovisione tipicamente gnostica. La più gnostica delle intraprese mondiali di questa regia è quella contro la famiglia fondata sul matrimonio, contro il concepimento naturale dei figli e la loro educazione parentale, contro lo svolgimento naturale delle gravidanze e il termine naturale di ogni vita umana, come anche contro il pudore e il costume che lo protegge: è evidente che essa si raccorda al rifiuto dell’ordine naturale e all’intento di fabbricare una nuova umanità funzionale agli interessi oligarchici indicati. Dobbiamo riconoscere che quest’azione concertata ha trovato varie disponibilità al compromesso in ambiente cattolico, non solo tra laici che si dichiarano di aperta confessione cattolica, ma anche tra sacerdoti, anche tra gesuiti e domenicani e perfino tra vescovi”… eccoci! «Talvolta è anche successo che perfino organi deputati al dialogo dalla stessa Santa Sede abbiano dato spettacolo di acritica convergenza in direzioni spurie».
«Si obbietterà che concentrare l’attenzione sulla polimorfa cultura ebraica finisce per mettere in ombra ben altri e numerosi influssi culturali europei e americani non meno anticristiane».
Quest’opera si propone anche uno sguardo complessivo d’insieme sull’influsso ebraico nella cultura d’area cristiana che appare enorme, specie sotto il profilo filosofico. Dice: «L’aggressione nazista e comunista è stata provvisoria, l ‘influsso ebraico è permanente. Per tutto il Novecento l’alta cultura, anche quella religiosa, risulta sotto il dominante influsso di autori formatisi in area culturale germanica. La diaspora ebraica dalla Germania, conseguente alla presa di potere di Hitler, non fa che potenziare, in tutto l’Occidente, l’influsso dell’indicata matrice. Questi intellettuali ebrei esuli o sono portatori di sviluppi già avviati nelle università tedesche ed austriache, per lo più con impostazione filosofica kantiana o idealistica, oppure amplificano all’estero influssi cabalistici recepiti peraltro nell’area indicata (com’è il caso degli psicoanalisti, specie quelli trapiantati in USA). L’influsso filosofico proveniente dagli USA è molto limitato (pragmatismo, filosofia del linguaggio), come del resto quello proveniente dall’Inghilterra (filosofia analitica) e perfino quello dalla Francia (strutturalismo). Il significato della parabola della cultura italiana va ponderato a parte. Riteniamo pertanto che l’aver avvisato il lettore dell’influsso ebraico non sia affatto fuorviante, sia anzi un allarme veramente apostolico, nella prospettiva indicata da Gesù e da San Paolo nel discorso escatologico che indica la conversione degli Ebrei come svolta decisiva sia nella evangelizzazione sia nella finale resa dei conti, ossia nella sconfitta definitiva dell’empietà.»
Come si vede qui è in causa l’antiapostolica apertura agli Ebrei, anche in termini di dottrina, il che è a danno degçi stessi Ebrei che non si salvano senza e contro Gesù Cristo. Questo fatto d’importanza centrale nella Religione è ignorato da parte dei «papi conciliari», di cui gli ultimi e Ratzinger sono detti «anticristi in Vaticano» da Mgr Lefebvre. Perciò credo che non onora la sua memoria chi pensa che l’Arcivescovo avrebbe accettato di riconoscerlo come pontefice se fosse ancora in vita. Ma sentiamo quanto ha da aggiungere con molto tatto su Ratzinger don Ennio Innocenti:
«Con Benedetto XVI si conferma l’accredito di de Lubac… [con la sua gnosi teologica]. L’analisi delle premesse culturali di Benedetto XVI è più interessante perché egli è, attualmente, protagonista nel governo della Barca di Pietro dopo averla vista minacciata di naufragio. Purtroppo, la sua guida non risulta a tutti univoca e categorica. Egli è esplicito nel riconoscere che da un secolo che l’esegesi è condizionata dalla filosofia, ma non è sempre chiara la sua negazione del trascendentalismo kantiano (che pur ipoteca autori da lui apprezzati, come P. Feyerband, E. Bloch, M. Horkheimer, T. W. Adorno, J. Hebermas); egli è ora chiaro [in chiara… contraddizione! ]nel rifiutare un’ermeneutica di rottura sul Concilio Vaticano II, ma non risulta alcuna sua autocritica per aver accreditato la “Gaudium et Spes” proprio come “Contro-Sillabo”; è noto il suo disaccordo con la tesi rahneriana del cristianesimo anonimo, ma non già quello con le premesse teologiche di quella stessa tesi; appare inquietante che il suo aperturismo ecumenico verso gli anglicani e gli ortodossi non precisi la fede cattolica sull’indissolubilità del matrimonio sacramento e – di più- che il suo nuovo fiduciario per l’ecumenismo professi (davanti a lui stesso) uno storicismo che coinvolge la rivelazione divina.
