L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
A lato IL RABBINO SKORKA, compagno di Bergoglio, predica in Santa Maria di Trastevere (occupata dai sincretisti di Sant’Egidio)
Il cosiddetto «Catechismo della Chiesa Cattolica» CCC. descrive, sotto il nº 675 «L’ultima prova della Chiesa»: «Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. (Lc 18, 8; Mt 24, 12) La persecuzione che accompagna il duo pellegrinaggio sulla terra (Lc 21, 12; Gv 15, 19-20) svelerà il «Mistero dell’iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo», cioè di uno pseudo messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne (Cf. 2Ts 2, 4-12; 1Ts 5, 2-3; 2Gv 7; 1Gv 2, 18-22).»
CCC nº 676. «Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento che al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico, anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del Regno futuro sotto il nome di «millenarismo», soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato «intrinsecamente perverso» (Cf. Lettera enc. «Divini Redemptoris» di Pio XI; «Gaudium et Spes» 20-21 del V2.
Già mi è accaduto di ricevere qualche commento a un mio articolo citando questo testo del CCC per dimostrare quanto esso sia fedele alla Tradizione della Chiesa e perfino fedele alla sua opposizione al comunismo «intrinsecamente perverso».
Ebbene, è dimostrato che la chiesa del Vaticano 2º, che si vuole esprimere in questo suo «catechismo», sia sceso a patti col comunismo e proprio quello sovietico ateo nell’apice del suo anticristianesimo. Si veda l’accordo di Metz e si dica se durante quelle sedute non sia stata avversata ogni denuncia del comunismo e perciò tenuta nel cassetto la «Divini Redemptoris», come «enciclica proibita»
Riguardo alla «Gaudium et Spes» (GS) del V2, vediamo quel che dice per capire se è estranea o affine all’accusato «Mistero dell’iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità».
Ora, nel leggerla, a partire dal nº 19 si constata che si vorrebbe far derivare la dignità umana dalla libera scelta e delle convinzioni personali. La condizione è che l’uomo si liberi però da tutte le schiavitù di passione. Come? Con la liberazione della sua coscienza? Certamente il nostro innato appetito intellettivo che cerca la felicità, che è il bene, si manifesta con la libera volontà. Ma non siamo liberi di decidere cos’è bene. Così una coscienza mal formata può guidare quest’appetito al male, considerandolo il suo bene. Tale giudizio proprio soggettivo, libero dalle norme oggettive del bene, è un male che non può che degradare la dignità umana.
Il ragionamento svolto dalla GS antepone il soggettivo all’oggettivo, il giudizio personale alla legge positiva. Come se la dignità di Adamo ed Eva derivasse dalla libertà di cogliere il ftutto proibito, per perseguire ciò che credevano essere bene, ma era l’atto proibito che solo poteva portarli al male. La loro dignità consisteva nell’evitarlo, reprimendo la loro passione, in vista del Bene rivelato da Dio. Per quell’atto si resero indegni di rimanere in Paradiso. Nello stesso modo, per ogni uomo la vera dignità sta nella sottomissione al Vero e al Bene, da cui la libertà nel delitto e nell’errore può solo allontanare, confermandosi così l’indegnità dell’uomo decaduto all’origine. Al contrario si va verso la libertà di coscienza e di religione; ecco la genesi della «Dignitatis humanae»! Essa presenta le azioni operate sotto coazione esteriore, qualunque essa sia, anche quella volta a far osservare nel foro esterno la legge morale oggettiva, come contraria alla dignità dell’uomo. Ciò è erroneo e implicitamente condannato come eretico, nelle proposizioni 4 e 5 del Sinodo di Pistoia (Dz 2504-2605); e rientra in pieno nella falsa concezione della dignità umana condannata da San Pio X (NChA). Idee avverse al ricorso alla coazione per far rispettare leggi legittime, hanno carattere radicalmente sovversivo. Giustificare la contestazione delle stesse leggi significa contestare lo stesso principio dell’autorità, perciò l’Autorità divina. Se Dio non esiste tutto è permesso! Ma la GS cerca il modo di battezzare perfino l’ateismo:
