di Arai Daniele
Vi è un tipo di commento sulla posizione di Suor Lucia riguardo al collasso nella Chiesa che si ripete e che, per la sua importanza, vale la pena di considerare qui. Si tratta di quanto ho pubblicato sulle differenze tra la posizione di Suor Lucia precedente alla decade di ‘60 e più precisamente a 1959, e “Suor Lucia” vista da lì in avanti, che lascia molti cattolici perplessi a causa di certe contraddizioni. Perciò ora si vede aumentare il numero di quanti preferiscono credere nella differenza fisica attestata da certe analisi fotografiche che indicano due persone diverse.
Ciò implica credere che tra le molte fandonie operate dal mondo conciliare vi sia anche l’avventurosa sostituzione della Veggente di Fatima per un’altra. Tale suora dovrebbe rappresentarla per ingannare la gente, specialmente sulla terza parte del Segreto, in quanto questa svela l’attuale paurosa apostasia del mondo conciliare!
Che cosa però avrebbero allora fatto della vera «Suor Lucia»? Essa sarebbe morta nel 1949, d’accordo con l’obituario delle Suore Carmelitane scalze che lo registra (nell’entrata 265), cioè che Suor Maria Lucia del Cuore Immacolato o Maria Lucia de Jesus dos Santos Rosa è morta nel Carmelo delle Carmelitane scalze di Coimbra, Portogallo, il 31 maggio 1949.
Un po’ della storia della religiosa Suor Lucia
Lucia inizialmente è stata Dorothea, quando ha rivelato la prima e la seconda parte del Segreto, cosi come redatto la sua terza parte del 1944. Desiderando una vita più raccolta per meglio adempiere alla missione a lei affidata dalla Madonna, ha chiesto e ottenuto di entrare nel 1948 nella clausura del Carmelo di Coimbra, dove ha preso il nome religioso di Suor Maria Lucia de Jesus e do Coração Imaculado.
E così risulta nei registri ufficiali del obituario del Convento delle Suore Carmelitane scalze di quel Carmelo, la sua morte il 31 maggio 1949.
Tale data, però, coincide col suo voto nel Carmelo. C’è da domandarsi allora se questa data non corrisponda in figura a quella in cui la Suora si dichiarava morta per il mondo! Il fatto è che la sua data di morte per tutti e per il Vaticano è il 13 febbraio 2005.
Prima di passare alla discussione sui dubbi riguardanti le «due Lucie» sollevati da molti e specialmente nel Nord America, devo ri-presentare la mia posizione di devoto mariano che, una volta pensionato come pilota di linea aerea, ho passato a ripetere ogni anno i viaggi estivi, da maggio a ottobre a Fatima. Così si può capire che sono in grado di approfondire molto di questa matteria tanto delicata sul posto. Infatti, ho creando con i miei la fondazione Pro Roma Mariana con questo scopo. Essa ha come sede una casa con cappella ad Aljustrel, villaggio dei Pastorelli, Rua 3 Pastorinhos, in una casa di pietra che fu proprietà dei parenti di Suor Lucia. Così, nel contatto con loro, facilitato dalla lingua portoghese (sono italo-brasiliano), ho fatto qui molte amicizie. Basta pensare che la mia vicina era Carolina, la sorella più vecchia di Lucia a chi, dato che era analfabeta, andavo a leggere le memorie della Figlia Lucia sul loro padre. Quanto ho avuto la lieta opportunità di conoscere sul posto ho già descritto in altri scritti, poiché ho avuto l’occasione di approfondire meglio delle questioni locali.
Quando il conosciuto «fatimita», rv. Nicholas Gruner, visitò Carolina ero presente per far da interprete. Di modo che, se da quella visita Gruner vuol comprovare che i parenti non potevano certificarsi della vera identità di Suor Lucia, perché essa parlava dietro la grata della clausura e sempre con più persone presenti, quel che io capì è che Carolina solo avrebbe voluto più riservatezza in quelli incontri, mai però ho sentito, né da lei né da altri anziani parenti il minimo sospetto sull’identità della Suora. Anzi, ora si sentono offesi che si sollevi tal sospetto. In tal senso ho pubblicato foto dei parenti affinché si possa vedere le somiglianze famigliari, sia nella statura che nel viso, come mostra la foto sopra della sorella più vecchia di Lucia, Maria dos Santos.
Su questo dubbio sollevato della presenza di una seconda «suor Lucia» per sostituire la vera, c’è da vedere specialmente il discusso articolo della Drª. Marian T. Horvat Phd, in ( http://www.traditioninaction.org/HotTopics/g12htArt2_TwoSisterLucys.htm ).
