Cortei, nuove regole per gli agenti. Polizia e manifestanti come il rapporto di coppia, una metà la mette lui, una la mette lei

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by Emanuele Ricucci

Manifestazioni e arresti per la visita del PapaLa protesta di piazza è come il più giusto degli amori di coppia, una metà la mette lui, l’altra lei ed il tutto è suggellato dal sentimento più profondo. Per evitare che la sigla P.S. non indichi più “Polizia di Stato” bensì “Pacche Simpatiche” sulla spalla o che qualcuno vada frettolosamente all’ospedale con gli effetti di una manganellata in fronte, occorre prendere spunto dal “Simposio” di Platone: in corteo, una metà la mette lui, l’altra lei. Una metà la “mette” la Polizia, l’altra i manifestanti ed il tutto, deve essere suggellato dal buon senso. Com’è possibile? La “militanza” – che non è il nome di un’organizzazione fascio-nazi-pazzo-reazionaria – insegna che, se si ha reale necessità di mutuare un messaggio, di farlo arrivare chiaro e forte, ogni mezzo è utile, tranne la violenza o l’ingaggio facile; il motivo della manifestazione, di certo, non risalterà in un contesto battagliero, bensì in uno pacifico ed ordinato, oggi giorno soprattutto. Un po’ come “se tutti parlano, non parla nessuno”, caratteristica cucita addosso all’epoca contingente. La modernità ha infiacchito decisamente gli animi, ha riempito di fragilità e timore l’agire umano, sempre troppo in bilico, sempre sul filo del rasoio, sempre con una spada di Damocle sulla testa; oggi non è caduto nessuno ma c’è mancato un pelo. Si riproducono continuamente dicotomie assurde, cariche d’ansia, quasi angoscia che rendono l’aria irrespirabile e le menti confuse. Se dai piani alti, in virtù di questo meccanismo da estremo neutralismo, non arrivano prese di responsabilità, il popolo s’ammazza come può. La Polizia, “Primi dirigenti” ed agenti, non sa più come muoversi, schierarsi, respirare, agire, parlare, pensare.

I manifestanti, non sanno più se torneranno a casa con la testa sulle spalle. Biasimare qualcuno in questa storia? Impresa ardua, veramente ardua. Se dopo ogni forte curva non si da una vigorosa accelerata per stabilizzare l’automobile, essa sbanda e continuerà a farlo, tornante dopo tornante. La casa di produzione non avrà alcuna responsabilità, ti dirà che sei tu a guidare male, così, a rimetterci la pelle sono coloro che sono a bordo. Certo è che, comunque, chi guida deve sapersi regolare e chi gli sta vicino deve avere il compito di redarguirlo ad ogni leggerezza commessa guidando. Di sicuro c’è solo che la Polizia di Stato, immensa capra espiatoria since “anni di piombo”, opta da sola per una nuova autoregolamentazione tecnica, che nei prossimi giorni sarà sottoposta all’attenzione della Camera dei Deputati, la casa produttrice del veicolo insomma. “Il provvedimento riguarda tutte le attività della polizia, però l’attenzione è ora puntata sul capitolo dedicato ai cortei. Il fine è evidente: evitare il contatto diretto con i manifestanti e così limitare al massimo l’uso della forza.

Viene infatti ribadita e dettagliata la necessità di lasciare ai manifestanti la cosiddetta «area di rispetto» e cioè una distanza congrua dai reparti in assetto antisommossa proprio per evitare che si entri facilmente in contatto. Il lavoro più approfondito svolto in questi mesi ha riguardato tutti gli strumenti in dotazione agli agenti che – in casi di estrema concitazione oppure di scontro – possono diventare mezzo di offesa come i manganelli, gli sfollagente, le manette. Ma pure quelli utili a ricostruire quanto accaduto durante eventuali incidenti, come le telecamere montate sulla divisa che i poliziotti hanno chiesto e ottenuto proprio per poter documentare gli scontri” (Corsera)

L’era del poliziotto bionico sta per arrivare. Non solo per la telecamera e la nuova divisa futuristica, anche per i comportamenti da “extrema ratio” costante che deve mantenere, perdendo un aspetto fondamentale in attività di controllo e gestione, anche dell’Ordine Pubblico: l’umanità. Insomma, la capra espiatoria continua nella sua metamorfosi. Però, riflettendoci bene, le cose in questa coppia non vanno proprio a dovere. Lui, la Polizia, cambia per non rompere il rapporto, muta, a buon viso o a muso duro ma lo fa. Lei, “la” manifestante, si fa un po’ desiderare, perché diciamocelo, non sempre si comporta proprio a dovere, ovviamente senza generalizzare. Alla Polizia viene richiesto ancora di più, rispetto ad oggi, “nell’analisi preventiva, con la valutazione sulle componenti che scendono in piazza proprio per poter modulare al meglio il dispositivo di sicurezza. E così distinguere le frange estreme da chi invece cerca soltanto di far valere i propri diritti”. Un’impresa faraonica, se si pensa che già ora viene svolto in maniera estremamente dettagliata, con la messa in piedi di dinamiche e protocolli accuratissimi, con indagini antecedenti di mesi ad ogni importante corteo e se si tiene soprattutto conto del fatto che chi è in divisa è riconoscibile, chi si infiltra per danneggiare, il pazzo, l’estremista, il macellaio, quasi mai e quasi mai, ve lo farà vedere la stampa di regime – per usare un termine retrò adatto all’occasione –

Dunque, come sognare uno scenario di piazza idilliaco? Riscoprendo il buon senso comune ed il vero significato delle idee che diventano azione tra vie e vicoli. Lui, il buon senso per ristabilire un legame di coppia decisamente logoro ce lo sta mettendo, ora aspettiamo quello di lei, di ogni gruppo di protesta, del manifestante – sempre senza generalizzare, per carità di Dio – nell’attesa che finisca l’imbecille mantra della documentazione degli scontri da parte dei manifestanti con appositi servizi fotografici ed accurati video in slow motion, vizietto rosso, trito e ritrito, anche questo, since 1968. A cosa servirebbe farlo se si è scesi in piazza pacificamente? La Polizia non tira manganellate in un contesto statico e sereno e se lo fa, se ne individuino e puniscano i responsabili. La Polizia non tira manganellate in un contesto statico e sereno chiedetelo a chi, come l’autore di queste riflessioni, era al corteo nazionale di Roma, con più di ventimila presenze, de “La Destra” di Storace nel 2012. Un lungo serpentone di cori e proteste, ordinato e coerente, fino al comizio finale. La Polizia? Qualche agente all’inizio, qualcuno alla fine, senza casco, ne manette e con i commercianti che tiravano su nuovamente la serranda del negozio in totale tranquillità. Solo un esempio su tanti.
Che si ritrovi il buon senso, allora, e magari la si smetta con i momenti di gloria e di pantomima. Farebbe bene alla coppia.

Emanuele Ricucci | novembre 4, 2014 alle 11:32 am | Categorie: Dall’Italia | URL:http://wp.me/p3RTK9-5HQ

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