- GS. 20a) L’ateismo moderno si presenta spesso anche in forma sistematica, secondo cui, oltre altre cause, l’aspirazione all’autonomia dell’uomo viene spinta così avanti da fare difficoltà nei riguardi di qualunque dipendenza da Dio. Quelli che professano tale ateismo, pretendono che la libertà consista nel fatto che l’uomo sia fine a se stesso, unico artefice e demiurgo della propria storia…
Il falso concetto per cui l’uomo mantiene la dignità originale perché libero anche nell’errore condiziona ogni parola del Vaticano 2º. Esso non può esimersi dal censurare l’ateismo, ma, giustificando la reazione critica degli atei, trova il modo d’accusare i credenti! L’affermazione che il germe dell’ateismo risiede in cause diverse, e non in una causa originale, insieme all’uso della formula genesi dell’ateismo, svela l’intenzione di negare il legame tra ateismo e Peccato originale. Sembra paradossale, ma è invece sintomatica della volontà d’esprimere una novità per la dottrina cattolica derivata dalla Genesi. A questo revisionismo scritturale si aggiunge la revanche dei chierici, che, accusati sempre di essere, dando cattivo esempio, responsabili dell’apostasia di molti, approfittano proprio del V2 (che sta demolendo la fede) per accusare i cattivi credenti d’essere causa di ateismo.
Il peccato di ateismo deriva, come tutti i peccati, dal Peccato originale, per cui i primi genitori fecero la conoscenza sperimentale del male. Ci sono molte forme di ateismo: teorico e pratico, generale e speciale. Ma c’è pure il deismo. Perciò alla negazione di Dio dovrebbe seguire la domanda – quale Dio? Negando gli attributi divini di persona e di trascendenza, si nega il Dio onnipotente il cui volere regge l’ordine universale, il Dio provvidenziale e misericordioso. E la ribellione alla sua Parola è già il primo passo verso la Sua negazione.
In tal senso i primi genitori non hanno creduto nel Dio Amore, come si era loro rivelato.
L’ateismo moderno e sistematico deriva dalla ribellione tesa ad affermare l’autonomia della coscienza umana, per cui la libertà consiste nel fatto che l’uomo sia fine a se stesso, non ‘solo artefice e demiurgo della propria storia’ ma ora, con tali idee, anche del proprio concetto di Dio e di religione.
La GS descrive la mentalità assurda che deriva dall’ateismo. Ma se tale mentalità pretende di farsi educatrice, più che assurda diviene perversa. E questa è la norma dei moderni governi democratici. Contro tale pericolo per le anime si pronunciò costantemente la Chiesa Cattolica in passato. Lo ricordò durante il Vaticano 2º il card. Florit, accusando questo testo: “che non dice abbastanza fortemente che la natura dell’ateismo è perversa, e non è possibile nessuna conciliazione con esso; ogni collaborazione è pericolosa… è il problema del male la grande obiezione a Dio”.
E Mons. Elko proseguì: “Lo schema sembra scusare il materialismo ateo; ma è proprio esso che provoca la rovina dell’ordine sociale. È una peste che bisogna condannare, altrimenti i secoli futuri ci rimprovereranno la nostra pusillanimità”. Eppure lo ‘schema 13’ fu approvato per intero e il Vaticano 2º, con la sua dichiarazione Dignitatis humanae, stava per pronunciarsi a favore del diritto all’ateismo e di ogni libertà di religione, che è alla radice delle perverse libertà politiche che la GS 20 descrive.
I Papi sempre insegnarono che il danno è già nei governi che separano lo Stato dalla Chiesa. Dichiara Leone XIII nella Lett. È giunto: “La Chiesa senza lo Stato è un’anima senza corpo. Lo Stato senza la Chiesa è un corpo senz’anima. I princìpi liberali conducono all’indifferentismo dello Stato riguardo la Religione, che è ‘ateismo senza il nome’. Noi abbiamo dimostrato come è erronea la dottrina di quelli che sotto il nome seducente di libertà di culto proclamano l’apostasia legale della società, separandola così dal suo Autore divino”.