Non nascondo a nessuno che è riscontrabile nella testimonianza di Lucia delle evidenti contraddizioni a partire del 1958, quando lei è stata costretta dal vescovo di Coimbra a disdire quanto aveva detto d’importante a Padre Agostino Fuentes nella sua intervista con questo sacerdote, postulatore della causa di beatificazioni dei pastorelli Francesco e Giacinta. Tale intervista del 27 dicembre 1957, perciò mesi prima della morte di Pio XII, è straconosciuta perché pubblicata da questo Padre messicano, dopo aver presentato i suoi appunti sia al vescovo di Leiria-Fatima, sia al suo arcivescovo in Messico, ricevendone piena approvazione.
Nell’intervista la Veggente riferisce che la Madonna è molto triste perché viene trascurato quello che trasmette con angoscia per la salvezza di molti sui pericoli crescenti nella lotta che il diavolo stava per scatenare contro la Chiesa in quel momento storico. Eppure, ciò è quanto la Suora stessa vagamente smentì, dietro la pressione del Vescovato di Coimbra (o del Vaticano), smentito che fu pubblicato sui giornali.
Si badi bene, la data 1960, è quella in cui il «Terzo Segreto» sarebbe più chiaro, come Lucia spiegò nel 1955 al cardinale Ottaviani, allora Pro-Prefetto del Sant’Uffizio. Così si era presentata l’occasione per l’urgente comunicazione celeste avvertendo l’ora più cruciale per la Chiesa e per il papato, e quindi per l’umanità, che richiedeva particolari penitenze, preghiere e sacrifici dei fedeli.
«Fatti sul Segreto che sfida il Papato e sconvolge la Cristianità» è il sottotitolo del mio libro “Tra Fatima e l’Abisso” del 1988, presentato dal Vescovo Antonio de Castro Mayer e che inviai a Suor Lucia allora, portato in mano dalla sua nipote, Maria do Fetal. Il fatto che rende questo libro un testimone importante, a prescindere d’ogni suo merito, è che fu letto e non disapprovato da Suor Lucia. Ciò l’ho inteso perché il libro mi ha meritato la visita della nipote con un messaggio della Veggente affinché io accettasse tranquilamente la Chiesa (conciliare) e la sua gerarchia!
Suor Lucia nulla ha contestato riguardo al contenuto del libro, che ha considerato corretto, però, polemico! Cosa si poteva volere nelle circostanze di quel tempo in cui perfino la riunione delle religioni del mondo era avvenuta. Ma il libro contiene tutta la storia e il testo della sua intervista col Padre Fuentes. Dunque, si può concludere che essa era del tutto autentica con le parole riferite della Madre di Dio.
Ho raccontato in un altro libro l’episodio di tale visita presenziata dal Rv. Roberto Bellwood, inglese rosminiano della Messa tradizionale, e dalla suora francese Marie Lucie Fouchet. Essi hanno partecipato alla lunga amichevole discussione anche se polemica con Maria do Fetal. Comunque è rimasto assodato che quanto avevo scritto sul «caso» dell’intervista di Lucia a P. Agostino Fuentes e le infide iniziative per smentirla era reale. Non solo, è stato allora registrato che la Suora aveva ripetuto, circa l’incompleta consacrazione della Russia fatta da Papa Pio XII, che questa era ancora da fare. Eravamo nel 1988. In seguito ho avuto occasione di testimoniare sulle «istruzioni» del Vaticano per ordinare che la «consacrazione» fatta il 25 marzo 1984 da Giovanni Paolo 2º era quella buona secondo la richiesta e perciò, a proposito non si doveva più “disturbare il Santo Padre”!
Castigo della «seduzione» del supremo inganno
Il periodo per la testimonianza, in piena coscienza, di Suor Lucia si era chiuso con la «disdetta» dell’intervista a Padre Fuentes. Allora si apriva per lei il periodo di una nuova posizione condizionata da istruzioni superiori. E così anche per molti cambiava la considerazione riguardo al Messaggio di Fatima. Da allora gli approfondimenti sulle sue questioni sono rimasti esposti a un generale sentimento di sfiducia e a delle opinioni arbitrarie in materia, che evitavano le conclusioni più semplici e dirette perché spaventose.
Poiché il «Terzo Segreto» rappresenta nel contesto dell’intero Messaggio il «terzo castigo» (se i popoli non smettessero di offendere Dio), si pone la questione: quale rovina peggiore il mondo potrebbe meritare dopo le due terribili grandi guerre e la rivoluzione comunista? Che cosa poteva ancora accadere al mondo e alla Cristianità di più orribile? Solo se fosse il dominio dell’inganno supremo di un lupo sterminatore in veste di pastore; in altre parole, l’elezione papale di un tale nemico occulto che, accolto da tutti, aprisse la Chiesa ad ogni degrado.
