Quando, quasi un anno fa, Paul Krugman fece 6 interventi nel giro di 3 giorni che insistevano sulla posizione della Germania riguardo ai problemi macroeconomici dell’eurozona, perfino io pensai che forse stava un po’ esagerando, anche se non c’era nulla in quello che scriveva su cui non fossi d’accordo. Ma visto che la posizione tedesca si è dimostrata intransigente nei confronti dei continui problemi europei, mi sono ritrovato a fare la stessa cosa qualche mese fa (1, 2, 3, 4, 5, 6), anche se a un ritmo un po’ più lento. Ora sembra che tutto il mondo (a parte la Germania ovviamente) dica la stessa cosa: ecco un esempio particolarmente chiaro da Matt O’Brien.
Qui non discuterò la macroeconomia, la darò per scontata:
2) Ciò, unito all’austerità, ha portato alla seconda recessione europea, e l’austerità continua a essere una palla al piede per la domanda aggregata. Il principale sostenitore dell’austerità è la Germania.