«Appare degno di comprensiva attenzione chi trova discutibili le simpatie di Ratzinger per Buber e la filosofia ebraica; per Pannenberg e per Barth; per la stessa razionalità greca senza il necessario riferimento a ciò che la supera, il Mistero.» (ib. pp. 43-45)
Ebbene, nel documento «Lumen Fidei» iniziato da Ratzinger e completato da Bergoglio c’è la citazione di Buber, sionista e poi chassidista infetto da cabalismo, che influenzò, probabilmente attraverso teologi tipo Ratzinger, le devianze del Vaticano 2º. (vedi http://wp.me/pWrdv-1o9).
Ora, se vi è stata una “condanna ratzingeriana per la cosiddetta teologia della liberazione di Gutierrez (influentissimo fino al ’68) e di Sobrino, ma anche il sospetto dichiarato verso la democrazia che, non avendo il culto della verità, non può che esaltare una libertà vuota in un’illusoria autosufficienza”, certo è che ora Bergoglio inverte tale posi<ione riguardo la gnostica monistica teologia della liberazionre, che ha per «luogo teologico» il popolo di Dio in cammino. E ecco che il prefetto per la nuova fede Mueller, riceve festosamente Gutierrez in Vaticano.
E non si dica che lui può essere in disaccordo con Ratzinger essendo nominato da lui per tale carica. (vedi http://www.agerecontra.it/?p=6271)
La gnosi spuria si dimostra intrinseca allo spirito del Vaticano 2ª e ai suoi «anticristi in Vaticano».
Non c’è come negarlo e l’apertura all’ONU, ai Giudei, alla Massoneria e a tutti quanti sono contro la Famiglia cristiana, meno alla Tradizione che la difende, ne è la riprova, caso ancora fosse da dimostrarlo.
Che il Signore difenda la Sua Chiesa da questi nemici interni che aderiscono ai programmi dei suoi nemici esterni, ma in Suo Nome.
In tempo, non dimentichiamoci di «votare» per la dedicazione dell’ospedale nuovo di Biella alla MADONNA DI OROPA.
http://www.biellascuole.it/2014/10/08/scegliamo-assieme-il-nome-del-nuovo-ospedale/#comment-496
PER LA DEDICAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE DI BIELLA ALLA MADONNA DI OROPA
Cari amici, salve Maria!
Amici mariani d’Italia e in speciale un caro amico di Biella, dove si trova il Santuario Mariano Alpino di Oropa, notificano che lì si promuove una votazione on-line per la dedicazione del nuovo ospedale.
Nel momento in cui il mondo è spaventato e minacciato dalla peste del 2000, Ebola, a Biella si disputa di nominare l’ospedale a chi nei secoli passati difese proprio Biella dalla peste (la Madonna) e una dottoressa che è morta di Africa vittima di Margburg, che è dello stesso ceppo di Ebola!
La potenza taumaturgica più visibile dell’icona biellese è venuta meno proprio negli anni a cavallo del ‘900 quando importanti riunioni massoniche furono tenute proprio a Oropa e proseguite poi fino ai giorni nostri: quello stesso spirito che ora spinge per l’elezione di una laica, per quanto santa in vita.
Come si sa, Biella ospita il Santuario Mariano Alpino di Oropa e la città è sempre stata molto devota a Nostra Signora di Oropa. Ovviamente, purtroppo, più in passato che al giorno d’oggi! Adesso per assegnare il nome al nuovo ospedale, c’è un sondaggio online, con una vera «disputa» su una manciata di voti fra la Madonna e Maria Bonino.
Maria Bonino è stata una splendida persona che ha dedicato la vita ai bambini africani e che è morta del virus di Margburg (stesso ceppo di Ebola). Qui il link della storia sulla peste a Biella e dintorni, in portoghese: http://digilander.libero.it/rexur/porto/peste.htm
Dopo aver lavorato a Uige, nel Nord dell’Angola, ammalatasi è stata trasferita a Luanda, dove è morta ed è sepolta.