Allora era difficile capirlo, ma ora è ben visibile l’opera che seguì l’apertura massonica della Chiesa, perpetrata daRoncalli, e continuata dai suoi successori di fino agli attuali obbrobri bergoglioni.
Si riveda la testimonianza di Lucia su quanto stava per succedere nella Chiesa secondo le parole della Madonna, ma perfidamente censurate dal concierge di quell’apertura massonica che neutralizzava ogni difesa della Chiesa. Si trattava di Roncalli, che ha preso il nome dell’antipapa Giovanni XXIII, perché il massone Jean-Gaston Bardet gli aveva predetto, già a Parigi, che sarebbe papa e si chiamerebbe Giovanni.
La realtà presente, che intreccia Fatima agli eventi riguardanti il Papato e alla nuova persecuzione subita dai cristiani ovunque, è direttamente rappresentata nell’eccidio virtuale del Papa della visione pubblicata nel 2000. Ecco come vedere il Terzo castigo del Terzo Segreto che si svolge come previsto nel tempo della «seduzione» del supremo inganno, i cui miasmi dilagano da Roma a Fatima. E si è visto nei fatti riguardanti il Segreto e Lucia, che tutto ai è fatto più chiaro nel 1960!
Si pensi solo a questo: dopo quell’elezione non è sorto solo l’enigma nella differenza di comportamento di una suora di clausura che dal 1958/9 in avanti ha avuto la coscienza condizionata dai suoi superiori. Tale cambiamento corrisponde cronologicamente alla macroscopica alterazione nell’attitudine di una moltitudine di fronte alle cosìddette «autorità conciliari». Solo l’inganno dell’ubbidienza assoluta davanti alla figura papale può essere stata la causa de tante alterazioni nel comportamento clericale, altrimenti inspiegabili. La locuzione latina dei Gesuiti – Perinde ac cadaver – era divenuta un dogma a servizio proprio della massoneria conciliare. E sono caduti in tale inganno migliaia di consacrati, da cardinali a vescovi, da preti a religiosi, che cambiarono addirittura di dottrina col Vaticano 2º di Giovanni 23 e successori, per ubbidienza!
Di tale pauroso inganno poco si parla poiché riguarda quasi tutti che ritengono ormai normale che l’unione con uno in veste papale equivalga comunque a una professione di fede. Si deve tener in conto di tale deformazione generale causata dall’idea d’ubbidienza assoluta, anche se chi predica da pontefice porta una altro strano vangelo. E qui si pone il dubbio che la Suora fosse davvero esentata da tale tendenza. Certamente il suo caso è diverso nell’ordine soprannaturale, ma non nell’ordine umano, che è prevalso ovunque con il dominio dei pastori conciliari, del credo umanizzato dal culto dell’uomo. Si pensi alla massa di credenti che non si accorge nemmeno più di tale differenza perché da molto segue un clero di naturalisti che sono i primi a ignorarla, se non a ridere di tale differenza. Un lavorio di corrosione spirituale partito dal massone che con un discorsetto notturno lasciò tutti a guardare la luna mentre tramava l’aggiornamento illuminista sul Sillon modernista!
Di tale lento ma inesorabile cambiamento può essere divenuta figura passiva la povera suora che, come mostra un video, fa la comunione in piedi di fronte a Giovanni Paolo 2º, più preoccupata in baciarli la mano che a raccogliersi nell’atto di grazia! Come è stato possibile tale cambiamento della Suora beneficiata dalla grazia dell’apparizione della Madonna, inviata da Dio per il bene degli uomini? Forse perché lei aveva l’idea che nessuno conosce meglio questo bene che il Suo Vicario. Quindi, una volta riconosciuto Giovanni 23, Paul 6º e successori come veri papi, non ci sarebbe più nulla da discutere; ogni inganno arriva a galoppo! È la logica stravolta per cui la verità su qualsiasi tema è riconoscibile solo da chi indossa vesti papali. Giovanni Paolo dice che lui è il papa del Terzo Segreto, quel vescovo vestito di bianco eliminato insieme a tutto il suo seguito? Allora anche l’assurdo è preso come certezza: perché l’ha detto chi è vestito da papa! Ecco che cosa succede alle coscienze plagiate dalle false somme autorità: sommi inganni!
La mia è la testimonianza di un cattolico andato ad abitare a Fatima nella fase finale della vita per capire meglio i fatti profetizzati nelle apparizioni di Maria, ma purtroppo ampiamente alienati. Si tratta di terribili verità che non si vuol vedere nei nostri tempi apocalittici.