- GS. 21a – La Chiesa, …non può fare a meno di riprovare, come ha fatto in passato (DR), … tali perniciose dottrine ed azioni che contrastano con la ragione e con l’esperienza comune degli uomini e che degradano l’uomo dalla sua innata grandezza. b) Si sforza però di scoprire le ragioni della negazione di Dio che si nascondono nella mente degli atei, e, consapevole della gravità delle questioni suscitate dall’ateismo e mossa da carità verso tutti gli uomini, ritiene che esse debbano meritare un esame più serio e più profondo.
Ma qui la posizione della Chiesa conciliare di condanna dell’ateismo di stato, terribile ostacolo alla formazione dei giovani a causa della diseducazione religiosa, è mutata nel suo opposto, cioè si spiega che la religione non vuol essere d’ostacolo all’edificazione di una città terrena, anche contro Dio.
Tale mutazione segue la politica religiosa iniziata dopo la II Guerra mondiale da intellettuali attorno alla rivista Esprit e al suo animatore, Mounier.
Questa influenza si estenderà alla rivista polacca Znak, cui collaborava Karol Wojtyla.
Spiega il filosofo Del Noce (Il problema dell’ateismo, Il Mulino, Bologna, 64) che essi presentano l’ateismo in forma positiva e ottimistica, un ateismo con buone intenzioni, fecondo e purificatore. Perciò, “La più gran parte delle forme di pensiero religioso… è caratterizzata dall’idea… di ateismo purificatore“. Ne conseguono perciò: “La scoperta del male e rivolta contro di esso in nome della morale;… distruzione degli idoli filosofici…, distruzione tale che rende impossibile la riaffermazione del pensiero religioso nelle forme di panteismo, di cosmologismo, di Teodicea giustificante …”.
L’ateismo, visto come la critica radicale di ogni idolatria o assoluto umano o antropomorfismo, sarebbe la reazione legittima della teologia negativa, il momento della “morte di Dio”, preludio della sua risurrezione. Il “pensiero”, secondo gli autori della GS, dovrebbe assumersi la verità di questa ribellione. Lo sforzo di comprensione dell’ateismo fu intrapreso dal V2 con vistose conversioni, non di comunisti, ma di conciliari in cattocomunisti, che resero la loro religione una sussidiaria tra le animatrici della democrazia universale. Per arrivarci è bastato negare che l’ateismo implica la negazione di una norma precedente impressa nella coscienza, e perciò la negazione di un ordine morale trascendente l’uomo: il «peccato filosofico» condannato da Alessandro VIII (Dz 1290).
- GS. 21c) La Chiesa crede che il riconoscimento di Dio non si oppone in alcun modo alla dignità dell’uomo, dato che questa dignità trova proprio in Dio il suo fondamento e la sua perfezione… g) La Chiesa, poi, pur respingendo in maniera assoluta l’ateismo, tuttavia riconosce sinceramente che tutti gli uomini, credenti e non credenti, debbano contribuire alla retta edificazione di questo mondo, entro il quale si trovano a vivere insieme: il che non può avvenire certamente senza un sincero e prudente dialogo. Essa perciò deplora la discriminazione tra credenti e non credenti che alcune autorità civili ingiustamente introducono, non volendo riconoscere i diritti fondamentali della persona umana. Rivendica, poi, in favore dei credenti una effettiva libertà, perché sia loro consentito di edificare in questo mondo anche il tempio di Dio.
