Segnalazione Quelsi
Aggredita, minacciata, buttata fuori di «casa» con i suoi libri: è diventata un caso la storia di Elisabetta, 21 anni, bolognese, studentessa di Architettura a Parigi. È stata sfrattata per aver chiesto la ricevuta dell’affitto, 400 euro per un buco di 6-7 metri quadri, sotto la soffitta di un appartamento del quartiere di Barbes, ai piedi di Montmartre. «La mia storia – racconta all’ANSA dopo essere diventata protagonista prima sul gratuito parigino Metronews, poi per radio e siti di giornali come Le Parisien – è allucinante, ma è la storia di tanti studenti a Parigi». Da un anno in Francia ma appena arrivata e iscritta ad una scuola di specializzazione a Parigi, Elisabetta lavora dopo la scuola per pagarsi un alloggio. Dà lezioni di italiano e fa le pulizie, tutto rigorosamente in nero. Ma non può permettersi nulla di più di uno sgabuzzino inagibile, senza finestre e con il bagno al piano di sotto, perché «qui chiedono le garanzie e pretendono che si guadagni il triplo di quanto si paga di affitto».
E per il tugurio nel quartiere di Barbes, un quartiere con molta immigrazione, il proprietario le aveva chiesto a settembre 360 euro: «che poi – aggiunge Elisabetta – sono diventate 400 quando ci siamo visti. Gli volevo fare un assegno, ma lui mi ha chiesto “solo contantì”. E quando gli ho chiesto la fattura mi ha detto che aveva bisogno di tempo per stamparla. Tre settimane dopo si è presentato con un certificato di ospitalità, che non è un contratto di affitto». La vita di Elisabetta è presto diventata impossibile, il locale – che non ha l’abitabilità – le serviva soltanto per stendersi nel piccolo letto. Neppure i libri entravano in quel sottotetto in cui per entrare bisogna stendersi sulla schiena. «Quando gli ho fatto sapere che me ne sarei andata e che doveva darmi le ricevute – racconta – sono rientrata la sera e me lo sono ritrovato in casa. Era fuori di sé, gridava “italiana di merdà”, aveva buttato via tutti i miei libri e quando ha visto che stavo chiamando la polizia mi ha strappato il cellulare e mi ha spinto buttandomi a terra. Mi ha aiutato la vicina di casa».
Il proprietario dell’appartamento, ha detto la polizia ad Elisabetta, ha precedenti penali per aggressione e qualche problema psichiatrico, ma – spiega la ragazza – «gira in decappottabile ed ha camicie costosissime». Ha trascorso una notte in commissariato e adesso rischia una condanna per violenze e affitto abusivo. In difesa di Elisabetta, e accorsa anche la DAL, l’associazione francese per diritto all’alloggio. Che per casi come quello capitato alla giovane italiana, chiede che le condanne siano per tutti fino a 3 anni di carcere e a 30.000 euro di ammenda.
Riccardo Ghezzi | ottobre 23, 2014 alle 7:15 pm | Etichette: affitto, parigi, studentessa | Categorie: Attualità | URL: http://wp.me/p3RTK9-5EV