Quando c’è fede soprannaturale, l’ubbidienza al Papa infallibile edifica la Chiesa. Ma poiché questa fede è stravolta l’ubbidienza può solo demolire le coscienze. Se fu un peso sulla santità di Lucia, è nel segreto di Dio. Che però determini l’apostasia generale, è di certo l’orribile realtà presente. Quando è che le coscienze si sveglieranno alla realtà della Profezia di Fatima? Concederà il Signore ancora tempo per rimediare al sommo inganno che ora devasta la Sua Vigna?
Chiedo cortesemente al Sig. Arai alcuni chiarimenti. Il messaggio di Fatima, nell’integrità dei tre segreti, era destinato alla conoscenza del mondo intero o del solo papa? In altre parole: fu affidato da suor Lucia al suo vescovo diocesano, oppure per mezzo di lui al papa? Se l’ipotesi di Solideo Paolini, che cioè il terzo segreto annunciasse l’elezione di un antipapa massone, fosse vera e se costui fosse non l’ultimo, ma il primo della serie dei papi conciliari, certamente il senso del messaggio dopo il 1960 sarebbe stato più chiaro, ma non paradossalmente in mano allo stesso antipapa, se egli stesso avesse dovuto pubblicarlo! Se dunque fosse stato Giovanni XXIII l’antipapa massone predetto, non avrebbe dovuto il messaggio essere pubblicato più sensatamente da un altro vescovo prima della morte di Pio XII? Mi sembra che la data del 1960 dovrebbe essere letta non come “terminus ante quem” non andava letta, ma come “terminus ante quem” non sarebbe stata capita chiaramente. Così le cose avrebbero più senso e risulterebbe del tutto logico il rifiuto di tutti i papi conciliari e postconciliari di rivelare il messaggio integrale che avrebbe sbugiardato loro stessi e il grande inganno del concilio. Ringrazio fin d’ora per i chiarimenti che vorrà darmi.
Obiezione esatta: la anomalìa che balza da tutta la vicenda riguardante la mancata consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria è la spia di un qualcosa che andrebbe spiegato. Giustamente: se i papi erano al corrente della redazione del segreto, la loro resistenza al comandamento della Vergine depone a favore dell’obiezione. E qui s’innesta la corrispondenza con quanto avvenuto in Francia dal 1789 in poi, 100 anni dopo la richiesta di Gesù (1689) di consacrare la nazione al suo Sacro Cuore, richiesta disattesa. Mi chiedo: cosa potrà avvenire dal 2017 in poi, un secolo dopo Fatima, un secolo durante il quale tutti i Papi, tutti, hanno evitato di adempiere il desiderio/comando di Maria?
Rispondo all’amico Benedetto:
Dalla storia del Segreto risulta che la sua terza parte, affidata da suor Lucia al suo vescovo diocesano che ne aveva richiesta la redazione, poteva essere letta da lui, che però non l’ha voluto fare. L’ha messa, quindi, in una busta sigillata, che nemmeno l’ausiliare e futuro vescovo di Fatima, Mons. Venâncio, avrebbe potuto leggere. Sulla busta, però, era scritto che poteva essere aperto alla morte della Suora o del Vescovo e allora affidato al Cardinale Patriarca di Lisbona. Questo era il Cardinale Cerejeira, che al corrente di tutto, ha più volte ripetuto pubblicamente essere stabilita la data oer la sua apertura: il 1960. Ecco che l’esistenza del ‘Terzo Segreto di Fatima’ divenne una notizia universale. E a questo punto il Vaticano intervenne con la visita del Cardinale Ottaviani a Lucia nel 1955 e la richiesta dell’invio della busta sigillata direttamente a Roma. Ciò non è piaciuto al Cardinale, che si è sentito emarginato. Fatto sta che la busta non era all’inizio destinata al Papa (di Fatima). Ad ogni modo risulta che Papa Pio XII aveva tale considerazione per il «Segreto», che lo teneva in camera, ma rispettando la data del 1960 per aprirlo – purtroppo non risulta che l’abbia fatto.