È vietato proibire e discriminare! Questo motto delle rivoluzioni del ‘68 già aleggiava nel Vaticano. Ma il fatto è che proibire è necessario per il rispetto della giustizia, così come discriminare, in quanto significa distinguere, è una necessità legale quanto religiosa; la religione che si ritiene vera discrimina radicalmente le altre come false. La stessa identità religiosa deriva da tale discriminazione, così come la sua autenticità implica la separazione da chi nega il diritto del Creatore sulla creatura, onde la discriminazione religiosa è onnipresente nelle Sacre Scritture. Il primo comandamento del Dio zelante è: ‘non avere altri dèi di fronte a Me’ (Dt 5, 7). Ma la rivoluzione egualitaria detesta le distinzioni e ha suscitato orrore per esse. Così fu nel Vaticano II, come si vede, e così seguì nel mondo. In Italia, per esempio, nell’onda di ripudio dell’idea di discriminazione, si approvò il 26.4.93 un Decreto-legge, firmato da Amato e dai democristiani Mancino e Conso, per punire con pene draconiane, “chi, in qualsiasi modo… incita alla discriminazione per motivi religiosi“, considerata un delitto!
“A questo punto, è chiaro che il cristiano – ma si badi bene, anche il non cristiano! – non potrà più condannare, ad esempio, il satanismo… né biasimare la pratiche e i cultori della magia nera e della stregoneria… né potrà ritenersi al sicuro, dagli inesorabili rigori della nuova legge, chiunque si permetta di censurare la teoria e la pratica della poligamia e dello schiavismo, professati dagli islamici, e la loro dottrina della gihad, o guerra santa… In siffatto ordine di idee, non si vede come sarà possibile consentire la ristampa e la diffusione dell’Antico Testamento… che definisce demoni le divinità adorate dai pagani… o del Vangelo, in cui Gesù definisce i farisei razza di vipere, o li accusa di avere per padre il diavolo (Gv 8, 44)” (C. A. Agnoli).
Solo una tirannide totale potrebbe sopprimere ogni discriminazione, divenendo la discriminazione totale, metafisica: lo stesso criterio di bene. Ma la legge deve discriminare l’illegalità; la giustizia l’ingiustizia. Non dovrebbe la religione discriminare gli ateismi, e il cristiano quanto è anticristiano? Seguendo il testo della GS, come potrebbero i cristiani, che hanno in mente le parole divine: “Se non è il Signore ad edificare la casa invano lavorano i costruttori, se non è il Signore a difendere la città invano vigilano le sentinelle”, edificare il villaggio globale che discrimina proprio il Signore?
La GS ha dovuto perciò raggirare questa contraddizione, che negherebbe esplicitamente la stessa religione, per continuare a proporre un nuovo ordine globale. Ecco come essa crede di aver risolto il dilemma: i cristiani, dopo aver contribuito all’edificazione di questo mondo insieme a coloro che lo vogliono senza Dio, rivendicano la libertà, perché sia loro consentito di edificare in questo mondo anche il tempio di Dio. In altre parole, i cristiani dovrebbero chiedere un permesso per la Religione nella città del mondo, per i loro meriti lavorativi! E così ha discriminato proprio il Cattolicesimo, come fa ora Bergoglio in nome del ‘concilio’!
Notizie del giudeo-cristianesimo, nuova religione conciliare
Il 24/6/1985 i capi conciliari approvarono il documento ufficiale del Vaticano di invito ai cristiani affinché, insieme agli Ebrei, “preparino il mondo alla venuta del Messia”. Invito che è inserito nel ‘nuovo catechismo’ (n. 840) perché Giovanni Paolo preparò l’unione delle ‘religioni’, specialmente con quella dei “fratelli maggiori”!
In verità, il Signore è venuto per convertire i popoli, prima di tutti il popolo eletto a riceverLo. Ma in questo nuovo catechismo conciliare (CCC), ispirato alla Nostra Aetate, c’è non solo l’apologia dei farisei, ma al nº. 840 si arriva a dire che: “quando si considera il futuro, il popolo di Dio dell’Antica Alleanza e il nuovo popolo di Dio tendono a fini analoghi: l’attesa della venuta (o del ritorno) del Messia”. La Fede nella venuta di Cristo e quella del Suo rifiuto avrebbero fini analoghi! Quindi la conversione degli Ebrei non farebbe parte della dottrina di Cristo secondo il “nuovo cristianesimo ecumenista”! Se queste non sono proprio quelle imposture religiose estreme di cui parla lo stesso CCC, ci sarebbe da domandare cosa si deve aspettare: forse un anticristo che sputi fuoco dalla bocca e fumo dalle narici? Non sarebbe meglio credere a Mons. Lefebvre che, dopo aver costatato che in Vaticano siedono quelli che non riconoscono, ma scoronano la Verità, si è deciso a consacrare quattro vescovi perché “in Vaticano ci sono degli anticristi”?