Pur essendo una nobilissima figura che ben rappresenta uno splendido spirito cristiano di abnegazione a favore dei più deboli, credo che la stessa Maria Bonino stia arrossendo al pensiero di concorrere contro la Madonna!
Inoltre, essendo la Signora Bonino una laica, è diventata lo stendardo anche dei non credenti che hanno certamente mobilitato tutti i loro contatti per sostenerla.
Così l’importanza di questa votazione va bene al di là del fenomeno locale.
Poiché ora prevale la democrazia anche qui, si prega di votare per onorare il nome della Madre di Dio e nostra fino alla sera di questa domenica, tenendo presente che non importa la territorialità del voto e la Madonna Nera di Oropa è conosciuta ovunque.
Questo è il link per esprimere la preferenza:
http://www.biellascuole.it/2014/10/08/scegliamo-assieme-il-nome-del-nuovo-ospedale/#comment-496
Grazie e che la Madonna ci protegga sempre.
Arai Daniele
Ho votato , speriamo che questa votazione giri fra i siti e forum cattolici prima della chiusura del sondaggio !
PER LA DEDICAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE DI BIELLA ALLA MADONNA DI OROPA
Amici mariani d’Italia e in speciale un caro amico di Biella, dove si trova il Santuario Mariano Alpino di Oropa, notificano che lì si promuove una votazione on-line per la dedicazione del nuovo ospedale.
Nel momento in cui il mondo è spaventato e minacciato dalla peste del 2000, Ebola, a Biella si disputa di nominare l’ospedale a chi nei secoli passati difese proprio Biella dalla peste (la Madonna) e una dottoressa che è morta di Africa vittima di Margburg, che è dello stesso ceppo di Ebola!
La potenza taumaturgica più visibile dell’icona biellese è venuta meno proprio negli anni a cavallo del ’900 quando importanti riunioni massoniche furono tenute proprio a Oropa e proseguite poi fino ai giorni nostri: quello stesso spirito che ora spinge per l’elezione di una laica, per quanto santa in vita.
Come si sa, Biella ospita il Santuario Mariano Alpino di Oropa e la città è sempre stata molto devota a Nostra Signora di Oropa. Ovviamente, purtroppo, più in passato che al giorno d’oggi! Adesso per assegnare il nome al nuovo ospedale, c’è un sondaggio online, con una vera «disputa» su una manciata di voti fra la Madonna e Maria Bonino.
Maria Bonino è stata una splendida persona che ha dedicato la vita ai bambini africani e che è morta del virus di Margburg (stesso ceppo di Ebola). Qui il link della storia sulla peste a Biella e dintorni, in portoghese: http://digilander.libero.it/rexur/porto/peste.htm
Dopo aver lavorato a Uige, nel Nord dell’Angola, ammalatasi è stata trasferita a Luanda, dove è morta ed è sepolta.
Pur essendo una nobilissima figura che ben rappresenta uno splendido spirito cristiano di abnegazione a favore dei più deboli, credo che la stessa Maria Bonino stia arrossendo al pensiero di concorrere contro la Madonna!
Inoltre, essendo la Signora Bonino una laica, è diventata lo stendardo anche dei non credenti che hanno certamente mobilitato tutti i loro contatti per sostenerla.
Così l’importanza di questa votazione va bene al di là del fenomeno locale.
Poiché ora prevale la democrazia anche qui, si prega di votare per onorare il nome della Madre di Dio e nostra fino alla sera di questa domenica, tenendo presente che non importa la territorialità del voto e la Madonna Nera di Oropa è conosciuta ovunque.
Questo è il link per esprimere la preferenza:
http://www.biellascuole.it/2014/10/08/scegliamo-assieme-il-nome-del-nuovo-ospedale/#comment-496
Grazie e che la Madonna ci protegga sempre.
Spero che un giorno mi sarà concesso di vedere un papa
umilissimo, che accetti l’incoronazione e porti le croci
pettorali e i pastorali più preziosi presenti in Vaticano.
Che sia e appaia Vicario di Cristo e che magari, al suo desco,
senza essere visto da nessuno, si faccia servire pane e cicoria.