Segnalazione di Gianni Toffali
Bergoglio: “La teoria del big-bang non contraddice la creazione divina”
Secondo Bergoglio “l’evoluzione non contrasta con l’intervento creatore di Dio. L’inizio del mondo non è opera del caos ma deriva da un Principio Supremo che crea per amore”
Il Big Bang non esclude l’intervento divino, che comunque ne è la base. Papa Francesco, intervenuto alla Pontificia Accademia delle Scienze nella Casina Pio IV ai Giardini Vaticani, sottolinea che “la teoria scientifica che oggi si pone all’origine del mondo, non contraddice l’intervento creatore divino, ma lo esige. L’evoluzione nella natura non contrasta con la nozione di creazione, perché l’evoluzione presuppone la creazione degli esseri che si evolvono”. Parole che rendono compatibili fra loro creazionismo ed evoluzionismo.
Per Bergoglio “rischiamo di immaginare che Dio sia stato un mago con bacchetta magica. Ma non è così”
Papa Francesco ha però spiegato che non si deve immaginare il momento della creazione come un istante magico. “Quando leggiamo nella Genesi il racconto della Creazione, rischiamo di immaginare che Dio sia stato un mago, con tanto di bacchetta magica in grado di fare tutte le cose – ha detto Bergoglio – Ma non è così. Egli ha creato gli esseri e li ha lasciati sviluppare secondo le leggi interne che Lui ha dato ad ognuno, perché si sviluppassero, perché arrivassero alla propria pienezza. Egli ha dato l’autonomia agli esseri dell’universo al tempo stesso in cui ha assicurato loro la sua presenza continua, dando l’essere ad ogni realtà”.
Così, spiega Francesco, “la creazione è andata avanti per secoli e secoli, millenni e millenni. Finché è diventata quella che conosciamo oggi, proprio perché Dio non è un demiurgo o un mago, ma il Creatore che dà l’essere a tutti gli enti. L’inizio del mondo non è opera del caos che deve a un altro la sua origine, ma deriva direttamente da un Principio Supremo che crea per amore”.
In sé la cosa non è una novità. Già Roberto Grossatesta nel XIII sec. (cfr. la monografia ad hoc di F. Agnoli) tentò di interpretare sotto forma di grande “esplosione” l’atto creativo, onde ne risultò possibile in qualche modo conciliare le moderna scoperta (o teoria) del bib bang con la creazione.
La frase sibillina di Bergoglio, che significa credere alla teoria dell’evoluzione, anche se, come tutti i modernisti, nello stesso tempo dice di credere alla Creazione è questa, secondo me: “Egli ha creato gli esseri e li ha lasciati sviluppare secondo le leggi interne che Lui ha dato ad ognuno, perché si sviluppassero, perché arrivassero alla propria pienezza”.
Non vedo perché la creazione diretta ad opera del Signore debba essere, necessariamente appigionata o conciliata all’evoluzionismo o a quella farandola, a quella ipotesi priva di fondamento alcuno ma solo immaginifica, del big-bang. Il cosiddetto “brodo primordiale” era tuttavia un “qualcosa” di esistente, ma la Scrittura ci dice Elohim creò dal nulla. Caro papa Bergoglio, Dio ha creato il mondo per un atto di sua onnipotente volontà e questa sua creazione non si è perfezionata, come lei dice, nei secoli, raggiungendo la sua definitiva attuazione ai nostri giorni.
Gli esseri si sviluppano all’interno della specie – concepimento, nascita, sviluppo e morte – e non secondo un’evoluzione che prevede il passaggio da una specie all’altra. Ci mancava anche questo nebbioso ed incauto intervento bergogliano.