Allora, quanto detto nel CCC si applica in pieno: «Mistero dell’iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. È la massima impostura religiosa: quella dell’Anti-Cristo». Sì, si applica in pieno alla chiesa conciliare che mette in atto quanto profetizzato come «guaio» degli ultimi tempi.
Chiesa della Sacra Familia de Inverness (Illinois) celebra il Yom Kippur, ocultando le immagini del Signore e la Sua Via Crucis. Il rabino Taron Tachman, della congregazione riformata Beth Tikvah, affermò che i suoi anziani non avrebbero potuto immaginare tale possibilità che per il parroco Terry Keehan è stato qualcosa di “spiritualmente potente”.
http://www.cfnews.org/page88/files/4d0f33521f7ba4b818f74c35a2a0ed1c-274.html
Nella diocesi francese di Saint-Brieuc, il suo vescovo Mgr Denis Moutel, ha eletto il 28 settembre come “giorno per la sveglia dei cristiani al giudaismo”, con tanto di orazioni ed inviti.
Come si vede da questi esempi, che non riflettono altro che l’apostasia romana di marca giudaica, si può accomunare imperterriti, gli altari e le preghiere di chi dovrebbe rendere culto al Sacrificio del Signore, Dio venuto in carne, con quanti lo negano indicandoLo come impostore! Se questo non è l’abominio della desolazione nel Luogo santo, cos’altro si deve aspettare da tale spirito anticristico?
Signori,
vi prego cortesemente di ritornare nell’organico, in senso scientifico.
L’uomo e la donna non sono MAI stati liberi E MAI LO SARANNO.
L’umanità è ancor oggi afflitta da molte superstizioni appunto perché ogni singola scienza comporta ancora molte lacune inesplicabili dalle quali nel passato sgorgarono ogni sorta di miti, fantasie e mistificazioni, e nel presente sgorgano ogni sorta di concetti, tesi, antitesi, teorie, più nuove fantasie.
L’ANTROPOLOGIA avrebbe dovuto dimostrare che la Genesi non è un libro di scienza, data l’impossibilità di generare da una singola coppia, cinque ceppi razziali GENETICA-mente differenti gli uni dagli altri.
“… VENGA IL TUO REGNO, COME IN CIELO COSI’ IN TERRA …”.
Quale sarebbe la differenza tra profetizzare e prevedere? Meglio ancora, tra predire ed estrapolare?
Abbiamo nella Storia diversi tentativi di civilizzazione senza mai raggiungere la CIVILTÀ .
Perche? La risposta ce la dette la mente organica del grande Marcel LeFebvre:
“LA FEDE È L’ADESIONE DELL’INTELLETTO ALLE LEGGI DI DIO”, ma quali sarebbero queste leggi di Dio se non le leggi fisiche della Natura creata intelligentemente. L’uomo e la donna non sono LIBERI, ma altamente e totalmente condizionati dalla fame, la sete, da malattie fisiche e mentali, disfunzioni genetiche, terremoti, maremoti, alluvioni, eruzioni, erosioni, siccità, gelo, flagelli, pestilenze … eccetera … che affliggono tutti i popoli del mondo e che nessun uomo potrà mai eliminare, ma solo contrastare per sopravviverle.