Non conosco la nuova ipotesi di Solideo Paolini, che cioè il terzo segreto annunciasse l’elezione di un antipapa massone. In certo senso è quel che dico in modo diverso collegando la visione del Segreto pubblicata nel 2000 – della virtuale «liquidazione» del Papa cattolico con tutto il suo seguito – all’elezione del modernista massone Roncalli. Per la legge della Chiesa tale elezione, una volta conosciuta la «fede» aliena di tale eletto, è nulla, con tutte le orribili conseguenze se questa nullità non viene presto riconosciuta. È questa realtà che oggi si vive tragicamente, ma che era più chiara giustamente dal 1960. Infatti, dal 1958 si vede la serie dei papi conciliari che imperversano, anche contro la comprensione del Messaggio profetico, non tanto paradossalmente in mano allo stesso antipapa. Il concetto per me è «emblematicamente in mano agli stessi antipapapi», per la semplice ragione che il fatto di aver «censurato» il Messaggio che riconoscevano portato da Maria, già diceva molto per chi avesse occhi per vedere! Così, la data del 1960 è letta come limite, “terminus ante quem” per “volontà della Madonna stessa”, secondo la Lucia di prima. Gli inganni vanno scoperti e rimediati dalla Fede della Chiesa. Questa mancava allora? Ecco che segue il castigo di veder trionfare l’impostura. E questa si svelerá anche nei pii tentativi di Giovanni Paolo 2º di valutare Fatima e realizzare la mancata consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, a causa di un chiaro rifiuto del Cielo. Il cattolico si dovrebbe domandare come mai Wojtyla ha provato tre volte a fare questa consacrazione e l’ha mancata proprio perché incapace di pronunciare il nome della Russia?
Per concludere con il puntuale commento dell’amico Luciano, posso ripetere con lui: “se i papi erano al corrente della redazione del segreto, la loro resistenza al comandamento della Vergine depone a favore… del collasso clericale. E qui s’innesta la corrispondenza con quanto avvenuto in Francia dal 1789 in poi, 100 anni dopo la richiesta di Gesù (1689) di consacrare la nazione al suo Sacro Cuore, richiesta disattesa.”
Distinguo, però, quanto già appartiene alla storia come «decapitazione» del Papato (per un lungo tempo). È evidente che tale castigo sia iniziato dalla morte di Pio XII ed è più chiaro nel 1960: l’occupazione e demolizione della Chiesa. Quindi, tale castigo segue la colpa da imputare alla Chiesa dei Papi di Fatima. Gli atri, da Giovanni 23 in poi sono giustamente il flagello meritato da tale mancanza.
Che cosa potrà avvenire dal 2017 in poi, un secolo dopo Fatima, un secolo durante il quale i Papi veri, hanno evitato di adempiere il desiderio/comando di Maria? In parte è già realtà storica avvenuta: abbiamo la serie degli antipapi, ossia degli «anticristi in Vaticano»!
Che Dio ci liberi e scampi dalla continuazione di tale flagello!
SANTA LUCIA, VERGINE E MARTIRE 13 DICEMBRE 2014:
Il nome di Lucia si trova unito a quello di Agata, di Agnese e di Cecilia nel Canone della Messa. Nei giorni dell’Avvento, il nome di Lucia annuncia la Luce che si appressa, e consola meravigliosamente la Chiesa. Lucia è anche una delle tre glorie della Sicilia cristiana; trionfa a Siracusa come Agata brilla a Catania, e come Rosalia cosparge dei suoi profumi Palermo. Festeggiamola dunque con amore, affinché ci sia d’aiuto in questo sacro tempo, e ci introduca presso Colui il cui amore l’ha resa vittoriosa sul mondo. Comprendiamo ancora che se il Signore ha voluto che la culla del Figlio suo apparisse così circondata da una schiera di Vergini, e se non si è contentato di farvi figurare gli Apostoli, i Martiri e i Pontefici, è perché nella gioia di tale venuta i Figli della Chiesa non dimentichino di recare alla mangiatoia del Messia, insieme con la fede che lo onora come il sommo Signore, quella purezza del cuore e dei sensi che nulla potrebbe sostituire in coloro che vogliono accostarsi a Dio.
VITA. – Benché il Martirologio geronimiano non dica che fu martire, la sua festa è segnata nel Sacramentario gregoriano e in quello gelasiano e il suo nome viene pronunciato nel canone romano e in quello ambrosiano. Senza numero sono i monumenti che testimoniano la venerazione dei fedeli verso di lei. San Gregorio, nel 597, parla d’un monastero di S. Lucia a Siracusa. Numerosi templi furono consacrati in suo onore nel mondo intero. I suoi atti tuttavia hanno, secondo parecchi autori, un carattere leggendario. Santa Lucia è nominata nelle Litanie dei Santi e in quelle degli agonizzanti. È invocata per guarire la cecità e il mal d’occhi.
