Di Avv. Marco Della Luna
Pagate le tasse senza discutere! Sono per la mafia e per la partitocrazia!
Ormai è sotto gli occhi di tutti: le tasse che paghiamo vanno in mano ai ladri della politica, delle istituzioni, della burocrazia, delle mafie, che le usano soprattutto per arricchirsi, senza curarsi di spenderle bene e utilmente, nell’interesse collettivo. A Roma era così già 50 anni fa. E’ la costante nazionale, il carattere essenziale e immutabile dello Stato italiano. Rubare è lo scopo per cui si fa politica, e il mezzo con cui si fa politica, è il criterio con cui si fa carriera in politica e nell’apparato pubblico e partecipato.
Ovviamente ciò vale per la politica che tocca la palla – non per tutta la politica. Anche questo articolo è un atto politico, solo che non tocca la palla – anche se forse unge il piano inclinato della storia. Anche quella che Napolitano, eletto delle segreterie dei partiti politici, bolla come antipolitica, in realtà è autentica politica. Politica disingannata verso il tipo di forze politiche e i metodi politici che Napolitano tutela. Anche contro i contraccolpi dei suoi scandali.
In questo quadro, i divieti all’uso del contante, l’imposizione di tenere i soldi in banca e di rendersi completamente tracciabili, col Fisco che ti fa i conti in tasca e ti manda la dichiarazione dei redditi a casa, come se l’evasione fiscale dipendesse dall’uso del contante nelle transazioni spicciole, è un modo per consentire alla casta di saccheggiare direttamente e senza difese il cittadino, e per le banche di lucrare su ogni transazione, cumulativamente: 100 pagamenti di 100 Euro l’uno, a 1,5 Euro di commissioni, fanno guadagnare alla banca 150 Euro, se fatti con la carta di credito, e zero, se fatti per contanti.