Il dualismo tra il Bene e il Male si perde nella preistoria e viene smontato dal fatto che i nostri sensi ci comandano di -stare bene-, altrimenti non andremmo a consultare un dottore quando stiamo male, sia fisicamente che psicologicamente. Neppure ci sarebbero grandi rivoluzioni quando lo “stare male” affligge intere popolazioni. Le grandi rivoluzioni del passato non avrebbero preso piede se la gente avesse goduto dei frutti del lavoro senza essere sfruttati e tassati dall’ “elite”
Quindi lo -stare male- è una situazione provvisoria nel tempo e nello spazio, non voluta dalle Leggi di Dio, ma dalle leggi dell’uomo, le stesse leggi di sfruttamento ed usura che si ripetono nella Storia, create per dare PRIVILEGI a imperatori, re, aristocrazie, caste, partiti, organizzazioni … che oggi chiamiamo “poteri forti”, gli stessi poteri chiaramente maledetti persino nei vangeli, vituperati nei secoli fino a Dante, e da molti altri studiosi, anche di religione ebraica.
Le leggi create dall’uomo devono per forza precludere le suddette leggi fisiche della Natura.
Per secoli gli editti di coniazione, cioè le quantità di metalli preziosi nelle monete erano sempre tenuti “segreti” da quasi tutti i reggenti e banchieri del passato, appunto per defraudare sia i loro popoli che altri reggenti (vedi “Money and Civilization” di Alexander Del Mar, numismatico di origine ebrea).
Il denaro comanda OBEDIENZA (pensateci bene), cosa che gli ebrei-sionisti hanno capito perfettamente e con intrighi ne hanno preso il controllo tramite le banche centrali, cosa che né Mussolini né Hitler capirono dato che come “dittatori” non presero il controllo del credito e del denaro, anzi stiamo oggi scoprendo documenti che la loro ascesa al potere fu finanziata da banchieri.
Sembra che anche i nostri politici eletti e non eletti non ne siano al corrente, oppure sono ben pagati per obbedire a sfruttare e SACRIFICARE i loro popoli. Ciò avviene in tutte le religioni, nessuna esclusa.
Questa “CRISI”, totalmente pilotata, sarebbe l’ennesima volta che si ripete nella Storia ed è passata l’ora di ammettere che questo sistema di emissione monetaria non ha mai funzionato e quindi una completamente nuova forma di emissione deve essere inventata seguendo le regole dettate dalle leggi fisiche della Natura e non dalle leggi animali della catena alimentare. I “diritti umani” non vengono dalla moralità, ma sono dettati dal DIRITTO di sopravvivere le suddette leggi fisiche della Natura.
Non esiste l’economia contabile, ma esiste l’ECONOMIA secondo le leggi dinamiche della Natura.
Le FUNZIONI del denaro e dello scambio dei prodotti del lavoro (INDUSTRIA) dovrebbero essere insegnate nelle scuole superiori, e DETTAGLIATE nella Costituzione della Repubblica italiana, appunto per limitare le leggi di sfruttamento e di usura disegnate dall’uomo e non da Dio. 340,000 giuristi in Italia tra legislatori, giudici, pm, e avvocati, che fanno leggi senza una minima nozione d’INGEGNERIA e tanto meno di geo-fisica, e che campano su milioni di crimini ripetitivi indotti da loro stessi; senza menzionare i banchieri e gli industriali che speculano con le loro leggi sulle stesse leggi fisiche della Natura (San Luca c11,v46 – c11,v52).
Dove vengono contabilizzati i miliardi di euro di danni subiti dai terremoti in Irpinia, Aquila, Modena, o dalle recenti alluvioni in Liguria, Veneto, Calabria … ecc. ?
Da oltre due mila anni non abbiamo fatto altro che BLATERARE sulle profezie senza mai ricercare ed estrapolare le verità storiche, in maniera particolare dalla rivoluzione inglese del 1640 ad oggi.
“… Che è più facile per un cammello il passare per la cruna d’un ago , che per un ricco l’entrare nel regno dei cieli”. [S .Marco e S. Luca dicono : “nel regno di Dio”].
Ẻ ovvio che per “regno” Cristo intendeva un ORDINE SOCIALE, o l’analogia con la “ricchezza” non farebbe senso riferendosi ad un “regno” dell’al di la, dopo la morte.