Ci rivolgiamo a te, o Vergine Lucia, per ottenere la grazia di vedere nella sua umiltà Colui che contempli ora nella gloria. Degnati di prenderci sotto il tuo potente patrocinio. Il nome che hai ricevuto significa Luce: sii dunque la nostra fiaccola nella notte che ci circonda. O lampada sempre risplendente della bellezza della verginità, illumina i nostri occhi; guarisci le ferite che ha prodotte in esse la concupiscenza, affinché si alzino, al di sopra della creatura, fino a quella Luce vera che risplende nelle tenebre, e che le tenebre non comprendono. Fa’ che il nostro occhio purificato veda e conosca nel Bambino che sta per nascere, l’Uomo nuovo, il secondo Adamo, il modello della nostra vita rigenerata. Ricordati anche, o Vergine Lucia della santa Romana Chiesa e di tutte quelle Chiese che attingono da essa la forma del Sacrificio, poiché pronunciano ogni giorno il tuo nome all’altare, davanti all’Agnello tuo Sposo, al quale è gradito sentirlo. Spandi le tue benedizioni speciali sull’isola che ti diede la vita terrena e la palma dell’eternità. Conserva in essa l’integrità della fede, la purezza dei costumi, la prosperità temporale, e guarisci i mali che tu conosci.
da: dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico. – I. Avvento – Natale – Quaresima – Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 297-298
Ringrazio per le risposte ricevute. Dunque le cose starebbero come temevo. E’ probabile allora che il vescovo diocesano di Fatima e lo stesso Patriarca di Lisbona, a conoscenza del contenuto del terzo segreto, che noi supponiamo parlasse di un antipapa massone, per non creare problemi col Vaticano ed entrare in conflitto col papa di turno, abbiano preferito tacere e stare a guardare, rinviando di anno in anno la pubblicazione, fino a quando, nel 1955 il messaggio fu sequestrato dal cardinal Ottaviani e poi, dopo il 1960, letto privatamente e occultato da papa Giovanni. Alla luce di queste considerazioni diventa realistica e più accettabile la testimonianza radiofonica di padre Malaki Martin che, riferendo l’episodio a cui aveva assistito, in cui Roncalli fece leggere e tradurre il terzo segreto di Fatima, dice che il papa sbiancò in volto e svenne. Ovviamente si sentì smascherato, ma ritornato in sé, sigillò tutto vietando che se ne parlasse ancora…
dopo il massone bergamasco è arrivato il perito chimico argentino … l’alchimia ribolle …
Infatti, dopo decenni d’avvelenamento conciliare con la torta papale, è l’ora della sua ciliegina all’arsenico: Bergoglio, per quanti giuravano sul sapore cattolico di tale pasticcio!
Mi chiedo tuttavia come mai il cardinal Ottaviani, che era al corrente di tutto, non sia intervenuto di persona per pubblicare il segreto a tempo debito, oppure dopo per bloccare il conclave, denunciare il concilio e quanto stava accadendo. Non era solo: con lui altri cardinali e vescovi sapevano e hanno taciuto. Perché?
Il cardinale Ottaviani – Dio lo abbia in seno – ha tenuto, durante il Concilio, purtroppo, un atteggiamento remissivo, defilato e poco coraggioso, diversamente da Mons. Lefebvre. Probabilmente, già avanti con gli anni, gli son mancati, davanti al crollo delle strutture portanti della Chiesa, quella santa vitalità e quel santo ardore necessarii se non ad impedire, quanto meno ad arginare la valanga. Lo stesso dìcasi del card. Siri che, accusato di debolezza davanti all’arroganza franco/olandese/tedesca, rispose che non si era esposto per tema di agitare troppo le acque. Io ho conosciuto a Genova, negli anni ’50 e, poi, tramite gli scritti, il card. Siri e, sinceramente, mi sarei aspettato qualche suo forte intervento. Timore? Viltà? Prudenza? Resta il fatto che tacquero in molti, essi che erano maggioranza, lasciando alla minoranza progressista, sostenuta dal Papa, campo aperto.
Tutta l’opera del maledetto Vaticano 2º, dal primo all’ultimo giorno, fu quella degli «anticristi a Roma» che sostennero i loro invitati demolitori di fronte al crollo di una massa di consacrati atterriti da tale fenomeno inaudito. I migliori si limitarono a qualche reazione di rito, ma sempre per non dispiacere ai sommi «anticristi» insediati! Ma per caso il piano di «mutazione conciliare» di quelli di allora era diverso da quello dei loro successori che Mgr Lefebvre, ventisei anni dopo, descrisse come «anticristi in Vaticano»? E dopo qualcuno resta ammirato di Lucia trascinata da tale diluvio spirituale, la cui causa strumentale – il Papato ribaltato – molti come noi ci misero anni a capire, mentre molti altri non vogliono crederci neanche vivendo l’attuale tsunami mentale dello sterminatore Bergoglio! Costui sarebbe ancora il «loro papa» (all’arsenico!).
Se il Sig. Arai volesse mettersi in contatto col Dott. Solideo Paolini, può servirsi facilmente del suo sito: http://www.cattolicitradizionalistimarche.org , dove troverà anche articoli attinenti le sue posizioni su Fatima e i riferimenti agli studi pubblicati sull’argomento.
