Segnalazione Quelsi
by Helmut Leftbuster |
James Dewey Watson è uno scienziato americano vincitore del premio Nobel per la medicina nel 1962 grazie alle sue scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici e il relativo significato nel meccanismo di trasferimento dell’informazione negli organismi viventi.
Insomma, non esattamente uno sprovveduto, perlomeno nella sua materia, la genetica.
Tuttavia, in seguito ad alcune sue dichiarazioni rilasciate alla stampa (e quindi mediate da un’interpretazione terza) riguardanti presunte distanze cognitive fra “bianchi e neri”, e in generale espresse sul tema delle differenze di genere, orientamento ed etnia, l’insigne scienziato ha subito un ostracismo mediatico, professionale ed umano tale da averlo costretto a ritrattare più o meno goffamente. Ma nemmeno questo è bastato a placare gli animi dei censori “neo-illuministi”, i santoni del politicamente corretto, che non si sono sentiti appagati nella loro sete di censura sinché non hanno visto il povero Watson in mutande, costretto a vendersi la medaglia del Nobel per farci qualche dollaro.
Noi non abbiamo la competenza per entrare nel merito tecnico delle sue teorie scientifiche,quindi non ci pronunceremo nemmeno sulle relative polemiche come hanno fatto invece i tanti che gli hanno dato addosso senza nemmeno sapere come soffiarsi il naso correttamente.
Tuttavia, un libero ragionare è appannaggio di qualunque essere umano, e noi procederemo in tal senso consapevoli che il dubbio e l’errore nascono con la vita stessa.
C’è da dire che Watson ha ritrattato queste sue dichiarazioni in sede pubblica, una volta alzatosi l’impietoso vespaio che infatti ne metterà all’indice carriera politica, status finanziario e dignità umana.
E per concludere con due risate, a proposito della Gioconda di Leonardo, è tale il clima di follia collettiva mirata ad inculcare un artificioso senso di “equivalenza” ed indistinzione fra i popoli, che c’è chi teorizza una Gioconda di marca cinese, ed un Leonardo figlio della sua stessa Gioconda: eppure, chissà perché nessuno dei due è venuto fuori coi baffetti e con gli occhi a mandorla.
Che la bellezza sia sempre piaciuta a uomini e donne, e che della sua prelazione e scelta si fregino anche i suoi detrattori ideologici (magari nel privato del talamo) è altrettanto indubitabile; e che la Gioconda di Leonardo o il David di Donatello c’illuminino di meraviglia per come sono e non per come non sono, è, oltre che un principio filosofico, anche una constatazione empirica.
Altrettanto, è un dato di fatto che Watson abbia vinto un premio Nobel come genetista e abbia la fedina penale pulita, dal momento che non risulta sia mai stato incriminato penalmente per condotte o dichiarazioni ad eventuale contenuto criminogeno; poiché questa è l’unica discriminante oggettiva per poter essere considerati o meno delle brave persone.