Quindi l’anticristo c’è stato dal momento che uccisero il Cristo, che riconobbe la struttura del POTERE già in vigore dai tempi dell’antica Babilonia almeno 20 secoli prima della sua nascita, e ancor prima dalle tavole scoperte a Kish 3200 anni a.C. Ed anche prima in Egitto c’era la stessa struttura di sfruttamento ed usura che abbiamo oggi.
Ammettere l’esistenza di Satana è ammettere l’esistenza di due divinità onnipotenti, quindi non siamo mai usciti dal paganesimo.
Saluti
Toni, tutte queste ERESIE e AMENITÀ per arrivare a cosa?
All’immanentismo? Al culto di Gaia?
Ciò che hai scritto potrebbe provenire benissimo da don Giorgio de Capitani!
Hai comunque fatto bene a scrivere che non SIETE mai usciti dal paganesimo, solo i pagani rifiutano l’esistenza dell’aldilà e credono che le leggi di Dio si risolvano soltanto nelle leggi della natura!
Ecco Toni il gran profeta che arringà dall’A alla Zeta !
Tutto è chiar nella sua mente dove tutto è onnipresente…
storia, fisica,meccanica sol con lui è la prammatica.
Tutti gli altri son nonnulla sol lui sa da quando è in culla !
Amen….
Per tornare a cose + serie, ringrazio ancora una volta Arai che analizza molto bene la impostazione eretica dei sunti conciliari che sono poi sfociati nelle eretico-encicliche dei papi a seguire.
Non si faccia confusione tra il “male” fisico inteso come conseguenza del peccato di origine e il “male” spirituale(minuscolo, diversamente si cade nel manicheismo), inteso come deriva etica dalla legge di Dio. Il secondo è il prodotto dell’azione di Satana e della risposta dell’uomo che, mercé il libero arbitrio, se ne rende responsabile. Così come non si faccia confusione tra il concetto di libertà dal male fisico, libertà o esenzione che non esiste, da quello intellettuale con cui l’uomo può “liberamente” decidere o per il Bene o per il male.
Toni ha pubblicato questo suo stesso saggio/commento sui miei due ultimi articoli. Dal suo tono «scientista» m’induce a pensare all’influenza di Bertrand Russel. Vorrei rispondere a tutto quanto dice per confortarlo, poiché il mondo che descrive, come quello del Russel, è angosciante. Rischio, però di annoiare, senza dire che gli amici hanno già puntualizzato sui temi centrali, come quello della libertà: dono di Dio. Allora vediamo quel che dice Toni all’inizio: “Vi prego cortesemente di ritornare nell’organico, in senso scientifico. L’uomo e la donna non sono MAI stati liberi E MAI LO SARANNO. L’umanità è ancor oggi afflitta da molte superstizioni appunto perché ogni singola scienza comporta ancora molte lacune inesplicabili dalle quali nel passato sgorgarono ogni sorta di miti, fantasie e mistificazioni, e nel presente sgorgano ogni sorta di concetti, tesi, antitesi, teorie, più nuove fantasie”.
Qui Toni cade nel tranello hegheliano per cui, tesi, antitesi, e sintesi, da metodo per arrivare alla conoscenza di una verità, diventa la sua stessa struttura, perciò senz’altra uscita per l’intelligenza alla ricerca di certezze. Si pensi che l’osannato Russel ha scritto un trattato, insieme all’altro «scienziato» Alfred Whitehead, «Principia Mathematica», in cui (per chi l’ha letto per intero), arriva solo alla conclusione – per “ritornare nell’organico, in senso scientifico” – che infatti 2+2=4.
Qui invece per me il trattato fondamentale iniziale è quello rivelato nella Genesi per cui, dopo molti secoli di storia, non vi è niente che una ANTROPOLOGIA seria avrebbe dovuto dimostrare se non la CERTEZZA DEL PECCATO ORIGINALE. Ma niente disperazione: il Signore ci ha messo rimedio e perciò noi da bambini preghiamo con forza: “… VENGA IL TUO REGNO, COME IN CIELO COSI’ IN TERRA …”.