Grazie a Benedetto. Un contatto con Paolini l’ho già avuto. Le sue informazioni hanno un’importanza relativa, come quella contraddittoria di Capovilla. Mi domando se lui si aggiorna con i miei scritti, che forse lei potrebbe segnalarli.
Il sindaco che ha partecipato alla S.Messa per Priebke ora si fa paladino di Scientology… Che tristezza….. Invece di parlare dell’unica soluzione: il ritorno alla Regalita’ Sociale di Nostro Signore Gesu’ Cristo. Viva Cristo Re.
Dalle analisi di alcuni commentatori e racconti aggiunti, di fatti avvenuti, si comprende quindi come la debolezza di papi e cardinali, permise il tracollo della Chiesa verso il concilio VatII e le sue devastanti conseguenze. Di tali conseguenze non è ancora riempito “il tino”.
Ricordo che Ezra Pound , poeta e scrittore “estroso” ma onesto, scrisse una lettera a Pio Xii accusandolo di essere troppo filo-ebraico, forse per avere avuto un padre banchiere.
Non so dire quanto fosse vero e ritengo che l’ultimo papa vero, abbia svolto un ottimo ruolo di difesa degli ebrei, contro il desiderio hitleriano di portarli tutti via.
Questo suo atteggiamento, così fermo sempre contro la superbia nazista, permise probabilmente a tanti ebrei di convertirsi così come accadde al rabbino capo di Roma,Eugenio Zolli [e chi mai ne parla ora??]
Fatto sta che una certa debolezza traspariva verso quelli che all’interno cospiravano. Ma questo è il senno di poi, infatti quale papa avrebbe mai potuto immaginare il disastro post-conciliare ?
Il sindaco di Resana evidentemente NON era e non è mosso da sentimenti guidati dalla fede, ma da infelici e squilibrate tendenze new age.
Priebke, come qualsiasi altra persona anche in sé degna, può essere ammirato solo nella misura in cui lo si faccia (e con coerenza, naturalmente, non per confusione!) in nome di Nostro Signore Gesù Cristo Re del cielo e Re del mondo, nei meriti e nelle colpe, che son d’ogni uomo.
Evidentemente non era così, me ne dispiaccio ma non ho nulla in comune con posizioni simili: Scientology? Satanasso! E non c’è altro da dire. Da amico di Paese prendo ogni possibile distanza, e certo non solo io!
Concordo pienamente con Lei,caro Prof.Diano. Bisogna stare molto attenti a certi figuri che evidentemente cercano solo” momenti di visibilita”.E quale occasione poteva essere se non la S.Messa di Requiem per il camerata-soldato Priebke tenuta dal Molto Reverendo Don Floriano? Solo la restaurazione della Regalita’ Sociale di Nostro Signore Gesu’ Cristo puo’ far si che la societa’ torni all’ordine. Quindi prendiamo le debite distanze da forme luciferine quali possono essere ad es. scientology,etc. Viva Cristo Re.
Viva Cristo Re ! Solo a Lui ogni onore e gloria ! E pace in terra agli uomini che si umiliano e si prostrano al Suo Nome !
Un caro saluto ed abbraccio a tutti i fratelli di fede che qui scrivono e commentano per costruire.
L’evento Fatima non può essere spiegato se non ancorato alla Scrittura:
“salire il Monte” è espressione salmica (Sal 24). Può “salire il Monte” chi ha “mani innocenti e cuore puro”. Cuore puro, cioè Cuore Immacolato. Chi è ul famoso “Vescovo vestito d bianco”? Direi che è un figlio che la Madre della Chiesa offre al Padre celeste col suo Cuore Immacolato. Una vittima gradita al Cielo, offerta dalla Madre della Chiesa in “sacrificio di riparazione”. Ricordiamo che i due assiomi di Fatima sono la devozione al Cuore Immacolato di Maria e la Comunione eucaristica “riparatrice”. Le due cose vanno tenute unite.
Rammentiamo che Benedetto XVI usò questa espressione – “salire il Monte” – per descrivere la sua uscita di scena. E’ dunque lui questo “Vescovo vestito di Bianco”? Non direi, in quanto egli è piuttosto il “Papa emerito”. Tuttavia, egli ha usato questa espressione per indicare una successione legittima, in alternativa ad un’altra che evidentemente non lo è.
Se la Donna/Chiesa si pone in analogia con la prima Donna/Eva, facendosi irretire dal “serpente antico”, si ripropone la situazioone della Prima caduta: “Con dolore partorirai figli”. L’Apocalisse descrive infatti la Donna che “gridava per le doglie e il travaglio del parto” (Ap 12,2). E’ la Madre della Chiesa “Addolorata”.
