I principali candidati al Colle? I responsabili della SVENDITA dell’Italia

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Per il dopo Napolitano, Renzi (o chi per lui) pensa a chi nel 1992 pianificò la distruzione dello Stato italiano

Draghi, Prodi, Amato, i favoriti alla corsa al Quirinale, tutti uomini chiave dopo la prima Tangentopoli

di Cesare Sacchetti
La ridda di ipotesi su chi sarà il prossimo inquilino del Quirinale abbondano negli ultimi giorni del mandato di Giorgio Napolitano. Un dato certo dal quale partire nell’analisi e nelle previsioni sull’ipotetico presidente della Repubblica, non può non partire dal lascito di Re Giorgio. Napolitano lascerà nelle mani del prossimo Capo dello Stato, un sistema profondamente mutato, una forma di governo non più democratica né più costituzionale, poiché già da tempo le prerogative del Presidente si sono ampliate a dismisura, fino a fondere le due figure di Capo del Governo e Capo di Stato, resosi l’interprete più pedissequo e acceso dell’agenda tecnocratica eurista. Chi lo succederà nell’incarico, dovrà avere quelle caratteristiche fondamentali, essenziali per il governo sovranazionale europeo, di fedele adesione al controllo sempre più invadente e totalitario delle elite transnazionali.

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Una Risposta

  • L’Italia è già stata svenduta nel dopoguerra.Del resto una nazione che si è formata come repubblica da migliaia di ammazzati solo perchè “fascisti” ovvero “responsabili” una guerra persa, non ha un grande futuro !
    Nata in modo autonomo,riunita in modo forzato e ricostruita come repubblica dopo una guerra persa, una nazione dovrebbe ricostruire il suo passato sulla verità per ricreare una memoria storica sulla verità dei fatti.
    Nessuna nazione al mondo ha proseguito, come l’Italia, nella menzogna continua sui fatti del suo recente passato. Persino in Cina si rivede il ruolo del nemico di Mao-tze-dong ,Kiang .kai-chek, come combattente contro il Giappone.
    Ma in Italia le celebrazioni e le vie su Togliatti ed altri personaggi che sono più nella pagina criminale della storia, indicano che non può esistere futuro nè sociale nè generazionale.
    La partita per ricostruire è perduta.

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