Bravo Daniele! e, poi: non è forse Kurt Godel, colui che ha dimostrato che nemmeno in matematica c’è la certezza della scientificità?
È vero, come è vero che lo scientismo agnostico porti alla disperazione. In questo senso vale rileggere il Prologo a: Bertrand Russell, L’autobiografia 1872-1914, Longanesi 1969: «Le cose per cui ho vissuto – Tre passioni, semplici ma irresistibili, hanno governato la mia vita: la sete d’amore, la ricerca della conoscenza e una struggente compassione per le sofferenze dell’umanità. Queste passioni, come forti venti, mi hanno sospinto qua e là secondo una rotta capricciosa, attraverso un profondo oceano di dolore che mi ha portato fino all’orlo della disperazione.
Per prima cosa ho cercato l’amore, perché dà l’estasi, un’estasi così profonda che spesso avrei sacrificato tutto il resto della vita per poche ore di una tale gioia. L’ho ricercato anche perché allevia la solitudine, la solitudine paurosa che induce l’io cosciente a affacciarsi rabbrividendo sull’orlo del mondo per fissare lo sguardo nell’abisso freddo e senza fondo dove non c’è più vita. L’ho cercato infine perché nell’unione dell’amore ho visto prefigurato, quasi in mistica miniatura, il paradiso che santi e poeti hanno immaginato. Questo è ciò che io ho cercato e benché possa sembrare cosa troppo buona per una vita umana, questo è ciò che infine ho trovato.
Con uguale passione ho cercato la conoscenza. Ho desiderato di conoscere il cuore dell’uomo. Ho voluto sapere perché le stelle brillano. Mi sono sforzato di rendermi conto della potenza già intuita da Pitagora, che assicura al numero il dominio sopra il fluire delle cose. In parte, in piccola parte, vi sono riuscito.
L’amore e la conoscenza, nella misura in cui sono stati possibili, conducevano su verso il cielo. Ma la compassione mi ha sempre riportato sulla terra. Gli echi di grida di dolore risuonano nel mio cuore. Bambini che muoiono di fame, vittime torturate dagli oppressori, vecchi indifesi considerati dai figli un peso insopportabile, e tutto quel mondo di solitudine, povertà e dolore trasformano in beffa ciò che la vita dell’uomo dovrebbe essere. Provo lo struggimento del non poter alleviare questi dolori, e anch’io ne soffro. Questa è stata la mia vita. Trovo che sia valsa la pena di viverla, e la rivivrei con gioia se me ne fosse offerta la possibilità.
Bertrand Russell , un cattivo maestro .Tutto un’immano parlare per poi essere abbandonati nel deserto .Che menti poderose che hanno generato l’illuminismo ed il pensiero cripto-gnostico che serpeggia nell’epoca moderna
Bravo Arai Daniele nel evidenziare le eresie insite nella G.S. del V2. Ritengo che i papi conciliari siano degli anticristi. L’Anticristo deve ancora svelarsi e allora sarà veramente l’abominio della desolazione nel Luogo Santo? Se il mio pensiero è errato gradirei essere corretto.
L’abominio e la dissacrazione della casa di Dio: è ciò che ha previsto il salmo 78,1 ” O Dio, i pagani (i talmudisti) hanno saccheggiato la tua eredità ed hanno sporcato il tuo tempio. . .Aiutaci”
scusate se non ho capito, ma la G.S. del V2 sarebbe la Generazione Sodomita dei missili tedeschi ?
«Generazione sodomita» può essere una versione aggiornata della GS, poiché sia «adulterio» che «sodomita» hanno il loro preciso riferimento religioso nelle Sacre Scritture. Ad ogni modo qui l’abbreviazione è stata sufficientemente chiarita: «Gaudium et Spes» (GS) del V2», che non può essere altro che il demolitore Vaticano 2º, senza algarismo romano, per non essere confuso col Concilio Vaticano primo e unico, cattolico.