Vediamo dunque che questa è esattamente la situazione in cui si trova la Donna/Chiesa in questi nostri drammatici tempi: la Donna ha copulato col demonio e ne è venuto fuori un falso-agnello. L’evento Fatima sta a indicare che è necessario lavare nel sangue dei “figli della Donna” – “sacrificio vivente, santo e gradito a Dio” – la macchia grave prodottasi nella veste di lino della Donna/Chiesa.
Il “Vescovo vestito di Bianco”, che deve ancora apparire sulla scena, si pone a guida di questo processo salvifico voluto dalla Madre della Chiesa.
In definitiva Fatima ci racconta la “colpa” della Chiesa che ha abbracciato il suo Nemico e la conseguente lotta tra la vera Chiesa di Cristo e l’Anti-Chiesa.
Debite distanze e pubblica condanna. Mi fossi trovato in maggioranza, alla verifica avrei chiesto le dimissioni del sindaco e qualora ne avessi avuto i numeri lo avrei sfiduciato. Ricordi, comunque, il Sig. Mazzorato, che potrà anche ingannare gli uomini ma a Dio non la si fa! E se il suo concetto di fare cultura è la conferenza d’esoterismo in programma sabato, proprio non ci siamo…
Il vero dramma che a mio avviso Fatima mette in evidenza e che pochi si rendono conto che sia avvenuto , esattamente tra il 26 Novembre 1958 con l’avventura elezione a Papà del pupillo di Pio XII, il Cardinale Siri di Genova è COSTRETTO CON LE MINACCE E LA FORZA ( e questo tremendo stato di prigioniero di falsi sacerdoti massoni fu portato avanti fino alla sua morte avvenuta il 1989); e due giorni dopo il 28 Novembre 1958 con l’elezione dell’antipapa Roncalli massone, fu che venne realizzata la ” GRANDE APOSTASIA” predetta da San Paolo, dato che LA GUASI TOTALITÀ DELLA CHIESA SEGUI IL FALSO PAPÀ, SI TROVÒ …..” SEPARATA DAL VERO PAPÀ , E PERCIÒ IN STATO DI SCISMA. E questo , fu il PRIMO COLPO CHE SEPARO’ TUTTI I CATTOLICI …DALLA ” VERA DOTTRINA CATTOLICA”. Poi, arrivò il SECONDO TAGLIO DALLA DOTTRINA CATTOLICA, CON IL CONCILIO VATICANO II, IL TERZO TAGLIO , CON LA FALSA MESSA; IL QUARTI TAGLIO CON LA MODIFICA DEI RITUALI DEI SACRAMENTI, CHE RESE INVALIDI LE ORDINAZIONI EPISCOPALI E SACERDOTALI, CON LE GRAVI CONSEGUENZE CHE NE DERIVANO CON IL PASSARE DEL TEMPO; IL CAMBIAMENTO DELLA VERA PREGHIERA PERSONALE, con i vari movimenti verniciati da cattolici, dei focolarini, rinnovamento dello spirito, dei neocatecumenali ECC. Ma , TUTTO INIZIÒ CON IL FARE UN VERO PAPÀ E POI , MANDARE AVANTI UN FALSO PAPÀ,REALIZZANDO IN QUEL MOMENTO ….LA ….” GRANDE APOSTASIA ” dove TUTTI I CATTOLICI SEGUENDO IL FALSO PAPÀ, DIVENNERO ….EX CATTOLICA, SENZA CHE SE NE ACCORGESSERO NEANCHE. ECCO, QUESTO FU IL ” GRANDE CASTIGO “, a mio modesto avviso. Quello che nel 1960 si poteva notare, era che con l’indice il CONCILIO VATICANO II , TANTO ATTESO DALLA MASSONERIA, SI STAVA PORTANDO LA CHIESA A LIVELLO UFFICIALE…….A DIVENTARE …LA ” SETTA CONCILIARE, AVENDO UNA BASE DOTTRINALE NUOVA, CHE AVREBBE PERMESSO AGLI ANTIPAPI POST RONCALLI, DI CITARLO PER LE LORO NUOVE AZIONI PASTORALI….PER I NUOVI APOSTATI CATTOLICI.
Mi domando due cose: la prima “pperché non lasciamo giudicare il Padre Celeste, che è l’unicoChe può giudicare?
La seconda: “perché prima di parlare non si leggono i documenti relativi al concilio Vaticano II ? Chi ha letto la “Lumen Gentium”
Sulla massoneria c’è una dichiarazione della S. Congregazione per la Dottrina della Fede formulata a chiarimento da Sua Santità Giovanni Paolo II-prefetto il card. Joseph Ratzinger…
Condivido Intervento Don Rocco.
Chiedo cortesemente a D. Arai una cosa: mi può spiegare quale fu ruolo di Card OTTAVIANI in tutta la faccenda??? GRAZIE
AVE MARIA